A lezione
Dopo una settimana di essere osservata da tutto il college a mensa,finalmente iniziano le lezioni e potró stare in camera a studiare continuando a fottermene del resto del mondo che intanto continua a girare.
Oggi é Lunedì,il weekend é passato veloce e bene, ho trovato molti libri interessanti in biblioteca e li ho divorati in fretta,amo leggere soprattutto quando non ho niente da fare e considerando che ho abbandonato le chance di avere una vita sociale resta il mio unico passatempo.
Sono le 8:00 devo alzarmi dal mio amatissimo letto, é cosí comodo e confortevole,purtroppo peró devo proprio lavarmi vestirmi e scendere per andare alla mia prima lezione di biologia.
Mi sbrigo sotto la doccia, indosso i miei jeans preferiti un po'strappati sul ginocchio e una magliettina nera larga con la scritta "Leave me alone"e le mie converse nere di pelle.
Prima di prendere la borsa e uscire guardo fuori dalla finestra per decidere se prendere la felpa ma considerando che siamo a settembre e le piogge sono improvvise, e l'umiditá mi penetra fino alle ossa, alla fine decido di prendere quella grigia e uscire.
Percorro tutto il corridoio con le cuffie e la musica sparata,arrivo davanti al mio armadietto e prendo i libri di biologia,guardo un'attimo l'orologio e cazzo sono in ritardo come sempre,inizio a correre fino all'aula 207 di biologia con il professore Roder,cazzo non voglio ritardare proprio oggi. Ovviamente sono sempre sfortunata,mentre corro mi passano lentamente davanti dei ragazzi che portavano un pannello in vetro nell'aula di arte,mi stavano tagliando la strada e oramai era tardi per fermarsi quando a un certo punto decido di abbassarmi e passare sotto scivolando sul pavimento, fiú per mia fortuna ci sono riuscita e incredula dell'impresa guardo dietro di me e noto con soddisfazione che tutti mi fissavano e alcuni applaudivano.
Mi ritrovo davanti l'aula di biologia mi sistemo i vestiti i capelli ed entro, la porta era ancora aperta e il prof non era arrivato ,perció emano un respiro di sollievo e prendo posto al secondo banco vicino alla finestra.
Poco dopo di me entra un ragazzo seguito dal professore,il ragazzo aveva i capelli castani corti e gli occhi nocciola piuttosto chiaro di carnagione e molto alto e ovviamente, dato che io sono la ragazza piú fortunata del mondo e che il posto accanto al mio era l'unico libero é costretto a sedersi con me.
-Buon giorno ragazzi,buon inzio anno!-
Strilló il professore dopo aver lasciato la sua borsa sulla cattedra.
-Grazie e altrettanto.-
Rispose la classe. Io non prestavo molta attenzione al professore preferivo osservare la pioggia che era appena iniziata fuori,soprattutto perché la lezione sulla divisione cellulare l'avevo giá fatta.
-Ehi! Mi chiamo James.-
Disse il ragazzo accanto a me spalancando la sua bocca in un sorriso stupendo che metteva in risalto le sue fossette.
-Ciao.-
Risposi a mia volta un po'sgarbatamente.
-Come ti chiami?-
-Ah giusto! Mi chiamo Scarlett.-
-Bel nome.-
-Grazie,anche il tuo.-
-Bella maglia.-
Che imbarazzo perché questa conversazione.
-Ah,giá- scoppio a ridere-Mette in guardia la gente.-continuai.
-Ah ma aspetta,tu saresti la ragazza che ha mandato a fanculo Roy Lusack.-
-Giá,sono io.-
-Molto coraggiosa.-
-Se lo meritava tutto qui,é solo un pallone gonfiato.-
-É mio fratello.-
-Oh mi dispiace non volevo offenderti!-
-Sto scherzando, non é mio fratello inoltre siamo acerrimi nemici,dovevi vedere la tua faccia.-
-Stronzo,comunque giusto avevo dimenticato le risse ecc..-.
Scoppiammo a ridere entrambi e il professore ci ha osservati mi fece una domanda e con suo stupore ho risposto correttamente come se seguissi la lezione ma in realtá no, ormai seguivo anche senza rendermene conto.
-Ehi ti va di sederti con me e i miei amici a pranzo?-
-No grazie.-
Saró sembrata sicuramente strana a rifiutare quella richiesta soprattutto dopo aver notato che il resto delle ragazze lo osservava assorte nella sua bellezza,chissá cosa avrebbero detto sentendo che io avevo rinunciato a sedermi al suo tavolo con il resto dei ragazzi In.
-Capito. Se cambi idea ci trovi a mensa,grande tavolo sulla destra dopo la porta.-
-Grazie,ma credo che non cambieró idea.-
Restammo in silenzio fino alla fine della lezione. Dopo che suonó la campana presi la mia roba e uscii dall'aula ma venni interrotta dal professore di atletica.
-Salve.-
-Buon giorno professor White-
-Volevo parlare con lei signorina.-
-Mi dica é per qualcosa che ho fatto?.-
- In realtá si, oggi l'ho vista che correva nei corridoi è molto veloce e poi l'ho vista passare sotto quello specchio con una tale disinvoltura.-
-Okay,ma non capisco, sono in punizione?.-
-No no,volevo proporle di far parte della squadra di atletica.-
-Ma chi io?? Sono troppo imbranata.-
-Si proprio lei e poi non lo avrei mai detto che fosse maldestra. Hai mai preso in considerazione di fare atletica?.-
-In realtá no.-
-Bene allora ti aspetto al campo di allenamento alle 18:00 prima degli allenamenti di basket.-
-Ma professore io dovrei studiare.-
-Non ha importanza hai anche domani per studiare,verrai per fare il test cosí vedró quanto vali.-
-Ma professore...-
-Niente ma signorina Wood.-
Disse allontandosi da me. Bene adesso devo fare anche atletica,sempre colpa dei miei ritardi,ma come sapeva giá il mio nome? Adesso resta solo dovermi allenare per atletica,é vero amo correre ma non con la pressione di dover vincere una gara.
Per il resto della giornata fino ad ora di pranzo pensai alla proposta del professore ed ero titubante perché non avevo voglia di mettermi in mostra o avere degli amici, peró ragionandoci pensai che era meglio provare potevo avere piú crediti per la borsa di studio.
È ora di pranzo e mi incammino verso la mensa dopo l'ultima ora di fisica che mi ha distrutta,che incubo non voglio sedermi al tavolo con James preferisco stare da sola. Entro a mensa mi prendo solo una fetta di pizza e un bicchiere di acqua pago ed esco dalla mensa per mangiare fuori anche se piove. Io amo la pioggia perció non mi dispiace,mi metto il cappuccio mangio la fetta di pizza ed esco. La pioggia era meravigliosa mi distraeva da tutto e non riuscivo a concentrarmi sui suoni e né tanto meno ad isolarli,mi godevo la frescura e l'atmosfera fino a che non suonó la campana che ci fece rientare tutti a lezione.
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