Capitolo 38- Attraverso la sua superficie trasparente.
Mi avvicino lentamente a lui, scossa dalle emozioni che si agitano nel mio cuore. Dopo aver capito il passo che ha fatto Federica, non so se raccontargli quello che è successo alla festa del mio compleanno. Ma è così bello quando dorme; mi causa veramente tristezza per i sensi di colpa guardarlo. Gli do un bacio veloce sulla fronte e mi distacco di nuovo da lui. Vado verso l'altro divano e mi sdraio; con la speranza di riuscire a dormire.
Sento mio fratello ripetere sicuramente la materia per l'esame. Mi concedo un momento per liberare il sonno dal mio cervello, per consentire alle visioni della notte di lasciare il posto al giorno, per passare da ciò che creo solo per capriccio a cose più fisse e reali. Sono sicura che anche se mi alzerò fra due minuti, sarò in grado lo stesso di salutare la luce del Sole, di vedere i colori luminosi come le immagini retroilluminate degli schermi cinematografici; mi adeguerò. Per ora lascio che arrivi con delicatezza di una dolce alba e mi concedo altri due minuti per sonnecchiare un po'. Mi dispero perché già il mio piano non sta andando molto bene; infatti decido di alzarmi subito. Spontaneamente i mei occhi vanno sul divano dove ha dormito Edward. Ecco, non c'è. Vado in cucina, saluto Ettore con un abbraccio, prendo qualcosa da mangiare e vado dalla mia amica che sicuramente starà dormendo.
<< Primula, Nicole è andata mezz'ora fa>>
<< A quanto pare oggi scappano tutti>> infastidita vado verso la mia stanza e continuo a portarmi avanti con i compiti. Riesco a organizzare tutto il lavoro e quello che dovrò fare per tutta questa settimana di studio disperato. Ormai si sta avvicinando dicembre e non posso permettermi distrazioni o perdite di tempo. Guardo l'orologio e con mia grande sorpresa noto che ho finito tutto prima dell'ora di pranzo. Prendo il cellulare e vedo i vestiti in saldo. Visto che sono stata brava a fare tutto nonostante le due uscite, posso concedermi un po' di shopping rilassante.
Dopo aver pranzato da sola, visto che Edward sarà in giro e Marley sta aiutando Ettore che è disperato con la sessione invernale; prendo la borsa ed esco. Oggi voglio uscire da sola: non lo faccio da tanto tempo. Esco di casa e prendo il cellulare che sta squillando.
<< Pronto?>> nel mentre chiudo la porta e prendo la mia bicicletta.
<< Usciamo?>> guardo il nome del contatto che mi ha chiamato e ho la conferma che è Edward.
<< Sto uscendo adesso, volevo fare shopping>>
<< Perfetto, sto arrivando>> cerco di rispondere ma già ha attaccato.
Arriviamo al centro commerciale. Pullula di persone che è presa dai saldi. Prendendomi alla sprovvista, Edward mi prende per mano e si fa largo tra la folla come se niente fosse, ma dentro di me il mio cuore sta completamente esplodendo, un rossore ingannatore mi sta colorando le guance e sto cominciando a sudare nonostante ci sia abbastanza freddo; almeno prima.
<< Allora, da dover vorresti cominciare? >> mi chiede regalandomi un bellissimo sorriso, ma non riesco a rispondere, sono troppo presa da questa novità del tutto inaspettata. Venerdì pure l'ha fatto, ma eravamo solo noi due. Non è normale che stia succedendo una cosa del genere, poi con Edward. << Primula, stai bene?>> ci avviciniamo alle scale mobili; ma resto in silenzio. Guardo i suoi occhi che stanno studiando i miei e decido di trovare qualche parola; anche se ho dimenticato la domanda.
<< Scusa, stavo pensando ad altro...>> mi giro di scatto verso un negozio a caso per evitare i suoi occhi divertirti. Si china, sorride e:<< l'importante è crederci>> cerco di controllarmi, ma il mio rossore è una specie di spia.<< se vuoi posso ripetere la domanda>> mi fa l'occhiolino e gioca con il piercing sul labbro. << la domanda era se volessi andare in un posto più isolato>> finalmente riprendo il controllo dei miei muscoli e reagisco subito,
<< Non era questa la domanda>> sussulto imbarazzata e ancora più rossa. Si tocca i capelli e mette un braccio sulla mia spalla. Siamo stati in diversi negozi e non ho trovato nulla che piacesse sia a me che a lui. In realtà c'era qualcosa di carino, ma secondo lui era troppo vecchio.
<< Okay, credo che per oggi abbiamo dato, devo assolutamente riposare>>, ansima Edward stanco per le due ore di shopping intenso. Guardo i negozi che ancora mancano e rido per la faccia disperata.
<< Dai Edward, sei stato tu a voler uscire con me>> Si siede su una panchina e scuote la testa con forza
<< Basta Primula, ti prego. Se sento ancora parlare di vestiti aderenti o vestiti troppo larghi svengo davanti a tutti>> visto che la sua voce è molto decisa mi arrendo e decido di mandarlo ad un bar, mentre io finisco di girare qualche altro negozio. Vado in una profumeria e appena entro il profumo del negozio si fa strada dentro il mio naso dandomi subito la nausea. Con gli occhi lucidi cerco di uscire, ma purtroppo mi scontro con qualcuno.
<< Ma potresti fare attenzione?>> alzo gli occhi, trattengo la tosse e vedo gli occhi blu di Federica. Sento la paura viaggiare nelle mie vene, ma non arriva ai miei muscoli facciali o alla pelle. Non sento la mia pelle scaldarsi e quindi penso sia ancora pallida e opaca. Emetto un sospiro discreto e la saluto con educazione.
<< Ciao Federica, anche tu shopping?>> sorrido con la speranza di uscirne viva il prima possibile da questa scena imbarazzante. Prima di ricevere una sua risposta sento il mio cellulare squillare; mentre continuo a non perdere d'occhio la regina dello scoglio delle gallinere, prendo il cellulare e rispondo. Fortunatamente è Edward e felice gli dico dove sono.
<< Non sei con le tue amiche?>> poso il cellulare e cerco di trattenere una risata.
<< Volevo fare qualcosa di diverso >> dopo cinque minuti di tensione vedo da lontano Edward avvicinarsi. Appena vede Federica diventa un po' freddo, ma poi guarda solo me. Mi sorride e per un attimo smetto di respirare; era il sorriso più bello che avessi mai visto...
<< Non so se ridere o piangere per questa povera ragazza>> si sistema i capelli e sposta i suoi occhi da Edward a me. Che significa questa frase? Perché dovrebbe dire una cosa del genere? Non sapendo come gestire la cosa sorrido soltanto,
<< Primula, non dovevi comprare un vestito? Dovrei di cercarlo subito perché domani c'è scuola>> Federica sembra felice della sua reazione; saluta solo Edward e Si allontana leggermente da noi.
<< Ricordati, Primula: quando finirà questo piccolo film che ti sei inventata e finirà per ferirti, io ti darò il colpo di grazia>> Si gira e se ne va, e io me ne resto lì completamente confusa. Cos'è appena successo in questi dieci minuti?
<< Lasciala perdere, è davvero una stupida>> Edward mi prende per mano e mi porta negli altri negozi in cui volevo entrare, però io riesco a pensare solo all'ultima cosa che ha detto Federica. E se avesse ragione? Però Federica mi ha sempre detto quali sono le sue intenzioni con me: rovinarmi. Solitamente ad una semplice affermazione del genere si dovrebbe ridere se fatta da una persona che non ti interessa, ma dopo quello che è successo alla festa mi aspetto di tutto.
Riesco a comprare una bellissima maglietta e anche un buonissimo gelato alla fragola. Guardo l'orario dal mio cellulare e sono le diciassette. Edward sembra felice quando gli dico che è meglio tornare a casa visto che domani c'è scuola. Il viaggio in macchina è molto tranquillo, se non fosse per la paura costante di quella stupida festa che mi ha portata a scontarmi con un ragazzo completamente ubriaco e schifoso. Se Edward dovesse scoprire una cosa del genere probabilmente potrei morire per la vergogna o per la paura di perderlo. Rivolgo il mio viso e la mia attenzione alle case che vedo dal finestrino, sento lo sguardo di Edward su di me e non faccio altro che entrare in ansia.
<< A cosa stai pensando?>> più che una domanda di gentilezza sembra un ordine. Cerco di mantenere il mio sguardo e tutta la mia attenzione alle case e ancora alle case. Fortunatamente non insiste, ma sento e riesco a toccare la tensione dentro questa vecchia macchina. Appena spegne il motore della macchina rimaniamo in silenzio un altro po'. << Mi potresti dire che hai? Stai pensando ancora alla frase di Federica?>> faccio un respiro profondo e mi giro verso Edward.
Il suo sguardo è cambiato di nuovo, ma non so cosa significhi, ora.
<< Ci vediamo domani>> prendo il sacchetto con la maglietta e apro lo sportello. Mi avvio in giardino senza voltarmi verso di lui. Sento i suoi passi dietro di me, e quando sto per aprire la porta mi tira per il gomito.
<< Cosa ti sta succedendo?>> mi chiede adesso preoccupato.
<< Niente, Edward >>, sbotto. Sono presa dalla rabbia e non è iniziata neanche la settimana.
<< Dimmelo>>, ordina, guardandomi dritta in faccia.
Conoscendo Edward mi arrendo. << Perché Federica ha detto quella frase>>
<< Te l'ho detto>> rallenta la presa, ma il mio braccio è lo stesso bloccato. << perché è stupida e dice cose a caso>>
So che sta mentendo. << Sa qualcosa che io dovrei sapere?>>
Non dice niente adesso, ma dalla sua espressione posso intuire che ho fatto centro e ho indovinato. Adesso che stava andando tutto bene, anche se è durato tutto qualche giorno.
<< Primula, non è...>> Mi divincolo dalla sua presa al braccio, e lui mi rivolge un'occhiata cupa. Oltrepasso Edward e apro la porta. Mi rifiuto di ascoltarlo e capirlo. Appena entro a casa vengo bloccata da Edward che chiude la porta. << Perché devi comportarti come una bambina?>>
<< Non sto facendo la bambina. Non mi interessa se Federica sa qualcosa che riguarda me e non lo so>> Le parole mi escono di bocca prima che io possa fermarle. Penso a loro due contro di me e mi viene la nausea. Mi accorgo che stiamo parlando a voce alta e ho paura di non essere sola a casa con Edward. Controllo velocemente lasciandolo solo; forse voglio controllare solo perché non voglio stare accanto a lui adesso. Accendo le luci e spero che se ne sia andato, ma Edward mi passa subito accanto come se fosse la sua casa anziché la mia e si appollaia sul mio divano. Aspetto che dica qualcosa, ma non lo fa. Non possiamo evitarci, perché so che non andrà via finché non ne parleremo seriamente. Essendo anch'io una persona un po' orgogliosa vado nella mia stanza e lo lascio come un cretino lì sul divano. Mi butto sul letto e prendo un libro per ripassare filosofia. Sento bussare alla porta: metto il libro sulla scrivania, vado verso la porta e la apro.
<< Primula sono tornato, se hai bisogno sono qua>> Pensavo fosse Edward, ma invece è Ettore che è tornato dal ripasso fatto con i suoi compagni. Guardo dalla finestra il cielo e noto che sono stata un bel po' a ripassare. Pensavo finalmente si fosse sistemato tutto con Edward, ma mi sbagliavo. Mentre guardo la pioggia scendere sulla mia finestra, entra qualcuno nella stanza. Dai suoi passi capisco che è Edward. Faccio finta di niente, e mi concentro su due gocce di pioggia che stanno facendo una gara.
<< Ti piace stare davanti alla finestra?>> si siede accanto a me, come se non fosse successo niente. << Quando si chiude una finestra se ne apre un'altra >> finita quella piccola gara guardo Edward confusa; che c'entra questa frase adesso.
<< Che vorresti dire?>> lascio scappare una risata per la frase detta a caso in questo momento; ma quando incrocio il suo sguardo serio capisco che la frase l'ha detta per un motivo, e non per attirare la mia attenzione o farmi semplicemente ridere. Non rispondendo cerco di interpretare il suo messaggio, forse dovrei dargli una possibilità. << Bé, per come la vedo io, quando una finestra si chiude puoi vedere solo cosa avrebbe potuto essere attraverso la sua superficie trasparente. Le finestre sono furbe e ingannevoli nel modo in cui ti permettono di vedere attraverso di loro, anche se non puoi arrivare alla tua opzione precedente. Le immagini che riflettono sono impeccabili, non escono all'indietro come lo specchio in modo da poter vedere chi sei veramente. Una vera rivelazione direi. Nei giorni di pioggia, come questa giornata, vogliono solo modellare il modo in cui pensi, quindi distorcono tutto dall'altra parte. Nei giorni di sole brillano intensamente in modo da non poter vedere, accecandoti completamente, lasciandoti vulnerabile.>> mentre parlo non faccio altro che guardare i suoi occhi verdi.
I suoi occhi sono diversi in momenti come questi, più morbidi di quanto potessi immaginare. Gli occhi dell'Edward orgoglioso e volgare se ne sono andati e adesso invece ci sono occhi di chi ama profondamente. Se fosse qualcun altro, abbasserei lo sguardo, ma con lui mi avvicinerei sempre di più, desiderando sempre di più.
<< Stiamo bene io e te. Okay?>> annuisco, cogliendo ogni momento per fare rilassare la mia mente e specialmente il mio cuore, sapendo che sono le mie medicine per sopravvivere nei prossimi giorni. In tutto il mondo sono sicura che non ce n'è un altro come lui o me per lui. Lentamente si avvicina a me e mi lascia un bacio sulla fronte...
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Ciao a tutti, mi dispiace essere stata così tanto assente, ma sono stata abbastanza impegnata con la mia famiglia. Spero questo capitolo sia di vostro gradimento e di pubblicare il prima possibile. Vi ringrazio per i commenti che ricevo quasi ogni giorno e spero di rispondere a tutti. Un bacio e alla prossima ❤️❤️❤️
P.S. Ho cambiato qualche personaggio❤️
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