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Capitolo 11

                                                  Capitolo 11

Laura

Lo faccio accomodare rimanendo in silenzio fissandoci, distolgo poi lo sguardo chiedendogli:
“Ti posso offrire qualcosa? Ho del Gin e del Tonic”

“Perfetto con parecchio Gin per favore” mi risponde cortesemente

“Bene… accomodati… accomodati sul divano, o dove vuoi… ecco”

Mi fa così strano vederlo qui, si è messo seduto con un gomito appoggiato allo schienale e una gamba sull’altra in pieno relax come se si sentisse a proprio agio.

“Il suo tradimento l’hai scoperto tu?”

Alla sua domanda così diretta mi fermo un secondo prima di versare il liquido nei bicchieri, mi ha colto di sorpresa e prima di rispondere respiro piano.

“Volevo fargli una sorpresa, ero tornata da un viaggio di lavoro in anticipo e sono andata a casa sua, e lì la sorpresa l’ho avuta io”

E mentre finisco di parlare gli porgo il bicchiere, ne beve subito un sorso.

“Buono brava" mi dice guardandomi

E io arrossisco dicendogli un fievole:
“Grazie”

Che cazzo arrossisci Laura!

“E cosa voleva stasera apparte darti il regalo?” mi chiede con una certa attenzione.

“Voleva che lo perdonassi” rispondo diretta

“E tu lo hai perdonato, o lo perdonerai?” continua a chiedermi continuando a guardarmi.

Ma perché tutte queste domande?

“Assolutamente, non lo farò mai” ribatto risoluta

Ma perché gli rispondo?

Lui mi guarda intensamente come se volesse sondare la mia sincerità.

Laura smettila!
Non è interessato a te, fa solo per pare conversazione!

“Cosa hai mangiato per cena?” mi chiede ad un tratto.

“Solo rabbia e bile. Mi stavo per preparare qualcosa quando lo stronzo ha bussato a quella porta, buttando all’aria tutti i miei piani” confermo

“Hai fame?” mi chiede sempre continuando a guardami

Ti faccio proprio pena, vero?

“Come mai sei qui? Non lavori oggi?” domando per cambiare discorso

“Stasera il locale è chiuso” mi risponde semplicemente

Sergio cosa ci fai qui?

“La tua ragazza?” domando diretta

“E’ fuori città per un po’” risponde svelto

“Si è arrabbiata per il giubbotto e il casco che mi hai imprestato?” domando, tanto per fare due chiacchiere.

Sono ancora un po’ in imbarazzo ad averlo qui.

“Ha indossato quelle cose una volta sola e non gli importerebbe saperlo”

Cazzo! Non le ha detto niente!
Perché?

“Ho saputo da Elisabetta che terrai un intervista, ti sei deciso a parlare di te?” gli domando stuzzicandolo un po’

“Non di me, ma della mia cucina” risponde secco

“So che detesti parlare del tuo passato, ma se pensi che capire che “ieri” è la base di “oggi”… non abbandonare la persona che sei veramente. Sono convinta che la tua storia valga la pena di essere raccontata”

Lui si alza

“Non mi conosci, come fai a sapere che ne vale la pena?” mi domanda guardandomi serio, ma incuriosito di sé.

“E’ quello che vedo… e credo sinceramente che abbia un valore immenso”

Ci guardiamo nei nostri occhi scuri, i secondi scorrono rincorrendo i minuti, e ad un tratto volta le spalle avviandosi in cucina.
Rimango ferma dove sono e lo guardo confusa ed estremamente affascinata da questo oscuro ragazzo.
Sergio con naturalezza apre il frigo, e senza voltarsi mi chiede nuovamente"
“Hai fame, Laura?”

Pensandoci bene sento lo stomaco brontolare e non faccio in tempo a rispondere che lui sul ripiano della cucina ha già messo degli ingredienti.

“Penne ubriache” mi dice guardandomi con una bottiglia di Whisky in mano

“Pensavo di scolarmela dopo cena” rispondo scherzando

E lui mi sorride soddisfatto.

Perché sei così sexy chef ?

“Ma non devi disturbarti per me” gli dico raggiungendolo in cucina.

Mentre lui tranquillamente si mette a lavoro mi risponde:
“Nessun disturbo Laura, ti ricordo che sono uno Chef Stellato”

“Già giusto” mormoro sorridendo

L’osservo, osservo tutto di lui, il corpo, l’espressioni, le sue mani che stanno tagliando alla perfezione una cipolla.

Ogni tanto i nostri occhi si sfiorano e lui ad un tratto mi dice:
“Vieni qui”

Come scusa?
Dove?

Mi avvicino tenendo il mio sguardo sulle sue mani, se lo dovessi guardare adesso capirebbe che sono in confusione e per togliermi da questo fastidio, gli chiedo:
“Non la tagli?”

“No, devo fare un trito e si fa così, vedi?” mi dice con tutta la sua tranquillità.

E con una semplicità riduce tutto in piccolissimi pezzettini cubici.

“L’hai fatto sembrare così semplice, ma penso alla povera Barbara”

Mi devo intanto allontanare da lui…

“Ti posso garantire che non ha più sbagliato un taglio alla Julienne” mi riferisce con soddisfazione

Mi siedo sul ripiano della cucina mentre, Sergio Mantovani cucina per me.
E’ talmente rilassato che il suo volto è ancora più bello.

“Sei così disteso, rilassato” dico a bassa voce

Lui mi guarda velocemente per poi ritornare a cucinare con il mio asciughino sulle spalle.

“Cucinare mi fa vedere le cose in un’altra prospettiva, mi distende la mente”

“Laura?” mi chiama ad un tratto

“Dimmi!” rispondo solerte

“Lo so che quelle foto per te sono solo lavoro e che non te ne frega un cazzo, ma ne ho veramente bisogno. Devo vedere con i miei occhi quello che ho fatto, che creo, per poter uscire da quella gabbia che opprime il mio essere. Quelle foto mi porteranno non solo altra fama ma anche…”

Ma non lo faccio finire, scendo dal ripiano avvicinandomi a lui e gli dico:
“Quelle foto saranno il mio lavoro migliore ma, saranno anche tutto quello che desideri”

Lui mi sorride sul serio, mi guarda con una strana luce negli occhi.

Poi scola la pasta e la fa saltare in padella con quella grazia da Chef Stellato.

Questo compleanno me lo ricorderò per tutta la vita!

Uno Chef che cucina per me mentre l’odio che provo per Maurizio si fa sempre più concreto.

Non azzardarti Laura Ferrari!
Non azzardarti ad innamorarti di lui…

“Wow questo piatto è delizioso, ho gli occhi a cuore” dico felice.

Sergio mi fissa intensamente.

“I tuoi occhi mi sembrano normali” risponde prendendomi in giro.

Smettila di guardarmi così!

“Grazie per questa serata, sei riuscito a rendere il mio umore meno nero” confesso sincera

Ha capito cosa intendo e mi domanda diretto:
“Perché ti sei innamorata di lui?”

Sospiro per poi rispondergli:
“Mi ha corteggiata per mesi, all’inizio pensavo che volesse un'avventura, sapevo la sua fama. Ma poi la sua determinazione mi ha fatto ricredere, sciupando poi tutto”

“E tu perché ti sei innamorato di Angela?” domando diretta

Ma che domanda faccio?
Non la conosco neanche!

“Non credo di amarla, lei ha solo bisogno di me” risponde semplicemente

Lo guardo stranita ed elaboro la sua assurda risposta.

“Scusa ma non capisco” gli dico perplessa

“Lei è fragile. Devo forse averle promesso, o fatto credere di amarla, ma non gliel’ho mai detto” mi risponde pensieroso

“E tu lo farai?” mi scappa la domanda prima che me ne renda conto

Lui mi punta i suoi occhi scuri senza rispondermi, facendo trapelare un qualcosa che non riesco ad interpretare, ma il mio respiro si tronca a metà sentendo una lieve morsa nel petto.

Ricaccio il tutto e cambio letteralmente discorso.

“Domani vado a trovare i miei”

“Dove abitano?” mi chiede cambiando espressione

“A Firenze precisamente a Fiesole, è un comune sopra le colline. Ed essendo un comune piccolo ci conosciamo tutti, io lì sono considerata la fotografa che ha fatto carriera” gli dico ridendo

E Sergio mi sorride con una lieve intensità

Wow quello è un sorriso?
Sì, è un sorriso che dovrei vederlo come un raggio di sole ma in quel raggio, c’è sempre un lato oscuro.

Poi sembra rabbuiarsi ma forse è solo una mia idea.

“Quanto starai via?” mi domanda, sembra incuriosito o meglio interessato

“Torno lunedì mattina. Nel pomeriggio ti preparerò una chiavetta con tutte le foto che abbiamo fatto finora, o preferisci che te le mandi per email?”

Lui alza le spalle senza rispondermi, ma mi dice riflettendoci:
“Torni volentieri a casa?”

“Quando vivevo lì, lo odiavo. Da piccola sognavo di essere un leone che viveva libera nella natura selvaggia” rispondo con nostalgia

Mentre lui mi ascolta attentamente sembra come se fosse attratto da me

“Forse è per questo che sono diventata una fotografa naturalista. Nella natura ritrovo me stessa, sono quel leone”

Sergio si alza improvvisamente, si toglie la maglietta rivelando un torace da bronzo di riace.
Mi sorride veramente per la prima volta e il suo sorriso è fantastico se avesse un sapore sarebbe sicuramente succoso come, una pesca.

Io adoro le pesche!
Laura!!!

“Guarda qui” mi dice indicandomi il lato del suo braccio.

E su quel braccio, sul muscolo scolpito che sembra d’acciaio vedo tatuata una stupenda testa di leone.

“Non posso credere a tutto questo” mi dice con una risata.

Il suo modo di ridere è coinvolgente, pulito e selvaggio mi fa pensare ad una foresta di una bellezza travolgente, quanto nostalgica.

“Ti sei tatuato un leone” rispondo continuando a guardare affascinata il tatuaggio.

Sembra vero e mentre si rinfila la maglietta mi spiega:
“E’ il simbolo di quello che inseguivo”

Lo guardo perplessa, ho quasi timore a chiedere e lui continua come se mi avesse letto nel pensiero e guardando lontano verso l’oscurità della notte, mi dice:
“Inseguivo la libertà per avere serenità e pace”

Lo guardo, ascoltandolo attentamente la sua voce, è triste con un angoscia interiore che va oltre alla paura, al risentimento e il mio istinto è quello ad avvicinarsi a lui e dirgli:
“Lo so che ci conosciamo da poco ma se tu non fossi così misterioso forse potrei darti un aiuto, esserti d’aiuto”

Lui abbassa il volto e i nostri occhi tornano  a scrutarsi avidamente, Sergio mi sorride debolmente e amaramente:
“Che cosa potresti fare per aiutarmi, Laura Ferrari?” mi chiede teneramente.

Alzo le spalle cercando di non pensare a come, in modo sexy, ha pronunciato il mio nome e gli rispondo:
“Sono un ottima ascoltatrice e posso distribuire consigli adeguati”

Lui continua a guardarmi e nei suoi occhi una strana luce passa velocemente, per poi farli ripiombare nell’oscurità.

“Non posso Laura mi dispiace, non posso” mi dice

“Sei una fotografa e come tale potresti conoscere dei giornalisti” mi fa presente diretto

Sgrano gli occhi mentre una fitta mi produce un dolore alla bocca dello stomaco.
Non posso credere alle mie orecchie, l’ha pensato veramente?

Una rabbia incontrollata mi assale e l’offesa subita mi fa sbottare:
“Hai mai sentito parlare d’onore e etica? Tu credi davvero che io potrei andare a vendere la tua storia? E’ chiaro che tu non sai chi sono io, dopotutto non mi conosci. Cercavo solo di esserti amica. Non provare mai più a pensare che potrei fare una cosa del genere. La vita di una persona, le sue paure, le sue sofferenze non si vendono così, a buon mercato”

Sergio si avvicina a me con il pomo d’Adamo che si muove velocemente, sostengo il suo sguardo, aspiro il suo profumo piena di delusione, ferita in un lato sensibile del mio corpo, che ho lasciato purtroppo scoperto.
La sua mano si avvicina al mio viso e il suo tocco è talmente delicato da risultare impercettibile, ma io lo percepisco tutto.
Lo sento in ogni parte del corpo.

“Laura, non puoi fare niente per me ma… grazie”

Continua ad accarezzarmi e a guardarmi, poi si allontana quasi bruscamente.
Per poi dirmi:
“Si è fatto tardi devo andare”

“Sì, si è fatto tardi” ripeto

E sento addosso ancora quel caos in cui mi ha gettata.

Lo precedo dicendogli:
“Ti accompagno alla porta”

“Laura!” mi chiama appena sono vicina alla porta.

Mi volto e lui mi dice:
“Sono stato una testa di cazzo scusami per quello che ho pensato”

“Sappi che sono ancora offesa. Non potrei mai vendere la tua vita, ho un’ educazione e soprattutto una coscienza” rispondo diretta.

Appena smetto di parlare mi accorgo che lui sta fissando il mio braccio, quei lividi che avevo dimenticato.

“Che hai fatto?” mi chiede brusco guardandoli con odio.

Sembra che sappia già cosa siano e chi me li ha fatti.

“Non sono niente. E’ tutto sotto controllo” lo rassicuro.
“Grazie Sergio per la cena ci sentiamo nei prossimi giorni” gli dico seria.

Affonda i suoi occhi scuri nei miei, è un misto di contraddizioni e con un tono duro, che sembra quasi un ordine, mi dice:
“Chiudi a chiave la porta”

Lo guardo mentre esce ed ubbidisco.

P.s.

Credo che questo capitolo parli da solo.

Si stanno avvicinando senza rendersene conto.

Che ne pensate?

Nel prossimo capitolo ci sarà un momento che, sono sicura, vi farà rimanere a bocca aperta e sclerare.

Almeno lo spero.

⭐⭐⭐

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