Chapter Thirteen.
Sono già passati due giorni, due giorni da quando Alan è rimasto così sorpreso dal ciondolo, gli ho chiesto perché mai lo fosse, ma lui sviò la domanda in modo abbastanza bizzarro, due giorni da quando ho fatto la figura di una cretina davanti a Gyne, pensavo realmente che tra lei e Niall potesse nascere qualcosa, al dire il vero lo penso anche adesso. Ma sopratutto due giorni, due giorni dall'ultima volta che vidi Harry. La stessa sera che lo vidi, i ragazzi tornati da lavorare vennero al The Crown a distrarsi un po, e così dissero che Harry era fuori città.
Già.
All'inizio me la presi un po perché non mi ha detto che doveva partire, ma infondo cosa potevo aspettarmi da uno come lui? Beh in questi due giorni che non c'era, non ho mai visto da queste parti la bella faccia di Ana, non che mi dispiacesse, ma quella ragazza sembra proprio che c'è l'abbia con me senza un motivo valido.
Sarà antipatia a prima vista.
Ieri Jamie mi ha mandato un Sms con su scritto se volevo uscire con lui, anche solo per una passeggiata - aveva intuito che le feste non erano il mio forte - ero pronta a rispondergli con "No mi dispiace ma Alan ha bisogno di aiuto al suo locale." Ma Gyne mi sfilò via il cellulare dalle mani ed ha risposto al posto mio.
Indovinate un po come ha risposto?
"Si, non vedo l'ora. x"
Certe volte vorrei proprio ucciderla.
Ma nonostante questo è stata una serata piacevole. Adesso sono qui, fuori, ossia nel retro del locale con Gyne. Alan ci ha chiesto se potevamo portare le casse ormai vuote fuori accanto al bidone della spazzatura.
«Allora com'è andata ieri sera? Non me ne hai ancora parlato.» Eccola qui, coperta dalle casse che ha tra le braccia.
«Oh, davvero? Non me ne ero accorta. Comunque è andata.» Misi giù le casse lentamente, al contrario di Gyne che le caddero dalle mani.
«Andata? Vuol dire che la frittata è fatta? Ti ha baciata? Oh mio dio! Dimmi tutto bacia bene o bacia male? No questa è scontata sono sicura che bacia bene, ma dimmi dell'altro è stato un bacietto casto e puro o uno tutto lingua e saliva?» Stava blaterando, dovevo fermarla.
«Gyne!» Sgranai gli occhi. «Nessuna frittata, nessun bacio, nessuna lingua, niente di niente.»
«E quindi?»
«E quindi, ho passato una serata piacevole con un amico, tutto qui.» Mi chinai per sistemare le altre casse fuori il bidone.
«Ancora per poco.» Borbottò alludendo alla parola amico, credeva che non la sentissi.
«Come?» La guardai aspettando una risposta.
«No no, niente.» Si affrettò a raccogliere le casse che aveva buttato per terra poco prima. Roteai gli occhi e scossi la testa.
Gyne cominciò di nuovo a blaterare su come non sopporta suo fratello ed escogitare un piano per fargliela pagare per una cosa che le aveva combinato di recente. Non ho capito di cosa si trattasse visto il fatto che la mia testa è da un'altra parte. Mi sgranchì la schiena e mi guardai un po intorno, stranamente oggi la giornata non è oscura ma abbastanza soleggiata. Gyne continuava la sua conversazione - da sola - non la stavo ascoltando, i miei occhi si soffermarono su due figure, guardai meglio e subito diedi un nome ai loro volti.
Harry e Ana.
A quanto pare Harry è tornato.
Non hanno visto ne me e ne Gyne. Harry indossa i soliti Jeans stretti e neri, la maglietta dello stesso colore e gli occhiali da sole, tra le mani una sigaretta, la sua espressione facciale non è molto diversa dal solito al contrario di Ana invece che ha un sorriso che arriva da un orecchio all'altro, dei pantaloncini che faceva prima a non metterli, una maglietta striminzita e le solite bende sulle guance. Harry buttò la cicca di sigaretta per terra e la calpestò con il piede, subito dopo Ana buttò le sue braccia al collo di Harry, e sul suo viso spuntò un piccolo sorriso.
«Cosa stai guardando?» Mi chiese d'un tratto Gyne. «Oh, è tornato e nemmeno solo.» Sospirò Gyne prima di fare ciò che stava facendo. Li guardai ancora per un paio di secondi prima che Ana si girasse nella nostra direzione, così tolsi via lo sguardo e aiutai Gyne con le sue casse.
«Huh, stavi dicendo? Cosa vuoi fare con tuo fratello?» Chiesi cercando di ignorare i due non molto lontani da noi.
«Al dire il vero ho finito di parlare di Adam da un bel pezzo.» Ridacchiò Gyne, socchiusi la bocca e risi a fior di labbra anche io scuotendo la testa.
Sentì dei passi dietro di noi, automaticamente mi voltai, Ana si avvicinò a noi, da sola. Guardai oltre le sue spalle e Harry era ancora dove si trovava prima, poggiato contro una piccola staccionata di muretto, con le gambe incrociate e lo sguardo fisso verso di noi.
«Alan vi ha mandato a buttare la spazzatura?» Ridacchiò. «State davvero bene qui, accanto al bidone.» Continuò.
«Ah si, tu invece? Non abbiamo avuto l'onore di vederti in giro ultimamente. Ti sei nascosta per caso?.» Gyne sembrava davvero infastidita dal commento del "bidone".
«No.» Sorrise in un modo al quanto inquietante. «No, non mi avete vista per il semplice motivo che non ero qui, a Caernarfon.» Corrugai le sopracciglia, lei si voltò verso di me prima di continuare. «Ero fuori città, con Harry.» Pronunciò quest'ultima frase guardandomi negli occhi.
Ma che vuole da me? Non mi fa ne caldo e ne freddo, potrebbe andare in vacanza anche con Liam Hemsworth.
No okay, con Hemsworth mi susciterebbe un po di invidia, ma questo non lo vuole sapere.
Ana girò i tacchi e entrò al The Crown dalla porta principale.
«E così sono stati via insieme quei due, eh?» Chiese Gyne con un tono che conosco abbastanza bene, stava pensando a qualcosa spero solo non sia lo stesso che pensavo io di lei e Niall.
«Non lo so e non mi interessa, entriamo.» Non aspettai una risposta ed entrai dalla porta del retro, la stessa dove eravamo usciti. Quando entrammo nel locale purtroppo trovammo Ana che stava per essere servita da Alan.
«Oh ragazze, tutto okay?» Chiese Alan, annuì e Gyne prese posto dietro il bancone. «Ecco a te Ana.»
«Grazie Alan.» Afferrò il drink e lo portò alle labbra.
«Harry? E' con te?» Continuò a chiedere Alan.
«Si, è qui fuori.»
Nel frattempo entrarono un paio di uomini a bere qualcosa, essendo ancora giorno il locale è per lo più vuoto. Alan chiacchierava con quei uomini, quindi suppongo li conosca. Ana continuò a sorseggiare il suo drink senza proferire parola. Sentimmo il campanello della porta, alzai gli occhi per capire chi fosse entrato.
«Harry! Finalmente, che fine hai fatto la fuori?.» Chiese Ana sorridendo.
«Niente.» Borbottò, iniziamo bene.
Questa volta gli occhiali da sole erano portati sopra le testa al contrario di poco fa.
«Ehi ragazzo! Allora com'è andata?.» Chiese Alan, credo si riferisca al viaggio.
«A meraviglia.» Sorrise guardando negli occhi Alan, quest'ultimo ridacchiò e diede una pacca sulla spalla ad Harry. Una volta che Harry si avvicinò al bancone i suoi occhi si inchiodarono nei miei.
Non disse nulla, ne Ciao, ne Come va, niente di niente.
E di certo non l'avrei fatto io. Lui è entrato per ultimo.
Si, certo.
«Ciao.»
Urghh!
Lui mi fece un cenno con la testa e lanciò un'occhiataccia ad Gyne prima che Ana attirò la sua attenzione.
__
Era ormai sera, i ragazzi erano arrivati al The Crown da un po e stavano chiacchierando animatamente con Harry, suppongo di questi due giorni in cui non è stato presente. Ana era andata via la stessa mattina e ringrazio il cielo per questo, è insopportabile. Gyne socializzava con ogni cliente a cui portava da bere.
«Un'altro giro!» Urlò Louis, scossi la testa sorridendo e preparai altri bicchiere pieni d'alcool, se continuavano così qualcuno avrebbe dovuto accompagnarli a casa, tutti quanti. Mi avvicinai a loro con i bicchieri pieni fino a l'orlo.
«Ecco.» Sorrisi timidamente.
«Grazie, sei la migliore!» Mi urlò in un orecchio Zayn prima di stamparmi un enorme bacio sulla guancia da dietro. Arrossì leggermente e sorrisi.
«Si certo, questo è l'ultimo, sei già ubriaco.» Tutti presero i loro bicchieri compreso Harry. Quest'ultimo non mi rivolse parola per l'intera giornata.
E' il più grande lunatico che io conosca.
Una notte dorme nello stesso letto dove dormo io, fa anche le sue stupide battutine, manca due giorni e poi.. zero.
Mi allontanai da loro e posai il vassoio sul bancone, sentì delle mani poggiarsi su i miei occhi e sussultai dallo spavento. Chiunque fosse non parlò, sentivo solo il suo fiato battere sulla mia nuca.
Aspettava che io indovinassi chi fosse? Beh io ci provo.
Subito pensai che avrebbe potuto essere Gyne, ma pensandoci bene non sembrano mani da donna.
Zayn? Beh ubriaco, la scorsa volta mi ha parlato dell'intero albero genealogico della sua famiglia.
«Zayn sei tu? Andiamo, smettila sei ubriaco!.» Ridacchiai, ma in un nanosecondo tolse la mani dai miei occhi e le posò su i miei fianchi facendomi girare dalla sua parte.
Sgranai gli occhi al vedere di chi fosse.
Jamie.
«Ma cosa fai qui?!» Sorrisi pensando che non avrei mai potuto indovinare chi fosse.
«E' così che si saluta?» Fece il finto offeso. Ridacchiai e mi avvicinai a lui lasciandogli un leggero bacio sulla guancia, quando feci per allontanarmi strinse le sue mani intorno alla mie schiena abbracciandomi. «Hai un buon profumo.» Sussurrò mentre nascondeva il viso tra i miei capelli.
Mi allontanai da lui leggermente imbarazzata ma nonostante tutto sorrisi.
«Vuoi qualcosa da bere?»
«Ehm, perché no!» Sorrisi e gli passai un drink.
«Allora? Non mi hai detto cosa ci fai qui.» Chiesi dopo che dietro alle spalle di Jamie vidi Gyne saltellare e mimare un urlo.
«Volevo chiamarti per chiederti se ti andava di, non so, fare qualcosa ma mi ricordai che stasera avresti lavorato qui al The Crown quindi, ho deciso di farti una sorpresa.»
«Beh, ci sei riuscito.» Sorrisi.
«Era proprio questo che volevo.» Sorrise anche lui, guardandomi negli occhi. Ma sentimmo qualcuno schiarirsi la gola.
Harry.
«Mi dispiace interrompere questo quadretto .. nauseante..» Borbottò quest'ultima parola. «Ma credevo che il tuo lavoro era servirli i clienti, non intrattenerli.»
Perché deve sempre andarci così pesante con le parole?! Dannazione perché?!.
«Non confondermi con la tua amica.» Risposi abbastanza seria, Jamie aveva un cipiglio sul volto.
«Dammi da bere.» Continuò allo stesso modo. Diedi ad Harry quello che voleva e si allontanò lentamente, non raggiunse i ragazzi, si mise in disparte con lo sguardo fisso su di noi.
Se si potesse uccidere con lo sguardo a quest'ora sarei già morta.
«Chi era quel tipo?» Mi chiese Jamie.
«Harry.» Sperai non mi chiedesse altro.
«Harry?» ..
«Si, soltanto Harry.» Risultai più sgarbata di quello che volevo. «E adesso scusami, voglio restare sola.» Lo liquidai dopo essermi tolta il grembiule ed usci dal retro, dove mi scontrai con qualcuno.
«Ehi, tutto apposto?.»
«Alan.» Sforzai un sorriso. «Si, ho solo bisogno di un po d'aria fresca.»
«Capisco, vai pure.» Mi accarezzò i capelli e mi sorrise dolcemente prima di andare via.
Alan è davvero un uomo dolce e allo stesso tempo autoritario, deciso e sicuro di se.
Ma nonostante questo non riesco a pensare a quanto sia stato odioso Harry li dentro, certo forse io non sono stata meglio a rivolgermi a Jamie in quel modo.
Jamie, dio mio, mi portai una mano sulla fronte, mi sento così in colpa ad essermi rivolta a lui in questo modo.
Sentì dei passi dietro di me, si, questo è Jamie. E' l'occasione giusta per scusarmi.
«Jamie, mi disp-» Altro che Jamie. «Cosa ci fai qui?.»
«Credevi fossi il biondino?» Sollevò le sopracciglia.
«Harry, sei insop-»
«Va bene parliamo di altro.» Mi interruppe, cambiando argomento, socchiusi la bocca incredula di ciò che sentì. «E' una bella serata, no?.»
Lunatico. Lunatico. Lunatico.
«Che vuoi?» Andai dritta al sodo.
Mi guardò bagnandosi le labbra con la lingua. «Parlare, infondo non ho sentito la tua fastidiosa voce per due giorni.» Sorrise di sghembo.
«Vuoi dire che ti sono mancate le mie infinite domande?» Chiesi, già sapendo la risposta.
«No, mai.» Rispose guardandomi.
Ecco, lo sapevo già.
«Certo, come potevano mancarti delle stupide domande quando invece eri occupato a fare tutt'altro.» Ma da quanto sono così diretta?.
«Cosa ne sai tu?.» Sbottò con un cipiglio in viso.
Harry, ti ho già detto che sei super-mega-arci lunatico?.
«Me l'ha detto Ana.»
«Cosa ti ha detto Ana?»
«Sai bene cosa mi ha detto Ana.» Stava per ricominciare a parlare e non sembra molto contento. «Mi ha detto che siete partiti insieme.» Lasciò andare un sospiro di sollievo e i suoi muscoli si rilassarono. Aveva appena avuto paura che io scoprissi qualcosa?.
«Sbaglio o nell'aria c'è puzza di gelosia.» Il suo sorrisetto malizioso stampato il viso, arrossì così tanto che ero sicura che il fumo usciva anche dalle mie orecchie.
Gelosa io? Sta scherzando spero. Non ho nessun motivo per esserlo, sta cercando ogni pretesto per mettermi in imbarazzo.
«Sbagli, nemmeno fossi Ian Somerhalder.» Ringraziai il fatto che fosse buio fuori e non ci fossero molti lampioni, così da non vedere le mie guance prendere fuoco.
«Certo, certo, okay.» Fa anche lo spiritoso.
«Certe volte sei insopportabile.» Borbottai strofinandomi le mani sulle braccia. Si è messo un bel freschetto.
«Si, c'è un bel po di fresco, sarebbe il caso che rientrassi, non sarò un gentiluomo quindi non ti darò la mia giacca.» Ridacchiò, era come se mi leggesse la mente.
«Anche perché non c'è l'hai dietro, comunque tranquillo non mi aspettavo un gesto del genere da te.» Risposi al contrario suo, in un tono diverso, serio. Girai i tacchi per andarmene quando mi sentì tirare da un braccio e sbattere contro il suo petto, non lasciò mai andare il mio braccio e annegai tra il suo profumo di colonia.
«In questo momento non credo di essere insopportabile.» Con la sua voce bassa e roca alluse ad una mia precedente frase.
«Lo sei, ma in un modo diverso.» Risposi allo stesso modo, strattonai il mio braccio dalla sua presa ed entrai dentro.
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Buon pomeriggio! Eccomi qua ed qua il tredicesimo capitolo! Votate e ditemi cosa ne pensate nei commenti!
Buona lettura.
All the love. xx
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