Capitolo 23
Capitolo 23
Sergio
Non so perché ma ho deciso, dopo un mese che Laura è partita di sparire per qualche giorno.
Lo sai perfettamente invece!
Lei ti ha fatto capire tante cose…
Sì è vero, Laura con le sue parole, con i suoi gesti e con il suo volermi bene mi ha fatto capire che quello, che mi sono lasciato alle spalle, la persona che mi rimproverava di trovare scuse per non crescere, la persona a cui ho urlato contro perché mi diceva che il mio lavoro era fare lo Chef, è la persona a cui voglio un bene immenso, ma non gliel’ho mai detto.
E forse è giunto il momento che lo sappia.
Anche se tornare là mi fa male, come quando quella sera mi fece andar via… per sempre.
Sono stato proprio uno stupido coglione.
E adesso mi ritrovo qui davanti a fissare il locale come un ebete.
Con passi lenti mi avvio alla porta, il mio riflesso mi restituisce l’immagine di un uomo e non più di un ragazzino.
Ed entro facendo suonare un qualcosa a me sconosciuto.
“Arrivo subito!” la sua voce è inconfondibile
E dalla porta della cucina esce Kyros, invecchiato di dieci anni che appena si rende conto di chi abbia davanti, si paralizza.
Sembra che abbia visto un fantasma.
Ed io senza salutarlo gli dico:
“Dovresti annaffiare quelle piante fuori, ai clienti piacciono le piante rigogliose”
“La gente viene qui per mangiare non per guardare le piante” mi risponde serio
“Viviamo in un mondo d’apparenze. L’immagine è importante, mio caro” gli dico senza distogliere lo sguardo
“Bè vedo che l’immagine non ti manca, ma quello che conta però è la sostanza, ragazzo” ribatte diretto
“E con questo cosa vorresti dire?” chiedo
“Se non ricordo male eri uno a cui non fregava niente di nessuno e di niente” mi dice guardandomi con sfida
“Il mio era solo un consiglio per farti attirare più clienti” gli dico spostandomi leggermente
“Sei venuto a insegnarmi come incrementare clienti, dopo dieci lunghi anni che non ti fai sentire?” mi chiede guardandomi storto
“Kyros”
“Che VUOI ragazzo? Hai fatto carriera e sei venuto a insegnarmi come devo cucinare? E come fare soldi?” mi dice guardandomi serio
E istintivamente gli dico:
“LUI uscirà di prigione la settimana prossima”
“E allora? Non te ne deve importare un accidente di lui. Sei diventato un grande, ragazzo! Non guardare il passato, credo che tu abbia ben altro a cui pensare. Hai la ragazza? Vai a divertirti con lei”
Sorride e poi mi dice:
“Ricordo ancora tutte quelle ragazzine che giravano qui, hai spaccato più cuori tu, che non so cosa. Peggio di un attore da telenovela”
“Ho conosciuto una ragazza ma lei adesso è partita” gli dico tristemente
“E smettila di piagnucolare, i vizi sono duri a morire” mi dice ridendo
“Io non piagnucolo” rispondo indispettito
“Senti ragazzo io ho da fare, dimmi cosa sei venuto a fare oppure…”
“Bè ecco io… negli ultimi anni sono stato impegnato, volevo tornare ma poi i giorni si sono accavallati, e sono diventati mesi e infine anni” cerco di dirgli
“Meglio tardi che mai, no?” mi dice lui
“Io comunque adesso ho da fare ragazzo. Io non sono pieno d’inservienti come te e non posso perdere tempo”
“Sei sempre il solito brontolone” gli dico sorridendo
Lui mi guarda indispettito, poi mi esordisce divertito:
“Erano dieci anni che non borbottavo”
Ci sorridiamo entrando in cucina.
Mi guardo attorno, tutto è rimasto come una volta.
Lui non sa ancora perché sono qui e quello che ho in mente di fare e mentre inizia a preparare io mi metto ad aiutarlo, lui mi guarda sbalordito.
“Che hai in mente di fare?” esclama esterrefatto
Mi sono informato e Kyros non va molto bene ultimamente, nella zona hanno aperto due ristoranti alla moda e tutti adesso vanno lì.
Ho deciso di far sapere a giro che al ristorante “Kyros” per alcuni giorni ci sarà un tipo di cucina Greca diciamo, revisionata.
“Ho in mente di cucinare” gli rispondo con indifferenza
Mi guarda sospettoso.
“Ascolta, manda uno dei tuoi ragazzi a prendere questa roba al mercato San Parisio e poi all’Isola della pescheria” gli dico porgendogli una lista con dei soldi.
“E questo cosa significa?” mi chiede burbero guardando la busta
“Sbrigati brontolone smettila di fare domande e poi ho bisogno di te, qui” lo sgrido bonariamente
Si allontana borbottando, ma con il sorrido tra le labbra.
Tutto il pomeriggio il telefono squilla, Kyros e Eleonora la ragazza di sala prendono prenotazioni una dopo l’altra per stasera e domani sera.
Mentre finisco di mettere degli ingredienti già pronti nel frigo, sento Kyros alle mie spalle.
Mi volto e i suoi occhi lucidi parlano per lui e di getto gli dico:
“Non ti azzardare a dire niente, tu non mi devi ringraziare. Semmai devo essere io che ti…”
Mi blocco, non trovo le parole o meglio non riesco a dirgliele.
Lui ha sempre saputo leggermi tra le righe, ha saputo come tenermi calmo in quei momenti di rabbia esplosiva. Devo tutto a lui, devo dirgli quello che provo e che ha fatto per me…
“Kyros, devo essere io a ringraziare te per quello che sono adesso. Qui dentro, con te accanto ho trovato quello che mi mancava là fuori. Mi hai salvato la vita”
Ecco fatto!
Bravo Sergio!
Lui continua a guardarmi per poi tossire leggermente, schiarisce la gola e mi dice:
“Hai ancora da sfilettare quel pesce”
Raccoglie un cesto di lattuga dal paniere e mormora:
“Sappi che sei il mio orgoglio, Sergio”
E si allontana senza voltarsi e io sorrido mentre ripongo il pesce “già” sfilettato.
Le due serate sono state un successo Kyros non lo dà a vedere ma stà impazzendo dalla felicità.
Ci stiamo gustando l’aria fresca e salutando gli ultimi clienti.
Ho ordinato un’insegna nuova e Kyros naturalmente mi ha urlato contro, ma appena la vedrà so che ne sarà contento.
“Domani riparto ma, non pensare che non tornerò” gli dico bevendo un sorso di birra.
Kyros mi guarda mentre beve, e io continuo a dirgli:
“Trasformeremo questo locale in un ristorante…”
“Non ho intenzione di venderti il mio locale” sbraita burbero
“Non pensavo di comprarlo infatti, pensavo più a diventare tuo socio” gli rispondo con tranquillità
Sento Kyros tirare su col naso, è emozionato ma non lo ammetterà mai, e io continuo a dirgli:
“E’ escluso che tu ti tiri indietro. Ho già anche assunto due ragazzi che conosco alla perfezione, con loro non avrai problemi hanno lavorato per me. Manderanno avanti il lavoro perfettamente quando io non sarò qui”
Lui annuisce passandosi la manica sul viso umido soffermandosi sugli occhi.
Poi tutto ad un tratto mi chiede:
“Non l’hai chiamata vero?”
“No” rispondo solamente
Ho parlato di Laura a Kyros
Ebbene sì, l’ho fatto!
Non gli ho detto cosa provo veramente.
Ma tanto l’ha capito
Mi ha fatto una delle sue risciacquate ed è finito tutto lì.
“Te lo dico un’ultima volta ragazzo, devi parlare con lei. Hai trovato la felicità nel lavoro, non escludere la felicità dell’amore” mi dice alzandosi
Butta la bottiglietta della birra nel cassonetto del vetro mi fa un cenno di saluto con la testa ed entra nel locale.
E io rimango a guadare il buio della notte che mi avvolge con le stelle sopra la mia testa e i pensieri che volano verso, la Spagna.
P.s.
Credo che questo capitolo raccolga e racchiude tutto quello che Sergio è e che prova...
Non lo pensate anche voi?
Non è bravo con le parole...
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro