••CAPITOLO VII
28 novembre 2016
È martedì quindi Alice va a scuola e dopo scuola si deve incontrare con suo padre, è molto agitata.
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Sono le 15 h e la protagonista si trova al Zenna Bar per aspettare Toby.
Arriva dopo 10 minuti ed è davvero elegante!
Una giacca nera, cravatta bianca, pantaloni abbastanza larghi neri e i capelli tirati indietro con il gel.. insomma sembrava un uomo dell'FBI.
Lei non apre bocca ma lui in qualche modo tira fuori un argomento, poi finiscono di mangiare e decidono di fare una passeggiata per poter chiacchierare ancora un po.
Passa in fretta il tempo e quindi arrivano le 18 h e Alice torna a casa dopo aver salutato precedentemente il padre dicendogli:
«Grazie per questa bella giornata, ci vediamo presto vero?»
«Si appena mi libero mi faccio sentire»
«Perfetto, ciao papà»
«Ciao Alice»
Per ritornare a casa passa lungo una via alberata, c'è qualcuno che le copre gli occhi ma lei toglie le mani e girandosi vede che si tratta di un suo grande amico dalle medie.
«Ciaooo Mattew, ma che bella sorpresa!»
«Ciaoo Alice mi sei mancata tanto, sono esattamente due anni circa che non ci vediamo cosa hai fatto in tutto sto tempo? Come stai?»
«Tutto bene graziee, ho dovuto seguire i miei in Spagna perché non hanno trovato lavoro, ma ora sono riuscito a ritornare per qualche giorno nella mia città, mi manca e mi manchi anche tu perciò ho deciso di partire e venire qui da te»
«Che bel pensiero, mi fa un grande piacere tornare a chiacchierare con te»
«Anche a me, che fai domani mattina?»
«Sono a scuola, usciamo il pomeriggio?»
«Okay allora a domani dolcezza»
«Ciaoo»
Finalmente arriva a casa e sale le scale per dirigersi nella sua camera, prende il diario nel cassetto della scrivania e una penna, poi si siede nel letto e scrive alcuni avvenimenti troppo importanti per lei da non dimenticare.
E....
Driiiin driiiin
Il telefono squilla, risponde e dietro la cornetta c'è Mattew.
«Ciaoo Alice ascolta domani pomeriggio tornerò in Spagna perché i miei stanno male, ti va se ci vediamo la mattina ?»
«Io la mattina non ci sono ma se vuoi ti accompagno il pomeriggio all'aeroporto, ma è successo qualcosa?»
«Nulla hanno solo un influenza e preferisco stare vicino a loro, soprattutto perché mia mamma ha dovuto fare un intervento e quindi sono preoccupato»
«Hai perfettamente ragione, per qualsiasi cosa sai che ci sono»
«Okay grazie mille»
E staccano la chiamata contemporaneamente.
Prende le cuffie e ascolta la musica e mentre ne mette una nell'orecchio sente sua mamma che la chiama, scendo e le dice:
«Ti devo parlare»
«Dimmi»
«Mi ha chiamata tuo padre dicendomi che devo stare lontana da te e che presto ti verrà a prendere, vuole che stai con lui e non più con me»
«Io se decido di stare con te sto con te non mi può obbligare»
«Lo so ma se ti fa qualcosa giuro che chiamo la polizia»
Abbraccia la mamma piangendo, hanno paura, tanta paura.
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