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Ventidue

Il sole luccicava attraverso le tende, che non facevano molto per combattere la luce, perciò svegliò Harry, che grugnì all'improvviso cambiamento di luce. Chiuse gli occhi di nuovo, stropicciandoli con la nocca. Era all'inizio confuso, ma poi arrossì quando si ricordò del perché fosse in un letto insolito; Ho dormito da Louis, pensò.

Un risolino fuoriuscì dalle sue labbra, e si mise seduto, ma fu bloccato dal peso nel suo petto. Gli occhi di Harry si riaprirono di nuovo, vedendo un corpo che non aveva notato precedentemente. Arrossì ancora di più parlando con se stesso; oh si, ho dormito anche con Louis.

Tuttavia sussultò subito, realizzando che anche se non l'aveva detto ad alta voce, non lo intendeva in quel modo. Perché non potrebbe mai immaginare dormire in quel modo con Louis. Non vorrebbe mai che il suo fidanzato vedesse quello che lui pensava fosse il suo corpo brutto.

Fidanzato. Quella parola colpiva un po' il suo petto ogni volta che ci pensava.

"Harry?" la voce piccola e assonnata di Louis interruppe i suoi pensieri, mandandoli via mentre la sua attenzione era assorbita dal ragazzo dagli occhi blu.

"Ciao," Harry sussurrò, gli angoli delle sue labbra si alzarono.

Louis sogghignò , "Ciao, amore," sospirò, "ciao, fidanzato," aggiunse, e poi ridacchiò, e Harry ammirava i suoi occhi mentre succedeva. Come si piegavano agli angoli. Gli piaceva credere che fosse perché Louis sorrideva così tanto e allegramente che niente poteva contenere il suo bellissimo sorriso, nemmeno i suoi occhi. Lo amava.

"Mi piace," mormorò, la sua voce roca dal sonno.

Louis accucciò la sua faccia nel petto di Harry, "Mi piaci tu," mormorò, la sua voce camuffata dalla maglia di Harry, "Non posso evitarlo se suona smielato, è vero," sogghignò, e guardò in alto al ragazzo più giovane, un sorriso ancora evidente nel suo volto.

Harry non sapeva cosa dire. Perché non era riuscito a pensare a qualcosa che non l'avrebbe fatto sembrare strano o goffo. Quindi sorrise, e lasciò che le sue guance arrossissero, non che potesse fermarlo.
Tuttavia voleva fare qualcosa che potesse dire a Louis; si, sento lo stesso. Quindi si abbassò con esitazione, premendo le sue labbra sulla morbida guancia di Louis. Avrebbe baciato le sue labbra, voleva, ma non poteva trovare il coraggio nelle sue ossa per fare la mossa. A malapena sapeva qualcosa sul baciare, in ogni caso.

A Louis, d'altro canto, non importava se stava per baciarlo sulle labbra, perché gli andava bene il bacetto carino sulla guancia. Amava l'affetto. Anche se si allungò verso di lui per catturare le labbra di Harry con le sue. E fu solo un piccolo bacio, ma significava molto di più.

"Mi piaci anche tu," sussurrò, aprendo i suoi occhi per incontrare gli altri due oceani, "uhm, che ore sono?" Harry chiese, guardandosi intorno cercando un orologio. Louis sospirò pesantemente, e si mise seduto per prendere il cellulare.

"Più o meno le otto e venti. Alziamoci e prepariamoci. Abbiamo già perso abbastanza lavoro e altro," disse al ragazzo più piccolo, baciando la sua guancia prima di alzarsi lentamente. Harry guardò l'altro mentre si mise in piedi, stiracchiandosi la schiena, che fece alzare la sua maglia e rivelò la sua pelle abbronzata.

"Uhm, hai qualche uh vestito che potrei magari mettere?" Harry si morse il labbro, tenendosi il braccio nervosamente. Louis annuì, e camminò fino al suo armadio, frugando tra i vestiti finché non trovò un paio di jeans, un paio che gli aveva preso sua madre. Non li aveva mai indossati, perché erano troppo lunghi e non abbastanza grandi per il suo culo.

"Tieni," tubò, poi prese un maglione verde scuro da un cassetto, "ecco qua."

"Grazie," Harry arrossì, tenendo i vestiti stretti al petto, "dov'è il bagno?"

Louis si girò, uno sguardo confuso scritto nella sua faccia, "Puoi cambiarti davanti a me, amore, non mordo," disse, piegando la testa. Harry si morse il labbro, guardandosi intorno timidamente.

"Non mi uh, non mi piace..." strascicò, diventando più agitato ogni secondo che passava.

Vai da qualche altra parte Harry

Non vuole vedere il tuo corpo

Sei brutto, e grasso

Louis si avvicinò, mettendo le mani attorno alle guance di Harry. I vestiti dalle sue mani caddero sul tappeto, ma delle piccole lacrime trattenute negli occhi di Harry, a Louis non importava, "Non ti vergognare del tuo corpo, Harry. Sei dannatamente bello, in ogni singolo modo," parlò, la sua piccola voce.

No, non lo sei.

Harry chiuse gli occhi, "Ma io solo, io, le voci. L-loro dicono che sono grasso e-e-"

"Non le ascoltare. Si sbagliano. Non mi importa cosa dicono," lo interruppe. Poi cosa successe dopo fu qualcosa che Louis non pensava che avrebbe dovuto fare. Perché pensò che Harry gli avrebbe creduto, ma lui era qualcuno difficile da persuadere.

Louis girò Harry per fronteggiare il grosso specchio contro il muro, alzandogli la maglia fino alle costole. "Harry, amore, guardati, sei così sottile," disse mentre Harry provò a riabbassare la maglietta.

"No, perfavore, Lou, è disgustoso," mormorò, e si girò, avvolgendo istantaneamente le braccia attorno alle spalle di Louis mentre affondava la sua testa nell'incavo del collo del ragazzo maggiore. "Odio il mio corpo," sussurrò.

"Stop stop stop stop. Harry, io amo il tuo corpo," disse dolcemente, e prese la mano di Harry, portando le sue braccia in alto e tirando in su le maniche. Il ragazzo si fece piccolo per i segni sulle sue braccia, invece Louis portò le sue labbra fino alle braccia scoperte di Harry, baciando ogni taglio, nuovi e vecchi. "Non importa cosa dici o pensi. So che non ti piace il tuo corpo e che non ti piacciono le tue cicatrici ma ti rendono ciò che sei. Mostrano il tuo coraggio, e il talento che hai avuto nel superare tutto quello che ha causato quelle cicatrici. Sei perfetto. Okay?" disse gentilmente, e sorrise un pochino prima di baciare Harry. Non gli importava che si fossero messi insieme la notte prima. Perché con tutto quello che era già successo, Louis sentì come se fossero insieme da più tempo. E non poteva evitare di diventare lentamente colpito dal ragazzo di fronte a lui.

Per qualche ragione, anche se non gli piaceva il proprio corpo, le parole di Louis erano confortanti. Aveva tanta confidenza nel suo ragazzo, più di quanta Harry ne avesse in se stesso. Quindi Harry ricambiò il bacio, muovendo le sue braccia così da poterle avvolgere attorno alla vita del ragazzo più basso.

"Grazie," Harry mormorò, lasciando che Louis lo baciasse a stampo ripetutamente, "tu uhm, hai più confidenza e orgoglio in me che io ne abbia di me stesso. E significa tanto che tu creda in me. No-non amo me stesso o il mio corpo, ma tu sì, e non mi sono mai sentito amato in questo modo prima d'ora ed è magnifico e ti ringrazio per questo," parlò senza sosta, facendo cadere involontariamente una lacrima dalla sua guancia mentre stringeva Louis.

"Rimaniamo a casa oggi, si? Se finiamo nei casini, diremo che è stata una mia idea," Louis suggerì.

Harry annuì, "L'importante è che io non debba stare vicino a Marcus o a Sam o a Zayn, e che io possa restare con te," mormorò, arrossendo per nulla.

SCUSATE PER L'IMMEEEEEENSO RITARDO MA HO AVUTO THINGS GOING ON. TIPO MARZO ERO IN FRANCIA POI SONO TORNATA E AVEVO UN BOTTO DI COMPITI.

IL 4 APRILE SONO STATA AL CONCERTO DI HARRY CON IL MIO AMORE _martina_z_ E L'11 ERA IL MIO COMPLEANNO.

SONO FOTTUTAMENTE VECCHIA.

comunque , SCUSATE PER L'ATTESA VI VOGLIO BENE CIAO

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