Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

32 - Uno alla volta


Era finalmente arrivata la serata che aspettavo con ansia, la cena a sorpresa che aveva organizzato Lorenzo. Non avevo avuto nessun tipo di indizio da parte di Nicola, ma nel profondo speravo fosse qualcosa di simile alle cene che ero abituata a trascorrere nella mia vita passata.

Anche se, con il mio saldo attuale, non me le sarei potuta permettere... ma almeno una volta potevo fare finta di essere come Cenerentola, no?

Volevo mettermi in mostra più del solito, tornare per una sera a essere quella ragazza ricca che non aveva alcuna preoccupazione e che non provava sentimenti scomodi come l'imbarazzo o la disperazione.

Mi feci la solita doccia mezza ghiacciata e poi asciugai i capelli, creando delle morbide onde con la piastra, indossai degli orecchini pendenti, mi truccai gli occhi e osai pure un rossetto rosso sulle labbra.

Fuori faceva freddo perché eravamo a dicembre, così decisi di sfoggiare un vestito grigio di cachemire aderente, con il collo alto e le maniche lunghe, firmato Chloé, e lo abbinati con un paio di stivali neri, che arrivavano oltre il ginocchio. Ovviamente Gucci.

Infilai il solito cappotto nero e inforcai una borsetta di Prada, salutai frettolosamente Chiara e scesi le rampe di scale, fermandomi però al pianerottolo del secondo piano, quando mi imbattei nella signora Lina.

"Victoria, cara" mi salutò con una nuova familiarità "stai uscendo?"

"Sì" le risposi mentre aspettavo che percorresse la distanza che la separava dalla sua porta, per superarla e continuare la mia discesa.

"Sei bellissima" commentò ancora, guardandomi dell'alto in basso con un sorriso "esci con qualche bel ragazzo?"

Come mai era diventata così gentile con me? La sua espressione dolce sembrava pure sincera, mi metteva quasi a disagio.

Forse fu per questo motivo, o forse fu perché ero di fretta, o magari ero semplicemente impazzita, tuttavia mi ritrovai a rispondere in maniera genuina: "Esco con Lorenzo"

"Oh" esclamò lei sorpresa "il giovanotto che ti piace"

"Sì" ribattei, provando a defilarmi dal quella conversazione, soprattutto perché Nicola era già di sotto ad aspettarmi.

"Ricorda che devi seguire il tuo cuore, non i tuoi occhi" provò a farmi la predica lei, e temetti che ricominciasse con il racconto della sua vita passata, così mi incamminai verso i grandini che portavano giù e tagliai corto: "Credo in ciò che vedo, Lina"

Non aspettai una sua risposta, mi allontanai, ma quasi subito sentii l'eco della sua voce nella tromba delle scale: "Poi mi racconti, cara?"

Con il fiato corto per la velocità con cui mi stavo muovendo, considerando anche il mio abbigliamento, e senza riflettere attentamente alle parole che stavo pronunciando, ribattei: "Sì"

Da quando ero in confidenza con questa vecchia? E come mai non mi irritava l'idea di raccontarle della mia serata?

Pensai che la frenesia mi avesse dato alla testa, ma non riuscii a dedicare troppo tempo a questo pensiero perché presto raggiunsi Nicola che mise in moto la macchina, guidando verso il ristornate, che ancora non conoscevo.

Quando scesi dalla vettura, trovai Lorenzo e Federica davanti a un locale con una porta a vetri e un'insegna su di essa che riportava: sapori dell'anima.

Non mi sembrava un posto chissà quanto raffinato e, spiando all'interno, non riuscivo a vedere nemmeno un tavolo, anche se lo spazio pareva essere piuttosto ristretto.

"Siete pronti per la sorpresa?" domandò entusiasta Lorenzo, accogliendoci con un sorriso radioso e tenendo per mano la sua fidanzata, anch'essa emozionata.

Ma dove diavolo ci aveva portato?

"Non conosco questo posto" commentò con interesse Nicola, lui era sempre aperto a nuove esperienze e gli piaceva sperimentare qualsiasi cosa, io invece odiavo essere impreparata.

E questa situazione era totalmente allo sbando per la mia razionalità.

"Entriamo allora" sentenziò Lorenzo, e si voltò vero la porta per aprirla e passarvi oltre, iniziando poi a parlare con il cameriere che annuì convinto.

Noi altri lo seguimmo all'interno e, appena entrata, mi guardai intorno, ma trovai la spaventosa conferma che non c'era spazio in quella stanza per nessun tavolo.

Dove accidenti avremmo mangiato?

"Bene signori" esordì il cameriere, piazzandosi davanti a una grande tenda rossa che avevo notato appena entrata, ma alla quale non avevo dato grande importanza "se siete pronti per accomodarvi, vi guiderò uno alla volta al vostro posto"

Il posto era strano, ma l'uomo davanti a noi lo era ancora di più: era vestito elegantemente, con pantaloni e camicia nera, ma portava sulla testa degli strani occhiali tecnologici, che teneva sollevanti sulla fronte, quasi fossero solamente di bellezza, anche se erano decisamente brutti.

Corrugai le sopracciglia e domandai sottovoce a Nicola, mentre il cameriere prendeva delicatamente il braccio di Federica e la guidava oltre la tenda: "Uno alla volta? Perché non siamo capaci di andarci da soli?"

Nicola girò la testa verso di me con un sorriso divertito e disse: "Credo di aver capito qual'è la sorpresa"

Beato lui, io non ne avevo la minima idea, anzi ero sempre più confusa.

"Sarebbe?" cercai di dissuadere il ragazzo a illuminarmi, dopo che il cameriere era tornato da noi per prendere Lorenzo e farlo sparire oltre quel dannato tendone che iniziava a rendermi nervosa.

"È una cena al buio" replicò con semplicità Nicola, portando i suoi occhi verso il drappo rosso e aspettando trepidante che il cameriere facesse la sua comparsa.

"Una che?" esclamai sconvolta, cercando una qualche spiegazione sul volto di Nicola.

Lui fece una mezza risata e stava per rispondermi, ma il cameriere apparve davanti a noi e lo invitò a seguirlo, lasciandomi quindi sola nell'atrio triste.

Una cena al buio, non poteva davvero essere quello che sembrava... come accidenti si faceva a mangiare senza vedere il proprio piatto?

Non rimasi molto tempo con i miei pensieri, perché presto fu il mio turno per andare al tavolo, perciò lasciai che il cameriere mi guidasse con delicatezza oltre la tenda e insieme percorremmo un corridoio che lentamente sprofondò nell'oscurità più totale.

A un certo punto della strada, il cameriere si era fermato e aveva abbassato lo strano aggeggio che teneva sulla testa, in modo da coprire gli occhi e, da quel momento, avevo intuito la loro funzione: erano occhiali a infrarossi, infatti l'uomo non aveva nessuna difficoltà a muoversi con sicurezza nel buio, mentre io avevo iniziato a tentennare, con il timore di colpire qualcosa e farmi male.

Che idea di merda...

"Prego, signorina" disse l'uomo, aiutandomi a posizionarmi su una sedia e permettendomi così di ritrovare un po' di tranquillità.

"Tra poco tornerò da voi per leggervi il menu" continuò il cameriere, poi lo sentii allontanarsi e subito dopo percepii la voce di Lorenzo alla mia sinistra: "Ci siamo tutti?"

"Sì" rispose con dolcezza Federica, dall'altro lato del tavolo rispetto a me.

"Che figata" commentò elettrizzato Nicola alla mia destra.

"Carino" replicai io a denti stretti, cercando di mascherare il nervoso che stavo provando. Per ricapitolare la serata che stavo passando: mi ero truccata, piastrata e vestita bene, per stare tutta la dannata sera al buio? Avrei dovuto mangiare qualcosa che manco potevo vedere e nessuno, dico nessuno, a quel tavolo avrebbe mai potuto ammirare la mia bellezza.

O le mie occhiatacce irritate.

Non era assolutamente la cena che mi aspettavo e non mi sentivo a mio agio, non avevo il controllo di nulla, nemmeno della mia vista!

L'apparenza era sempre stata il mio elemento, senza di quella cosa diavolo mi restava?

Avevo quasi paura di scoprirlo.

No anzi, ne ero terrorizzata. 

Mie care lettrici, come avete notato la vostra vitamina G non c'è in questo capitolo. E nemmeno in quello dopo. E neanche in quello dopo ancora ahaha

Che cattiva! 

Ma, questo capitolo che è stato spezzato a metà, merita un proseguimento, perciò tra un'ora pubblicherò il seguito! Deciderò in seguito se velocizzare almeno per questa settimana le pubblicazioni in modo tale da farvi avere un po' di Guido. Se lo volete, si intende............

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro