12. La Cena
La cena inizia con un’aria di nervosa aspettativa.
Io e Spencer siamo seduti a un tavolo in un angolo tranquillo del ristorante, lontano dalle conversazioni altrui.
Il menu è davanti a noi, ma i miei occhi non riescono a concentrarsi sulle parole.
Sto decisamente rimpiangendo quella terza tazza di caffè.
"Cosa prenderai?" chiede Spencer, rompendo il silenzio imbarazzante.
La sua voce è un po' più alta del necessario, come se volesse riempire ogni angolo di silenzio con suoni.
"Probabilmente qualcosa di italiano, sai siamo in un ristorante italiano..." rispondo con un sorriso ironico.
Spencer annuisce, ma non posso fare a meno di notare che sta stringendo il menu come se fosse un'ancora di salvezza "Io pensavo alla lasagna. Classico ma efficace."
"Come te" scherzo, cercando di alleggerire l'atmosfera "Solido e rassicurante."
Lui sorride nervosamente, e io mi ritrovo a desiderare un bicchiere di vino.
Il cameriere arriva finalmente e prendiamo velocemente le nostre ordinazioni.
Nel momento in cui se ne va, rimaniamo di nuovo con il nostro adorabile e imbarazzante silenzio.
"Ti ricordi quando abbiamo risolto quel caso a Miami?" chiede Spencer, spezzando il silenzio "Quello con le sculture di sabbia?"
"Come potrei dimenticarlo? Il nostro killer artista. Quasi mi sentivo in colpa a distruggere il suo capolavoro per trovare indizi" rispondo ridendo "Ma almeno era un bel cambiamento rispetto alle solite scene del crimine."
Spencer annuisce, gli occhi che brillano nel ricordare "Sì, è stato interessante. Un po' come un reality show, ma con più omicidi."
"Un bel cambiamento, sì. Passare dal sangue e dai corpi a sculture di sabbia," aggiungo, cercando di non sembrare troppo macabra "Ma almeno non abbiamo dovuto usare troppo candeggina quella volta."
Il cibo arriva finalmente e ci concentriamo sul mangiare.
La lasagna di Spencer sembra deliziosa, e il mio piatto di spaghetti alla carbonara non è da meno.
Per un po', ci concentriamo solo sul cibo, lasciando che la conversazione scorra più facilmente.
"Hai mai provato qualcosa di diverso dalle cose che fai sempre? Potresti provare con qualcosa di completamente diverso. Come un hobby nuovo. Tipo... il giardinaggio!"
Perché sto iniziando a parlare di cose senza senso?
"Giardinaggio? Non sono sicuro di avere il pollice verde" risponde Spencer con un sorriso divertito "Ma forse potrei provare. O magari leggere libri che non riguardano la criminologia."
"Esatto! Pensa, romanzi, poesia... o persino fumetti," suggerisco con entusiasmo.
La serata procede piacevolmente, la conversazione scorre senza intoppi.
Parliamo di tutto e di niente, spaziando tra argomenti leggeri e momenti più profondi.
Ad un certo punto, mi ritrovo a raccontargli di quando, da bambina, ho cercato di cucinare una torta al cioccolato e ho finito per incendiare il forno.
"Ti prego, dimmi che almeno la torta era buona," ride Spencer, scuotendo la testa incredulo.
"Assolutamente no. Era una pietra nera immangiabile," rispondo ridendo a mia volta "Ma hey, almeno ho imparato che il forno ha bisogno di essere pulito regolarmente."
Spencer ride di gusto, e vedere il suo sorriso sincero mi fa sentire un po' più leggera.
È come se stessimo finalmente superando quella barriera invisibile che ci separava.
Dopo cena, decidiamo di fare una passeggiata.
L'aria serale è fresca e piacevole, un piacevole contrasto con la calda atmosfera del ristorante.
Camminiamo fianco a fianco, il silenzio tra noi finalmente non mi mette a disagio.
"Sai, non pensavo che saremmo riusciti a parlare così tranquillamente" confesso "Ero preoccupata che sarebbe stato imbarazzante."
"Lo è stato un po' all'inizio" ammette Spencer "Ma mi fa piacere che siamo riusciti a rilassarci."
Camminiamo per un po' in silenzio, godendoci la compagnia reciproca.
Ma noto che Spencer sembra sempre più teso man mano che procediamo.
Gli lancio un'occhiata, cercando di capire cosa possa avere in mente.
"Spencer, tutto bene?" chiedo, fermandomi per guardarlo meglio.
Lui si ferma di scatto, e per un attimo il mio cuore salta un battito.
Mi guarda intensamente, e posso vedere la lotta interna nei suoi occhi.
"Quindi, davvero, il giardinaggio non ti ispira nemmeno un po'?" chiedo, guardandolo di lato e rompendo il silenzio.
Spencer sorride, ma c'è una tensione nei suoi occhi che non riesco a decifrare.
"Forse dovrei dargli una possibilità" dice "Ma il pensiero di parlare alle piante e sperare che mi rispondano... potrebbe non funzionare così bene per me."
Rido leggermente, apprezzando il suo senso dell'umorismo "Capisco. Le piante non sono proprio note per essere conversatrici brillanti."
Spencer annuisce, ma il sorriso scompare lentamente dal suo viso "Comunque... T/n, mi chiedevo... come ti senti qui, nella BAU? È tutto quello che speravi?"
La domanda mi coglie di sorpresa.
Sono tentata di rispondere superficialmente, ma decido di essere sincera "È... diverso da come me lo immaginavo. Più intenso, più reale. Ma allo stesso tempo stimolante. Mi piace il lavoro, anche se ci sono giorni in cui mi sento come se stessi camminando su un filo sospeso tra il successo e il disastro."
Spencer mi guarda attentamente, come se stesse cercando di leggere tra le righe delle mie parole "Lo capisco. È difficile abituarsi, soprattutto con tutto ciò che abbiamo visto e affrontato."
"Esatto" rispondo con un sospiro "Ma sono grata di essere qui. È una sfida che mi spinge a crescere."
Ci avventuriamo lungo il viale alberato, il rumore dei nostri passi è l'unico suono che rompe il silenzio della notte.
Le luci della città formano un'aura dorata intorno a noi, mentre le ombre delle foglie si agitano sulla nostra strada.
Spencer si ferma di colpo, come se avesse preso una decisione improvvisa.
Mi guarda intensamente, e posso percepire una strana mescolanza di determinazione e vulnerabilità nei suoi occhi.
"Ti piacerebbe fare una passeggiata più lunga? C'è un parco non lontano da qui," propone, cambiando argomento in modo repentino.
Sono un po' sorpresa dalla sua reazione, ma accetto con un sorriso "Certo, mi piacerebbe."
Continuiamo a camminare silenziosamente fino a raggiungere il parco, dove ci addentriamo lungo sentieri illuminati da lampioni che proiettano ombre oscillanti sui nostri volti.
L'atmosfera è serena, quasi surreale, come se fossimo lontani dal resto del mondo.
Camminiamo in silenzio, l'aria fresca della sera ci avvolge mentre le luci del parco disegnano ombre lunghe sui sentieri.
Mi sembra quasi di poter sentire il ticchettio dell'orologio, ogni secondo che passa aumenta la tensione tra noi.
Spencer è a disagio e non smette di tormentarsi il labbro inferiore, come se stesse cercando di risolvere un complicato puzzle mentale.
Io? Sto solo cercando di non inciampare nei miei stessi piedi.
All'improvviso poi (finalmente) Spencer si ferma di nuovo.
Mi giro verso di lui, sorpresa dalla sua improvvisa pausa.
I suoi occhi incontrano i miei, e vedo una miscela di determinazione e incertezza.
Si avvicina lentamente, e per un momento penso che stia per dire qualcosa.
Ma non lo fa.
Invece, si ferma a pochi centimetri dal mio viso, il suo respiro è caldo contro la mia pelle.
Il suo sguardo è intenso, e posso vedere che sta lottando con se stesso, cercando di decidere cosa fare.
---------------------Autrice-----------------
E ora cosa succederà tra T/n e il nostro caro genietto? 👀
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro