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Chapter eleven

Era passata una settimana.

Non vidi Mr Styles da quando mi aveva sculacciato, la scena era ancora impressa nella mia mente. Una settimana senza i suoi tocchi deliziosi, una settimana senza i suoi commenti sfacciati, una settimana senza che potessi sentirlo chiamarmi bambola. Ero ancora scossa da quando mi aveva sculacciato, mi scioccava il fatto che potesse colpire così forte, tanto da lasciare lividi.

Saltai una settimana di servizi fotografici, Mr Styles chiamava e inviava messaggi costantemente da farmi venire l'emicrania. Inviava le sue grandi bionde che lavoravano per lui per venirmi a controllare, suonavano sempre il campanello. Non volevo rispondere, stavo davvero discutendo sulla mia attrazione su Mr Styles o, Harry.

La sera del ballo, dopo la punizione, era totalmente incazzato e ubriaco. Beveva bicchieri di champagne come fossero l'acqua, uno dopo l'altro inciampando sul suo posto; come un pazzo. Rimasi sopra fino le due del mattino, e dovetti trascinarlo fuori dalla festa, lui, puzzolente dal profumo di alcol e sigarette, ero in imbarazzo davanti ai suoi amici.

Tornando a casa era stato il momento clou della mia notte, quando l'avevo fatto sedere sul lato del passeggero era stato estenuante. Russava e parlava senza senso nel sonno, sbavando sul sedile del auto. Quando siamo arrivati alla sua villa, ero in soggezione, non c'ero mai stata prima. Ma grazie a Louis, mi aveva indicato le direzioni in cui viveva. Ripetendole un paio di volte perché non riuscivo a capire che cosa stava dicendo attraverso i suoi insulti ubriachi.

Mr Styles si svegliò quando l'afferrai fuori dalla macchina costosa, diceva che ero la sua bambola o gattina. I suoi stati d'animo passavano da esuberante ad essere adorabile, pensate un pò? Mr Styles il maschio alfa eccessivamente pieno di controllo adorava essere chiamato papino.

Dopo aver sistemato Mr Styles come un bambino, presi la macchina di lusso e tornai al mio piccolo appartamento.
Nascondendomi lì dal momento che, ero a corto di rifornimenti di cibo. Inoltre i soldi, dato che non avevo pagato, non mi sorprendeva. Saltai i servizi fotografici e scommetto che Mr Styles sarebbero stato fumante da darmi una punizione grave..

Attualmente, in questo momento, feci un bozzolo di cuscini e coperte intorno a me praticamente finendo di riscaldare la mia temperatura corporea media a centinaia di gradi, ma non riuscivo nemmeno a curarmenene. Gemetti quando sentì il suono del campanello della porta per la miliardesima volta in questa settimana. Deve essere uno dei lavoratori Mr Styles; quel uomo ci rinuncerà mai?

Mi coprii la testa con il cuscino, cercando di proteggermi dal suono che proveniva dal corridoio, il campanello era passato da pugni martellanti, lasciatemi in pace! Voglio stare in pace e bere via i miei problemi con del delizioso tè verde. Delle schegge della porta si incrinarono facendomi prendere dal panico, qualcuno stava cercando di entrare urgentemente. Corsi in cucina dirigendomi nel armadietto sotto la mia stufa dove si trovavano delle pentole, ne afferrai una avanzando lentamente verso la porta. Tutto sembrava come se fosse un film horror e io ero la ragazza stupida con la padella in mano, grande.

La porta si aprì e comparve Mr Styles con addosso una camicia bianca stretta e una giacca marrone scura con il colletto di pelliccia, i capelli erano diversi. Invece di averli in uno strano scompiglio, erano spinti al lato come una frangia. Era meglio dire che era bello in quel momento, ma il brutto cipiglio fece pensare tutto diversamente. Avanzava verso di me strappandomi la pentola dalle mani gettandola al muro. "Ma che-" presi questo momento per volare fuori dalla cucina con Mr Styles alle calcagna. I suoi lunghi passi corsero dietro di me mentre presi piccoli passi molto veloci. Girai intorno in tutta casa quando mi prese alla fine spingendomi giù dal divano.

"Perché diavolo non sei mai venuta alle foto-shoot!" Gridò, i suoi riflessi duri erano sparsi per il suo viso facendomi distendere lontano da lui, "rispondimi!" Ringhiò.

"Non ero a mio agio per tornarci!" Urlai di rimando.

"Che cazzo vuol dire non eri a tuo agio?!"

"Okay, okay mi spaventi! sono ancora dolorante e c'è ancora un'impronta sul mio culo. Fa male come l'inferno, e avevo paura che mi facevi male di nuovo!" Le lacrime uscirono dai miei occhi, singhiozzavo come una bambina; Mr Styles era senza parole.

"A te piace quella roba, non so quello che vuoi per me o se hai tentato di costringermi, ma non posso! Non posso fare questo che é ciò-" Mr Styles mi interruppe premendo le sue labbra carnose sulle mie.

"Ti prego di non scappare da me, bambola. Non voglio che tu vada via, voglio che tu resti. Proprio quando ho messo gli occhi sui tuoi innocenti ti ho voluta in ogni modo fosse possibile. Voglio essere l'unico per te, voglio essere l'unico a farti gemere mentre ti do piacere, voglio essere l'unico ad averti mia." Il mio cuore svolazzava alla sua confessione, ogni muro che avevo costruito contro di lui, anche se il mio subconscio inveiva contro di me dicendo che era pericoloso, era crollato comunque tutto giù, si sgretolava sotto le mani di Mr Styles.

Ero senza parole, e c'era solo una cosa da potergli dire.

"Nella mia stanza, ora, papino."

il prossimo capitolo vi piacerà, ne sono sicurissimissimaaaa. Comunque, passate da kismet? É una storia a cui manca poco alla fine, quindi dei vostri pareri sarebbero una gioia per me. x

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