Incontri
Bipbip. Bipbip. Bipbip.
Non puó essere mi sembra che sia passata solo un'ora da quando mi sono addormentata, eppure sono giá le otto,devo prepararmi per andare a scuola. Ieri é stata una giornata dura per fortuna i miei hanno creduto alla scusa che ho inventato all'ultimo momento. Le ricerche hanno portato a pochi risultati,certo adesso ne so un po' di piú su ció che potrei essere, ovvero un licantropo. I libri consultati dicevano tutti le stesse cose anche se alcuni aggiungevano qualche dettaglio importante. Quello che ritenni piú interessante fu un bestiario mitologico che decisi di prendere in prestito dalla biblioteca e iniziare a leggere subito appena arrivai a casa.
Licantropo detto anche uomo lupo o lupo mannaro, tipica figura della mitologia e del folclore,comparsa per la prima volta in epoca medievale, si tratta di un essere condannato da una maledizione a traformarsi ad ogni plenilunio. Nascono nuovi licantropi o lupi mannari quando uno di loro morde un umano, ma la brobabilitá che questo si trasformi alla prossima luna piena é del 50 percento. Un altro tipo di trasformazione peró volontaria, e piú dolorosa é un rito sciamanico e magico in cui colui che prende questa decisione deve scuoiarsi e indossare una pelle da lupo compreso di testa,dopo il rito avrá inizio.
Esiste una differenza tra un lupo mannaro e un licantropo, il lupo mannaro solitamente é un grosso lupo con caratteristiche antropomorfe che non é in grado di controllarsi dopo la trasformazione,il licantropo invece puó trasformarsi ogni volta che lo desidera senza perdere la componente umana,ovvero la ragione.
Queste erano le cose che mi avevano colpito di piú soprattutto la parte in cui parlava della probabilitá che io possa non essere un licantropo. Nel caso lo sia, potrei ritenermi fortunata a essere a non essere un lupo mannaro dato che Cal ragionava mentre mi mordeva e tagliava. Il resto del libro parlava dei miti a partire dagli egizi fino ad altre societá romane e greche in cui si parlava delle capacitá di Apollo a trasformarsi e mutare forma. Dopo tutto e controvoglia mi ritrovo a dover parlare con Cal per poterci capire veramente qualcosa e soprattutto il perché.
Cavolo sono in ritardo mi sono soffermata troppo a pensare,faccio una doccia veloce, cambio i vestiti e corro giú per le scale,saluto di fretta i miei genitori ed esco dalla cucina senza fare colazione. Vado in garage e prendo la vecchia bicicletta che usavo prima di conoscere Cal, le do un'occhiata veloce per vedere se va bene e sfreccio fuori diretta verso la scuola.
Per fortuna sono stata piú veloce del previsto ad arrivare mi dirigo al parcheggio laterale riservato alle bici e non mi stupisco affetto, considerando il tempo ,che l' unica fosse la mia,mentre la stavo incatenando. Apro la porta per entrare a scuola e vengo avvolta dal calore dei riscaldamenti, i corridoi sono ancora pieni di ragazzi non sará facile individuare Cal,di solito lui é uno degli ultimi ad entrare. Purtroppo é appena suonata la campana della prima ora e non riesco a trovarlo da nessuna parte, forse é dal preside come al solito,comunque devo sbrigarmi. Mi dirigo verso l'armadietto prendo i quadermi e i libri che mi servono e vado a lezione di biologia nell'aula 203,riprenderó le ricerche durante l'ora di pranzo a mensa, é inutile cercarlo nei corridoi con la confusione che si crea al cambio dell'ora.
Dopo aver superato tutta la giornata ed essere arrivata al momento che tanto attendevo, intravedo le spalle e la testa di Cal che si dirigono a mensa insieme agli altri suoi amici, perció meglio che corra cosí che non arriva ad entrare in sala. Lo fermo alle spalle,lo afferro e lo sbatto contro gli armadietti senza dargli il tempo di ragionare.
- Se non vi dispiace lui si ferma qualche minuto poi vi raggiunge- dico rivolgendomi ai suoi amici che si affrettano ad annuire con la testa e a sparire dietro la porta della mensa.
- Ciao Scar!!, chi non muore si rivede, sei tutta intatta.-
Si crede proprio spiritoso allargando la sua bocca in una risata inquietante.
-Ebbene si,vedo che speravi che morissi,mi dispiace ma non avevo intenzione di darti questa soddisfazione. Mi devi delle spiegazioni lo sai vero?.-
- Vedo che anche la tua forza é aumentata.-
- L'ho notato anche io ma al momento é l'ultimo dei miei pensieri,e non cambiarr argomento.-
Mi ero appena resa conto di quanto fossi diventata forte,riuscendo a scaraventare Cal contro gli armadietti.
-Be potresti dirmi almeno grazie.-
Imbronció la bocca con aria dispiaciuta,se non mi trattengo giuro che lo uccido. Mi affretto a rispondere piuttosto.
- Grazie per cosa,per avermi resa un mostro,per aver sconvolto la mia vita,cosa faró adesso eh??.-
- Non urlare ci guardano tutti.-
Giro la testa e noto come nessuno in questa scuola sa farsi i fatti propri,soprattutto quando si tratta di noi ragazzi scalmanati.
-CIRCOLARE NON C'É NIENTE DA VEDERE VA BENE, FATEVI I FATTI VOSTRI!!!.-
Non sono mai stata cosí scorbutica di solito io ero sempre quella calma che stava nascosta dietro gli altri del gruppo.
-Per me va bene darti delle spiegazioni Scar, é giusto che tu le abbia,ma non qui vediamoci dopo pranzo nelle panchine del campo da football e ti spiegheró tutto......Puoi fidarti di me Scar.-
-No, non posso,guarda in che situazione mi hai messo......In ogni caso ci saró.-
Ho deciso di dargli questa possibilitá di dirmi la veritá lasciandolo andare dai suoi amici per il pranzo. Poco dopo entrai anche io a mensa ma non ho fame dato che ho lo stomaco in subbuglio,perció mi siedo da parte in un altro tavolo da sola e ascolto la musica perdendomi nei miei pensieri mentre aspetto di vederlo uscire per cominciare a muovermi anche io.
Quando finalmente decide di alzarsi e abbandonare il gruppo comincio ad alzarmi ed esco dalla sala mensa dirigendomi nell'area esterna alla scuola. Non appena supero la confusione nei corridoi causata da tutti i ragazzi che tornano a casa,esco dalla porta principale, una leggera pioggia comincia a bagnare il mio impermeabile perció inizio a correre sotto quella pioggia lungo la strada che collegava la scuola ai campi da gioco. Non appena arrivo alle panchine salgo fino a quella a metá alta,tanto in pieno inverno qui non ci viene nessuno,figuriamoci con questa pioggia poi,le squadre preferiscono allenarsi all'interno. Aspetto per un po' ma di Cal nemmeno l'ombra fin quando una mano mi afferra la caviglia da sotto gli spalti e comincia a chiamare il mio nome.
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