[9] ▪️Al chiaro di luna... Non diciamo cazzate, è nuvoloso▪️
Era il tramonto, quando Naruto mise piede fuori da casa per la prima volta dopo otto giorni, accompagnato da Sasuke.
Finalmente il vento tornò ad accarezzargli i capelli, e si sentì infinitamente più libero: prese un respiro profondo, stiracchiandosi come se si fosse appena alzato dal letto, e guardò il corvino accanto a lui.
«Devi venire anche tu?»
«Sì.» Fu la risposta, lapidaria.
«E se avessero bisogno di te?»
«Abbiamo il collegamento mentale.»
«E se non funzionasse?»
«Funziona sempre.»
«E se-»
«Usuratonkachi, sta zitto. Tanto verrò con te.»
Naruto sbuffò, brontolando. «Ti dico il mio nome e poi non lo usi, uffa...»
Dopo quel breve scambio di botta e risposta, si incamminarono in silenzio verso il villaggio, che ormai iniziava lentamente a spegnersi. Una cosa che Naruto trovò davvero strana fu l'assenza di giovani per le strade lastricate.
«Non c'è nessuno in giro.» Commentò, con le mani in tasca.
«È naturale.» Gli rispose Sasuke, pacato. «È ora di cena, la gente va a casa, dopodiché tutti passano la sera in famiglia.»
Lo sguardo che il biondo gli lanciò era orripilato. «Cosa?! Vuoi dirmi che anche i ragazzi più giovani vanno a letto con il sorgere della luna? Non ci credo neanche se mi paghi!»
«Cosa c'è di strano? Anzi, se qualcuno viene beccato a gironzolare di notte diventa sospetto.»
«E dov'è finito il brivido adolescenziale causato dal infrangere le regole? La sensazione di stare in cima al mondo, di poter fare qualunque cosa? Dove siamo, in un convento?» Esplose il giovane.
«Non gridare.» Lo rimproverò l'Uchiha, stranito da quell'ardire. «Come mai ti importa così tanto, dobe?»
Il biondo scosse le spalle, arrossendo vagamente. Gli ormoni di Sasuke gridarono cose poco caste, qui e ora, ma si contenne a fatica. «Bo. Penso che sia noioso, voglio dire... Se non hai fatto qualcosa di proibito almeno una volta non hai vissuto davvero.»
E così, si interruppe la loro conversazione: Sasuke rimuginava sulle strane parole del suo compagno, Naruto pensava a un modo di introdurre nel villaggio delle casse da discoteca e alcolici. D'accordo che i licantropi avevano la supremazia sul mondo, ma diamine, sembrava di stare nel medioevo! L'unica cosa che smontava quell'ipotesi erano gli elettrodomestici di ultima generazione in casa dell'Alpha.
Alla fine, i due uscirono finalmente dal villaggio, e si inoltrarono nella fitta boscaglia: il buio non era un problema, per quelle due paia di occhi sovrannaturali, così procedettero a passo sicuro.
«Dove stiamo andando?» Chiese Naruto, che stava solo seguendo Sasuke.
Il quale non rispose subito. «C'è una radura, vicino alla Sorgente: lì andrà bene, le sentinelle non ci passano mai. In ogni caso, gli ho detto che per stanotte mi sarei occupato io di quell'area del bosco.»
Il ragazzo fischiò. «Ti sei organizzato bene.»
L'altro gli lanciò un'occhiata fugace. «Ho solo capito che ti importa di nascondere la tua vera natura più di quanto tu stesso ammetta.»
Naruto tacque, e nessuno parlò più di nuovo. Almeno, fino al raggiungimento del loro obbiettivo: la radura era uno spazio dalla vaga forma sferica, con delle rocce luccicanti e un piccolo corso d'acqua, che lo circondava in gran parte. La Sorgente.
«Siamo arrivati.» Annunciò Sasuke, si sedette a terra e, ignorando l'erba umida di brina, si appoggiò con la schiena al masso.
Naruto annuì, titubante, dopodiché si sedette a gambe incrociate, e chiuse gli occhi con un respiro profondo. «La mia volpe interiore non mi parla più, da quando la settimana scorsa abbiamo litigato. Se non entro in contatto con lei, non riuscirò a trasformarmi.»
Non poteva vederlo, ma Sasuke aveva alzato un sopracciglio. «Ha una sua volontà?»
«Certo che ce l'ha, insieme a un bel caratterino... Perché, i Guerrieri lupo non hanno un partner o cose del genere?»
«È più... un'entità non definita. Non parla, anche se ha una sua volontà, e di certo non ha un carattere particolare. È una specie di istinto.»
«Wow, a casa fai i compiti?»
«È una delle prime cose che si insegna ai piccoli licantropi, dobe.»
Dev'essermi caduto qui da qualche parte... Ah, eccolo! Il cazzo che me ne frega, borbottò una voce graffiante molto familiare, che Naruto accolse con gioia.
«Kurama!» Esclamò, senza curarsi di star parlando ad alta voce. «Sei tornato!»
E in grande stile. Ma solo perché mi fai pena, Uzuma-checca.
"Questa è nuova." Commentò il ragazzo, passando al collegamento mentale. "Mi dispiace per quello che ho detto, ero confuso e tuttora non so cosa pensare. A volte vedo questo teme qui davanti comportarsi da stronzo assurdo, altre essere quasi gentile con me."
Decisamente troppo per il tuo povero cervello, eh? Sghignazzò la volpe, stranamente di buon umore, Non ti preoccupare. Li ho osservati tramite te tutto il tempo, questi lupi, e sono giunto a una conclusione...
"È intelligente?"
Fammi finire, imbecille! Dicevo, e sono giunto a una conclusione: è probabile che questi sacchi di pulci siano diversi da quelli di dodici anni fa.
"Su questo non ci sono dubbi." Naruto sorrise con malinconia. "Bene, e allora che si fa?" Domandò, già stufo di stare in quella posa ridicola.
Comincia con il trasformarti. Durante il mio ritiro spirituale in quella tua testa vuota, ho anche capito qual era il nostro problema che ci impediva di farlo.
"Ovvero?" Naruto era in fibrillazione.
Kurama tossicchiò. Il cibo.
"Eh?"
Hai sentito bene. Non riuscivi a trasformarti per lo stomaco vuoto. Tu non ci avrai fatto caso, ma poco prima del nostro litigio, quando ti sei abbuffato dalla Bestia Nera, ho sentito una nuova forza scorrere in me.
"E perché te lo sei tenuto per te per otto fottuti giorni?!" Sbottò Naruto, irritato e impaziente di trasformarsi.
Ovvio, mi hai fatto incazzare. Ora torna dal tuo principe e mostragli quanto sappiamo essere cazzuti.
«Sissignore...» Mormorò, e aprì gli occhi, trovandosi Sasuke che lo guardava annoiato.
«Se non sapessi che stai parlando con qualcuno, ti chiuderei in qualche manicomio e butterei la chiave.» Commentò, alzandosi in piedi.
Naruto si scompigliò i capelli dorati. «Ho la sensazione che un giorno Kurama vorrà parlare con te. E quel giorno perderò la dignità che mi è rimasta.» Si alzò in piedi, e lanciò un'occhiata al corvino. «D'accordo teme, colpiscimi.»
Il diretto interessato alzò un sopracciglio sottile, senza muoversi. «Perché?» Si limitò a chiedere.
«Sono masochista.» Naruto alzò gli occhi al cielo. «Il dolore è una conseguenza della trasformazione. Ma anche la trasformazione può essere una conseguenza del dolore. Quindi, tirami un pugno.»
«Assolutamente no.» Sbottò Sasuke, categorico. «Non ti colpirò, Usuratonkachi.»
«Ma perché no? Te lo sto chiedendo io! Andiamo!»
«Ho detto di no, non riuscirai a convincermi.»
Il ragazzo sbuffò, e i due si guardarono per qualche secondo. Dopodiché, Sasuke avvertì chiaramente l'impatto delle nocche del più piccolo contro il suo stomaco: non riuscì a vederlo, era davvero veloce.
Indietreggiò appena, con un ringhio, mentre Naruto si massaggiava le nocche. «Fa male. Cos'hai là, titanio? Avanti, colpiscimi! So che vorresti mettermi a tacere, teme.» Sogghignò. «Potrei escogitare un sacco di cose, per farmi prendere a pugni.»
«Tanto non lo farò.» Ribattè Sasuke. Alla fin fine, quel pugno per lui era solo solletico: se quella era la forza di Naruto, non avrebbe ottenuto nulla.
Ma chi aveva detto che avrebbe usato le mani? "Kurama, dammi una mano."
Vuoi un elenco di idee in ordine cronologico o alfabetico?
"Una a caso andrà benissimo."
La volpe ghignò. Punta all'orgoglio. A occhio e croce, quel tipo ne è pieno.
"Capito." «D'accordo, cagnolino, pensi davvero che non possa convincerti?» Sasuke grugnì. «Sono molto bravo a far perdere la pazienza agli altri, soprattutto ai cuccioli. Dai, se mi tirerai un pugno ti darò un biscotto.» Questa volta l'altro ringhiò, Naruto si battè il cinque mentalmente. «Insegnano a saltare nei cerchi e a fare le capriole, nelle vostre scuole? Dev'essere per questo che il vostro quoziente intellettivo è pari a quello di una nocciolina.»
Gli occhi dell'Alpha si colorarono di rosso, si stava arrabbiando davvero. Ma Naruto non aveva ancora finito, indietreggiò. «Sai una cosa? Me lo sono sempre chiesto: quando qualcuno di voi prende le pulci vi rasate a zero? Cioè, penso siano anche nel vostro corpo da umani, no? Oppure vi fate il bagnetto?»
"Kurama, credo di aver esagerato. Questo mi ammazza, altro che colpirmi." Pensò preoccupato, indietreggiando mentre Sasuke avanzava pericolosamente.
Ma dai, per così poco? Se avessi lasciato a me il controllo lo avrei fatto piangere.
"Perché ho la sensazione che l'unico a piangere sarò io?" Deglutì, sobbalzando quando il tronco di un albero pose fine al suo arretrare. Il lupo invece, si avvicinava sempre di più, ringhiando sommessamente.
«Ecco, ora che ci penso... Ho sempre voluto un cane. Come te la cavi con il lancio del bastone?» Cristo, cosa aveva appena detto?
"Sono morto. Sono un coglione. Sono un coglione morto. Questa è colpa tua, Kurama! Non riesco a stare zitto e ho preso da te!"
Sasuke era così vicino che poteva sentire il suo respiro. Il cuore di Naruto stava per esplodere come una pignatta, aveva paura: insomma, cosa diavolo gli era venuto in mente? Quello non era sempre il teme apatico, era anche la Bestia Nera! Non c'era nulla di peggio di un licantropo arrabbiato, tranne un licantropo ferito nell'orgoglio. Guarda caso lui li aveva entrambi.
Il corvino si ritrovò a pochi centimetri dal viso dell'altro, costretto a inclinare appena la testa verso il basso, e a quel punto ringhiò sommessamente. «Hai ragione, sei proprio bravo a far incazzare le persone.»
Naruto trattenne il respiro, e chiuse gli occhi. Ecco, era morto.
Invece non accadde nulla di ciò che aveva pensato. Semplicemente, Sasuke posò le labbra sulle sue, in un bacio gentile.
E -Cristo- Naruto non capì più nulla. Era troppo occupato a sentire il dolce sapore del lupo che lo invadeva completamente, come un mare in tempesta: il contatto era stato piccolo, quasi timido, ma ciò che i due provarono fu tutt'altro che casto.
Sasuke non sapeva cosa aveva fatto. Si era solo lasciato guidare da ciò che il suo Guerriero lupo voleva, e voleva Naruto. In preda a un'esplosione di emozioni positive, immaginò come doveva essere tenere quel corpo ambrato tra le mani, sentire i suoi gemiti e spingersi dentro di lui. Combatté valorosamente contro il suo istinto e, per la prima volta, si ritrovò in difficoltà con esso. Tuttavia, la sua volontà venne presto messa al primo posto: non voleva che andasse così. Voleva procedere per gradi, assaporare ogni momento, e non tagliare direttamente all'arrivo. Non era nel suo stile.
Così, ricordandosi improvvisamente ciò che Naruto gli aveva chiesto di fare, gli fece lo sgambetto: il biondo, con un urletto, sentì le labbra del corvino lasciare le sue, e poco dopo si ritrovò con il culo a terra. «Ahia! Stronzo!»
«Mi hai chiesto tu di colpirti.» Ghignò Sasuke, leccandosi le labbra.
"Kami, questo è un orgasmo che cammina." Pensò il biondo, sentendo le gambe di gelatina anche se era seduto.
Wow, ti ricordavo più bravo a limonare. Ti ricordi quando hai scopato con quel tizio Russo? In confronto, la pomiciata che hai fatto qui è imbarazzante quasi quanto il grido di prima.
"Non ci ha messo la lingua." Pensò scocciato Naruto.
Davvero? E perché non l'hai fatto tu?
"Non puoi capire, Kurama. Era come se fossi in cima al mondo, non capivo più niente. È stato stupendo."
Intanto, eravamo venuti qui per trasformarci.
«Che idiota!» Esclamò Naruto, facendosi guardare storto da Sasuke. «No, ehi, non mi riferivo a te. Senti le mie pulsazioni, stavo parlando con Kurama.»
Il corvino non rispose. Piuttosto, fissava con la fronte corrugata un punto dietro Naruto: il ragazzo si alzò in fretta, voltandosi, ma non vide nulla. «Sei strabico, teme? Cos'hai visto?»
Un pizzicorio familiare alla base della schiena lo fece sobbalzare, e in un attimo capì cosa il lupo stesse fissando con tanta intensità. Il suo viso di illuminò, finalmente.
«Le mie code! E andiamo!» Esultò, muovendo freneticamente i due ammassi di aura rossa che si portava dietro. Presto, iniziarono a formarsene altri. «Forza, trasformarti anche tu Sas'ke!»
«Come mi hai chiamato?» Sbuffò il corvino. «E perché dovrei?»
Naruto avrebbe voluto fare gli occhi da cane bastonato, ma questi ultimi erano appena diventati di un inquietante rosso scarlatto, con tanto di pupille verticali: non il massimo, per la corruzione. «Andiamo, sarà divertente! Mi raccomando, voglio la tua versione poi grande... D'accordo, suona male, ma sai cosa intendo.»
Sasuke sospirò. Non aveva idea di come quel tizio riuscisse a mettere le parole "divertente" e "trasformazione" nella stessa frase: doveva essere una cosa terribile, che faceva accaponare la pelle ai nemici, non... Divertente.
Eppure, in qualche modo, sentiva che l'atteggiamento del biondo nei suoi confronti stava lentamente cambiando senza che lui stesso se ne rendesse conto. Forse, avrebbe solo dovuto assecondare le sue folli idee per un po'.
"Neji non dovrà mai venirlo a sapere."
Zona Autrice:
Ohayo, minna-san!
Con questo capitolo può dirsi conclusa quella che è la fase dell'arrivo di Naruto nel branco u.u Ovvio, la strada è ancora lunga per lui, e vi avviso anche che la storia prenderà una piega più articolata da questo punto: non ci sarà solo trash, non più XD
Sooo, come va? Io sono super felice, perché il gruppo telegram è più grande che mai! 17 Membri, e cresceremo ancora, ne sono sicura :)
Inoltre... Kurama è tornato! *applausi registrati*
Kurama: Gli autografi più tardi, stronzetti.
Come perdere dei fan.
Kurama: Nah, loro mi adorano.
A quanto pare... Narcisista di una volpe -.-
Questi dialoghi/monologhi sono divertenti e inquietanti insieme, forse dovrei smetterla. Ma così facendo, non sarei più trash ;)
Sayonara!
- C_Andy
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