https://youtu.be/mWRsgZuwf_8

When the curtain's call

Is the last of all

When the lights fade out

All the sinners crawl

So they dug your grave

And the masquerade

Will come calling out

At the mess you made

Don't want to let you down

But I am hell bound

Though this is all for you

Don't want to hide the truth

 No matter what we breed

We still are made of greed

This is my kingdom come

This is my kingdom come

[ Demons - Imagine Dragons ]  

La città è insolitamente silenziosa e vuota, mentre un'auto nera sfreccia rapida tra le strade cittadine, sotto le luci fioche dei lampioni, nella leggera pioggerella che bagna l'asfalto, le gocce bagnate che ne accarezzano la carrozzeria. Il rombo del motore la precede, il ringhio sordo di una bestia appena liberata.

I fari posteriori, rotondi come occhi di una pantera, rossi come il fuoco dell'inferno, brillano tracciandone le strada, gli pneumatici larghi che lasciano strisce asciutte sull'asfalto umido. Si muove veloce e possente come una fiera, nonostante le vie strette e il buio della notte.

Il pilota che la guida stringe il volante, le nocche che sbiancano, mentre ripensa a ciò che lo ha portato fino a lì, a ciò che si è lasciato alle spalle, a ciò a cui sta andando incontro.

Dicono che solo la morte è definitiva.

Fa una smorfia, mentre svolta a destra, le ruote che fischiano sull'asfalto.

Quanto si sbagliano.

Nemmeno quattro proiettili posso far fuori uno come lui.

Alexander Went sfreccia per le strade di New York, ma questa volta non è in missione. Le sue missioni sono definitivamente finite nel momento in cui l'F.B.I. ha deciso che per il mondo doveva rimanere morto; le sue missioni sono terminate nel momento in cui ha riaperto gli occhi e ha visto la donna che amava tornare a soffrire, a farlo per colpa sua.

Settimane di buio totale, di sonno profondo, per risvegliarsi scoprendo che forse era meglio non sopravvivere.

<< La sua copertura è saltata, agente Went. E' in pericolo come tutti gli ex piloti della Black List, e in queste condizioni non può che rimanere nascosto. Il suo ruolo in questa missione è terminato. E' tutto nelle mani di Fenice, adesso >>.

Già, di Fenice. Di Irina, che lui ha abbandonato, che ancora una volta non è stato in grado di difendere.

Anche lui è stato tradito, costretto a fingersi morto per salvare una missione guidata da altri e decisa a tavolino, da un uomo che aveva creduto amico ma che in realtà aveva usato lui e tutti quelli che aveva amato.

Ma quella più tradita di tutti è stata lei, Irina; l'unica che però ha dato una lezione a tutti loro, che è riuscita nonostante tutto a insegnare qualcosa.

La lealtà.

Alexander Went non ha avuto scelta, non quando ha visto Fenice risorgere di nuovo e cercare vendetta in suo nome, in nome di quella Black List che lui aveva distrutto quando si erano incontrati. Non ha avuto scelta, mentre si rendeva conto che tutto quello che li ha uniti li ha anche divisi. Non ha avuto scelta, quando si è reso conto di non essere stato in grado di darle quello che meritava davvero.

Perché c'era solo una persona che è stata in grado di salvarla davvero, e lo ha sempre fatto. Senza di lui, quattro anni prima non l'avrebbe mai ritrovata; senza di lui, in Russia Irina non sarebbe mai sopravvissuta; senza di lui, Fenice non sarebbe mai risorta di nuovo e non avrebbe mai deciso davvero per se stessa.

In fondo, fin dall'inizio qualcosa li ha legati.

Un filo sottilissimo e indissolubile, fatto dolore e sofferenza, che non ha mai permesso loro di staccarsi, nonostante il disprezzo, nonostante il silenzio, nonostante la paura.

Alexander Went lo capisce solo ora. Forse è per questo che ha sempre esitato, alla fine. Forse è per questo che da quel momento in cui ha scoperto che Fenice e il Mastino in qualche modo si sono sfiorati, qualcosa in lui è cambiato.

Non sarà mai in grado di darle quello che merita, quello che davvero le serve. L'unica cosa che è sempre stato capace di darle è una splendida campana di vetro, inadatta a una pilota clandestina dall'animo come il suo.

Sono troppo simili, in fondo, per poter convivere; troppo indomabili entrambi per essere compatibili, per trovare un vero punto di incontro.

Fenice è sempre stata la più forte di tutti, quella che ha saputo resistere meglio, quella che ha saputo sopravvivere anche a loro.

Lasciarla andare è l'unica alternativa che ha, e il dolore di quel distacco non ha fatto che aprirgli gli occhi.

Gli è stato strappato tutto.

A lui, Alexander Went, il migliore agente dell'F.B.I. degli ultimi anni, decantato, adulato, ammirato, è stata tolta ogni cosa, un pezzo per volta.

Gli è stata tolto il suo lavoro, gli è stata tolta la fiducia, gli è stata tolta la convinzione di essere dalla parte giusta, gli è stata tolta la possibilità di fare qualcosa. E infine gli è stata tolta anche Irina.

Il mondo in cui è nato, in cui ha creduto, lo ha deluso. Lo ha tradito lasciando una ferita indelebile e incancellabile dal suo animo.

Forse William Challagher aveva ragione, quando diceva che bisognava vivere la propria vita sempre con il piede sull'acceleratore. Forse aveva ragione, quando sfidava l'autorità e se ne fregava delle regole. Forse aveva ragione, quando ha deciso di prendersi tutto senza mai chiedere il permesso.

Alexander Went è sempre stato alle regole, ed è stato ricompensato con cuore lacerato e il dolore di sentirsi impotente.

Forse ha perso tutto, ma anche lui è rinato.

Ora comprende tutto.

Come sempre, il mondo è fatto di diversi punti di vista.

Il suo è cambiato.

I suoi occhi individuano nel buio un gruppo di persone, auto potenti e modificate parcheggiate ai lati della carreggiata, musica e rumore a fare da sottofondo. La notte li avvolge, rendendo irriconoscibili i loro volti, e nemmeno la lieve pioggerellina che bagna l'asfalto li costringe a entrare in auto.

Con una frenata silenziosa, la Bugatti Veyron si ferma in mezzo al gruppo di piloti, inondando con la luce dei suoi fari i volti stupiti dei ragazzi, la loro espressione confusa, ammirata, di fronte a quella che chiunque considera la regina delle auto.

Le voci corrono; le storie diventano leggende.

Tutti sanno a chi è appartenuta, tutti conoscono il soprannome di chi l'aveva guidata in passato.

Un sorriso amaro si dipinge sul volto di Xander, quando si rende conto che lo sta facendo davvero. Torna al punto da cui è partito anni indietro, prima dell'F.B.I., prima di Los Angeles, prima di Selena e prima di Diego.

Prima di Irina.

Il suo punto di vista è cambiato.

La Black List non sarà mai davvero cancellata.

Lui è ancora uno dei piloti che nonostante tutto l'ha scalata.

Non è sbagliato quello che sta facendo, la donna che amava glielo ha dimostrato, come gli ha dimostrato che per quelli come loro non esiste il buono e il cattivo. C'è solo chi corre e chi sta fermo, chi tradisce e chi è fedele.

Lui è stato uno di quelli traditi.

Xander scende dalla Bugatti Veyron nera come il petrolio, le goccioline di pioggia che gli bagnano il volto, e osserva i piloti intorno a sé. Non lo riconoscono, non lo hanno mai visto, eppure un mormorio percorre i ragazzi, il motore della Bugatti che ringhia sordo e basso come il suo animo in quel momento.

Per il mondo, sia Alexander Went sia lo Scorpione sono morti.

Per il mondo, la Black List è stata cancellata.

Ma ci sono cose che non sono definitive.

<< Chi sei? >> domanda qualcuno, tra la folla, mentre la Bugatti continua a ringhiare.

Xander fissa i ragazzi, i piloti clandestini che una volta erano stati i suoi nemici, ma che ora forse non lo sono più. Quelli che una volta erano i suoi obiettivi, ora sono solo i suoi alleati. Li osserva per un istante, illuminati dai fari della Bugatti Veyron, l'auto delle auto, la bestia nera che ha portato alla morte persino William Challagher. La bestia nera che lui ha domato, pur di vendicarsi del proprio destino.

<< Da questo momento, le gare per diventare un membro della Black List sono aperte. Io sono Alexander Went. Io sono il numero uno della Black List. Io sono lo Scorpione >>.