3 luglio
Sono passati alcuni giorni da quando c'è stato il mio incontro con Elia. E da lì non ci siamo più visti, oggi sono tornata a lavoro e non l'ho incrociato, probabilmente aveva il giorno libero.
Mi pento ogni giorno di quel che è successo, non riesco a togliermi quell'episodio dalla testa, ma non in maniera positiva, o almeno credo. Appena chiudo gli occhi me lo ritrovo davanti e non è una bella sensazione, in compenso sono molto tranquilla del fatto che non si sia presentato oggi in ufficio, ho evitato spiacevoli incidenti.
Appena rientrata a casa, appoggio le chiavi sul tavolo.
Oggi penso proprio che mi rilasserò, non voglio avere problemi.
Rispondo agli ultimi messaggi sul cellulare, e decido di metterlo in silenzioso, non voglio seccature come minimo per le prossime due ore, l'obiettivo attuale è ingozzarsi di pop corn e iniziare a guardare l'ultima stagione di "Grey's Anatomy", il tutto rigorosamente in santa pace. Ho bisogno di staccare il cervello dalla mia situazione attuale e concentrarmi su altro, almeno per un paio d'ore.
Mi sdraio sul divano e mi dedico alla visione di questa serie, una tra le mie preferite. Finito il primo episodio, passo subito al secondo, e passata poco più di un'ora da quando sono in totale relax, finché non sento suonare il campanello di casa mia. Chi sarà a quest'ora? Non aspettavo nessuno.
Mi sistemo un po', di fretta, faccio quel che posso, sperando non sia qualcuno di importante, non voglio che mi veda vestita così.
Appena apro la porta la prima cosa che vedo è un enorme mazzo di fiori.
Ma chi...? Alessandro.
Vedo subito il suo viso sbucare da dietro quell'enorme mazzo.
Che cosa ci fa qui? E perché tutto questo?
«Al...» non riesco a finire che subito mi interrompe.
«Matilde, io... ho riflettuto in questi giorni e, mi manchi. Lo so, lo so! Ci ho messo due mesi per dirtelo ma mi manchi, e visto che non rispondi ai messaggi te lo dico di persona: scusami per tutto quello che ho fatto, io sono pronto a ripartire da zero. Ho provato a farlo, ma non riesco senza di te... io... mi dispiace. Mi dispiace per essere stato assente, per non aver capito quanto tu fossi fondamentale. È da quando ci siamo presi questa pausa che sto male, che non riesco a non pensarti. Ho sbagliato tutto» dice tutto d'un fiato, talmente veloce che non riesco a metabolizzare il suo discorso. Vuole tornare con me? Ale...
«Oh, scusa... questi sono per te. So quanto ti piacevano e ho pensato di prenderteli» me li porge, e io li prendo.
«Grazie» dico, forse con un po' di timidezza. Alessandro è stato così gentile ad aver fatto questo gesto per me, avrà speso così tanto tempo e denaro per me... ed io, non ho tardato a dimenticarlo l'altra notte, stando con Elia. E sono passati solo due mesi dalla nostra "pausa". Dovrei sentirmi in colpa, ma non lo sono affatto, e sto così male per questo. Vorrei che funzionasse, eliminare tutti questi dubbi su di noi, ma un mazzo di fiori non penso risolva la situazione, anche se questo è quello che voglio far credere ad entrambi.
«È stato davvero gentile da parte tua, mi ha fatto davvero piacere vederti, e sapere che mi pensi ancora un po'» mi lascio sfuggire.
«Allora, ci ripenserai? Di riprovarci intendo... ti darò tutto il tempo del mondo, ti aspetterò finché lo vorrai» mi chiede, con un briciolo di speranza in volto. Nei suoi occhi vedo amore, quell'amore che abbiamo sempre avuto l'uno per l'altra.
«Sì, te lo prometto, ci penserò, davvero» sorrido, cercando di rassicurarlo. Vorrei tanto avere la sua stessa sicurezza.
«Quando vuoi, io ci sono, per parlare, per qualsiasi cosa. Il mio periodo di pausa è finito, ma io voglio sapere cosa vuoi te» vuoi saperlo Ale? Il problema è che non lo so neanche io!!
Mi sento come imprigionata da delle catene che probabilmente mi sto mettendo da sola ma che non posso fare a meno di togliere. Sento che tra qualche giorno gli dirò "okay, riproviamoci" anche se non ne sono convinta, anche se ormai sento che è impossibile riparare ciò che tra di noi due si è rotto, ma che lo farò perché non lo voglio vedere soffrire. Vorrei semplicemente che tornasse tutto com'era prima, senza i miei stupidi ripensamenti. Tuttavia non ci riesco, è impossibile che torni tutto come prima, e non so se lui se ne sia reso totalmente conto.
Lui mi ama davvero, ma perché io non riesco più ad essere così con lui?
«Me ne vado, mi scuso ancora se ti ho disturbata» butta l'occhio dentro casa e vede lo schermo della tv bloccato sul secondo episodio della diciottesima stagione. Sorride. Lui ha sempre odiato quella serie tv. Eppure, pur di stare con me, la guardava. Si addormentava subito, ma rimaneva lì con me.
Sorrido a mia volta, ricordando i momenti passati, che forse sono risovvenuti anche lui.
Non lo trattengo oltre, e ci salutiamo. Questo è quello che ho sempre amato di lui, il volere lasciarmi i miei spazi, senza intromettersi. E quando vuole aprire quella piccola porta della mia "stanza" lo fa con delicatezza, non con irruenza. Chiede prima il permesso, non mi impone nulla. Perché ho distrutto tutto? Me lo chiedo ancora.
Prendo i fiori e li metto dentro un vaso che riempio di acqua.
Sono così belli: ci sono rose, garofanini, fresie, ranuncoli... è così colorato.
Ed è stato un gesto così dolce.
Oh Ale, ma perché proprio ora dovevi capire tutto ciò? Perché proprio nel momento in cui sono più confusa dovevi presentarti alla mia porta con questo gesto che ho amato? Perché dopo settimane di niente ti sei presentato così?
Forse perché, semplicemente, sei te. Ed è così che ho imparato ad amarti.
Ma la mia testa ora è così confusa. Quando chiudo gli occhi non vedo più te, ma molte altre cose, tra cui il volto di Elia. È il rimorso? Non lo so. So solo che è un grande disastro.
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