Chapter Twenty-four.
Un paio di minuti, questa si che me l'aspettavo da Harry. Ma il punto è che dovevo anche pisciare quindi un paio di minuti sarebbero partiti di sicuro. Diedi un'altra occhiata ai capelli, presi lo zaino che lasciai in camera e corsi di sotto come un fulmine, uscì dal The Crown, nel quale non c'era nessuna traccia di Harry, era poggiato contro la sua enorme Range Rover, che tratta come un gioiellino, avvolte penso tratti meglio quella macchina che qualsiasi altro essere vivente.
Si passò una mano nei suoi capelli quando si diede una spinta staccandosi dalla sua auto. «Sai quanti sono un paio di minuti? Stavo per andare via.» Infilò le mani in tasca sollevando le sopracciglia. Roteai gli occhi cielo avvicinandomi e dandogli una piccola spinta per poter entrare in auto. Fece il giro ed entrò nel lato del guidatore sospirando. «Cosa ci vai a fare al supermarket?» Girò la chiave e mise in moto allontanandoci dal locale di Alan.
«Cosa ci vai a fare tu al supermarket?» Chiesi con ovvietà. «Devo solo comprare delle cose.»
«Cose tipo?» Continuò a chiedere guardando la strada.
«Cose tipo, non sono affari tuoi.» Sarebbe stato imbarazzante dirgli il vero motivo per cui dovevo andare li.
«Stai già buttando via tutta la paga che ti ha dato Alan?» Ridacchiò guardandomi per un nanosecondo e ritornare di nuovo alla strada.
«Non sto buttando niente, non ho nemmeno speso un soldo!.» Sbuffai guardando fuori dal finestrino, vidi un paio di macchine sfrecciare come saette facendomi quasi sobbalzare, un cipiglio comparì sul mio viso. Ma erano impazziti?.
«Che figli di puttana.» Mormorò Harry con un solco tra le sopracciglia.
«Conosci quei tipi fuori di testa?» Guardai tra lui e la strada davanti a noi, le loro auto erano ormai sparite dalla nostra visuale.
«Si.» Fu tutto ciò che disse in modo secco, non volevo aggiungere altro così girai il busto guardando se dietro di noi ci fossero altri pirati della strada come quei tipi, ma il mio occhio cadde su uno dei sedili posteriori, un foglio colorato stava quasi per cadere a causa dei movimenti della macchina, mi sporsi un po di più cercando di afferrarlo. «Che stai facendo?.» Domandò Harry. Così tornai comoda sul mio sedile con il figlio tra le mani, notai subito essere un disegno colorato, un sorrisetto comparì sul mio viso. «Dammi quel foglio, da dove l'hai preso?» Il suo tono era abbastanza irritato, tanto che cercò di togliermelo dalle mani senza riuscirci.
«Era qui dietro, ohw che carino.» Risi a fior di labbra. In quel foglio erano disegnate tre persone, tra cui due bambini e un adulto. Sembrava come se l'avesse fatto un bambino, non potetti dire chi erano quei bambini ma ho riconosciuto l'adulto dalla sua capigliatura, e da i due bottoni verdi che formavano gli occhi, mentre i bambini erano entrambi biondi con gli occhi azzurri.
«Dammelo.» Insistette alzando la mani con la quale non stava tenendo il volante cercando di togliermi il disegno.
«No, chi l'ha fatto?» Chiesi continuando a ridacchiare.
«Che ti importa? Dammelo e basta.» Non sembrava abbastanza entusiasta di questo, ma era divertente innervosirlo.
«Come mai era qui in auto?» Continuai a chiedere, smisi di ridere per non farlo incazzare del tutto ma sostituì il tutto con un sorrisetto divertito.
«E' solo una bambina. Ora dammelo.» Rispose alla mia prima domanda. Lo strappò dalle mie mani, l'arrotolò gettandolo nel portaoggetti dell'auto.
«Non sapevo avessi amici così piccoli e fai piano, così lo rovini.» Gli dissi seriamente, a lui non sembrò importare, accostò da un lato della strada e quando mi guardai intorno notai il supermarket a pochi passi. «Farò subito, aspettami qui.» Aprì la portiera e misi un piede fuori prima che lui parlasse.
«Non te l'assicuro, raggio di sole.» Mi sorrise di sghembo, mentre roteai gli occhi al cielo sbattendo volontariamente la portiera un po più forte del solito. «Ehi sarà bene per te che non mi stacchi la portiera o la tua paga servirà a me!.» Tirò fuori la testa dalla macchina e urlò abbastanza da farsi sentire. Risi a fior di labbra senza girarmi dalla sua parte.
Mentre entrai dentro e l'aria condizionata colpì la mia pelle scoperta, lasciai andare un sospiro, infilandomi tra gli scaffali, non era molto affollato come i supermarket a Brighton, li ho tentato di perdermi un bel po di volte. Nel frattempo che guardai un po in giro la mia mente mi riportò quando in macchina con Harry, mi chiamò raggio di sole. So che era puramente detto con tono sarcastico, ma non faccio altro che pensare che da quando conosco Harry non ha fatto altro che affibbiarmi nomignoli su nomignoli, iniziando con Lara Croft, seguito cimice, occhi belli e infine questo. Non so se si diverta o meno a stuzzicarmi in questo modo.
Ritornai a me, sbrigandomi a prendere ciò che mi serviva o Harry se ne sarebbe andato sul serio. La cosa di fondamentale importanza in quel momento erano .. gli assorbenti. Tra un paio di giorni ne avrei avuto assolutamente bisogno, ed ero felice di poter comprare questo da sola. Girai tra gli snack e ne presi alcuni dei più buoni prima di dirigermi alla cassa, una volta pagato e infilato tutto nello zaino uscì da li avvicinandomi ad Harry, il quale aveva un'aria piuttosto annoiata mentre cambiava continuamente stazione radio. Aprì la portiera ed entrai, stavo per chiuderla quando Harry si voltò di scatto verso di me allarmandosi.
«Fa piano.» Scandì le parole, quasi in modo ironico, così sollevai le sopracciglia e rimasi a fissarlo negli occhi, quando i suoi invece erano fissi sulla mia mano che stava per chiudere la portiera, così delicatamente - quando basta - la chiusi. Si rilassò e tornò composto.
«Sei ridicolo.» Risi togliendomi lo zaino dalle spalle e poggiarlo sulle mie gambe.
«E tu sembri una zappatrice.» Sorrise di sghembo, quando lo spinsi dalla spalla. «Allora cosa hai comprato?.» Chiese una volta messo in moto.
«Ehm, degli snack da sgranocchiare. Ne vuoi?» Chiesi cercando di non approfondire l'argomento.
Scosse la testa. «Tutta questa urgenza era per degli snack?» Domandò con una smorfia divertita, risposi scrollando le spalle evitando di rispondere a voce. «Andiamo fammi vedere.» Allungo il suo braccio verso lo zaino sulle mie gambe, che però schiaffeggiai via.
«No smettila.» Scosse la testa divertito, la strada per tornare al The Crown non era abbastanza lunga, io e Harry non aprimmo bocca, mentre lui picchiettava la sua mano sulla sua coscia a ritmo di Paradise dei Coldplay. Fu soltanto stupito del fatto che di in volta e in volta canticchiavo qualche parola, alla fine sia io che Harry andavamo pazzi per quel gruppo. Non credevo di avere qualcosa in comune con quel ragazzo.
Il suo cellulare suono dalla tasca dei suoi jeans stretti, avvisandolo dell'arrivo di un sms, lo lesse per poi sbuffare, rispondere velocemente e rimetterlo in tasca.
«Tutto bene?» Chiesi osservandolo bene, il sorriso di poco fa mentre ticchettava le dita a ritmo di musica sembrava sostituito da un'espressione scocciata.
«Si.» Accostò davanti al The Crown, il suo tono era leggermente distaccato.
Aprì la portiera e prima di uscire mi voltai verso di Harry mentre lui guardava dritto a se. «Grazie, per il passaggio.» Mi guardò negli occhi prima di fare un cenno con la testa. Avevo già capito da un po che Harry non era il tipo che piaceva ricevere spesso dei ringraziamenti, ogni qualvolta che lo facevo mi rispondeva con un cenno - come adesso - o se ne usciva con qualche frase del tipo "Sai fare solo quello tu?." Gli sorrisi prima voltarmi ed uscire dalla sua auto, chiusi - stavolta - con meno forza la portiera, e lui se ne accorse perché un sorriso sghembo comparì sul suo viso, prima di fare un cenno la mano in segno di saluto e sfrecciò via.
Stavo per entrare al The Crown quando sentì dei passi dietro di me, così mi fermai, il ticchettio di quei passi si fermò, corrugai le sopracciglia e a passo veloce mi avvicinai alla porta e quei passi persistevano, mi voltai bruscamente credendo di cogliere nel fatto chiunque fosse, ma non c'era nessuno, assolutamente nessuno. In me che non si dica entrai dentro chiudendo la porta del locale e passando il palmo della mia mano sulla fronte.
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La sera al The Crown scese presto, cominciò a riempirsi ed sia Gyne, io che Alan cominciammo a lavorare, dimenticai di quella spiacevole sensazione di questo pomeriggio grazie alla quantità di lavoro da svolgere. Gyne uscì fuori l'argomento "Harry è un ladro." continuando a dire chissà che strigliata gli abbia fatto Alan, Harry stasera non era qui, e forse è stato proprio questo a far continuare a credere a Gyne che è per quello che è successo stamattina. Ma lei non sa che Harry non è affatto un ladro, e che invece stava solo restituendo dei soldi ad Alan.
Sbuffai sonoramente. «Possiamo parlare d'altro?.» Le chiesi mentre passavo un drink ad un ragazzo.
«Certo! Devo raccontarti una novità.» Sorrise genuinamente come non aveva fatto negli ultimi giorni a causa di Liam e della ragazza del rave. «Sai quella ragazza mora tettona che non faceva altro che stare attaccata a Liam?.»
«Gyne probabilmente sarà stata una cosa da una notte e via.» Mi stupì anche io delle mie parole, anche perché Liam era leggermente diverso da Louis o Zayn ma anche da Harry.
«Non che questa cosa mi entusiasmi,ma vuoi sapere cosa devo dirti si o no?!» Annuì servendo un'altro drink. «Praticamente i ragazzi staranno un paio di giorni non molto lontano da qui, si accamperanno non so dove di preciso e la troietta si era auto-invitata e non le è andata come sperava.» Aggrottai le sopracciglia mentre lei ridacchiava già alla sua risposta. «Liam non l'ha nemmeno conosciuta! Doveva essere davvero ubriaco!» Mi abbracciò salterellando facendo ridacchiare anche me.
«Si si, va bene. Allora? Che vuoi fare?.» Chiesi incrociando le braccia voltandomi verso di lei, mentre preparava un cocktail.
«Fare in modo di essere con loro in quei giorni.» Sgranai gli occhi mentre suo suo viso c'era un sorriso soddisfatto per la sua decisione. «Ascolta Scarl, potrebbe essere la volta buona per avvicinarmi a lui, capisci?.»
Si con Niall di mezzo, bello.
«E tu potresti accompagnarmi.» Continuò con un borbottio, ma la sentì ugualmente bene.
«Tu sei fuori. Scordatelo.» Ero davvero decisa della mia situazione, se voleva imbattersi nei pericoli di un bosco o una foresta per lo più anche di notte, bene, che lo faccia, che ci vada. Ma senza di me.
«Ti prego ti prego, ti prego, ti scongiuro!» Mise il broncio come una bambina piccola.
«Non si tratta di accompagnarti ad una festa, sta volta mi stai chiedendo di auto-invitarci in una cosa probabilmente tra ragazzi, che potrebbe anche essere pericoloso, Gyne spero cambierai idea anche tu.» Risposi guardando tra la folla, dalla quale vidi i ragazzi avvicinarsi. «E adesso shh.» Continuai, mi fulminò con lo sguardo.
«Ehi ragazze! Tutto apposto?.» Chiese Niall sorridendo.
«Potrebbe andare meglio.» Rispose Gyne mandandomi un'occhiataccia. L'evitai cercando di non dare nell'occhio.
«Un Martini bellezza.» Zayn ammiccò in direzione di Gyne la quale assunse una smorfia disgustata, non potei evitare di ridere e scuotere la testa. Niall spinse giocosamente Zayn. Louis e Liam cominciarono a parlottare di loro mentre ridevano e bevevano.
«Sbaglio o ne manca uno?» Chiese stizzita Gyne mentre passava il bicchiere pieno di Martini a Zayn.
«Non sbagli, Ana ha avuto un problema oggi ed ha chiesto aiuto ad Harry.» Rispose Niall. Sollevai il capo come una molla come se avessero parlato di me. Vidi un po di delusione sulla faccia di Gyne, forse lei credeva in una possibile sfuriata da parte di Alan.
«Come sempre.» Sospirò Liam poggiando i gomiti sul bancone.
«E.. che tipo di problema?» Esitai a chiedere, ma dio che cosa me ne importa?!.
«Non ne ho idea. E' quello che mi ha riferito Harry quando l'ho chiamato per dirgli se voleva unirsi a noi qui.» Rispose con franchezza ancora una volta Niall, annuì. Louis era riuscito ad avere il numero di una ragazza che aveva preso da bere al bancone per poi giocare a beer pong, era così felice che sbatté più volte le mani sulle spalle di Liam sorridendo come un cretino e Liam ricambiava allo stesso modo.
«Parliamo di cose serie.» Intervenne Gyne. «Cosa fate questo fine settimana?» Quella domanda la presi come segno d'allerta. Si, allarme pericolo. Tanto che non le importò nemmeno dell'occhiataccia che le mandai.
«Siamo fuori, vogliamo fare una sorta di campeggio, all'avventura, con la brezza che ti colpisce il viso. E' così figo.» Rispose Louis con occhi sognanti.
«Si, amico a me sembra solo un accampamento di zingari ad esserne onesto.» Continuò Zayn con noncuranza facendomi ridere di gusto, insieme a gli altri, tranne che per Louis che borbottò qualcosa in sottofondo.
«Deduco che questa sia stata un'idea di Louis.» Sorrido guardandolo, cercando di non farlo irritare come fece Zayn.
«Si bellezza, solo io posso avere idee così geniali.» Si pavoneggiò gonfiandosi il petto e portando all'insù il suo naso.
«E' stupendo! Anche io ho sempre sognato di andare in campeggio!.» Esclamò Gyne di punto in bianco, stava mentendo. So che stava mentendo. «Tu Scarlett?» Chiese poi, sgranai gli occhi dalla sua direzione mentre le sopracciglia aggrottate dei ragazzi persistevano sul loro viso.
«Ecco io n-» Non riuscì a finire la frase che Liam mi interruppe una volta essersi voltato tra la folla.
«Guarda un po chi si vede, Jamie!» Non sembrava un tono esattamente sincero, ma sapevo che d'altronde nemmeno Jamie era così onesto con i ragazzi.
Il panico si impossessò di me quando visi la testa bionda di Jamie avvicinarsi così tanto che mi voltai verso Gyne chiedendole aiuto.
«Ti prego! Ho dimenticato l'uscita con lui! Al dire il vero non gli ho dato nemmeno una risposta per-» Venni zittita da lei quando cominciai a farneticare sottovoce.
«Tu sai cosa voglio in cambio.» Sussurrò, così scossi la testa mentre lei annuiva.
Era una ricattatrice!
«Ehi Scarlett, è da un po che non ti fai sentire.» Seguì la fonte della voce, ossia quella di Jamie. Stava.. sorridendo? Me l'aspettavo tipo, furioso.
«Oh ecco io..» Cercai di trovare una scusa credibile su due piedi ma non ci riuscì così rilassai le spalle e lasciai andare un sospiro. «Mi dispiace, sono stat-»
«E' stata occupata con me, è colpa mia Jamie, mi dispiace tanto. Ho avuto un po di problemi e mi ha aiutato a risolverli. Sono cose personali quindi.. » Gyne venne in mio soccorso e questo mi fece rilassare ma non del tutto sapendo già cosa voleva che facessi in cambio.
«Non fa niente, immaginavo una cosa del genere.»
«Davvero?» Chiesi stupita quando Gyne mi rifilò una gomitata su un fianco. Lui annuì e sorrise di nuovo. «Come stai?.» Chiesi cercando di far scomparire del tutto l'imbarazzo di prima.
«Noi siamo al tavolo da bigliardo, se poi volete raggiungerci fate pure.» Disse Liam prima di incamminarsi con gli altri ragazzi.
«Io verrò di sicuro!» Urlò Gyne prima di avvicinarsi al mio orecchio. «Vado ad invitarci, sono così felice!.» Mi scroccò una bacio sulla guancia e si allontano salterellando, cercai di farla tornare indietro ma invano. Mi torturai il labbro tra i denti nervosamente mentre Gyne si avvicinava sorridendo ai ragazzi cominciando a giocare.
«Tutto bene? Sembri nervosa.» Mi chiese aggrottando le sopracciglia, annuì e sorrisi tranquillizzandomi. Lui fece il giro del bancone e posizionò accanto a me, si chinò all'altezza del mio viso e si avvicinò sempre di più, stavo per allontanarlo quando posò le sue labbra sulla mia guancia sorridendo. Mi scostai lentamente dal suo corpo improvvisamente troppo vicino e mi passai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Mi dispiace per quell'invito.» Confessai abbassando il capo.
«Dispiace anche a me, ma sarà per una prossima volta.» Sorrise, sono felice che non se la sia presa per questo, anche perché non sapevo che fare per rimediare al disastro.
Improvvisamente mi venne in testa Anya, pensai che magari parlargli di lei sarebbe stato un'ottima cosa per alleggerire l'aria. «Sai questa settimana ho trovato una piccola gattina sule retro del locale.»
«Davvero? E com'é?» Sembrava sul serio interessato, non avrei avuto problemi a parlargli di lei.
«E tutta nera e i suoi occhi sono azzurri, è davvero dolcissima.» Risposi con occhi sognanti. «Purtroppo quando l'abbiamo trovata la sua zampina era ferita, del filo spinato era attorcigliato ad essa ed è stato difficile toglierlo.»
«Abbiamo?» Chiese sollevando le sopracciglia.
«Si, insieme a me c'era Harry quando l'abbiamo trovata.» Risposi annuendo.
«Oh.» Fu tutto ciò che disse mentre guardava altrove.
«E' stato lui a togliere quel filo spinato dalla zampina di Anya.» Continuai.
«E' davvero un bel nome.» Sorrise timidamente. Avvolte era così sicuro di se stesse invece altre sembrava un bimbo piccolo. «E' lui dov'è?»
«E' una lei.» Ridacchiai.
Mi guardò perplesso per poi rispondere. «Oh no, mi riferivo a Harry.»
«Non è qui stasera.» Mi sorrise ampiamente mentre annuiva.
La sua reazione mi lasciò un po spiazzata devo dire, era come.. se fosse felice che Harry non si trovasse qui, ma sono sicura che non sia così. Anche se Jamie lo ritiene strano.
Certo Harry non è la persone più semplice del mondo, quel ragazzo è un enigma a essere sinceri. Sorrisi a quei pensieri stupidi e scrollai le spalle. Continuammo a chiacchierare e mi disse che ultimamente era davvero impegnato con il piccolo negozio di suo padre e che purtroppo non aveva avuto molta occasione di uscire, mi disse anche che non appena avrebbe avuto un bel po di tempo libero sarebbe andato come minimo a quattro feste a serata. Finì la frase dicendo "La notte è giovane." Seguito da un occhiolino, mi salutò dicendomi che domani avrebbe iniziato presto a lavorare e andò via di malavoglia. In compenso però arrivò Gyne con un sorriso da un'orecchio all'altro mentre saltellava con una brocca in mano ed Alan dietro con le mani tra i capelli.
Risi a perdi fiato a quella scena fin quando non si piazzo davanti a me dicendo: «Passeremo il week- end all'aperto, con cinque figoni tra cui uno con il carattere di merda e un'altro già prenotato!»
#SPAZIOAUTRICE
Hi Scarlettine! Sono qui! C'è stato solo un giorno di ritardo, niente di grave!
Ecco qui il capitolo ventiquattro per voi! Tadaa!
10.2K + Letture! Vi ho già detto che vi amo? No? Allora ve lo dico adesso!
Vi amoo!
Votate e commentate dicendomi cosa ne pensate mi raccomando!
See you soon.
All the love. xx
P.S IN CASO DI EVENTUALI ERRORI,SAPPIATE CHE LI CORREGGERO' PRESTO.
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