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IL CARRO ROVESCIATO // @nowhereissafe


PROMPT: TAROCCHI

CARATTERISTICA: IL PERSONAGGIO E' SUPER SCARAMANTICO E PIENO DI RITUALI PER SCACCIARE IL MALOCCHIO

DOVE O QUANDO: IN OSPEDALE

nowhereissafe

Era quasi mezzanotte, Hope stava guidando da ormai sei ore, combatteva contro il sonno bevendo lattine di Red Bull per stare sveglia. L'unica cosa che la rasserenava era il pensiero di tre giorni di ferie, sudati e bramati da ormai tre mesi senza sosta. Non le dispiaceva guidare, ma avrebbe di gran lunga preferito prendere l'aereo invece di tornare dalla trasferta in macchina la notte di Halloween. Era la sua festa preferita e, se solo l'avesse saputo, si sarebbe organizzata con i suoi amici per festeggiare insieme a loro. Invece no, aereo cancellato e il solo modo per tornare a casa era una lunga nottata dietro al volante.

L'ultima cosa che si sarebbe aspettata era la chiamata improvvisa del suo ex fidanzato. Guardò accigliata lo schermo del Range Rover e, indecisa sul da farsi, alla fine premette il pulsante verde per rispondere.

<<Lewis?>> rispose tentennante.

<<Hope>> Lewis si schiarì la voce e, dopo una breve pausa, continuò. <<So che è tardi e non ti voglio spaventare, ma...>>

<<Ma, cosa?>> lo incalzò Hope, la quale si era preoccupata già da quando aveva letto il nome di Lewis sullo schermo.

<<Lando è in ospedale>> tagliò corto Lewis.

Hope rimase come paralizzata, l'unica cosa che sentì subito dopo fu un fischio alle orecchie e lo stridio degli pneumatici sull'asfalto a causa della frenata brusca.

<<Che cazzo è successo? Dimmi tutto!>> rispose affannata appena fu in grado di formulare una frase di senso compiuto.

<<Ha fatto un incidente, è vivo... Chiede di te e non so più cosa inventarmi>> sbuffò Lewis.

<<Mandami la posizione, arrivo più in fretta che posso>> tagliò corto Hope, il cuore a mille e una ritrovata energia nel corpo.

<<Ha anche chiesto di portargli le carte, non ho idea di cosa voglia dire, ma ha detto che tu avresti capito>> aggiunge Lewis.

<<Le ho qua con me>> disse Hope allungando una mano verso la sua borsa e cercando il mazzo di carte al suo interno.

Chiuse bruscamente la telefonata, nello stesso modo brusco con cui aveva concluso la relazione con il suo interlocutore pochi anni prima, e si precipitò verso l'ospedale dove Lando aveva bisogno del suo aiuto.

In una stanza asettica, a pochi chilometri di distanza da Hope, Lando continuava a perdere e riprendere conoscenza. Quando era vigile, voleva alzarsi dal letto e tornare a casa, ma non appena provava a fare qualsiasi movimento sentiva dolore dappertutto; quando era incosciente, mugugnava frasi senza senso in quella che sembrava una lingua inventata. Era fortunato ad essere vivo e non poteva credere all'ingenuità che aveva commesso.

<<Lando?>>

Una voce, che gli sembrò angelica da tanto che la sentiva lontana, fece irruzione nella sua testa dopo quelle che gli parvero ore.

<<Lando, apri gli occhi>> mormorò Hope.

Quando Lando aprì gli occhi, la prima cosa che vide furono gli occhi neri come la pece di Hope. Sorrise istintivamente, sentendo un improvviso calore al centro del petto. Tentò di alzarsi a sedere per poterle dare un bacio, ma sentì una dolorosa fitta lungo il fianco che gli impediva di muoversi più di qualche millimetro.

<<Hope...>> disse con un filo di voce, cercando di afferrare la sua mano e stringerla nella sua.

<<Sta' tranquillo>> lo rassicurò lei. <<Ci sono io ora>> gli accarezzò i capelli castani con un sorriso dolce sulle labbra.

<<Devi aiutarmi>> sussurrò Lando prendendo un profondo respiro. <<Hai portato i tarocchi?>> le chiese senza farsi sentire da nessuno. Lewis era ancora fuori dalla porta, che passeggiava avanti e indietro, cercando di origliare tutto quello che riusciva.

<<Li ho qui con me>> annuì Hope. Prese la borsa e ne tirò fuori un mazzo di tarocchi, leggermente usurati sui lati e sbiaditi sul dorso.

<<Sono quelli di nonna Agatha?>> domandò Lando, impaziente e agitato. Hope annuì in risposta, maneggiando con cura le carte.

<<Ora però mi devi spiegare cos'è successo, altrimenti non posso farti uscire da qui>> disse Hope, inchiodando con i suoi occhi neri quelli verdi di Lando.

Lando prese un respiro, si schiarì la voce e cominciò a raccontare tutta la serie di disavventure che lo portarono in ospedale mezzo morto e mezzo vivo.

<<È cominciato tutto circa una settimana fa. Ho fatto un sogno stranissimo in aereo... Ho sognato di essere bloccato in una stanza circondato dal fuoco... Mi sono fatto le carte quando mi sono svegliato e mi è uscito il Carro, il Carro rovesciato! Capisci? Ho pensato che fosse collegato all'aereo, che ci saremmo schiantati o che avrei fatto un incidente alla prossima gara. Invece no, è andato tutto liscio. Ho pensato "Vabbè, per una volta le carte possono sbagliare" e invece no, non sbagliano mai. Era solo il primo avvertimento. Poi c'è stato il Gran Premio... E come ben sai mi faccio sempre le carte prima di una gara... Indovina che carta è uscita per prima? Ovviamente il Matto, come sempre. Ho pensato fosse un buon presagio, diciamo che è la mia carta fortunata. Ero abbastanza tranquillo, ma poi ho ripensato al Carro rovesciato del giorno prima e mi sono detto che forse non era destinato a me, ma a qualcuno vicino a me. Ho pensato che potesse succedere un incidente durante la gara, il mio Matto mi avrebbe portato alla vittoria ma qualcuno si sarebbe fatto male per il Carro rovesciato... Invece no, è andato tutto liscio. La sera dopo diluviava, ma il temporale non è simbolo di sventura, anzi. Nonna Agatha diceva sempre che il temporale scaccia la sfortuna e porta aria nuova. Io e i ragazzi del team abbiamo mangiato a casa mia perché dovevamo parlare di alcune cose di lavoro. Arrivano da me e cosa fanno? Appoggiano tutti i loro ombrelli sul divano e quel coglione di Christopher lo lancia sul letto. Sul letto! Ti rendi conto? Mi è quasi venuto un infarto quando l'ho visto. Non hai idea di quanto ci ho messo per ristabilire l'ordine di casa, per scacciare il malocchio che mi hanno portato... E poi arriviamo a oggi... Esce di nuovo il Carro, ma questa volta non era rovesciato, era diritto! Ho tirato un sospiro di sollievo ed è lì che ho commesso l'errore. Ho lasciato le carte sul tavolo! Come un imbecille alle prime armi! Mi sono alzato e sono uscito, ho lasciato le carte sul tavolo... Ho preso la macchina e... Beh, sono vivo per miracolo!>>

Hope rimase attenta ad ogni minimo particolare mentre mescolava le carte di nonna Agatha. Si sistemò sul piccolo tavolino accanto al letto di Lando e stese una tovaglietta bianca, perfettamente stirata e immacolata. La salute di Lando dipendeva da quello che avrebbero detto le carte.

<<È stato un errore da principiante>> disse Hope. <<Nonna Agatha è delusa, riesco a percepirla>> continuò, facendo quasi trasalire Lando.

<<Lo so, sono stato un coglione>> si rimproverò Lando.

<<Non serve a niente piangersi addosso adesso, possiamo solo affidarci al Destino>> sentenziò Hope, prendendo un respiro e concentrandosi. <<Sei pronto?>> gli chiese.

<<Sì>> rispose Lando.

Hope smise di mescolare le carte e, dopo tre smazzate, ne girò tre. La prima la mise al centro coperta, come le aveva insegnato nonna Agatha, le altre due ai lati scoperte.

<<A destra c'è la Giustizia, diritta. Simboleggia la stabilità ed il buon bilanciamento dell'individuo. Nel tuo caso specifico, sta a significare il tuo momentaneo problema di movimento, siccome è un arcano immobile nel tempo>> disse Hope.

La sua voce era calma e profonda, non sembrava nemmeno la sua. Ogni volta che leggeva i tarocchi sembrava essere molto più adulta, quasi posseduta da uno spirito che la faceva parlare senza far trasparire neanche un'emozione.

<<A sinistra c'è il Sole, diritto. Simboleggia una buona salute e una buona energia fisica>> disse Hope.

Si sentì un respiro sollevato provenire dal letto di Lando, il quale stava con gli occhi fissi sul soffitto, pronto a sentire cosa il Destino aveva in programma per lui.

<<Queste due carte combinate, in ordine, rispecchiano perfettamente il tuo stato clinico attuale. Al momento sei immobilizzato, a letto, con scarse possibilità di movimento ma, con un po' di tempo e pazienza, tornerai a godere di ottima salute>> spiegò Hope. <<Quindi, conoscendoti, già stavi pensando al tuo lavoro, se fosse possibile tornare a correre dopo l'incidente>> riprese, <<la risposta è sì. Andrà tutto bene>> concluse Hope.

<<Oh mio Dio, grazie>> esclamò Lando, con gli occhi lucidi e una piccola lacrima sul viso tumefatto.

<<Manca la carta nascosta>> continuò Hope dopo qualche secondo. <<Questa è la più importante>>.

Girò lentamente, ma con sicurezza, la carta al centro del tavolo.

<<Il Carro, rovesciato>> disse Hope, con un filo di voce. Spalancò gli occhi e rimase con la bocca socchiusa per un tempo infinito.

<<Che cazzo dici?>> esclamò Lando con tutta la forza gli era rimasta in corpo. <<Com'è possibile? Non può esserci la Giustizia, il Sole e il Carro rovesciato!>>

Hope avrebbe voluto dirgli qualcosa di confortante, ma nemmeno lei capì cosa stesse per succedere.

Nessuno avrebbe potuto capirlo.

All'improvviso, oltre la porta socchiusa della stanza di Lando, si sentì un tonfo sordo che fece trasalire sia Lando che Hope. Hope corse fuori per capire cosa fosse successo e, quando aprì la porta, trovò Lewis steso a terra, immobile.

Fu proprio in quel momento che capì.

Il Carro rovesciato, presagio di incidenti improvvisi, non era mai stato per Lando Norris.

Ma per Lewis Hamilton. 

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