V_Piuttosto mi faccio asportare le ovaie
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Dove la principessa incontra una delle sorellastre, ma non va come previsto ed entrambe scoprono di avere un nemico comune.
«Vieni con me.» Le disse John, con un sorriso da copertina.
Naruto strinse la presa sulle gonne del suo abito celestino, con le lacrime agli occhi. «Sai che non posso... Non c'è posto per me nella tua vita, Lone Ranger.»
Lui allungò la mano, il treno che iniziava a muoversi con uno stridio di rotaie e sbuffi di fumo. «C'è abbastanza posto nel mio cuore, però.»
«Oh, John...» La ragazza iniziò a correre, singhiozzando. Tese anche lei la mano, disperatamente. «John, ti prego aspettami! Ti amo, voglio restare sempre con te! Non mi importa niente di cosa penseranno di noi, non mi importa di cosa dirà mia madre! Io voglio vivere al tuo fianco, mio Lone Ranger!»
Si aggrappò al suo braccio, venendo scossa per via del treno in corsa, e mentre usava tutte le sue lacrime per la gioia di aver scelto l'amore alla ricchezza, le labbra piene del Ranger si tesero in un sorriso, mormorando qualcosa.
«Tu sei completamente pazza, Namikaze. E lasciami il braccio dannazione!»
Naruto sobbalzò, scattando seduta con il cuore a mille e le farfalle nello stomaco. «Che succede? Dov'è John? Perché non sono sul treno con lui?»
Stava ancora stringendo qualcosa, sbiancò quando vide che era il braccio di un irritato Uchiha, che la guardava dall'alto in basso come se fosse una specie di pazza da ricovero. «Holy shit, what the fuck are you doin' here? Go away!» Le scappò, imbarazzatissima, e lo lasciò andare.
Oltre ad aver interrotto il suo perfetto sogno d'amore, quell'idiota l'aveva anche beccata a sbavare, letteralmente; il cuscino era bagnato.
Uchiha grugnì, mettendosi a posto la cravatta e i polsini della camicia. «Non so che genere di problemi tu abbia, ma hai cinque minuti per rassettarti, poi sarai in ritardo. Io me ne vado.» E uscì dalla stanza, passandosi una mano tra i capelli borbottando qualcosa sui servizi psico-sanitari americani.
Naruto, troppo imbarazzata per formulare una risposta tagliente, scattò in piedi e guardò l'ora: merda, erano quasi le otto meno dieci! Per lasciare il dormitorio e raggiungere anche solo la struttura principale ci sarebbero voluti cinque minuti correndo.
«Posso farcela.» Mormorò tra sé e sé, mentre la porta d'ingresso veniva sbattuta. «Rinuncio al trucco e alla doccia, ma posso farcela.»
Ed esattamente tre minuti dopo, Naruto stava correndo come una forsennata per i corridoi del dormitorio, pregando e bestemmiando contemporaneamente in tutte le lingue che aveva imparato; non indossava i collant e i suoi capelli erano sciolti, ma almeno aveva potuto dare una sistemata alla sua faccia e lavarsi rapidamente a secco.
Diede vita a uno chignon di fortuna mentre percorreva a grandi passi l'edificio principale, ormai vuoto e silenzioso per le lezioni già iniziate: quello era il primo giorno ufficiale e lei era in ritardo, partiva male...
"Ah, si fottano. Userò la scusa dello scarso orientamento, non possono buttarmi fuori il terzo giorno."
«Oh? Naruto, guarda che coincidenza. Sei in ritardo, per caso?» Una voce alle sue spalle la fece irrigidire come un tronco d'albero.
Si voltò lentamente, con un sorriso tremolante. «Mr. Hatake, che sorpresa! Non ero in ritardo, mi avevano solo... Ehm... Mandato in segreteria.»
L'uomo dai capelli d'argento pareva divertito. «Ti devi essere persa allora, perché è al secondo piano.»
«Era proprio dove stavo andando sa? Bene, sarà meglio che mi affretti...»
"Sto sparando cazzate con il lanciamissili."
Kakashi ridacchiò. «Non è un crimine arrivare in ritardo, non significa che non ti importa di qualcosa.»
La bionda notò in quel momento le gocce di sudore che imperlavano il viso del docente, e il suo respiro affannoso. Strinse gli occhi. «Lo dice perché è in ritardo anche lei, come la prima volta che ci siamo visti!»
«Ahi, beccato. Facciamo che ti do dieci secondi di vantaggio, visto che alla prima ora hai matematica con me.»
E così Naruto riuscì a salvarsi, con un colpo di fortuna, dal fare brutta figura con un'insegnante: entrò in classe in tutta fretta e corse a sedersi, tentando di riprendere fiato senza sembrare un'asmatica prossima al collasso.
Shikamaru le lanciò un'occhiata storta mentre si legava di nuovo i capelli in modo decente. «Ieri sei sparita, Kiba pensava fossi stata rapita dagli alieni o qualcosa del genere.» Si limitò a dire, con voce impastata.
«Buongiorno anche a te compagno di banco.» Replicò Naruto con un filo di sarcasmo, poi gli sorrise. «Dovrò scusarmi come si deve dopo, ad ogni modo ho dato un'occhiata in giro. Come sono andati i test?»
Il ragazzo scosse le spalle. «Una rottura. Avresti potuto farli anche tu pur non avendo seguito il programma, in questa scuola è tutto così facile che mi viene sonno.»
"Beato lui che la vede così." Pensò la bionda, che suo malgrado ridacchiò a bassa voce.
Un momento dopo Kakashi fece il suo ingresso in classe, una pila di fogli sottobraccio che non aveva durante il loro primo incontro e l'aria fresca e riposata, come se pochi minuti prima Naruto non l'avesse beccato a correre per salvarsi la paga mensile.
«In piedi.» Mugugnò il rappresentante di classe, sbadigliando, e in un coro di sedie trascinate e lamenti esausti i compagni eseguirono.
«Buongiorno, Kakashi-sensei.» Vociarono in coro.
«Buongiorno classe. Sedetevi, quelle facce da zombie mi fanno venire l'angoscia.» Li congedò l'uomo con un vago gesto della mano. Le sue parole potevano sembrare scherzose, ma il tono era altrettanto strascicato. «Dunque, grazie all'aiuto del consiglio docenti ho qui i risultati dei test di ieri. Potevate fare meglio, ma anche molto peggio, quindi come prima prova dell'anno scolastico sono quasi soddisfatto. Quando chiamerò il vostro nome venite a prendervele. Aburame Shino.»
Ogni studente che andava alla cattedra iniziava a confabulare sottovoce con Kakashi, che senza scomporsi mormorava qualcosa all'alunno in questione; questo di solito era impassibile, anche se Naruto riuscì a scorgere soddisfazione o delusione nei volti di alcuni.
L'ordine era chiaramente alfabetico e si concluse con Uchiha, che con tutta la tranquillità del mondo prese il suo test e borbottò qualcosa al professore prima di tornare a posto.
Naruto sbirciò il test di Shikamaru, che aveva ottenuto un punteggio di 94/100, tuttavia ciò che la interessava erano le dinamiche con cui era strutturata; come immaginava, le verifiche giapponesi non erano diverse solo per le valutazioni in centesimi.
«Nah, dici che posso fare una foto?» Bisbigliò, già pronta con il cellulare.
Il ragazzo sbadigliò nuovamente, scuotendo il capo. «No, è contro le regole. Dicono di creare i test da zero ogni volta, ma in realtà li scombinano solo un po' per poi ridarli a quelli dopo di noi.»
Riassunto: se ti beccano con una foto di un test fatti il segno della croce e solleva il culo perché ti cacciano a calci. Naruto deglutì, e saggiamente rimise il cellulare nello zaino, per poi lasciarlo lì.
«Iniziamo a correggere, ci siamo tutti? Sasuke, non ci sono errori nella tua prova, vieni alla lavagna.»
"Ma dai!" Rosicò la ragazza, gonfiando le guance mentre un impassibile Uchiha si dirigeva verso il pannello verde e, gessetto e test alla mano, cominciava a scrivere la prima equazione. "Nemmeno un errore!"
D'accordo, forse un pochino le rodeva, considerando che aveva letto rapidamente alle domande e a occhio e croce lei avrebbe preso una B di fortuna, che doveva equivalere più o meno a un ottanta laggiù: non era affatto un voto basso, lo sapeva, ma non si avvicinava nemmeno al cento che il pennuto aveva strappato da quel compito.
Decisamente, Naruto la stava prendendo sul personale.
Si perse a osservare il suo nuovo rivale con aria corrucciata, e tempo due minuti che i suoi occhi si posarono ovunque tranne che sul corrente problema di geometria: le spalle da sportivo di Uchiha erano racchiuse nella camicia dell'uniforme, insieme alla schiena non eccessivamente larga e ai fianchi della giusta sottigliezza.
Non era nemmeno brutto, cazzo.
Bastò un attimo, uno sguardo ancora più in basso e Naruto raggiunse il Nirvana, sgranando gli occhi celesti.
"Holy Shit, ha anche un bel culo!"
Be', nel dire bello si conteneva alquanto: aveva un che di divino, dovevano averlo scolpito gli angeli o qualcosa del genere.
Avrebbe dato qualsiasi cosa per poterlo toccare, forse un giorno di quelli avrebbe approfittato del fatto che erano compagni di stanza e avrebbe fatto una capatina al nido della papera. Anche una foto andava bene, l'avrebbe mandata a Tenten, ovvero l'unica a non prenderla per matta nel parlare di culi altrui.
Giusto per un controllo di consistenza e qualità, nulla di più.
«Naruto? Ti sei incantata?» Shikamaru schioccò le dita a un centimetro dal suo naso, facendola sobbalzare.
«Stavo seguendo!» Trillò raddrizzando la schiena e tornando sulla terra. «Stavo seguendo!» Ripetè, sollevando a malincuore lo sguardo per tornare al problema, ormai completo.
Kakashi indicò qualcosa sulla lavagna e Uchiha chinò appena il capo, annuendo, per poi cancellare una cifra e scriverne un'altra al suo posto.
"Tu guarda, allora anche i geni si distraggono." Commentò Naruto, con una mano sul mento, ma a dir la verità quello era un patetico tentativo di cancellare la sua, di distrazione.
🔹
Naruto prese posto in uno dei tavoli a quattro dell'aula di scrittura creativa, abbandonando lo zaino a terra con un sospiro esausto.
Quella giornata si era rivelata particolarmente pesante per lei, dopo Kakashi tutti gli altri professori avevano cominciato il programma; il risultato? Aveva scoperto di essere indietro di due capitoli con biologia, inoltre tutto ciò che aveva studiato in storia si era rivelato completamente inutile, visto che le guerre di Indipendenza e Abramo Lincoln non parevano interessare Mr. Sarutobi, che era partito in quarta con chissà quale periodo feudale giapponese.
Ah già, di giapponese non ci capiva assolutamente nulla: dannazione a lei quando si era rifiutata di dare retta ad Hashirama! Ormai però era fatta, pensò mangiucchiando un altro pacco di biscotti trafugato dalla mensa, non poteva certo tornare dal preside con la coda tra le gambe e chiedere di essere esonerata. Aveva un orgoglio.
L'aula si riempì piuttosto in fretta del vociare allegro dei pochi studenti presenti, probabilmente erano una decina o giù di lì, un numero piuttosto misero in confronto a quelli che frequentavano l'istituto: Naruto salutò con un cenno della mano Yahiko e i suoi amici nel tavolo opposto al suo, e il ragazzo dai capelli arancioni ricambiò animatamente e con un gran sorriso.
«Scusa, posso sedermi qui?» Una voce squillante e zuccherosa attirò l'attenzione di Naruto, che alzò lo sguardo.
Una ragazza con degli strani capelli verde acqua, tenuti ordinati da una molletta rosa confetto, le stava sorridendo in modo amichevole: aveva lunghe ciglia scure che le contornavano gli occhi chiari, e un colorito più abbronzato di quello della mezza Americana, che non esitò a ricambiare il sorriso.
«Certo, siediti pure!»
«Grazie! Il mio nome è Fuu, per favore, diventiamo amiche!» E le strinse vigorosamente la mano, mentre si sedeva.
Naruto rimase un momento interdetta, per poi ridacchiare appena; quella ragazza era parecchio strana, ma d'altronde nemmeno lei era normale, perciò aveva la sensazione che sarebbero andate d'accordo. «Sei del primo anno?» Le chiese, iniziando a tirare fuori il suo caro vecchio bloc notes in cui annotava tutto quello che le passava per la testa; Fuu annuì vigorosamente. Aveva deciso che, se il professore che teneva il corso avesse detto qualcosa di interessante, lei se lo sarebbe appuntato da brava studentessa quale non era.
A proposito del docente, fece il suo ingresso nell'aula poco dopo, e la prima impressione che ebbe su Naruto fu definitiva: quel tizio sembrava una specie di barbone. Indossava una vecchia casacca rossa macchiata in più punti, una camicia a quadri verde e marrone, dei jeans scoloriti da troppi lavaggi e dei ridicoli sandali tradizionali; i capelli argentati erano talmente lunghi da essere tranquillamente legati in una coda di cavallo, per di più in faccia oltre ad alcuni strani tatuaggi aveva anche il chiaro segno di uno schiaffo.
Sembrava completamente fuori posto alla Konohagakure Institute, proprio come lei! Forse fu per questo motivo che lo prese immediatamente in simpatia.
«Buongiorno, banda di disadattati.» Salutò, con la voce graffiante di vecchio fumatore. «Per i nuovi arrivati, io sono Jiraiya Sennin, e tengo il corso pomeridiano di scrittura creativa, chiamato così perché "voglio cazzeggiare ma non so dipingere" era troppo lungo.»
Ci furono diverse risatine nella classe, eppure solo con quella breve presentazione il trasandato professore era riuscito a catturare l'attenzione generale. Prese posto sulla cattedra, e la prima cosa che fece fu poggiarci i piedi sopra sbuffando. «Be'? Che avete da guardare? Iniziate a scrivere, teppisti.»
Diversi mormorii si sollevarono a quelle vaghe direttive. «Ci può dare almeno una traccia, Jiraiya-sensei?» Domandò qualcuno, dopo aver preso coraggio.
Jiraiya aveva preso a guardarsi le unghie con fare annoiato. «Ah? I rospi. Scrivete qualcosa sui rospi, e vediamo cosa viene fuori da quelle manine.»
Così forse era ancora peggio di prima. Fuu si mise immediatamente a scrivere, dopo aver sussurrato qualcosa tra sé in modo concitato, Naruto invece prese a dondolarsi sulla sedia, pensierosa.
Qualcosa sui rospi, eh? Non era facile, d'altronde il professore non sembrava averci nemmeno pensato, quindi forse non gli importava veramente che parlassero degli anfibi in sé, ma che mostrassero cosa erano in grado di fare.
La bionda sorrise.
In quel momento, una ragazza si alzò di scatto dal tavolo affianco e si diresse verso il loro pestando i piedi per la rabbia; buttò lo zaino a terra e si sedette pesantemente, passandosi una mano tra i capelli rosso fuoco.
«Morti di figa...» Ringhiò a mezza voce, e si sistemò gli occhiali rossi sul naso dritto con due dita. Jiraiya non si era accorto di nulla nel mentre, o forse sì ma non gliene importava nulla.
Dal tavolo da cui se n'era andata si sollevarono delle risatine, a cui la rossa rispose mostrando il dito medio.
«Tutto bene?» Le chiese Naruto, tornando seduta composta.
La ragazza parve accorgersi solo in quel momento di non essere sola, e nei suoi occhi la rabbia diminuì un poco. «Scusa.» Masticò seccata. «Ma quegli stronzi non la piantavano di rompere i coglioni, la mia pazienza ha un fottuto limite.»
Aveva un accento straniero, anche lei doveva venire dall'estero. «Non ti preoccupare, anch'io ho conosciuto qualche stronzo qui. Namikaze Naruto, piacere.»
«Sono Karin.» Borbottò lei. Prese a far roteare la penna tra le dita, annoiata; non sembrava importarle di scrivere.
Fuu intanto aveva già riempito mezza facciata. Alzò il naso dal foglio e i suoi occhi si illuminarono, probabilmente davanti a una nuova amica. «Ciao, mi chiamo Fuu! Diventiamo amiche!»
«Ma che problemi hai?» Chiese la rossa, alzando un sopracciglio.
La ragazza gonfiò le guance. «Non si fa così! Devi dirmi "certo!", altrimenti me la prenderò!»
Karin lanciò un'occhiata stranita a Naruto, come a chiederle spiegazioni, ma lei stava ridendo fragorosamente. «Sei strana, Fuu!»
«Almeno non ci annoiamo, neh? Adesso siamo tutte e tre amiche!»
«Sta facendo tutto da sola questa...»
Mentre la ragazza dai capelli verde acqua tornava tutta concentrata al suo testo, Naruto aveva buttato giù appena due righe; forse oggi non era la sua giornata, la sua vena creativa aveva deciso di scioperare proprio quando aveva bisogno di lei.
Karin sembrava persa nei suoi pensieri, ogni tanto scribacchiava qualcosina ma non sembrava farlo con particolare attenzione; fischiettava le note di Should I stay or should I go dei The Clash, quando la bionda se ne rese conto si illuminò.
«Adoro quella canzone.» Le confessò bisbigliando. «Il tuo inglese è buono, non sembri giapponese.»
«Vengo dall'Irlanda, i miei lo erano.» Spiegò in tono spiccio. Aveva usato il passato per denominare i suoi genitori, Naruto capì immediatamente qual era la sua condizione ma non disse nulla, e la rossa parve ringraziarla con gli occhi, per un momento. «Il tuo giapponese fa schifo, e sembri una di quelle attrici americane che si vedono su Netflix. Da dove sei sbucata, Los Angeles?»
Si mise una ciocca dorata dietro le orecchie. «Hoboken, New Jersey. Mia madre è giapponese, conosce il preside; sono qui per questo, in realtà non ho un soldo.»
Karin a quel punto emise un risolino mal trattenuto. «Sicuramente è pieno di gente che ti avrà detto cose come "non durerai nulla qui", quindi me lo risparmio.»
Ovviamente il pensiero di Naruto corse a un corvino in particolare, fece una smorfia seccata. «Già, quel dipshit... Non posso credere di dividere la stanza con uno stronzo del genere.» Si lasciò scappare delle parole di troppo e trasalì, tappandosi la bocca con una mano.
Il sorriso di Karin però si era dissolto; divenne cupa in modo rapidamente inquietante, e strinse il suo foglio fino a romperlo. «Compagno... Di stanza? Intendi Uchiha Sasuke?»
«Ecco, veramente... Tu come-»
«Certo, tu sei l'altra del terzo anno.» Mormorò Karin tra sé e sé. «Stai lontana da lui, mi hai sentita? Non parlarci, non entrarci in contatto e soprattutto non provare nemmeno ad innamorarti di lui, biondina. Altrimenti sei finita, chiaro? Non mi piace ripetermi.»
Naruto sgranò gli occhi davanti a quella repentina perfidia, e ne rimase offesa. «Puoi tenertelo, se ci tieni tanto.» Le rispose arrabbiata. «Avevo già deciso di ignorarlo, non ci tengo ad averlo nemmeno nel mio campo visivo.»
Karin alzò un sopracciglio, poi scoppiò in una risata amara e senza felicità. Fu piuttosto macabro, la mezza Americana avvertì un brivido lungo la schiena nell'udirla. «Tenermelo? Sasuke? Non hai capito, voglio vederlo morto. Piuttosto che scoparci preferirei partecipare a un'orgia con quel senza palle di Suigetsu dietro di me.»
Naruto ora era confusa, ma intimò alla ragazza di abbassare la voce con la frase che seguì: «Quindi non sei innamorata di lui?» Un grugnito rabbioso. «Scusami, pensavo fossi una delle Fangirl che gli sbavano dietro per i corridoi, anche loro dicono cose del genere a ogni ragazza che passa.»
Karin sbuffò, incrociando le braccia sotto il seno. «Io lo dico per te, biondina. Volevo solo avvisarti, quello lo chiamano "il falco" ma in realtà è la serpe peggiore che sia mai strisciata in questa scuola.» I suoi occhi per un momento divennero vacui, e Naruto capì che parlava di un'esperienza personale. «Ti prende il cuore, ci gioca e lo calpesta a piedi pari, poi se ne va e continua a vivere come se nulla fosse: e sai qual è la parte migliore? Non ci prende nemmeno gusto, lui non ha la minima idea di quanto ferisca chi gli sta intorno. Perché non gli interessa, suppongo.»
Fuu stava guardando nella sua direzione, non sorrideva più e aveva le sopracciglia corrugate. «Ti ha fatta soffrire, Karin-senpai? Vuoi che gli spezzi il braccio? Faccio Judo, ne sono capace.»
«Figurati se lo faccio fare a qualcun altro, stramba. Non mi importa più niente di lui.» Quella frase stonava con tutto il resto: mentiva, era evidente, ma Naruto non disse nulla nemmeno in quel caso. «Se continui a odiare Sasuke, allora possiamo essere amiche. Innamorati di lui, e varrai quanto quelle oche che vogliono essere sbattute da lui e vivere la loro indecente storia d'amore.»
La bionda alzò un sopracciglio. «Innamorarmi? Piuttosto mi faccio asportare le ovaie. Uchiha ha un bel culo e, a detta della mia migliore amica, anche gli addominali, ma è un bastardo su tutta la linea. Sta' tranquilla, Karin.»
Non ci sarebbe voluto molto prima che Naruto iniziasse a sentirsi tremendamente ipocrita per quelle parole.
Zona Autrice:
WELAAAA.
Si vede che mi piace mettere i titoli tamarri?
Rispondiamo tutti in coro: SÌ.
Nel prossimo capitolo parte una figura di merda così grande che è meglio se cominciate a vergognarvi in anticipo...
Ah, a proposito.
Datemi il numero del pusher dell'algoritmo di wattpad.
'Sta roba anche solo in classifica è sicuramente un bug lol.
Bene, ora parliamo del capitolo: EH, VOLEVI KARIN TROIA!
Una di quelle che non sfocia nell'OOC nelle Sasunaru come Sakura e Ino, perché il suo carattere bene o male è già quello AHAHAH
Mi piaceva l'idea di renderla l'opposto di come ve l'aspettavate, e non sarà mica l'unica eh eh eh
ASPETTATE DI VEDERE SAKURA.
Comunque giuro, il prossimo capitolo è l'ultimo dove introduco personaggi nuovi, dopo quello mi concentro su quelli già apparsi u.u
Anche Fu è un nuovo acquisto, devo dire che con lei non è difficile usare il carattere dell'originale, è proprio così anche nel canon XD
E poi Jiraiya barbone raga, finalmente ce lo infilo nelle mie storie.
Spoiler: lui e altri personaggi (come Hashirama, abbiamo già visto) conoscono e sono vicini a Kushina, il fatto che riconoscano Naruto come sua figlia è solo questione di tempo!
Ah, e se avete notato nella descrizione c'è l'avvertenza "OC".
Chissà chi sarà mai😏
Neh, mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima (\°^°\)
Sayonara!
C_Andy🌸
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