Capitolo 5
I feel empty
Caro diario,
Le cose si stanno complicando.
O stanno migliorando?
Sinceramente non lo so.
Non sto capendo più nulla.
Perché mi sento questo vuoto dentro?
Non mi piace sentirmi vuoto, é una brutta senzazione.
Mi sento strano.
Con i miei amici sto bene, con la mia famiglia sto bene, ma io non sto bene con me stesso.
Non so, sará l'adolescenza.
Oggi con i miei compagni abbiamo tirato fuori l'argomento "LGBT".
Alcuni approvavano, altri no.
Quasi li schifavano.
Beh, se scoprono che sono gay, che possono mai farmi?
Mi escluderanno?
Non é che forse io sono sbagliato per questa societá?
Prima ero sicuro di me stesso, ma ora tutte le barriere che avevo, si stanno distruggendo.
Tutti i problemi si stanno accumulando.
Tutte le mie emozioni si stanno nascondendo.
Agli occhi degli altri sono strano.
Me lo stanno dicendo sempre.
Ma allora, se sapete che sono strano, perché non mi chiedete il motivo?
Cioè, mi accusate soltanto che sono cambiato, non fate domande.
Se le fate io molto probabilmente vi risponderó, vi spiegheró.
Ma niente domande.
Ormai sono chiuso in me stesso.
Ho quasi costantemente le cuffie alle orecchie.
L'unico che forse sa tutto é Armin, ma in questi giorni é andato fuori città, quindi non posso sfogarmi.
-Varie lacrime sporcano questo foglio. Era veramente triste.
Ma aspetta, la data...-
Oggi verrá il professore a casa mia.
Essendo amico dei miei genitori, certe volte ci fa visita.
- E loro mi rovinano la reputazione con lui.-
Giá stanno preparando tutti i filmini di me da piccolo... Ma che può fregare al professore?
Sinceramente, non voglio che mi veda in questo stato pietoso.
Dai, Eren.
Sfoggia un sorriso falso e accoglilo.
Sará, molto probabilmente, uno dei sorrisi più falsi che abbia mai fatto.
-Da quel giorno é incominciato tutto.
Da quel giorno, io mi innamorai sempre di più di te.
Da quel giorno, io volevo che io e te diventassimo una cosa sola.
Quel giorno, Eren, io mi accorsi dei tuoi sorrisi falsi e ti rassicurai-
°°°°
5 anni prima.
Quasi 5 anni fa, Eren e Levi si conobbero.
Un' incontro molto imbarazzante.
I genitori di Eren, lo avevano rassicurato di fare il ragazzo gentile ed educato con lui.
Gli avevano detto che era un'uomo freddo, ma che comunque, era molto gentile in certi casi.
Lo avevano conosciuto quando fecero amicizia con la madre del corvino.
Levi era a malapena un'adolescente, l'avevano quasi visto crescere.
I genitori si erano conosciuti per sbaglio al supermercato.
Un'incontro casuale che formó una grande amicizia.
Grisha e Carla tenevano molto a Kuchel.
E con Kuchel conobbero anche Levi.
Era un bellissimo ragazzino.
Molto silenzioso ed educato, sapeva il fatto suo.
Voleva tutto costantemente in ordine, il ché era anche strano per un ragazzo della sua etá, che di solito avevano le camere messe sottosopra.
Quando la madre di Levi morì, i genitori del castano e Levi diventarono amici.
Nel frattempo loro avevano anche avuto un figlio, Eren.
Levi aveva visto Eren crescere, e diciamo che non lo vide bene inizialmente.
Levi aveva pur sempre 12 anni e non amava i mocciosi.
Peró, dopo un po' di tempo , Levi si mise a giocare con il piccolo Eren.
Lo prendeva in braccio, gli raccontava una favoletta, univa le sue "grandi" mani con quelle piccole del neonato.
Levi si prendeva molto cura di Eren.
Veniva a visitare i due coniugi solo per stare con il piccolo fagotto.
Peró appena Eren incominció a crescere, Levi non venne più da Eren.
Nessuno seppe mai il perché di quella decisione.
Eren non si ricordava neanche degli incontri con il corvino, se non fosse stato per i suoi genitori, non l'avrebbe mai saputo.
Era da anni che non rivedevano Levi, erano felicissimi.
Levi aveva avuto un'infanzia difficile, alla morte della madre andó a stare in orfanotrofio.
Nessuno lo adottó.
Eren giá aveva preso in antipatia Levi.
I genitori era da giorni che stavano pulendo e cucinando.
Andavano avanti e indietro per tutta la casa.
Il castano pensava che fosse un ragazzo abbastanza viziato per ricevere tutte quelle accoglienze.
Arrivó l'ora della visita.
Alle 5 in punto del pomeriggio, suonarono alla porta.
"É puntuale"
Pensó Eren.
Fu lui ad andare ad aprirgli la porta.
Appena la aprì, si stupì.
La bellezza di quell'uomo era estasiante.
Era messo in tiro e sembrava avere la sua stessa etá, il ché era impossibile visto che dovevano avere 12 anni di differenza.
< E così tu sei Eren?>
Lo scrutó Levi.
Vide che era proprio cresciuto bene.
Si sentiva basso in sua presenza, ma non era colpa del castano la sua bassa statura.
Già a 13 anni, Eren era più alto di Levi.
Non doveva pensarci.
Odiava la sua altezza.
<Sì, signore>
Levi sbuffó ed Eren lo guardó interrogativo.
<Non usare queste formalitá con me. Mi fai sentire vecchio>
Lo fece entrare.
<Va bene...>
<Levi! Da quanto tempo, dai vieni qui>
Lo invitó Carla a sedersi sul divano.
Carla,Grisha, Levi ed Eren erano tutti insieme nel salotto a parlare delle proprie vite.
O almeno solo loro tre stavano parlando, Eren stava zitto.
Si sentiva in imbarazzo.
Voleva tornarsene in camera.
<Allora, Eren. Non penso tu ti ricordi di me. Come va?>
Era la prima volta che gli rivolgevano la parola.
Nella stanza era calato il silenzio.
<Va... Va tutto bene. A te?>
Gli chiese Eren, non sapendo come mandare avanti la conversazione.
Grisha e Carla si alzarono dal divano.
<Noi andiamo un'attimo in cucina, voi continuate a parlare>
I due sposimanti volevano farli riavvicinare, quindi preferirono lasciarli soli.
Levi si avvicinó di più ad Eren, e lo guardó negli occhi.
Eren sentendo il suo sguardo fermo arrossì ed abbassó lo sguardo.
<Non abbassare lo sguardo. Così non posso vedere quei tuoi bellissimi occhi>
Gli disse Levi.
Eren, imbarazzato, rialzó lo sguardo che si andó a perdere in quello del corvino.
Era bellissimo per lui.
Avrá avuto una ragazza.
<Hai una ragazza, Levi?>
Era troppo curioso, quindi gli fece quella domanda.
<No.
Poi la domanda giusta da farmi sarebbe se ho un ragazzo>
Eren si stupì di quella risposta.
Levi era gay?
<Tu,invece? Hai una ragazza?>
Ad Eren non era mai piaciuta una ragazza.
<No.
Non mi piace nessuno e non sono fidanzato con nessuno>
Levi stranamente era felice di quella risposta.
Non vedeva il suo moccioso da diversi anni, ci teneva molto a lui.
<Come va a scuola?>
Eren abbassó la testa.
Sostanzialmente a scuola andava bene ma lui aveva diversi problemi.
<Che succede?>
Non voleva dirlo ad un quasi sconosciuto.
Era una cosa imbarazzante per lui.
Si sentiva debole.
<C'é qualcosa che non va?>
A quella domanda, ad Eren scapparono alcune lacrime.
Levi si allarmó.
Non si aspettava certo una reazione come quella.
<Qualcuno ti ha fatto qualcosa?>
Levi vedendo l'affermazione del ragazzo, lo abbracció.
<Alcuni ragazzi, mi prendono in giro chiamandomi femminuccia. Mi chiamano anche in tanti altri modi, e io non ne capisco il perché.>
Eren aveva un comportamento abbastanza femminile.
O almeno, a vista degli altri era femminile, per lui era come tutti i ragazzi della sua classe.
<Fregatene>
Eren sussultó.
<Fregati dei giudizi degli altri.
Tu sei perfetto, piccolo.
So che forse non ti fidi ancora di me, in fondo ci siamo conosciuti quando tu eri piccolo.
Ma sappi che io ti sto dicendo la veritá, odio le bugie>
Il cuore del più piccolo prese a battere più velocemente.
Era la prima volta che qualcuno gli diceva questo.
<Ma, Levi, tu non sei mai stato giudicato?>
<Sì. Molte volte. Ma io me ne fregavo, e a volte li picchiavo anche, ma questa é un'altra storia.
Non farti mai mettere i piedi in testa, Eren.
Ricordatelo.
Combatti, sempre>
Levi si staccó dall'abbraccio e gli scompiglió i capelli amorevolmente, con un piccolo sorriso che gli incorniciava quel viso perfetto.
Eren per la prima volta sentì qualcosa di strano dentro di sé.
Battito accellerato.
Gote arrossate.
Le famose farfalle nello stomaco.
Si era preso una cotta per lui?
Era la prima volta che qualcuno lo confortava così.
Era la prima volta che si sentiva così protetto tra le braccia di una persona.
Voleva di nuovo sentire quella protezione, e lo riabbracció.
Levi si sentì felice.
Dopo diversi anni si sentì finalmente felice.
Era di nuovo tra le braccia del suo moccioso preferito.
Amava il calore che emetteva.
In quel momento gli avrebbe baciato quelle guanciotte paffute.
Eren, per Levi era bellissimo e carinissimo.
Nei cuori dei due qualcosa per la prima volta cambiò.
Da allora Levi venne sempre più spesso a casa di Eren.
Ogni volta Eren lo abbracciava, ed ogni volta Levi gli accarezzava i capelli.
Poi arrivó il liceo, e quando si ritrovarono nella situazione professore-alunno, si demoralizzarono.
Non potevano più vedersi granché, se qualcuno li avesse scoperti ad abbracciarsi o baciarsi sulla guancia, avrebbero al più presto licenziato Levi e denunciato per pedofilia.
Levi non si fece più abbracciare da nessuno, doveva essere Eren a farlo.
E Eren non si fece più accarezzare la testa da nessuno, doveva essere Levi a farlo.
Quando quelle poche volte si vedevano, stavano poco insieme.
Tra i due era nato dell'imbarazzo.
Ma Levi gli accarezzava sempre la testa.
Ed Eren lo abbracciava sempre.
Lo facevano lontano da tutti.
I due avevano sempre avuto il bisogno del calore dell'altro.
I due erano innamorati.
I due non potevano stare insieme a causa del lavoro di Levi.
I due non sapevano i sentimenti che provava l'altro.
Levi poi scoprì di non sapere molte cose su Eren.
Come il fatto che suonasse il pianoforte, non gliel'aveva mai detto.
Quando lo seppe, si sentì felicissimo di avere altro in comune al castano.
Avevano sempre la speranza di un "forse un giorno".
°°°°
Ciaoooo.
Mi é iniziata la scuola e giá voglio di nuovo dormire fino a mezzogiorno.
Voglio dormire :(
Poi giá mi hanno messo l'ansia degli esami.
Cioè musica ci ha messo ansia.
Musica...
Una materia inutile, ci mette ansia.
Dice che ci sará all'esame, ed io so a malapena le note-dopo 3 mesi che non ho ripetuto-.
Aiuto la scelta del liceo...
Ci penso giá ora, sono pazza i know.
Alcuni mi dicono classico-per esempio oggi-
Altri scientifico.
E altri dicono che potrei fare anche linguistico...
Io e la confusione siamo una cosa sola.
Non penso mi possiate dare un consiglio, ma va beh😅.
Vi dico soltanto che:
Classico= mi piace scrivere e l'italiano.
Scientifico=indirizzo biomedico per medicina.
Linguistico=io punto ad andarmene dall'italia.
Un bel casino.
Va beh scusate gli errori, alla prossima :3
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