9
Carla
I raggi del sole penetrano attraverso le tende leggere della mia stanza, colpendo i miei occhi.
Sbadigliando, mi trascino fuori dal letto e mi avvio verso la cucina.
Scendendo le scale, sento il rumore di stoviglie e il chiacchiericcio di mia madre e mia sorella.
"Buongiorno" dico entrando, la voce ancora impastata dal sonno.
"Buongiorno, tesoro" risponde mia madre Caterina con il suo solito sorriso rassicurante.
"Finalmente ti sei alzata" aggiunge mia sorella minore con un sorrisetto ironico.
Mi siedo e prendo una tazza per versarmi il caffè, ma non faccio in tempo a prendere il primo sorso che il suono del campanello squilla forte, rompendo la quiete del momento.
"Vado io" dico, alzandomi mentre mamma mi lancia un’occhiata interrogativa.
Apro la porta e mi trovo davanti papà, Raffaele, con un’espressione che mi fa gelare il sangue.
Al suo fianco, c’è un uomo che non ho mai visto prima.
"Papà? Che ci fai qui?"
L’uomo sconosciuto si presenta prima che mio padre possa rispondere.
"Buongiorno, io sono Stefano, il padre di Sabrina."
Il cuore inizia a battermi più forte.
Sabrina è una delle mie amiche più strette, ma cosa ci fa suo padre qui, con mio padre, e con quell’aria così seria?
"Carla, possiamo parlare?" Chiede papà, il tono grave come mai l’ho sentito prima.
"Che succede?" Chiedo, già in allerta.
Stefano fa un passo avanti, visibilmente teso.
"Si tratta di Javier, il ragazzo di Sabrina.
È stato trovato morto ieri sera."
Le sue parole mi colpiscono come un pugno nello stomaco.
Mi appoggio allo stipite della porta, incapace di rispondere subito.
"Morto?" Riesco a balbettare.
"Ma com'è possibile? Cos'è successo?"
"Non sappiamo ancora tutti i dettagli" risponde Stefano, passandosi una mano sul volto stanco.
"Le indagini sono appena iniziate, ma Sabrina non lo sa ancora.
Abbiamo pensato che tu, essendo sua amica, potessi aiutarci a dirglielo.
Non sarà facile."
Mi sento travolta da un’ondata di emozioni: shock, paura e un senso di responsabilità che non ero pronta a sopportare.
"D’accordo" dico infine, la voce tremante, ma determinata.
"Entrate.
Ne parliamo dentro."
Mentre li faccio accomodare in soggiorno, mia madre e Carola mi guardano dalla cucina con espressioni preoccupate.
"Mamma, Carola" dico con un filo di voce.
"È successo qualcosa di grave.
Devo occuparmene."
Entriamo tutti in salotto e l’atmosfera diventa pesante come il piombo.
Stefano si siede accanto a me, visibilmente scosso, mentre mio padre prende posto di fronte a noi.
"Devi prepararti, Carla" dice papà con tono serio.
"Sabrina si fida di te.
Non sarà facile, ma siamo qui per aiutarti."
Annuisco, cercando di raccogliere i miei pensieri.
Le mani mi tremano leggermente, ma so che non posso tirarmi indietro.
Sabrina ha bisogno di me.
Vorrei ringraziare tetedefumee_, DamarideCasadei e CristinaGelsomini per l'aiuto.
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