Capitolo 17
.17.
GEMMA
Quanto ero stata ingenua. Se esistevano i mostri, come potevano non esserlo anche i fantasmi? Perché sarebbe stato evidente a chiunque che lui lo era.
Non era possibile che fosse altrimenti. O forse sì?
Incredula, schiusi le labbra cianotiche. Il sangue defluì dal viso, rendendomi livida e tremante, alla stregua d'una foglia succube dell'autunno.
Helia.
Era vivo. E... stava bene.
Ne studiai i lineamenti, ancora del tutto sconvolta.
Forse "bene" non era l'affermazione esatta.
In balia di un improvviso malessere, mi strinsi le braccia al busto. La stanza adoperata per gli stupidi interrogatori mattutini, apparve all'improvviso troppo piccola, buia, e asfissiante per ricoprirne il ruolo. La mancanza di ossigeno però, non mi parve un problema. Non quando i morti si palesavano vivi e vegeti, pronti a divorarmi.
L'alfa erbivoro piegò il capo da un lato, avanzando di poco: «Sembra che tu abbia visto un fantasma», costatò, scrutandomi con una certa impassibilità.
Si muoveva in maniera diversa, respirava in maniera diversa, e persino l'andatura, era cambiata, resa in maniera diversa. Eppure, l'odore, l'aspetto, e la modulazione del timbro vocale erano sue.
Non avevo dubbi su chi fosse, quanto ci fosse di nuovo in lui che mi sconcertava.
Cosa gli avevano fatto?
Ero un vespaio di emozioni indistinguibili fra loro. La matassa dei miei pensieri rimbalzava da una parete all'altra del cranio, procurandomi un gran mal di testa. E, cosa ben peggiore, era tutto monitorato dal nemico. «Ed è così, infatti», deglutii a vuoto, mormorando una risposta gracchiante. Nel parlare con la bocca impastata, mi parve di masticare della sabbia.
Fiamma, che non attendeva altro, sogghignò maligna: «Allora, cara sorellina, vuoi raccontarci come tu sia fuggita dalle grinfie di un'assassina professionista?».
Deglutii una seconda volta, incapace di articolare una frase di senso compiuto, e alternando lo sguardo spaurito da lei a Helia. Ero in trappola – di nuovo – e stavolta non sarei sopravvissuta. Sarei morta da sola, spaventata, prigioniera, e sepolta in una fossa anonima.
Nessuno verrà a salvarmi. In un mondo predatorio, non esistevano salvatori.
«Se non parlerai con le buone, useremo le cattive. Dico bene, Wilde?», domandò a quest'ultimo con falsa gentilezza.
Il mio amico non le rispose. Non ce ne fu bisogno.
TRISTAN
Il sentore che ci fosse qualcosa che non quadrasse lo percepii a un miglio di distanza. D'altronde essere un super predatore, coi cinque sensi amplificati, aveva i propri vantaggi.
Udii le grida della scogliattolina rossa attutite da vari strati di mura, metallo, e mattoni in calce. E prima che potessi meditarlo, mi trasmutai, usufruendo dei condotti di ventilazione dell'edificio per raggiungerla. Non volevo correre in suo soccorso, ma oltre a lei, sentii una risata femminile... la stessa che perseguitava i miei incubi da molto tempo.
La femmina che era riuscita a sfuggirmi diversi anni prima, e che era scampata alla mia vendetta, adesso era in compagnia di Gemma.
Era un sogno che si avverava, per me.
Sfondai la grata con un colpo di coda, producendo un frastuono assordante e piombando su di lei come un'ombra.
L'impulsività spesso conduceva alla morte, ma se mi fossi trascinato anche lei, non sarebbe stata vana.
Avvolsi le spire intorno al suo morbido collo, percependo il corpo della bipede dibattersi con forza e tentando di scollarmi via.
Povera illusa.
Non poteva chiamare rinforzi, né essere soccorsa. Pregustavo già il sentore del sangue quando ascoltai un singulto strozzato – che non proveniva dalla mia preda.
Alzai il capo, trovando Helia Wilde pronto a strangolare la scoiattolina rossa. L'aveva sollevata dal pavimento con la sola forza della mancina, mentre lei cercava invano di reggersi al suo braccio e scalciare nel vuoto sotto di lei: «Lascia l'ostaggio oppure potrai dire addio alla tua alleata», intimò.
Ma che cazzo...?!
«Allora, cosa decidi, assassino?».
*Angolino dell'autrice*
No raga, scusate... ho contato male gli eventi della scaletta 🥲
Scusate ancora
Qui stiamo andando avanti col contagocce perché devo inserire ogni tassello di un quadro molto più ampio, ma la cosa fondamentale (al momento) è questo momento.
Non temete, i capitoli lunghi ritorneranno <3
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