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Capitolo 25- Primula la diva

Il giorno seguente mi sveglio per colpa della suoneria del cellulare che mi incita a svegliarmi: purtroppo ho distrutto la sveglia.Già nervosa grugnisco e mi rotolo su un fianco per coprirmi la faccia con le lenzuola, insultandomi mentalmente per avere fatto tardi. Nascondo la testa sotto la morbida coperta rosa pastello e cerco di rimettermi a dormire. Anche mentre mi sforzo di scivolare in un sonno profondo, però, ho una sensazione fastidiosa che ci sia qualcosa di diverso. Sto troppo bene a calduccio nel mio letto per alzarmi e capire il motivo. Purtroppo capisco qual è la ragione per cui il mio cervello si rifiuta di spegnersi e lasciarmi un po' in pace. So, purtroppo cosa c'è di diverso: le mie lenzuola non hanno il profumo del detersivo alle fragole che uso. È come se fosse stato ricoperto da un profumo più forte, più buono e invitante.
Prima che mi metta a inspirarlo: come una bambina quando sente zucchero filato, i miei neuroni vanno in sovraccarico e i campanelli d'allarme prendono a suonarmi nella testa. Questo profumo non è il mio, e non conosco nessuno della mia famiglia che possa avere messo questo profumo. Credo di conoscere solo una persona con questo profumo, e non voglio assolutamente pensare al come e al perché potrebbe essere finito qui: pensavo fosse andato via dopo quello che stavamo rischiando. Spaventata apro gli occhi e controllo sotto le lenzuola: fortunatamente sono vestita. Mi alzo in fretta e appoggio i piedi per terra, gemendo per il pavimento freddo. Sbadiglio spalancando la bocca e strizzandomi gli occhi.

<< Che signorina delicata>> Nonostante abbia strizzato gli occhi vedo ancora tutto appannato, forse il mio corpo cerca di difendermi dalla persona che potrei vedere. Purtroppo inizio a vedere la persona che ho accanto: Edward Telesto.
Senza rispondere mi alzo dal letto e controllo l'orario, fortunatamente è presto. Vado verso lo specchio e vedo come sono ridotta, sembro un orso dopo un lungo letargo.

<<Auguri principessa>> si avvicina stringendomi da dietro. Le emozioni mi stanno offuscando i pensieri, cerco di rilassarmi e sorridere

<< Grazie>> le mie guance si colorano di rosso , mentre i suoi occhi cercano di capire a cosa sto pensando: ovviamente penso a quello che mi ha detto ieri...e anche al bacio che stava per portarmi a fare cose che non pensavo potessi neanche sfiorare con i miei pensieri. Dopo cinque minuti così decide di lasciarmi sola per farmi vestire, ma non fidandomi chiudo lo stesso la porta a chiave. Guardo l'armadio e faccio una smorfia, di solito scelgo i vestiti in tre minuti, eppure oggi voglio cambiare. Sospiro e guardo tutti i vestiti che ho, cercando di non entrare in ansia. Prendo un top attillato e con il volant in vita di colore rosa cipria, dei pantaloni aderenti bianchi e un paio di scarpe. Dopo essermi vestita prendo il mio beauty e mi trucco leggermente; per quanto riguarda i capelli li lascio sciolti: non mi piacciono i capelli raccolti. Felice per la giornata che mi aspetta saltello le scale per andare giù in cucina. Trovo Edward con mio padre a parlare del più e del meno.

<< Buongiorno papi>> Felice mi butto su di lui.

<< Buongiorno e auguri tesoro mio>> ricambia l'abbraccio e felice mi dà un bacio sulla guancia. << Mi ha detto Edward che festeggerai il compleanno con i tuoi amici: sono felice. Adesso purtroppo devo andare a lavoro>> Prende la giacca e baciandomi di nuovo scappa via. Sorpresa dalla sua fretta cerco di distrarmi guardando Edward mentre cerca di cucinare. Credo stia cercando di fare delle frittelle. Divertita mi avvicino e lo prendo in giro per il grembiule che sta indossando.

<< Sembri una ragazza, anzi una nonna>> Dico ridendo così forte da piegarmi in due. Fa un verso d'indignazione e senza pensarci due volte mi tira addosso della farina

<< Lo pensi ancora adesso?>> Perplessa, con una smorfia per il vestito sporco lo guardo con occhi desiderosi di ucciderlo.

<< Idiota! tre ore per prepararmi>>, piagnucolo mentre cerco di togliermi la farina dalla faccia, dai capelli e dalla maglietta bellissima.

<< Colpa tua, hai messo in dubbio la mia mascolinità>> Dice mostrandomi i suoi bicipiti. Frustrata per quello che mi ha fatto, prendo un uovo e glielo tiro sulla testa. Quando mi rendo conto di quello che ho combinato trattengo il fiato per la paura, cercando di proteggermi con le mani. Quando servono i felponi per nascondermi non li metto mai.
<< Mi dispiace, non volevo...mi sono arrabbiata e-e mi dispiace tanto>> cerco di rimediare con voce da bambina, nel mentre sbircio tra le dita per vedere se ha in mano un coltello per uccidermi e se è il caso di scappare. Stranamente lo vedo divertito e preoccupata chiedo: << C-che c'è? È una trappola?>> abbasso le mani lentamente e, affascinante anche sporco di uovo, sorride.

<< Secondo te che dovrei fare? Mi hai sbattuto sulla testa un uovo>> Dice facendo finta di pensare.

<< Sembra di sì...forse potremmo fare pace...>> Dico porgendo il mignolino,:<<mignolino?>>

Divertito scoppia a ridere, nel mentre cerca di asciugarsi con uno strofinaccio da cucina. Senza pensarci due volte si toglie la maglietta, poiché sporca. Strabuzzo gli occhi e mi manca il fiato mentre poggia la maglietta sulla sedia. Trattengo un sospiro quando inizia a pulirsi il torace e per poco non svengo alla vista degli addominali. Cavolo, che tartaruga...non l'ho mai vista una cosa del genere dal vivo: solo nei film. Per avere tirato un uovo ho guadagnato questo panorama divino...forse la dovrei smettere di pensare certe cose.

<< Hai finito di guardare i miei addominali?>> mi accorgo di essere bloccata con la bocca aperta da più di due minuti: che vergogna.

<< N-Non stavo guarda i tuoi addominali>> per scappare dall'imbarazzo vado senza preoccuparmi dei suoi occhi puntati su di me nella mia stanza per cambiarmi.

Finalmente, dopo un lungo viaggio nella macchina di Edward, siamo nel parcheggio della scuola.

<<Allora principessa, ti vengo a prendere dopo>> mi ricordo che dopo la scuola dovrò andare a casa di Federica per prepararmi.

<< In realtà dovrei andare a casa di Federica...>> mentre aspetto una sua possibile offesa per non aver accettato, mi accorgo che ci sta guardando la nuova professoressa di greco. Il suo viso sembra felice nel vedere il ragazzo che ho accanto a me, perplessa guardo Edward che nervoso mi studia: ha visto la professoressa.

<< Conosci questa signora?>> Dice con gli occhi iniettati di sangue. Cerco di capire il motivo di questa sua reazione, ma non ci riesco. << Primula rispondi alla mia domanda>> le sue parole sembrano acide e colme di odio verso quella donna che sembra abbia gli occhi lucidi.

<< Sì, è la mia professoressa di greco...>> in fondo è la verità, quindi non mi devo preoccupare.

<< Ti ha detto qualcosa?>> vedendo la situazione degenerare cerco di rimediare buttandola sullo scherzo, << oltre a Platone e Aristotele...niente>> spero di calmare le acque, oggi non voglio litigare con lui, anche perché non avrebbe senso: non ho fatto niente. Forse gli dovrei dire che la professoressa ha nominato il suo nome, ma preferisco evitare.

<< Adesso credo sia l'ora che tu scenda dalla macchina>> giro perplessa così velocemente la testa che mi faccio male al collo. Per non piangere o complicare le cose chiudo un occhio e senza salutarlo scendo dalla macchina. Arrabbiata vado verso la professoressa di greco e come una persona educata la saluto e le sorrido. Fatto questo mi giro verso la macchina di Edward e vedo la sua rabbia da lontano, è così arrabbiato che accende il motore della macchina e scappa via come un fulmine. Dove mi porterà questo ragazzo?

I miei pensieri vengono interrotti dalle voci stridule delle mie amiche, che vedendomi mi saltano addosso facendomi gli auguri.

<< Devi assolutamente ascoltare la perla di Alessia>> guardo Nicole stranita, ma capendo di essere confusa continua trattenendosi una risata, << è da tre giorni che cerca di fare una dedica per te, ti prego, devi ascoltarla...non la sopporto più>> divertita guardo Alessia che si prepara per dire la dedica che ha preparato.

<<Amica mia, sei la miglior persona che potessi incontrare, grazie di tutto quanto. Mi  hai dato modo di scoprire cosa significa volere bene veramente ad una persona: insieme abbiamo scherzato, pianto, abbiamo sofferto, abbiamo fatto le peggio cose. Tu sei la mia compagna di vita, ed in parte è anche grazie a te se oggi sono quella che sono. Grazie di avermi accolta quando il resto del mondo se ne fregava di me; grazie di essermi stata vicina nei momenti neri per me, grazie di tutti i consigli che mi dai; grazie di avermi fatto vivere momenti speciali insieme a te; grazie di avermi fatto capire molte cose, che quasi sicuramente senza di te non avrei mai capito;
Insomma Grazie di essere entrata in questa vita mia, e di renderla giorno dopo giorno sempre più speciale.
Ti adoro mia grande amica.>> commossa la guardo per un attimo con le lacrime che minacciano di farsi vedere, senza preavviso i miei tre amici si buttano sopra di me per abbracciarmi.

<< Dovrei ringraziare io a voi, anche a Bruno che da poco è entrato a fare parte del nostro gruppo imperfetto per gli altri...ma allo stesso tempo perfetto per me>> Purtroppo l'atmosfera viene interrotta dal suono della campanella che ci obbliga a tornare nella realtà.

Mentre attraverso i corridoi sento gli occhi di tutti addosso, preoccupata controllo se ho qualcosa sul viso o in qualche posto...ma non sembra.

<< Ecco a te il giornalino...auguri>> una ragazza alta mi passa uno dei tanti giornalini della scuola che sta tenendo, dopo averla ringraziata inizio a leggere mentre mi dirigo verso l'aula di filosofia.
Mi blocco quando leggo in prima pagina l'invito per il mio compleanno: come cavolo ha fatto Federica? La rabbia diventa rassegnazione. In fondo cosa mi dovevo aspettare da una VIP come lei?

Le ore passano in fretta e finalmente posso godermi la serata, anche se mi turba l'idea di festeggiare il compleanno e andare a casa di Federica. Mentre cerco di auto convincermi che andrà tutto bene, vedo Federica che corre senza scomporsi verso di me.

<< Auguri tesoro, sono diciassette anche per te>> non mi dà neanche il tempo di ringraziarla che mi prende per un braccio e mi porta nella sua macchina.

<< Tesoro, ci dobbiamo sbrigare>>  guardo l'orologio e mi metto a ridere per la cavolaia che ho sentito.

<< Credo sia presto, sono ancora le 16:00>> Dico ridendo cercando di farle vedere l'orologio

<< La smetti di mettere ansia? Poi se non faccio in tempo per truccarti la colpa è tua>> rido finché non ricordo di avere lasciato i vestiti a casa mia.

<< Federica ho lasciato i vestiti a casa!>> urlo disperata

<< Ha pensato tutto la tua amichetta>> finalmente tranquilla cerco di divertirmi e scacciare via l'ansia.

Sono da tre ore nella stanza di Federica e abbiamo fatto solo maschere e altre cose che non conosco. Mi tira a lucido dalla testa ai piedi. Mi cosparge di abbronzante spray. Federica mi trucca in modo inquietante, come il suo di trucco, andandoci pesante con il mascara e l'eye-liner. Mi mette in piega i capelli, che mi ricadono a onde sulle spalle. Mi metto i tacchi che avevo comprato, quelli alti due metri, e mi muovo oscillando per la stanza con la speranza di arrivare davanti allo specchio per controllarmi. Finalmente davanti allo specchio studio il piccolo miracolo che ha compiuto Federica. So che è triste e banale quello che sto pensando, ma non mi riconosco per niente...ma posso dire che che quella ragazza allo specchio è una bomba. Questo look mi dà più fiducia in me stessa. Mi sono sempre sentita a disagio con questo mio corpo, invece questi cambiamenti esteriori mi fanno sentire una ragazza che potrebbe stare bene con uno come Edward. Ovviamente è un pensiero futile, mi ha conciata così e quindi credo sia corretto stare nella parte: Primula la diva

<< Scopo della serata?>> domanda Federica mentre si mette i tacchi, per poi avvicinarsi a me e vedere i nostri riflessi allo specchio.

<< Festeggiare il mio compleanno? Forse...>> Dico perplessa per il mio look, che strappa un sorriso di soddisfazione a Federica.

<< Sì, ma anche divertirsi, bere e ballare>> mi prende le mani e mi fa fare una piroetta. Appena usciamo dalla stanza veniamo interrotte da un governante della casa di Federica

<< Signorina Federica, gli ospiti stanno per arrivare>> che dire ragazzi, la mia vita è una serie complessa di cliché. Sorrido al pensiero di farmi vedere così da Edward. Guardo il cellulare e vedo con mia delusione un messaggio di Edward che dice di venire in ritardo...se dovesse andare tutto bene. Secondo il messaggio deve vedere delle persone che dovrebbero essere più importanti di me...visto che verrà in ritardo.

Arrivano i primi invitati, e cerco di ingoiare la delusione e di ridere, nonostante il fallimento di tutti i miei sforzi per farmi notare per la prima volta da lui. Mi ricordo che fino a qualche mese fa ero femminista: Bé, questo è vergognoso. Federica ha ragione, mi devo divertire...che la festa abbia inizio.

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Ciao ragazzi, dopo quasi due settimane di assenza, ecco il nuovo capitolo. Sono stata, e lo sono anche adesso, piena di verifiche e interrogazioni. Fortunatamente ho finito con le versioni e sono fiera di dire che ho preso nella versione di latino 9+.
Detto questo spero questo capitolo possa piacere a tutti e farvi pensare su certe tematiche...anche se sono piccole e brevi. Cosa farà Primula? Edward? Chi è veramente quella donna che ha fatto arrabbiare Edward?
Invece cosa pensate di Federica?
Un bacione e aspetto i vostri messaggini che mi fanno sorridere o migliorare❤️❤️❤️❤️

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