Entro dentro casa facendo meno rumore possibile salendo le scale piano piano.
-Si può sapere dove sei stata?-chiede arrabbiata Rosal.
Ecco, mi ha scoperta.
-Ehm...ero a fare una passeggiata..- mi giustifico io.
-Passeggiata alle 6 di mattina?!-chiede incrociando le braccia.
-Ecco io..-
-No Charlotte non dire altro pensi che sono così ingenua?-
-No..-dico abbassando lo sguardo.
-Tesoro...sei stata fuori tutta la notte..mi hai fatto stare così in pensiero..-dice sospirando.-Io ho il dovere di prendermi cura di te Ethan ...se mai dovesse succedervi qualcosa non me lo perdonerei mai.-confessa.
-Hai ragione scusami Rosal..sono stata davvero irresponsabile..ma posso assicurarti che non succederà più.- dico con decisione.
-Mi fido..e ora su vai a farti una bella doccia e a cambiarti non fare tardi a scuola.-
Salgo in camera e prendo i vestiti puliti e vado subito a darmi una rinfrescata.
Una volta terminato di fare la doccia scendo giù di fretta e furia per evitare di fare tardi saluto Rosal ed esco.
Arrivata alla fermata mi siedo aspettando che arrivi lo scuola bus che finalmente dopo circa 3 minuti fa il suo arrivo come al solito stracolmo di studenti. Mi guardo in giro cercando un posto vuoto e mi siedo  ma all'improvviso qualcosa o meglio dire qualcuno cerca di attirare la mia attenzione bussando dal finestrino.
Dylan.
-Autista fermi il bus!- urlo io alzandomi e iniziando a correre come una forsennata vicino all'uscita, mentre mi accorgo di avere gli occhi dell'intero autobus su di me compresi quelli di Shally ,Jasmine ,Dabria e Callì.
-Ehi Charlo..- mi urla Dylan vedendomi scendere dal bus.
-Ehi tipo tosto!- urlo io a mia volta rendendomi conto che la nostra conversazione non è passata inosservata.
-Ero venuto a casa tua per accompagnarti a scuola!-dichiara lui mettendosi le mani in tasca cercando le chiavi della moto.
-Davvero?-chiedo io sorpresa.-Beh eccomi qui!-dico sorridendo.
Lui mi guarda e ride.-Tipo tosto?-chiede alzando un sopracciglio.
-Charlo?- chiedo io a mia volta.
Entrambi ci guardiamo per  qualche secondo e scoppiamo a ridere mentre lui mi tira a se per avvolgermi in un bacio passionale.
-Dai monta! Altrimenti farai tardi!- dice accompagnandomi alla moto.

Qualche minuto più tardi, finalmente arrivati davanti la scuola lui mi aiuta a scendere e mi guarda dritto negli occhi.
-Perché mi guardi?- chiedo io innervosendomi.
-Nulla stai calma.-risponde in tono di sfida facendomi innervosire ancora di più.
"Cavolo non lo sopporto!
-Sai cosa penso?-dico io con tono decisivo.
-No..illuminami!-risponde con un sorriso provocatorio.
-Che a volte sei un fottuto stronzo!-dichiaro io sbruffando.
-Lo prendo come un complimento!-dice attirandomi a se e stringendomi forte mentre mi bacia il collo.
Imbarazzata mi allontano ricordando a me stessa che sono in  mezzo a tantissime persone che purtroppo non sanno farsi gli affari propri e  che ultimamente sono diventata oggetto dei migliori spettecolezzi dopo la faccenda con Benjamin.
Quasi a farlo a posta lo vedo sbucare da un angolo che un aria atterrita mi guarda dritto negli occhi e poi guarda Dylan e il modo in cui mi sta vicino.
-Ehi Charlo sei connessa?-mi chiede Dylan riportandomi alla realtà.
-Ehm..si...tutto okay...ora però devo andare..le lezioni iniziano tra pochissimo.-mi giustifico.
Mi guarda e mi saluta con un bacio sulle labbra e poi va via, lasciandomi lì imbarazzata e tesa davanti a tutti.
In un attimo Benjamin è vicino a me rosso in viso e pieno di odio negli occhi.
-Complimenti Charlotte!-mi urla contro attirando l'attenzione di tutti creando un bello spettacolino.
-Ehm...cosa vuoi?-chiedo io tremando.
-Nulla Charlotte! Più nulla! Perché mi fai veramente schifo! Vedo che non hai perso tempo!-urla.
-Ah io ti faccio schifo?! E tu invece ? Mettere incinta un altra è normale?!-Urlo a mia volta scoppiando a piangere.
-Tu non sai niente di me! Niente!- urla mentre va via lasciandomi lì da sola in mezzo a quel mare di studenti che ridono alle mie spalle.
Alzo lo sguardo e vedo Shally con aria soddisfatta che mi guarda con un sorriso.
-Povera illusa.-dice passandomi accanto.
Incapace di reagire abbasso lo sguardo e scoppio a piangere.