8. Mi dispiace
La mattina seguente mi sveglio, ancora addormentata dalle emozioni della notte precedente.
Mi volto per cercare Spencer, ma il posto accanto a me è vuoto.
Una stretta al cuore mi fa realizzare la gravità di ciò che era successo.
Ero andata troppo oltre, avevo baciato Spencer, il mio collega e amico più fidato.
Mi sento stupida e confusa.
Mentre mi preparo freneticamente per la giornata, il pensiero di ciò che è successo continua a riverberarsi nella mia mente come un eco persistente.
Mi vesto con gesti automatizzati, cercando di mettere ordine nel caos emotivo che mi attanaglia.
Arrivo in ufficio con il cuore che batte a mille, sperando contro ogni speranza di trovare una risposta o una direzione da parte di Spencer.
Invece, lui mi evita abilmente, come se fossi diventata una zona di quarantena emotiva da evitare a ogni costo.
Nonostante la tensione palpabile tra noi, ci troviamo inevitabilmente a lavorare insieme sul caso.
È l'unico terreno su cui possiamo ancora interagire senza far scoppiare le fiamme delle nostre emozioni incerte.
Il nostro team è abituato a sfidare insieme labirinti di indagini complesse, ma ora dobbiamo navigare tra i ghiacci emotivi che hanno congelato il nostro rapporto.
Durante una pausa caffè, trovo il coraggio di affrontare la situazione "Reid," inizio con voce incerta "mi dispiace per quello che è successo. Non era mia intenzione..."
Spencer mi interrompe con uno sguardo freddo e penetrante, come se volesse bloccare ogni tentativo di affrontare la nostra situazione "T/n" risponde con voce calma ma risoluta, "dobbiamo concentrarci sul caso. È ciò che conta ora."
Le sue parole mi colpiscono come un pugno nello stomaco.
Non c'è spazio per il nostro bacio indesiderato, né per i sentimenti confusi che ci avvolgono.
La sua freddezza mi fa sentire respinta e disorientata.
La delusione e la confusione si intrecciano mentre cerco di metabolizzare la sua reazione distante.
E così, tra sguardi che si evitano e parole misurate come colpi di spada, ci immergiamo nuovamente nel lavoro.
Ogni incontro, ogni discussione, ogni passo avanti nel caso diventa una prova della nostra capacità di tenere a bada le nostre emozioni personali e concentrarci sull'obiettivo comune.
Nei rari momenti di pausa, rifletto sul significato del nostro bacio.
Era stato un momento di debolezza o aveva aperto la porta a qualcosa di più profondo tra noi?
Spencer continua a mantenere le sue distanze, e io rispetto il suo silenzio, anche se dentro ho bisogno di risposte e chiarezza.
Così, tra analisi dei dati e strategie investigative, ci muoviamo come due protagonisti di una dramma intricato ma senza il copione giusto.
Resta da vedere se saremo in grado di recuperare la fiducia persa e ristabilire l'equilibrio nel nostro rapporto, o se questo sarà il nostro punto di rottura irreparabile.
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