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[22] ▪️Cominciamo a giocare▪️

_Flyer_ Lo dedico a te, sei completamente pazza sorella🌸

«Siate cauti, mi raccomando.» Disse Sasuke, davanti alla squadra pronta a partire.
Neji, Tenten e un ragazzo con una bizzarra tuta verde e i capelli a scodella, di nome Rock Lee: decisamente, uno dei team più forti del villaggio, al pari dei Taka e forse a tratti anche superiore. Quei tre erano degni di fiducia al cento per cento, ogni missione che gli veniva affidata era sempre completata, erano dei veri veterani anche grazie al loro ex sensei, un vecchio amico di Kakashi piuttosto singolare.
«Non preoccuparti, torneremo in un battibaleno.» Fece Tenten, le mani sullo zainetto celeste. Era una ragazza piuttosto carina, aveva i capelli castani legati in due chignon e dei grandi occhi nocciola: era la compagna di Neji, anche se i due avevano un rapporto più conflittuale che altro. Un po' come Sasuke e Naruto, però, in fondo tenevano l'uno all'altra e si guardavano le spalle; con Rock Lee poi, erano amici da sempre, e ciò aveva solo rafforzato il legame della squadra.
«La foresta Nera dista almeno un giorno di viaggio da qui sotto trasformazione.» Continuò l'Alpha, serio. «Se entro tre non riceverò alcun messaggio, verrò a cercarvi di persona. Ho provato sulla mia pelle cosa sono in grado di fare quei vampiri.»
Ancora gli prudevano le mani al pensiero: la notte in cui aveva aggiustato tutto con Naruto, era partito alla ricerca di alcuni Omega rissosi che creavano problemi, di norma mandava sempre Suigetsu o qualcuno dei suoi, ma in quel periodo voleva distrarsi dalle questioni di cuore. Poteva solo ringraziare il suo desiderio, visto che probabilmente chiunque altro non sarebbe uscito vivo da quella infernale lotta con una ventina di succhiasangue potenziati.
«Non avremo problemi.» Lo rassicurò Neji. «Dobbiamo solo reperire informazioni, terremo un profilo basso e saremo qui prima di domani sera.»
«La forza della giovinezza è con noi, torneremo sani e salvi!» Proruppe Lee, gli occhi a palla che brillavano della consueta luce energica.
L'Alpha si abbandonò alla sedia, incrociando le braccia al petto. «Allora andate, e riferitemi tutto su quei figli di puttana.» Li congedò così, i tre annuirono e lasciarono l'ufficio, in direzione della foresta.
Rimasto solo, Sasuke si massaggiò il volto, che era il ritratto della preoccupazione, e sospirò: aveva offerto su un piatto d'argento alcuni fra i suoi uomini migliori al nemico, e ciò lo angosciava non poco.
Non dubitava di Neji e gli altri, d'altra parte quei vampiri potevano essere un serio problema... Si disse che era questo il motivo per cui li aveva mandati a indagare a così poco della riunione tra i Quattro Grandi Branchi, ma non riuscì ugualmente a tranquillizzarsi.
In quel momento, il corvino percepì dei passi goffi e pesanti venire verso di lui, insieme all'odore di Naruto, ed ebbe appena il tempo di sbuffare che il biondo spalancò la porta con ben poca delicatezza: indossava dei calzoncini blu, una orripilante maglietta arancione fluo e sorrideva raggiante, con un logoro pallone da calcio sottobraccio.
«Yo, teme! Stiamo per iniziare la partita, vuoi venire?»
«Di che diavolo stai parlando?»
Naruto sembrava più euforico del solito, a stento riusciva a stare fermo. «Della partita di calcio che abbiamo organizzato io e Kiba!» Fece, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
«Prima dovrai uccidermi e trascinare il mio cadavere fin là.» Grugnì il lupo, già orripilato al pensiero di doversi sorbire la puzza di fango e sudore per un intero pomeriggio; all'improvviso aveva la mezza idea di seguire Neji, Rock Lee e Tenten oppure spezzarsi l'osso del collo. Entrambe le opzioni risultavano comunque più appetibili della prima.
La kitsune si imbronciò. «Che palle! Dai, cosa ti costa? Sakura-chan e le ragazze stanno anche preparando un rinfresco, almeno così mi ha detto April... Avanti teme, fammi contento! Quando ero piccolo mi facevano sempre stare in porta, invece stavolta ci hanno messo un certo Choji.»
«Ho detto di no.» Chiuse il discorso, secco. «E togliti dalla mia vista, che quell'arancione non si può vedere.»
Naruto sbuffò, roteando gli occhi celesti. «Abbiamo la stessa età, ma tu sembri mio nonno.» Iniziò a fare qualche palleggio sul ginocchio con la grazia di un elefante, sbracciandosi appena per mantenere l'equilibrio. «Guarda eh... Sono un po' arrugginito, diamine...»
«Non puoi solo andartene, Usuratonkachi?» Sbottò Sasuke, irritato oltre ogni dire. «Hai la coordinazione di un tombino, se rompi qualcosa ti taglio un piede.»
Lui smise di palleggiare e afferrò il pallone che ritornò sotto il suo braccio per circa qualche secondo, prima di rotolare a terra; imprecando a bassa voce, Naruto si chinò a raccoglierlo, era finito sotto un vecchio mobile.
Lo sguardo di Sasuke saettò alla velocità della luce sul fondoschiena del biondo, fasciato in modo magistrale dai pantaloncini sportivi: in quel momento poi, piegato verso terra con il bacino in alto, sembrava invitarlo a fotterlo. L'Alpha, dopo un momento di contemplazione, si chiese se mai quel dobe lo stesse facendo apposta, e dal risolino a stento trattenuto che fece quando incrociò il suo sguardo, ebbe una risposta più che chiara.
«Ti godi il panorama?» Chiese in tono falsamente innocente, rimettendosi dritto con un ghigno.
Sasuke si picchiettò il labbro inferiore con le dita. «Quando è così pittoresco me lo concedo. Per farmi eccitare però, dovrai impegnarti di più.»
Quelle parole accesero una scintilla di malizia negli occhi di Naruto, che lasciando perdere il pallone appoggiò le mani sulla scrivania, chinandosi in avanti. «Oh, ma davvero? E se venissi dietro di me, in questo momento, ti ecciteresti?» E appoggiò il mento sul legno lavorato, sempre con la parte inferiore del corpo rigorosamente in alto. Inarcò la schiena in modo osceno, sghignazzando.
Sasuke sogghignò, sentendo un brivido percorrerlo, e si avvicinò al suo viso per baciarlo. Coinvolse immediatamente le loro labbra in un bacio bagnato, al quale seguì l'incontro tra le lingue; i due umidi muscoli si avvinghiarono come serpi voraci, assaporandosi e succhiandosi con avidità mentre i loro padroni intrapresero una lotta di supremazia a dir poco epocale.
A terminarla per abbandono fu Sasuke, che lasciò le labbra rosse della Kitsune per sussurrargli lascivamente all'orecchio: «Sta arrivando Kiba. Assumi una posizione decente, Usuratonkachi.»
L'altro ricambiò allo stesso modo, ansimante per l'aria non ancora recuperata del tutto. «Altrimenti? Cosa mi fai, Sas'ke?»
La temperatura della stanza stava salendo inesorabilmente, questo era evidente; il lupo sapeva di doversi fermare, avevano ancora pochi secondi prima che quell'imbecille di Inuzuka li interrompesse, e poi... Per quanto fosse eccitante ed allettante insieme, la loro prima volta non poteva essere sprecata in un ufficio.
Ci sarebbe stato tempo per quello.
Nonostante tutto questo, Sasuke non resistette e soffiò un'ultima volta, mordendo il labbro inferiore di Naruto. «Altrimenti potrei seriamente prendere in considerazione l'idea di sculacciarti.»
La situazione si fa scottante come un piatto di pasta, Commentò Kurama, vagamente disgustato, Stai attento con le false promesse. Lupo feroce, lupo precoce, se col limone ce l'ha duro il suo uccello è prematuro.
Naruto non diede ascolto alla volpe, sentendo l'entità tra le sue gambe pulsare e la gola seccarsi all'improvviso: le pupille dilatate e il cuore martellante nel petto, fece appena in tempo ad alzarsi in piedi e a prendere un respiro profondo, che la porta venne spalancata senza permesso o grazia per la seconda volta, rivelando Kiba con la stessa divisa del compare.
«Mio Dio, sei più lento di mia nonna, Uzumaki! Ci sei o no?» Si lagnò, grattandosi la nuca e infrangendo in mille pezzi l'aria scottante che si era creata. L'occhiata omicida che l'Alpha gli rivolse non fu abbastanza da fargli capire che aveva interrotto qualcosa. «Sapevo che Sasuke avrebbe detto di no. Mi devi quei soldi.»
Naruto grugnì. «A quanto pare.»
A quel punto però, il corvino si alzò in piedi, scostando leggermente la sedia e attirando così l'attenzione dei due. «Ho cambiato idea proprio ora.» Esordì, tossicchiando. «Ma scordatevi che starò nella vostra stessa squadra, non cadrò così in basso.»
Il biondo si illuminò, iniziando a saltellare e sfottere Kiba. «LO SAPEVO! RIUSCIREI A CONVINCERE ANCHE DIO A BESTEMMIARE, CAZZO.»
Gli basta vederti in faccia e ci sei riuscito.
L'Inuzuka sbuffò, visibilmente infastidito per la sua sconfitta, e tornò verso la porta. «Allora vado a prenderti la maglia degli altri, capo. Per tua fortuna, Suigetsu e Juugo si sono offerti di giocare.» Disse, borbottando qualcosa sul fatto che avrebbe dovuto vendere il suo rene, e sparì nel corridoio del quartiere generale a grandi passi.
Rimasti soli, i due si concessero di sospirare, più rilassati ora che l'intimità era stata ristabilita.
«Posso sapere cosa ti ha spinto ad accettare, principessa?» Domandò Naruto, facendosi nuovamente malizioso e calciando il pallone in un angolo della stanza.
Un ghigno increspò le labbra sottili di Sasuke, che sorpassò la scrivania e si avvicinò al compagno, attirandolo a sé per la vita. «Una scommessa, Usuratonkachi.»
Lui inclinò la testa da un lato, ora seriamente curioso. «Uh? E cosa vorresti scommettere?»
Il lupo era ormai a pochi centimetri dalle sue labbra, ci passò lentamente la lingua facendo trasalire l'altro; l'umido muscolo trovò ben presto spazio tra le labbra del biondo, ora schiuse, e andò alla ricerca dell'altro per coinvolgerlo in una danza molto più volgare della precedente. Afferrò una natica del ragazzo, tastandone la morbidezza facendolo gemere, e frizionò i loro bacini.
«Tu cosa vorresti scommettere?» Mormorò, beandosi dei respiri sconnessi del compagno.
Naruto si morse il labbro inferiore, combattendo l'eccitazione che per la seconda volta lo stava consumando. Espirò, dopodiché si passò il pollice sul lembo di carne che teneva intrappolato tra i denti. «Io scommetto la mia bocca. Non sulla tua, ma dove pensi che ci stia meglio.»
Sasuke trattenne il respiro per un momento, nonostante sperasse in qualcosa del genere; togliendo di mezzo denti e pollice, si fiondò sulle labbra di Naruto un'altra volta.
E ancora, le loro lingue si trovarono come attirate da una forza superiore; le braccia della kitsune finirono intorno al collo dell'altro, che di rimando usò anche l'altra mano per stringergli il fondoschiena, come se non ne avesse mai abbastanza.
«Accetto la sfida.» Disse, con voce roca e graffiante. «E scommetto la mia mano. Non intrecciata alla tua, ma dove pensi che potrà farti godere.»
Chi vincerà questa sfida? Il gelataio o il falegname?

💮💮

«Credo che sappiamo tutti come si gioca a calcio, vero?» Sbadiglió il ragazzo che si era presentato come Shikamaru, le mani in tasca con fare annoiato. Aveva dei crespi capelli corvini legati in una coda alta e gli occhi a mandorla; come Ino e Choji, inoltre, portava dei luccicanti orecchini argentati. Forse formavano un team, quei tre. «Spero di sì, perché non sarò io a spiegarvelo. Mi sono già rotto le scatole.»
«Sì, sì.» Fece Naruto, con un gesto vago della mano. «Iniziamo si o no?»
«Impaziente di perdere, Usuratonkachi?» Lo provocò Sasuke, accanto a Suigetsu, Juugo e gli altri compagni di squadra.
«Ti piacerebbe, teme. Vinceremo in un attimo.»
«Ora farnetichi.»
«Ci dispiace interrompere i vostri dibattiti da coppia sposata.» Tossicchiò Kiba, irritato, «Ma ora si gioca e basta. Shikamaru!»
Naruto e Sasuke avevano battibeccato come al solito, almeno agli occhi degli altri: con quel "impaziente di perdere?", il corvino aveva fatto rabbrividire il biondo, che era combattuto sui suoi desideri. Vincere, e dare, oppure perdere e ricevere? In ogni caso, avrebbe avuto la risposta tra novanta minuti.
E non sarà l'unica cosa a novanta.
"Ma magari."
I giocatori si disposero lungo il campo improvvisato, ovvero la piazza del villaggio: per una questione di dimensioni e comodità, le squadre erano formate da quattro elementi l'una, incluso il portiere. Da un lato Sasuke, Juugo, Suigetsu e Karin, dall'altro Naruto, Kiba, Choji e...
«Sakura-chan?!» Esclamò Naruto, quando la ragazza dai capelli rosa li raggiunse con la maglia arancione addosso. «Giochi anche tu?»
«Spero tu non abbia qualcosa in contrario.» Scrocchiò le nocche.
La kitsune deglutì. «C-certo che no.»
Anche Ino, Hinata e una imbronciata April, insieme ad altre ragazze del villaggio, avevano fatto la loro comparsa: alcune portavano dei tavolini, altre borsoni e borse frigo in quantità.
A quanto pare avevano fatto le cose in grande.
«Siete pronti?» Si schiarì la voce Shikamaru. La palla era a centro campo tra Sasuke e Naruto. Portò due dita alla bocca ed emise un fischio perforante, dando il via alla partita.
Naruto sgranò gli occhi, quando dopo uno spostamento d'aria non vide più né Sasuke né la palla: il corvino stava già correndo, chiaramente utilizzando l'agilità del suo Guerriero dell'Anima.
Da come la folla esultò, doveva essere perfettamente normale fare qualcosa del genere per i licantropi, e lì il biondo capì l'arroganza apparentemente immotivata del compagno: lui le sue abilità non poteva usarle, in quanto relegato dal suo stesso segreto. Per riassumere, era come cappuccetto Rosso di fronte al lupo cattivo: con la differenza che i lupi erano quattro e a uno doveva succhiare il cazzo come penitenza.
Ormai la possibilità non sembrava così di fantascienza.
Oh, poverino, Kurama alzò gli occhi al cielo, grondando sarcasmo, vedo come questa decisione pesi particolarmente sulla tua integrità morale, ormai ridotta a uno scarafaggio pestato.
"

Sì, be', abbiamo scommesso e io non mi arrendo." Troppo testardo per gettare la spugna, Naruto prese a correre alle calcagna dell'Alpha, insieme ovviamente ai suoi compagni di squadra.
«Non ci sottovalutare!» Fece Kiba, e con una scivolata degna di questo nome rubò la palla a Sasuke, lanciandola a Naruto con un colpo di tacco. «Tua!»
«Ce l'ho!»
Sì, ma per poco. Era troppo lento, Naruto, non poteva minimamente competere con la velocità dei licantropi, non nelle sue attuali condizioni; Suigetsu la prese nuovamente, passandola a Sasuke. Il biondo imprecò mentalmente, aveva bisogno di una soluzione e anche alla svelta.
«Naruto, si può sapere che ti prende?» Lo riprese Sakura, che scartò Karin in modo esemplare e palleggiò per un momento sul ginocchio, prima che Sasuke non le rubasse di nuovo la palla, questa volta mirando direttamente alla porta con un tiro che di umano aveva poco o niente.
Choji scattò, arrivando a sfiorare la palla, peccato che questa passò ugualmente, scatenando un boato e diverse acclamazioni dalla piccola folla che si era radunata per l'occasione.
Sasuke gli passò di fianco, ostentando soddisfazione, e prima di passare dall'altra parte del campo sussurrò in modo impercettibile: «Forse non te l'ho detto, ma so essere molto competitivo.»
"Quel bastardo..." Naruto strinse i pugni. Voleva guerra? D'accordo, l'avrebbe avuta. Doveva solo trovare il modo di non farlo segnare ancora, altrimenti recuperare sarebbe stato difficile... Un momento. Il biondo si illuminò. "Ma certo!"
Hai capito che devi farmi una statua?
«Oi, Choji! Facciamo cambio, amico!» Esclamò, attirando così l'attenzione dei suoi compagni di squadra.
Kiba sembrava perplesso. «Non riesci a stargli dietro correndo, figuriamoci provando a parare. Sei sicuro?»
Naruto annuì vigorosamente. «Sono stato per tutta la mia vita in porta, per questo ero così eccitato di voler giocare in attacco! Ma credo che ormai io sappia solo parare.»
«Almeno li prendevi i palloni?» Chiese Sakura, asciugandosi il sudore sulla maglia.
La kitsune sorrise. «Piuttosto che farli passare, mi sono fatto più occhi neri che in una rissa.»
Il portiere dunque gli passò i guanti, con una vigorosa pacca sulla spalla che quasi lo ribaltò. «Vorrà dire che io starò in difesa. Sakura, Kiba, segnate!»
La squadra era di nuovo attiva, batterono tra loro i pugni.
«Facciamogli il culo.» Ringhiò Inuzuka, e nessuno obiettò.
«Siete pronti?» Gli chiese Shikamaru, alzando la voce perché troppo pigro per avvicinarsi. All'assenso generale, fischiò nuovamente. «Avanti, gioco!»
E la partita riprese, più combattuta che mai. Choji era una vera roccia, avrebbero dovuto metterlo in difesa prima, peccato che mancasse in rapidità (Sì, be', sempre negli standard dei licantropi), e di questo il team Taka si approfittò ampiamente; Suigetsu e Sasuke erano i più veloci, il primo sgusciava via da qualsiasi blocco come se fosse intangibile e il secondo a tratti non era visibile a occhio umano. Fu per questo che, dopo poco, gli occhi dei giocatori si colorarono di giallo, insieme a denti e artigli che spuntarono come margherite. Naruto, in tutto ciò, si sentì un vero idiota, ma soprattutto si sentì a rischio: dannazione, quel teme aveva dimenticato ogni prudenza.
Valeva così tanto un pompino? D'accordo allora, se avesse vinto gli avrebbe fatto vedere le stelle, in caso contrario... Sperava caldamente che fosse bravo con quelle mani che si ritrovava.
«Naruto, attento!» Esclamò a quel punto Sakura.
Cazzo, si era perso ancora una volta nei suoi pensieri. Il tempo parve fermarsi, Naruto vide la palla scagliata da Suigetsu procedere verso la porta con la velocità di un proiettile, e sgranò gli occhi: sapeva che non ce l'avrebbe mai fatta a prenderla, non senza un aiutino dall'interno. Piantò i piedi nel terreno, e scattò.
Ci fu uno spostamento d'aria spaventoso, e in un attimo Naruto teneva la palla tra le mani, con un sorrisetti sornione sulle labbra.
Un momento di silenzio generale, poi la piccola folla esplose in un boato, ancora a bocca aperta.
E pensare che fino a cento anni fa le kitsune radevano al suolo le montagne e creavano tsunami... Da lì a trovarsi con la versione incidentata di Holly e Benji ce ne vuole, Sbuffò Kurama, seppur con un sorriso altrettanto soddisfatto, Cominciamo a giocare sul serio?
«Si può sapere come diavolo hai fatto?» Esclamò Kiba, allibito. «Non ti ho nemmeno visto!»
Il biondo gli passò la palla in modo che potesse rigiocarla. «Segreto professionale. Ora vedi di avvicinarti alla loro porta, Inuzuka, che qui ci penso io a pararti il culo.» Disse, battendo i pugni fra loro. Facevano male.
Rischierai di farti scoprire, la voce di Sasuke intaccò i suoi pensieri, mentre la partita riprendeva.
"Molto divertente, teme. La prossima volta tira tu, così almeno c'è sfida."

💮💮

Neji, Rock Lee e Tenten avanzavano cauti nella boscaglia, sotto trasformazione e attenti al minimo rumore.
Ormai erano entrati nella foresta Nera da qualche ora, e tutta quella tranquillità li aveva resi più ansiosi che mai. In un posto del genere, se niente tentava di ucciderti, i casi erano due: o eri più che fortunato, o qualcosa non andava.
Ci stanno osservando? Chiese a un tratto Tenten, guardinga. Le sue parole erano a metà tra una domanda e una constatazione.
Neji socchiuse gli occhi perlacei, annusando l'aria invano. Aveva una grande percezione dell'ambiente circostante, ma con il fiuto non se la cavava granché. Non percepisco esseri viventi particolarmente potenti, eccetto un cinghiale a cento metri da noi. Non possono nascondersi così bene.
Ma anche quella frase era intinta di una preoccupante incertezza.
Un vento freddo e ben poco rassicurante iniziò a soffiare tra le fronde degli alberi morti, protesi in avanti in modo inquietante ed arcigno, come a voler afferrare i tre licantropi: uno stormo di corvi volò via gracchiando, Lee deglutì un fiotto di saliva, intimorito, e Tenten in testa al gruppo si arrestò all'improvviso, drizzando le orecchie.
Lo sentite? Domandò, in allarme. C'è qualcosa... Qualcosa che sta venendo qui.
Zampe sul terreno, ringhi sordi e foglie calpestate: era ufficiale, avevano compagnia. Ma perché Neji non era riuscito a percepirli prima?
State in guardia, disse quest'ultimo, ricordate perché ci troviamo qui, ma anche dove ci troviamo. Se tentano di ucciderci, saremo più veloci di loro.
Potreste rimanerne sorpresi, Si intromise una quarta voce, chiaramente femminile ma nel contempo dura e profonda.
I lupi scattarono sull'attenti, mostrando i denti e creando una sorta di cerchio per coprirsi le spalle a vicenda: dalle frasche sbucarono alcuni Omega malconci, capitanati da una lupa dal pelo che un tempo doveva essere dorato. Le mancava gran parte dell'orecchio destro, e aveva un misterioso marchio romboidale viola sulla fronte.
Rilassatevi, non siamo noi il vostro nemico, Disse la lupa, mostrando la nuca in segno di sottomissione, Venite da Nord, non è vero? Quegli occhi li avete solo lì.
Posò lo sguardo color miele su Neji, che smise di stare sulla difensiva, almeno in parte. Degli Omega che vivono nella foresta Nera sono degni di rispetto quanto un Capo Branco, si limitò a dire, chinando il capo di rimando, seppur solo per un istante.
Potete aiutarci? Domandò a quel punto Tenten, facendosi avanti, Cerchiamo informazioni, possiamo pagare.
Credi che i soldi siano un bene primario, qui? Fece la lupa dorata, scuotendo il capo come divertita e mostrando le fauci scheggiate. Ripagateci andandovene subito, una volta che avrete ciò che volete. Questo è il nostro territorio, uno dei pochi non invasi da Ghoul e altre bestie.
I tre non negarono, fu Neji a prendere nuovamente le redini della conversazione. Sapete niente di vampiri che si fondono con licantropi? Alcuni di loro hanno attaccato i nostri, crediamo che sia qui che vengano a reclutarli.
Tsunade-sama, noi... Una lupa dal pelo rado e nero, con una rudimentale collana intorno al collo magro, strusciò nervosamente il naso sul terreno come avvertimento.
La lupa al comando contrasse il muso in una smorfia, Lo so. Non importa, me ne assumerò le responsabilità... Ascoltate bene, Beta, perché non lo ripeterò una seconda volta: i succhiasangue vengono qui ogni otto notti, uccidono un lupo e se lo portano via. Hanno promesso di lasciare in pace il mio gruppo, se nessuno di noi si fosse intromesso, e così è stato.
Li lasciate morire? È terribile, Commentò Tenten, allibita.
Non giudicarci, perché non sai niente! Abbaiò un lupo più in dietro, ringhiando, ma Tsunade lo mise a tacere con un'occhiata severa.
È la nostra unica possibilità di sopravvivere, quei vampiri sono troppo forti. Non so come pensate che siano, ma non sono minimamente paragonabili agli esseri deboli e smunti che erano in passato. Questi uccidono con zanne e artigli di lupo, ma succhiano il sangue come il più subdolo della loro razza. Indicò con lo sguardo l'orecchio smembrato, e non ci fu bisogno di altre parole in merito.
I tre Beta erano senza parole.
Sasuke aveva ragione, è una fusione allora! Disse Lee, Dobbiamo tornare subito, la situazione è grave.
Grazie per le vostre informazioni, una volta fatto il punto della situazione torneremo ed elimineremo i vampiri, li rassicurò Neji, Non preoccupatevi, vi daremo una man-
In quel momento, in un lampo, qualcosa schizzò dai cespugli e saltò addosso al lupo, azzannandogli la gola con dei canini acuminati.
Un macabro arco di sangue schizzò addosso ai lupi.
NEJI! Gridò Tenten con la voce deformata dalla disperazione, e corse da lui con poche zampate.
È troppo tardi, sono qui... La foresta ha coperto il loro odore, disse Tsunade, grave, e si mise in posizione d'attacco insieme ai suoi. Ci uccideranno tutti.
Altre creature sbucarono dalle tenebre, aggredendo i lupi uno a uno e mirando agli organi vitali selvaggiamente. Urla e guaiti si diffusero per il bosco.
Lee girò su se stesso a schiena curva, mostrando paurosamente gli artigli.
Si pietrificò quando, alle sue spalle, percepì un alito ansante e pestilenziale, che lo fece rabbrividire fin dentro le ossa: lentamente, con le orecchie e la coda basse, si voltò.
E l'ultima cosa che poté fare, vedendo ma bestia che si stagliava su di lui, fu lanciare un grido disumano e terrorizzato, deformato dalla sua trasformazione ferina.
Dopodiché, l'essere lo afferrò per la collottola affondando gli artigli nella carne e lo trascinó nell'oscurità, mentre lui ancora scalciava e gridava impotente.







Zona Autrice:

Scusate l'attesa e soprattutto scusate l'ora, ma domani mi interroga in matematica e questa cosa mi ha riempita di Hype.
La conseguenza? SCRIVI SCRIVI SCRIVI.

Ohayo, minna-san! Come va?

Io sto annegando nello studio, infatti non credo che il prossimo capitolo sarà pubblicato molto presto... Ecco qualche piccolo spoiler per ripagarvi dell'attesa:

• Il prossimo capitolo sarà un Flashback, preparate i fazzoletti perché questo sarà molto peggio dell'altro;
• L'ultima frase è in russo, e la pronuncia un personaggio che non è ancora apparso ma di cui si è già parlato tempo fa;
• L'immagine qui sopra l'ho presa da Pinterest, e grazie ad essa stanotte non dormo perché mi fa una paura boia. Comunque, la fusione lupi-vampiri è così a grandi linee :D

Direi basta, altrimenti faccio prima a dirvi la fine lel.

Ditemi, sono curiosa: quale parte avete apprezzato di più, quella yaoi o quella inquietante?

Fatemi sapere, e ovviamente stay tuned!

- C_Andy🌸

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