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Sedici

Quando Louis se ne andò entrambi i ragazzi erano rossi per il fatto che fosse ovvio che sia Anne che l'infermiera sapessero che si erano baciati. Anche se era solo un bacio.

"Harry, ti lasciamo tornare a casa tra due giorni, o forse uno se la dottoressa pensa che tu sia stabile," disse l'infermiera, sorridendogli dolcemente. Anche se non aveva capito cosa intendesse dicendo 'stabile'. Non si disturbò a chiedere, non voleva sapere.

L'infermiera spiegò un paio di cose alla mamma di Harry: le nuove pillole che avrebbe dovuto prendere per le voci, il medicinale per curare i suoi tagli e le sue bruciature, e cose che coinvolgevano la sua dieta. Harry tutta via si era disconnesso prima che lei iniziasse a parlare, e ripensò alla mossa che Louis aveva fatto su di lui. Gli piaccio veramente, Harry pensò, gli piaccio veramente e non pensa che io sia un mostro.

Harry sorrise leggermente a se stesso, e alzò lo sguardo guardando sua madre da dietro le ciglia, "Perché non posso semplicemente tornare a casa?" chiese silenziosamente, cambiando argomento. Lei sospirò in risposta, e si sedette vicino a lui nel letto.

"La dottoressa ha bisogno di assicurarsi che tu inizi a sentirti meglio. Non vuole che i tuoi vizi alimentari continuino. Nessuno di noi vuole. Sei un dolce, fantastico e giovane uomo. Sei anche forte. Ma il fatto che tu non abbia mangiato niente in un mese non sta aiutando tutta questa situazione. Meriti di stare bene, ragazzo forte," spiegò lei, posando la sua mano sopra quella leggermente fredda di lui.

Harry aggrottò le sopracciglia, scuotendo la testa a se stesso mentre guardava in basso sul suo braccio. La vestaglia dell'ospedale che gli avevano dato era a maniche corte, e poteva vedere benissimo i suoi tagli. Lo odiava. Non voleva essere capace di guardare le cicatrici sulla sua pelle così da rimproverarsi e picchiarsi per quello più tardi. Voleva essere nascosto e un passeggero clandestino. Irriconoscibile in una folla.

"Non sono forte," mormorò, imbarazzato, "non sono sano," aggiunse, "non sono fantastico o cose simili. Sono brutto e segnato e ammaccato. Sembro un piccolo ramoscello con dei capelli ricci dalla pettinatura afro. E sono troppo alto. Tutti sono più bassi di me quindi spunto fuori ancora di più. Sono-solo debole e-e un perdente," finì, chiudendo i suoi occhi e cercando un taglio. Uno qualsiasi. Trovatolo, iniziò a premere su di esso quando la sua mano venne tirata via da quella di qualcun'altro, stringendola forte.

"Non lo fare, Harry. Aprirà di nuovo i tagli," parlò silenziosamente. Lui la fissò e basta, scioccato dal fatto che stesse per farsi male senza saperlo, davanti a sua madre. Ma ancora di più che sapeva già che si sarebbero riaperte, e ancora lei non sapeva cosa facesse lui a porte chiuse. Non voleva che lei lo sapesse. Sapeva già dei tagli. E che li aveva fatti due giorni fa, cosa di cui lei era spaventata.

Anne lasciò la mano di suo figlio, e appoggiò le sue mani nel suo grembo, "Quindi quel ragazzino Louis," iniziò. E Harry pensò Oh no, perché non voleva parlare con lei di quel tipo di cose. Ruotò gli occhi mentalmente mentre le sue guance lo disubbidirono e arrossì contro il suo volere. "È un amico?" chiese.

Harry non sapeva come risponderle. Non aveva mai avuto una relazione con nessuno, ragazzi o ragazze. Dannazione, non aveva nemmeno avuto il suo primo bacio fino ad un paio di ore prima. Quindi non sapeva se dirle di lui e Louis o no. Di come lui avesse una cotta per il ragazzo più basso e come lo trovasse affascinante, o se avrebbe dovuto definirli amici.

"È davvero carino con me. Siamo amici," rispose, andando per la seconda opzione. Anche se sua madre non la prendeva come risposta.

"Niente di più?"

"No."

"Sei sicuro?" insistette, sorridendo allegramente.

Harry spezzò, "Okay okay, mi ha baciato," le disse, arrossendo furiosamente con un timido sorriso nella faccia. Anne era esterrefatta per il sorriso a cui stava assistendo, e squittì di piacere. Non vedeva Harry felice da tanto tempo. Era sempre triste e duro con se stesso e preoccupato per tutto. Non aveva visto il suo vero grande grande sorriso per oltre un anno e passa, pensò lei. Nemmeno con il suo migliore amico Liam. O almeno non era lì come testimone.

"E ti piace?" chiese.

Harry guardò in basso, facendo spallucce, con ancora il sorriso stampato in faccia, "Lui è dolce e mi aiuta. E-ed è simpatico. Si prende cura di me e mi ha preso uhm, la mano quando era passato Sam, il r-ragazzo che mi bullizzava, a parte Zayn," rise sotto i baffi, "e gli piaccio," mormorò.

"Oh, Harry," sua madre tubò, piegandosi in avanti e abbracciandolo gentilmente mentre lui stava seduto lì stranamente.

"Ma b-balbetto un sacco quando sono con lui. Un sacco," rise sotto baffi, prendendo un respiro profondo.

Harry era sorpreso di come tutta la situazione si fosse ribaltata. Perché non solo aveva scoperto che fosse anoressico, ma aveva ricevuto il suo primo bacio, riconosciuto una graaande cotta, e sentito la più piccola quantità di peso sollevarsi dalle sue spalle.

LO SO CHE MI ODIATE

BUON ANNO COME È INIZIATO? VI SIETE DIVERTITE?

IO HO IL TRAUMA PRE RIENTRO A SCUOLA POST VACANZE.

PERDONATEMI

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