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Chapter Thirty-eight.

Mi guardava, mi guardava come si guardano le persone distanti che non sanno perdersi. Era confuso, incredulo o semplicemente sorpreso. 

«Cosa?»

Fu tutto ciò che disse.

I suoi occhi puntati in alto nei miei, i suoi anelli senza tregua scivolavano via dalle sue dita per poi essere rimessi al loro posto, un cipiglio sul suo viso e le labbra leggermente schiuse.

Sembravano passati secoli ad analizzare uno il viso dell'altro, a scoprire cosa stesse pensando in quel momento e il suo cambio di atteggiamento improvviso. 

«Sono stanca di questo tuo atteggiamento.» Ripetei decisa. 

«Prima.» Guardò altrove prima di puntare i suoi occhi nuovamente nei miei.

«Non ti ho mai preso per il culo Harry, mai.»  Fissai il suolo sotto i miei piedi prima di sedermi al suo fianco in quella panchina, non capivo questo suo improvviso bisogno di pensare a questo.

«Sul naso?» Se ne uscì di punto in bianco. Guardai il suo profilo, i suoi occhi bassi sulle sue mani e continuava a giocare nervosamente con i suoi anelli. Si stava riferendo al bacio di Niall sul mio naso.«Io non ho visto questo.» Tornò a guardarmi ovvero a guardare le mie labbra prima di tornare su nei miei occhi. Sospirai fissando il suoi occhi, notando anche che il suo occhio ormai stava guarendo del tutto. Stavo per dire qualcosa ma mi batté sul tempo. «Ho visto solo le sue spalle, l'ho visto chinarsi e ho pensato-, lui mi ha detto che avete solo chiacchierato.» Si passò una mano tra i capelli portandoli indietro.

«Tu hai pensato che, che lui.. hai pensato ad un vero bacio?» Spalancai gli occhi, non avrei mai pensato che nella sua testa passasse una cosa del genere. Lui pensava ad un vero bacio, con Niall. No, era così assurdo. «No, non sarebbe mai successo, non gliela avrei permesso, e lui non l'avrebbe mai fatto.» Tornò a guardarmi. «Voglio dire, credi davvero che dopo quello che è successo c-con te, quella notte..» Cominciai ad agitarmi e comportarmi in modo nervoso dopo aver messo a fuoco quello che la mia bocca stava dicendo, avrei dovuto controllarmi cazzo.«Avrei baciato qualcun'altro nell'arco di.. quelle poche ore.» La mia voce finì per essere quasi inesistente e evitai i suoi occhi quando mi guardò sollevando un sopracciglio. Ero così ridicola dannazione. Non fiatava, non diceva un parola, si era reso ridicolo anche lui poco prima. Mi schiarì la gola mordendomi il labbro ripetutamente come quando mi trovavo in situazioni del genere. «Hai.. hai chiesto spiegazioni a Niall?»

«No, è stato lui a dirmi che non era successo niente. Credi davvero gli avrei chiesto delle spiegazioni?» Domandò infine retorico.

«Con me l'hai fatto.»

«Con te è diverso.» Rispose immediatamente.

Era sempre diverso, con me era diverso! Cosa diamine era diverso?!

Risi a fior di labbra nervosamente. «Certo, con me puoi schiantarmi su quella maledetta parete rompendomi quasi la colonna vertebrale. Con me è diverso, ovvio che lo è.» Scossi la testa fissando le mie mani poggiate sulle mie cosce.

«Non volevo farti del male.»  Rispose poi, sentì benissimo i suoi occhi su di me, sentì bruciare leggermente le mie guance per i suoi occhi insistenti. 

«Lo fai e non te ne rendi nemmeno conto.» Sussurrai ma con la consapevolezza che avesse sentito benissimo tutto. Non rispose in nessun modo e continuò a fissarmi, non poteva guardarmi così, non l'avrei sopportato. Si era comportato in quel modo, aveva fatto tutto quel casino, era incazzato per un ipotetico bacio di Niall che immaginava aveva lasciato sulle mie labbra. Adesso mi sorge spontanea una domanda, perché tutto questo casino quando mi aveva detto che nulla aveva importanza per lui? Era incazzato e era geloso?. Sorrisi mentalmente e pensai che probabilmente non l'avrebbe mai ammesso fosse davvero così, ma volevo vederlo in imbarazzo. «Eri davvero incazzato come dici tu o ..» Mi fermai a guardarlo negli occhi prima di continuare. «O eri geloso?» Ingoiai il groppo in gola preparandomi alla sua risposta.

Si irrigidì in un primo momento e ruppe il contatto visivo ridacchiando. «Se sono sicuro di una cosa è che non sono geloso, perché mai dovrei esserlo? E' a dir poco ridicolo. Ero solo incazzato.» Sembrò convincere più se stesso con quella sua risposta e il suo ridacchiare nervosamente, tornò a guardare il nulla davanti a se.

«E' ridicolo da parte tua essere incazzati per questo dopo che mi hai detto che non aveva nessuna importanza quello che è successo, ciò che ti ho raccontato e ..»

Mi interruppe ritornando a guardarmi. «Cristo, Scarlett! E' stato solo un impulso, ero incazzato perché pensavo fossi una bugiarda, che la tua fosse solo una maschera di quella tormentata dopo aver visto te e Niall.» Spiegò in sintesi.

«Quindi ti importa? Mi credi?»  Chiesi ancora afferrando il ciondolo al mio collo e stringendolo. 

«Ti credo.» Rispose poi evitando di rispondere alla prima domanda, ormai mi ci ero abituata, se ne rispondeva ad una non rispondeva all'altra, era un tipico di Harry.

«Io non possiedo nessuna maschera, tu si.» Mi guardò seriamente, e nei suoi occhi per qualche secondo vidi un misto di sensazioni, tra cui rabbia, tristezza, dolore ma non felicità. 

Cos'è che ti tormenta Harry? Perché non ti lasci aiutare?.

Qualcuno alle nostre spalle si schiarì la voce e il ticchettio dei tacchi risuonò ogni volta che toccavano l'asfalto.

Feci scattare la mia testa alla porta dalla quale ero uscita e lo stesso fece Harry puntando gli occhi su quella figura.

Ana, mi guardò storto per poi rivolgere la stessa occhiata ad Harry che sembrava più confuso di prima a quelle mie parole. «Lasciami sola con Harry, dobbiamo parlare.» La sua voce fredda e distaccata rendevano alla perfezione i suoi modi di fare.

«Stavo giusto andando via.» Guardai Harry ancora seduto al mio fianco e mi avvicinai a lui ignorando completamente ogni frecciatina, sguardo assassino da parte di Ana. «Butta via questa maschera, l'orgoglio non ti porterà da nessuna parte.» Sussurrai al suo orecchio, lasciai poi dolcemente un bacio sulla sua guancia che non si aspettava per niente, si irrigidì ma poi chiuse gli occhi fin quando non mi staccai da lui. 

Fui sorpresa anche io da quel gesto, non l'avrei fatto normalmente. Harry avrebbe cominciato a sorridere beffardo, o dipende dai suoi sbalzi d'umore, comincerebbe ad evitarmi ancora. Ma in quel momento lo sentì giusto.

Sarà come dice lui, sarà che era diverso.

Mi alzai dalla panchina, gli occhi di Harry ancora puntati su di me, e lo sguardo assassino di Ana non era da meno. Mi avvicinai alla porta dove c'era anche Ana che fece scontrare la sua spalla con la mia, evitai qualunque provocazione da parte sua, ne avevo già abbastanza della discussione con Harry poco prima, con Ana l'avrei presa direttamente per i capelli facendo di tutto per farla rimanere calva a vita. 

Entrai dentro senza guardarmi dietro, non volevo assolutamente vedere Ana su di Harry o qualcosa del genere, la musica cominciò a farsi alta rispetto a fuori e dovetti spingere la gente per farmi spazio. Mi avvicinai al bancone dove avevo lasciato Jamie e non c'era, sembrava che chiunque lasciassi li fosse destinato a sparire. Sospirai e mi poggiai di spalle al bancone, fissando una per una quelle persone, ricordai poi che prima che Harry mi afferrasse e mi schiantasse contro quel muro stavo per mandare un messaggio a Gyne, così tirai fuori il cellulare dal reggiseno velocemente.

A: Gyne.

Dove sei finita? Sei sparita per tutta la sera!

Inviai e bloccai il cellulare, aspettai una risposta che non arrivò, mi sarei dovuta preoccupare? Voglio dire se stava vomitando da qualche parte, o qualche ubriaco si stesse approfittando di lei?. Scossi la testa far fuori uscendo quei pensieri e decisi di andarla a cercare, ma quando stavo per farlo i miei occhi si posarono su una figura che entrava frettolosamente dalla porta secondaria scoperta prima. 

Era Harry, si passò una mano tra i capelli e il suo sguardo vagava per tutto il locale come se stesse cercando qualcuno, mi limitai a fissarlo e rendendomi conto sempre di più di quanto fosse bello, quei jeans scuri che gli fasciavano bene le gambe lunghe e slanciate, per non parlare poi di quella camicia sbottonata che lasciava intravedere i suoi tatuaggi, sarebbe potuto essere illegale. Un nodo mi si strinse alla base dello stomaco quando i suoi occhi si posarono su di me e tirò un sospiro di sollievo.

Mi stava cercando? Mi ricomposi e mi voltai un secondo per rimettere il cellulare nella sua postazione iniziale, Harry si stava facendo strada tra tutta quella folla, lo vidi muovere le labbra sicuramente imprecando, sorrisi mentalmente e una volta abbastanza vicino avanzò a piccoli passi fino a raggiungermi al bancone.

«Temevo fossi andata via.» Disse poi guardando il bar-man. Aveva una cera strana cosa gli stava prendendo?.

«Perché?» Risposi mordendomi il labbro inferiore, non era passato poi molto tempo da quando parlavamo fuori.

«Lascia stare.» Borbottò. «Un Caipiroska alla fragola e un Long Island Iced Tea.»  Lo guardai corrugando le sopracciglia quando cominciò ad ordinare.

«Cosa? Harry no, lascia perdere.» Harry fece cenno al bar-man di fare come gli aveva detto e quest'ultimo sorrise soddisfatto. Sospirai rassegnata e diedi un colpo sul braccio di Harry.

«Sei venuta qui a startene da sola in un bancone per lo più senza bere niente?» Sollevò le sopracciglia guardandomi.

Cercai di rispondere a tono ma richiusi la bocca grattandomi la nuca, Harry ridacchiò e afferrò i drink appena serviti. «Sono scomparsi tutti.» Risposi infine.

«Si stanno solo divertendo.» Mi porse il bicchiere. «Prendi.»

Lo guardai interdetta. «Non mi fido, Gyne quando siamo arrivati mi stava quasi uccidendo con una merdata simile.» 

«Andiamo, già dal nome dovresti capire che non è poi così forte. Ti farà bene, prova a scioglierti un po.» Lo afferrai e lo portai vicino al mio naso annusandolo. Nemmeno l'odore di alcool era poi così forte.

«Come hai detto che si chiama?» Chiesi ancora.

Sbuffò prima di prendere un sorso dal suo. «Caipiroska alla fragola.» 

Annuì e mi guardò aspettando che lo assaggiassi, mi incitò con "Andiamo, assaggialo e dimmi cosa ne pensi." Così alzai gli occhi al cielo. «Va bene, va bene. Lo faccio.» Sotto il suo sguardo divertito portai il bicchiere alle labbra e prendendone un sorso, il liquido scese lungo la mia gola senza pizzicare più di tanto era particolarmente dolce e piacevolmente insaporita dal gusto della frutta.

Non avrei dovuto aspettare poi così tanto per assaggiarla. 

«Allora? Era così pessima come ti aspettavi? La tua faccia non è poi così tanta schifata.» Osservò divertito. 

«Non è male.» Misi su un'espressione indifferente prendendone un'altro sorso.

«Solo non è male? Tra un po ti starai leccando il fondo del bicchiere.» Ridacchiò, sembrava quasi che la discussione avuta prima non fosse esistita, sarebbe stato meglio passarci sopra come stava facendo lui? Non mi aveva nemmeno chiesto scusa ma probabilmente non l'avrebbe mai fatto, voglio dire, stiamo parlando di Harry.

«Non lo farò, non cadrò così in basso.» Sorrisi fissando poi il suo bicchiere. «Cosa c'è li dentro?.» Chiesi incuriosita.

«Cosa c'è? Vuoi fregarmi il drink?» Ne bevve ancora un po.

«No idiota, voglio solo sapere cosa c'è li dentro.» Poggiai un fianco al bancone in modo da guardarlo meglio, sollevò i gomiti dal bancone fissando l'alcool nel suo bicchiere.

«Vodka, gin, rum bianco e triple sec.» Spiegò ritornando a guardarmi, presumo notò la mia mimica facciale un po strana e per questo sorrise sghembo. «C'è di più forte, credimi.»

«Sicuro.» Mandai giù l'ultimo sorso nel mio bicchiere e subito dopo vidi Harry ordinare di nuovo lo stesso drink di prima per me e un uno diverso per se. «No, cosa ti viene in mente!»

«Sciogliti.»  Sussurrò avvicinandosi pericolosamente al mio viso.

Abbassai lo sguardo e lo rialzai nuovamente nei suoi occhi, avvicinò il bicchiere pieno a me aspettando che l'afferrassi. «Va bene, ma questo girò l'offro io.» Misi in chiaro prendendone un sorso.

Sorrise sghembo prima di avvicinare la sua mano al mio viso, appoggiandola delicatamente e strofinò il suo pollice all'angolo delle mie labbra, arrossì a quel contatto e arrossì di più realizzando che poco prima ero sicuramente sporca di quella bevanda. Tirò via la mano continuando a sorridere. «Contaci.» Mandò giù fino all'ultimo goccio l'alcool nel suo bicchiere.

Decisi di non rispondere al quel contaci, e indirizzare l'attenzione da un'altra parte. Mi schiarì la gola. «Dov'è Ana?» Poco prima era con lui, dopo un po' l'ho visto entrare di fretta e sembrava preoccupato per qualcosa.

«Da quando ti importa di lei?»

«Beh, in realtà non mi importa niente di lei, ma visto che eravate insieme fino a poco fa.» Spiegai.

Scrollò le spalle.  «Sarà andata a fare un giro.»

«Giusto.» Borbottai giocando con il ciondolo al mio collo.

«E il tuo amichetto? Dove l'hai lasciato?» Chiese poi lui.

Scrollai le spalle come fece in precedenza lui. «Sarà andato a fare un giro.» Sorrisi al modo in cui risposi.

«Giusto.» Imitò la mia voce, facendomi ridere.

Gli diedi una gomitata e fece finta di sentire dolore con qualche smorfia sul viso. «Smettila.» Sorrisi ancora, mi guardò solo in modo un po stupido, se non sapessi bene che Harry era di sicuro bipolare avrei creduto che l'alcool avesse fatto il suo effetto. «Ti preferisco più così.» Confessai, un angolo delle sue labbra si sollevò leggermente.

La conversazione non continuò più di tanto poiché qualcuno mi strinse le spalle urlando, e sapevo bene a chi appartenessero quelle urla. «Ho baciato Liam! Ho baciato Liam! Ci siamo baciati!» Spalancai gli occhi alle sue parole, e d'altro canto lei fece lo stesso quando vide Harry accanto a me, il quale aveva sentito tutto ciò che lei aveva detto. Un'espressione sconcertata e perplessa s'impossessò del viso di Harry.

Lei mi tirò dal braccio allontanandosi da Harry, ma ero sicuro ci stesse ancora guardando.«Gyne! Sei scomparsa per tutta la sera e ora vieni a dirmi che hai baciato Liam?!» Esclamai.

Oh no, il rapporto tra Niall e Liam non si sarebbe migliorato dopo questo.

«Si!» Saltellò. «Non è fantastico?!»

Mi morsi il labbro inferiore, non volevo rovinare il suo momento felice. «Un bacio non impiega una serata Gyne.» Chiarì evitando la sua precedente domanda.

«Un bacio no..» Lasciò in sospeso la frase per qualche secondo, e in quella frazione sperai non mi dicesse "Abbiamo scopato." «Ma una serie di baci si! E' così bello! Non volevo più staccarmi da lui.»

Spalancai gli occhi incredula, mi voleva dire che no hanno fatto altro che baciarsi e strusciarsi fino adesso?.  «Gyne ma..»

«Beh poi si è creato un momento di imbarazzo tra noi una volta esserci staccati così quando lessi il tuo messaggio ne ho approfittato per scappare via. Anche se era mia intenzione restare con lui per tutta la notte.» Ammiccò maliziosa infine.

Ruotai gli occhi al cielo.«Harry sa adesso che hai baciato Liam.» Portai alle labbra il drink ordinato da Harry poco prima.

«Allora? Non mi importa un accidenti.» Non ero dello stesso parere, voglio dire se Harry avesse accennato qualcosa a Liam davanti a Niall, non so come finirebbe. «Aspetta no! Mi importa! Se lui lo va a dire a Liam, quest'ultimo capisce che sono così eccitata e felice di questo e mi imbarazza parecchio Scarlett!»

«Io non mi preoccuperei di questo.» Senza rendermene conto la mia bocca parlava per se.

«Cosa?» Un cipiglio comparì sul suo viso.

Mi schiarì la voce grattandomi la nuca. «Voglio dire, cosa credi importi ad Harry, no?» Ridacchiai nervosamente. «Vuoi assaggiare?» Avvicinai la mia mano stretta intorno alla superficie di vetro del bicchiere.

«Si forse hai ragione.. cos'è?» Chiese poi, sospirai sollevata quando non volle saperne di più.

«Oh non mi ricordo il nome.» Risi.

«Ti starai per caso ubriacando?» Chiese divertita. «Quanti di questi hai bevuto?»

«Questo è il secondo lo giuro, l'ha ordinato Harry.»

Stava per dire qualcosa al riguardo quando qualcuno mi solleticò il collo con le dita da dietro. Mi girai e nonostante sperai fosse qualcun'altro cercai di mascherare la cosa con un sorriso. «Jamie.» Non capivo questa mia delusione, forse il modo di scherzare con Harry poco prima mi faceva desiderare che si sarebbe avvicinato ancora una volta.

«Ehi!» Gyne ancora felice per quello che le era accaduto quella sera non faceva altro che sorridere e saltellare.

«Ciao Gyne.» Ricambiò il sorriso. «Non ti ho trovata più dopo che sei andata a cercarla, vedo che l'hai trovata.» Mi fece cenno riferendosi a Gyne. «Il tuo amico mi ha detto che eri qui.» Corrugai le sopracciglia. «Lo stesso tuo amico che ci ha interrotti da Alan.» Disse con un pizzico di amaro in bocca. Immediatamente i miei occhi si posarono al bancone, dove fino a poco prima si trovava Harry. Ma non c'era più, era andato via. «Beh Gyne, ti ha affibbiato soprannomi poco carini.»

«Cosa? Perché? Quali?» Si allarmò Gyne.

«Quando con mio grande dispiacere ho dovuto chiedergli di Scarlett, lui mi ha risposto come sempre da parte sua in modo poco carino dicendomi che era con te..» Gyne lo incitò. «Diciamo solo che ti ha definita una maniaca sessuale che cerca di stuprare uno dei suoi migliori amici.» Cercai di trattenere una risata mentre la faccia indignata di Gyne diceva tutto. 

«E' un fottuto pezzo di merda! Adesso vede, si che vede..» Cominciò a camminare allontanandosi sempre di più finché la sua voce non si dissolse nel nulla.

Lasciai andare una fragorosa risata e Jamie mi guardò leggermente confuso. «Cosa ti diverte così tanto, sembra davvero incazzata.» Osservò.

«Non così tanto quanto sembra, ho imparato a conoscerla.» Risposi continuando a sorridere.

Avvicinò la sua mano al mio viso e spostò una ciocca si capelli caduta sul mio viso. «Hai degli occhi bellissimi, è un peccato coprirli.» Sussurrò avvicinandosi al mio viso, poggiai una mano sul suo petto cercando di allontanarlo leggermente abbassando lo sguardo. «Jamie..»

«Scusami, io.. credevo che-, insomma..» Cominciò a boccheggiare sentendosi in imbarazzo. 

Io non ero da meno, volevo sparire in quel momento, credeva che.. ci sarebbe potuto essere qualcosa tra di noi? Io non avevo mai pensato a questo, non avevo mai pensato a Jamie come qualcosa di più di un amico. Stavo cominciando a pensare che ultimamente Jamie si stesse spingendo un po oltre che ad una semplice amicizia, ma la mia mente era così occupata dai costanti problemi con Harry che non mi sono fermata un attimo a riflettere meglio su questa cosa.

«Non è successo niente, sta tranquillo.»  Sorrisi leggermente, non volevo rovinare questa amicizia che si era creata tra di noi per qualche incomprensione.

Lui ricambiò il sorriso e mi prese la mano. «Vieni.» Mi tirò con se.

«Dove?» 

«A ballare, no?» Urlò sovrastando la musica alta che rompeva quasi i timpani, cercai più volte di tirarmi indietro ma lui non si scoraggiava, continuava a muoversi e incitarmi a fare lo stesso, ormai rassegnata decisi di cedere, ballammo a dovuta distanza ognuno per conto suo, ma dopo un po di questa monotonia Jamie posò le mani su i miei fianchi avvicinandosi, i nostri corpi non si toccavano ancora così decisi di stare al gioco.  Finirono veloci anche altre tre canzoni e lui stavolta voleva più approccio fisico nel ballare, cercai di scostarlo ogni qualvolta che si appiccicava al mio corpo, non riuscivo a lasciarmi andare così con lui, nemmeno per ballare.

«E' tardi, meglio che io vada.» Mi allontanai definitamente da lui, cercando con lo sguardo Gyne o uno dei ragazzi.

«Vuoi un passaggio?» Domandò gentilmente.

Scossi la testa. «No,  ho promesso a Gyne che sarei ritornata a casa con lei.» Bugia, non ne capisco nemmeno il motivo. «Vado a cercarla, divertiti.» Lasciai un veloce bacio sulla sua guancia prima di scappare via e cercare qualche viso familiare, non potetti fare a meno che pensare al bacio sulla guancia che diedi ad Harry, ogni cosa con lui sembrava diversa e migliore paragonata a chiunque altro, nonostante i suoi modi pessimi e il suo carattere da duro. 

«Gyne!» La chiamai una volta averla vista insieme ai ragazzi che bevevano su un divanetto.

«Scarlett hai finito di scatenarti in pista!» Ammiccò lei ridacchiando. «Dai vieni qui, siediti.» Mi fece spazio accanto a se.

I ragazzi bevevano per conto loro notando anche qualche ragazza sulle loro gambe, gli occhi di Harry stranamente erano puntati su di me mentre beveva chissà che cosa, lo stesso Ana, ma lei mi guardava in modo diverso. Cominciò a sussurrare qualcosa nell'orecchio di Harry, che stava seduto al suo fianco. Ero decisa ad andarmene con o senza Gyne. «No, è tardi. Vorrei andare a casa.» Rifiutai la sua offerta di sedermi accanto a lei.

Sbuffò e afferrò il braccio di Louis al suo fianco guardando l'ora grazie all'orologio da polso di quest'ultimo. «Va bene, andiamo.» Salutò tutti  velocemente con un semplice  "Ci vediamo ragazzi." e un sorrisetto complice a Liam, roteai gli occhi al cielo e la tirai via. «Ehi! Piano, perché corri così tanto?!» La tirai facendomi spazio tra tutta quella mischia di gente. 

«Sono solo stanca.» Sospirai.

«Non si direbbe.» Ridacchiò. Una volta fuori quel locale, il fresco cominciò a farsi sentire, ma comunque respirai aria diversa rispetto a quella di poco fa, aria migliore. «Aspetta un attimo, chiamo mio fratello.» Imprecò quando non rispose nessuno dall'altro lato, e ritentò finché non rispose.

Mi guardai intorno, ed era buio, se non fosse per quei pochi lampioni che illuminavano i dintorni, certo non era un città dove i paesaggi erano la prima cosa da andare a vedere, ma ero sicura che anche lei avesse qualcosa di bello.

Harry.

La mia mente stava cominciando a farmi brutti scherzi, diedi la colpa alla stanchezza e a quei pochi cocktail bevuti. 

Sospirai e qualcosa attirò la mia attenzione dietro un albero accanto al parcheggiò. Misi a fuoco meglio la figura e sobbalzai quando capì di chi si trattasse, pochi e lunghi capelli e unti, sghignazzava, i suoi pochi denti gialli e la puzza di cane morto si sentiva fin qua.

Rowan.

Terrorizzata sobbalza facendo qualche passo indietro sbattendo contro qualcuno, Gyne si era allontanata per parlare al telefono con suo fratello. Repressi un urlo quando vidi Harry dietro di me e gli occhi fissi nello sullo punto che fissavo poco prima. «E' qui da tutta la serata, me l'ha detto Ana dopo la nostra chiacchierata.» Ironizzò continuando a guardare alle mie spalle, tutta la serata? E' sempre stato qui? Cominciavo a tremare ma non riuscivo capire bene se per il freddo o per la presenza viscida li dietro. Harry tornò poi a puntare i suoi occhi nei miei. «Ti ho tenuta d'occhio per tutto il tempo.» Un enorme senso di calore si espanse per tutto il mio petto, aveva vegliato su di me preoccupandosi che non mi succedesse niente. 

Quelle poche parole mi rassicuravano un po', ma non del tutto. Mi girai nuovamente e quel bastardo era scomparso. «E' sparito.» Osservai, i miei occhi guizzarono a destra e a sinistra ma non c'era da nessuna parte.

Harry scosse la testa. «Quel figlio di puttana non sparisce mai del tutto.» I suoi occhi erano freddi mentre parlava di lui. «Dov'è Gyne? Sapete già come andare?» 

Annuì. «Sta chiamando suo fratello, credo stia per arrivare.» Strinsi le braccia a petto riscaldandomi un po.

«Scarlett! Quel coglione sta arrivando!» Urlò Gyne in lontananza avvicinandosi a passi lenti.

Mi voltai di scatto verso Harry il quale stava per rientrare così afferrai il suo braccio bloccandolo.«Aspetta qui, ti prego.» Quasi supplicai, mi sentivo al sicuro con lui qui con me, se sarebbe andato sarei morta  di paura, Gyne non avrebbe potuto fare molto contro Rowan se sarebbe successo qualcosa.

Feci scivolare le mie mani giù dal suo braccio fino ad afferrargli la mano, lui la fissò per un paio di secondi, la pelle calda della sua mano mi faceva rilassare e dava sollievo alle mie che erano congelate. «Ti tengo d'occhio.» Sussurrò poi, staccò la sua mano dalla presa delle mie ed entrò dentro a passo felpato dentro.

Mi teneva d'occhio, no? Mi controllava, l'aveva fatto per tutta la serata. Dovevo rilassarmi, non sarebbe successo niente.

«Cosa faceva Harry qui fuori?» Mi chiese curiosa.

Con le braccia di nuovo inchiodate al petto scrollai le spalle. «Tuo fratello sta arrivando?»  Non vedevo l'ora di tornarmene nell'appartamento di Alan e infilarmi sotto le coperte.

«Sarà qui a momenti.» Rispose con noncuranza. «Ti senti bene? Sei.. pallida.»

«Mh mh, sto bene.» Annuì nervosamente.

L'idea di Rowan ancora li in giro, con il ghigno crudele e i suoi occhi puntati su di me, facevano crollare ogni mia sicurezza, ma sapevo che anche Harry mi stesse osservando, è questa era l'unica cosa che non mi faceva - o almeno penso - preoccupare più di tanto.

Era da un bel po che quel bastardo non si faceva vedere, ed eccolo li. In effetti mi sentivo osservata in quel periodo e non poco, ancora una volta la paura si impossesso di me quando arrivai alla conclusione che sarebbe potuto essere lui.

Tutto questo perché? Perché voleva farmi del male? Perché voleva farne ad Alan? Perché sarei stata io il bersaglio giusto per farlo?.

Gyne mi avvertì che suo fratello era arrivato così mi disse di seguirla, lanciai un'occhiata dentro il locale, dove sapevo si trovava Harry.

Salimmo in macchina e Gyne quasi non si addormentò, io in realtà non riuscivo nemmeno a rilassarmi, avevo ancora il suo viso davanti agli occhi. Salutai velocemente Gyne e suo fratello, e ringraziai quest'ultimo per il passaggio, presi lo zaino che si trovava in macchina e entrai velocemente al The Crown, con la chiava che mi aveva dato Alan, in caso lui non avrebbe potuto aprire da dentro. Richiusi di nuovo la porta alle mie spalle e salì velocemente le scale, entrai dentro e mi catapultai in bagno, mi struccai prima di tornare in camera mia, tolsi le scarpe ai piedi ricordandomi di restituirli a Gyne, e mi spogliai. Infilai velocemente, dei leggings abbastanza vecchi e una canottiera per dormire. 

Dopo essermi infilata beatamente sotto le coperte calde tirai un sospiro di sollievo, ero arrivata a casa sana e salva, cercai di chiudere occhio ma invano.

Cominciai a guardare il soffitto, avrei dovuto ringraziare Harry, invece non l'ho fatto. Strofinai i palmi delle mani sulla faccia e misi su un fianco.



Ero in un stato di dormi veglia, e sapevo che un'altro dei miei incubi si stava facendo spazio attraverso il mio subconscio, immagini sfocate passavano velocemente, immagini di mia madre, di mio padre, schizzi di sangue che cominciarono a farmi tremare. "E' colpa tua.. è colpa tua." Ripeteva lui, scossi la testa, non era così, non poteva essere, no? Ma lui continuava e continuava, il suo viso si sfocò e non riuscivo più a distinguere i suoi lineamenti, era diverso, era qualcun'altro. 

Prese altre sembianze, ghigno malvagio, denti malconci, quei pochi capelli sporchi lunghi fino alle spalle. 

Era lui, era Rowan.

"E' colpa tua e adesso pagherai." Continuò a sghignazzare facendomi sussultare, cominciavo a tremare sempre di più, e sentivo le lacrime pizzicare dietro le palpebre. 

Si avvicinò ancora di più e non riuscivo a scappare, non potevo.

Sentì qualcuno scostare le coperte e poi il materasso affossare un po, qualcuno sistemarsi meglio mentre non riuscivo a smettere di tremare, mi accarezzò i capelli per poi passare delicatamente le dita sul mio collo.

«Shh, è solo un'altro incubo.» Sussurrò, sentì la presenza di qualcuno dietro di me, un braccio avvolgermi fino a tirarmi sul suo petto, continuò poi ad accarezzarmi i capelli fino a che le immagini terrificanti di Rowan e l'intero incubo non svanirono del tutto.

Smisi di tremare quando mi lasciavo cullare da quel tocco, riuscendo finalmente ad addormentarmi in totale sicurezza e tranquillità, amavo quella sensazione,  sarei potuto dormire in quel modo a vita.

Stavo sognando?.




#SPAZIOAUTRICE

Ecco un nuovo aggiornamento bellissime! Molte mi hanno chiesto di aggiornare tra ieri e oggi e ho deciso di farlo oggi!


Il capitolo è andato a seconda delle vostre aspettative? O immaginavate qualcos'altro? 

C'è qualcosa che cambiereste nel capitolo?!


Votate e commentate dicendomi cosa ne pensate! Ci tengo!


See you soon guys!

All the love. xx




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