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Capitolo 4

Forse un giorno.

Caro diario,
Non capisco.
Levi.
Levi é strano.
Mi sta' evitando. Non riesco a capire.
Questo.
Questo doveva essere un nuovo inizio.
Nuovo diario,nuovo inzio.
Ma sta' andando tutto male.
La malattia,e il mio cuore.
Cazzo se fa male.
Fa male vederti ignorarmi.
Cazzo se fa male.
Fa male non vedere più le occhiate che mi rivolgevi.
Mi stai confondendo.
Il mio cuore sembra essere diventato un semplice organo che pompa sangue.
Te ne sei accorto?
Non sento più nulla.
I miei occhi si sono totalmente spenti.
E sono stanco.
Sto sperando,inutilmente.
Ma voglio continuare a farlo.
Sto aspettando.
Pensa,é come se fossi davanti alla porta di casa tua e ti stessi aspettando.
Ti sto bussando al campanello.
Non mi senti?
Ti voglio ancora.
Penso ti vorró sempre.
Ma lascia che inizi.
Lascia che inizi ad amarti.
Voglio allungare la mia mano e prendere il tuo cuore.
Sará mai possibile?
Prenderó mai il tuo cuore nella mia mano?
Giuro che non lo schiaccierò.
Lo accudiró.
Lo terró caldo.
E lo metteró proprio accanto al mio.

Che ne dici?
Ci stai?
Avró mai il tuo cuore?
Il tempo sta' passando troppo in fretta.
Lascia che mi aggrappi a te.
Il vento mi sta' portando via.
Come dei granelli di sabbia.
Forse scompariró totalmente.
Ma chi lo dice?
Chi dice che prima o poi non ritorneró da te?
Chi dice che non resterá un granello di sabbia?
Quei granelli si possono moltiplicare.
Possono arrivare altri pezzi di sabbia,portati sempre dal vento.
Potrei rinascere.
Forse con qualche cambiamento.
Qualche granello diverso.
Ma sono sempre io,no?

Mi riferisco al mio corpo.
Certo posso cambiare fisicamente dopo la mia operazione-se ce ne sará bisogno-.
Ma sono sempre io,no?
L'Eren felice e sorridente.
Certo...
Ormai non sono più quell'Eren.
Beh può essere quella la causa del tuo allontanamento.
Sono diventato... Distaccato,freddo,infelice.
Sembra quasi che ci siamo convertiti i ruoli.
Tu sembri stranamente felice.
Ma nei tuoi occhi c'è sempre quella tempesta che ho sempre cercato di capire da dove provenisse.

Oggi hai fatto una lezione interessante.
Oggi hai parlato di emozioni.
Hai parlato di un foglio bianco che viene macchiato,strappato e riunito.
Hai detto che quello eri tu.

Ma chi ti ha macchiato?
Vorrei tanto capire la provenienza di quella dannata penna nera.
E se...
E se fossi io?
Ti ho fatto questo?

Sono un mostro,scusami.
Tutti noi prima o poi ci rompiamo,
Dobbiamo solo vedere chi sará quella persona che ci ricomporrá.
Ed io,spero vivamente che sarai tu.

Saró coraggioso.
Non lasceró che niente e nessuno mi porti via dal mio obbiettivo.
Quello di amarti.
Per me é il mio più grande privilegio.
Forse un giorno.
Chi lo sa.
Forse un giorno saremo felici.
Forse un giorno saremo noi stessi.
Forse un giorno quel foglio distrutto si ricomporrá.
Ed io spero.
Spero che quel "forse un giorno" arrivi presto.
E spero che nei tuoi giorni ci sarò anch'io prima o poi.
Forse la penna nera la comando io.

Forse non lo sapró mai.

Ma io spero.
Spero che forse un giorno sarai mio.
Ma io non so cosa mi aspetta.
Io credo in quel "forse un giorno"
Credo nell'amore.

°°°°°
Eren era steso sullo scomodo letto dell'ospedale.
Fra poco sarebbe ritornato a casa.
Aveva supplicato i medici ed i suoi genitori di fare la terapia a casa-nei limiti delle possibilitá che si hanno nel farla a casa-.
I genitori essendo medici hanno accettato,anche se avrebbero preferito portarlo in ospedale,ma Eren essendo testardo non avrebbe mai accettato.

La chemio poteva tranquillamente farla a casa,ma per la radioterapia doveva andare in ospedale.

Tutti erano preoccupati.
C'era una minima possibilitá che il suo corpo non rispondesse al trattamento,e che quindi doveva operarsi.
Avrebbe mai trovato un donatore compatibile-se ce ne fosse stato bisogno-?
Erano queste le sue preoccupazioni.
Eren si sentiva in allerta.

Si sentiva come se quello fosse solo l'inizio,e che ben presto sarebbe arrivato qualcosa di peggio.
Ecco perché si faceva quelle domande

Qualcosa di peggio sarebbe arrivato.
Ma anche qualcosa di bello lo stava aspettando.

°°°
Era da ormai quasi una settimana che il castano stava in ospedale.
Doveva fare gli ultimi accertamenti,la cura già l'aveva iniziata.
Eren si sentiva stanco,molto stanco.

Non sapevo cosa gli avrebbe riservato il mondo adesso.
Aveva raccontato solo ad Armin della sua malattia.
Quest'ultimo gli fece visita ogni giorno all'ospedale,e gli dava informazioni sulle lezioni che si erano avute quel giorno.

°°°

Armin, la prima volta che andó a visitarlo,aveva trovato Eren molto impallidito e dimagrito,sembrava quasi un cadavere.
Ma come al solito,Eren aveva sempre quel suo sorriso stampato in faccia.
Oh,Armin sapeva fin troppo bene che quel sorriso era falso.
Non lo voleva vedere sul viso del castano,voleva che si sfogasse.
Non doveva trattenersi.

Il biondo lo abbracció.

<Eren,sfogati.>
E fu in quel momento che Eren pianse.
Pianse fino a finire tutte le lacrime.
Aveva avuto una risvolta nella sua vita,e non sapeva come accoglierla.

Eren quel giorno si divise in due parti.
La sua parte originale; quella sempre sorridente e felice-com'era fatto lui.
E la parte ormai circondata dai suoi demoni,dalle ansie.

Armin ci sarebbe sempre stato per lui,ed Eren gli era grato.
Per quella cosa,purtroppo non l'avrebbe potuto aiutare concretamente.
Doveva affrontare tutto Eren a testa alta.
La vita era troppo breve per demoralizzarsi.

La vera amicizia; esserci sempre per l'altro.
Armin ci sarebbe stato.

°°°
Quando Eren uscì dall'ospedale,si decise a dire il suo grande segreto.
La sua sessualitá.
Gli faceva rabbia pensare che nel mondo c'erano ancora persone che li vedevano contro natura.
Forse loro erano anche fin troppo naturali.

L'amore non era più come prima.
Ma forse il loro si avvicinava di più ad un'amore vero.
Al giorno d'oggi ragazzi e ragazze di tutte le etá si fidanzavano e lasciavano da un giorno all'altro.
Eren era sempre stato fedele a Levi anche se non erano una vera coppia.
Chi lo sa, forse non lo sarebbero mai stati.
O forse, lo sarebbero diventati al più presto.
Forse un giorno tutto questo sarebbe finito nel meglio.
O forse,nel peggiore dei modi.

Eren rabbrividì al solo pensiero.
Lui doveva combattere; se non l'avrebbe fatto forse sarebbe successo il peggio.
Ma non erano a cose a cui doveva pensare.

Appena tornó a casa,richiamó i suoi genitori in cucina.

<Devo dirvi una cosa>
Eren si stava torturando le mani.
Era in ansia.
Non sapeva come l'avrebbero presa.

Entrambi i suoi genitori gli sorrisero.
<Cosa ci devi dire?>
Chiese la madre.

<É da diversi anni che ho dei dubbi su me stesso,ma finalmente mi sono capito.
Mamma,papà,sono gay>
Voleva andare dritto al punto.
Non amava il giro di parole su cose importanti.

Nessuno dei due coniugi inizialmente rispose.
Non avevano nessun segno di rabbia o delusione sul viso,né tantomeno di compassione o felicitá.
Erano neutri.
Eren si sentiva sprofondare.
Non riusciva a capire il loro stato d'animo in quel momento.

Eren non sapeva cosa fare,o rispondere.
Ma tutti i suoi complessi mentali cessarono appena sua madre lo abbracció,seguito dal padre.

<Mamma,papà...? Non siete disgustati da me?>
Sua madre gli diede uno schiaffetto sulla schiena.

<Non m'importa se sei gay,etero o altro,tu rimarrai sempre nostro figlio.
Noi ti vorremo sempre bene,Eren.
La sessualitá non cambia una persona,tu sei sempre tu,e il fatto che sei gay non cambia nulla.>
Disse la madre,susseguita poi dal padre.

<Eren,non pensare mai che noi siamo disgustati da te.
Noi ti accetteremo sempre.>

Eren pianse.
Era felicissimo che i suoi genitori l'avessero accettato.
Insomma,era sempre una persona normale,la sessualitá non lo rendeva una persona diversa dalle altre.

<Grazie...>
Singhiozzó.

<Vi voglio tanto bene>
Continuó,abbracciando più forte i suoi genitori.

<Anche noi,Eren>
Dopo tanti anni riuscì a mostrarsi per com'era.
Dopo tanti anni si accettó per com'era fatto.
Eren,inizialmente non si accettava; pensava che fosse solo una fase.
Ma ogni giorno che passava,si sentiva sempre più attratto dal suo stesso sesso.
Si sentiva sbagliato,fuori natura.
Ma poi capì che lui era normale.
Amare era normale.

Quel pomeriggio lo passò con i propri genitori,a parlare e ridere come se quello che era successo una settimana fa non fosse mai avvenuto.

°°°
Svegliarsi,alzarsi,lavarsi ed andare a lavoro.
Questa era la solita routine di Levi.
Era sempre stata la stessa, ma lui era felice di andare a scuola per vedere Eren.
Ora che non c'era,sembrava tutto così noioso e banale.
Era incredibile come la sola presenza di una persona,cambiasse la tua giornata in meglio.
Che siano amici,familiari o cotte, se erano presenti, erano capaci di cambiare totalmente quello che,inizialmente, era un giorno banale.
Levi si sentiva solo senza il castano.
Per Levi,anche solo guardarlo migliorava la sua giornata.

Quel giorno peró non sapeva che i suoi giorni sarebbero cambiati in meglio.
Ma anche in peggio.

Entró in classe perfettamente puntuale-come suo solito-.
La prima ora stava nella classe del castano,ma senza di lui era la solita classe rompi coglioni del giorno.
Proprio mentre stava per incominciare a spiegare, la sua unica gioia entrò-come sempre im ritardo-.

Lo osservó attentamente.
Era dimagrito ed impallidito,ma appena incroció gli occhi del professore,essi si illuminarono.

<Scusi per il ritardo>
I suoi compagni, rivedendolo dopo una settimana,si entusiasmarono.
Eren dava sempre quel punto di colore alla classe.
Anche Levi-senza farlo vedere- era felicissimo.
Aveva giá pensato al peggio del peggio.
Pensava che al castano fosse successa una tragedia.

Lo pensava,ed aveva in parte ragione.
Levi,anche se lo vedeva sereno come al suo solito,lo vedeva comunque diverso.
Era stanco.
Ripensó a quella volta che cadde a terra e gli uscì sangue dal naso.
Era stata una malattia passeggera o peggio?
Levi doveva scoprirlo.

<Per questa volta ti perdono. Ben ritornato,moccioso>
Eren era felicissimo di rivedere il suo professore.
Gli aveva dato anche il bentornato,ció significava che a Levi importava di Eren.
Eren era giá partito con i film mentalo della giornata.

<Grazie prof>
Si sedette al suo posto tutto contento.
Era il sole che spuntava tra alle nuvole.

<Riprendiamo la lezione>
Disse Levi,dirigendosi verso la lavagna.

La loro routine era tornata.
Era sempre uguale,ma con qualcosa di diverso.
Qualcosa che Levi ed Eren avrebbero combattuto insieme.

°°°
Hey.
Ciaoooo.
Domani inizio pallavolo e sono feliceee.
Poi va beh,il 12 inizio la scuola,ma dettagli.

Com'era il capitolo?
Vi é piaciuto?

Scusate gli errori,alla prossima :3.




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