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[20] ▪️Polaretti▪️

Riassuntone:

Naruto sta combattendo contro i lupi che hanno aggredito April, quando arriva Sasuke che li caccia via.
Tornati dentro casa, i due iniziano a litigare -strano-, finché April non sbuca dall'altra stanza e si prende la colpa per aver messo in pericolo Naruto (vi ricordo che, essendo una kitsune, la full moon non gli fa nessun effetto, ma questo lo sa solo il teme). Sasuke la rimprovera, dopodiché la invita a rimanere lì per la notte.
Durante questi avvenimenti, gli occhi di Sasuke sono rimasti rossi, anche se non se ne preoccupa visto che ha ancora il controllo di sé; lo stesso non si può dire di Naruto. Kurama, prima di addormentarsi, gli suggerisce che forse ciò è dovuto al fatto che non si siano ancora uniti.
Saliti in camera da letto, Sasuke improvvisamente perde il controllo e aggredisce Naruto, mordendolo: la kitsune non si ribella come avrebbe dovuto, riuscendo ad allontanare il compagno con una semplice testata. Così facendo l'Uchiha sembra tornare in sé.
Naruto, sconvolto e spaventato, lascia la stanza, trovandovi fuori una April altrettanto terrorizzata, che ha sentito tutto.

«Hai un aspetto orribile.» Commentò Kakashi, sfogliando disinteressato l'unico giornale del villaggio, "la Voce del Nord".
Sasuke non gli rispose nemmeno, si stropicciò gli occhi (e le occhiaie, che avevano raggiunto dimensioni preoccupanti) e sbuffò sonoramente, tornando a leggere il resoconto della nuova missione di Kiba e il suo team.
«Sasuke.»
«Mmh.» Questa volta replicò con un mugolio.
«Sai che sei come un figlio per me, vero? E sei così messo male che persino Suigetsu si è accorto che qualcosa non va, quindi non hai scuse. Puoi parlarmene.»
«Sto benissimo.» Borbottò l'Alpha piccato. «Piuttosto, ci sono degli Omega che creano scompiglio al confine, occupati del villaggio mentre li sistemo.»
«Dev'essere davvero grave, se vai in missione per distrarti. Riguarda il tuo compagno?»
A quelle parole il corvino addirittura sobbalzò, cosa che destò non poco stupore in Kakashi, abituato come tutti al fatto che non esprimesse alcuna emozione senza sbilanciarsi troppo. «Ho fatto centro, sembra. Cosa ti turba in particolare?»
Erano da soli, nello studio dell'Alpha, nessuno avrebbe potuto sentirli e nessuno li avrebbe disturbati, perciò Sasuke scelse di appoggiarsi alla spalla che l'uomo dai capelli d'argento gli stava offrendo un'altra volta.
«Non mi era mai successo.» Disse infine, esausto. «Sono vent'anni che sopporto senza problemi la luna piena, Kakashi, eppure quella volta... Quella volta ho perso il controllo.»
Se l'uomo fu colpito da quelle parole, non lo diede a vedere, usando un tono gentile per rivolgersi al corvino. «Gli hai fatto del male?»
Sasuke mostrò un piccolo spazio tra pollice e indice. «Ci è mancato tanto così. Non è debole, avrebbe potuto fermarmi subito, invece non l'ha fatto. Mi ha allontanato solo alla fine.»
Kakashi si sistemò la maschera blu che gli copriva metà del viso, con fare pensieroso. «Lo avrai spaventato.»
«È per lo sguardo che mi ha rivolto che ho queste occhiaie. Era terrorizzato, ed è stata tutta colpa mia. Non so cosa mi sia preso.»
«Forse avrei dovuto parlartene.» Ammise l'altro. «È una cosa comune, tra compagni. Con la luna piena i sensi dei licantropi si intensificano di almeno cinque volte: odori, sapori, colori... È tutto più vivido e invitante. Lui probabilmente prova la stessa cosa, anche se è una kitsune.»
La mano di Sasuke, intenta a firmare il rapporto, si arrestò all'istante. Il suo proprietario alzò lo sguardo verso il Consigliere, che pareva quasi divertito dalla sua espressione ammutolita.
«Come l'hai scoperto?» Chiese infine. Mentire a Kakashi sarebbe stato inutile, non era uno che parlava a vanvera, sicuramente aveva delle prove per affermare qualcosa di così grosso. E per un certo verso, Sasuke si sentì più leggero, ora che quel pericoloso segreto verteva anche sulle spalle di qualcun'altro.
«Sono solo stato attento.» Rispose Kakashi. «Prima era un sospetto, ma alla riunione con il capobranco del Sud ho avuto le mie conferme: parlando delle dentature ha detto "voi lupi", come se appartenesse a una specie diversa. Non era un vampiro, né un ghoul o uno stregone, non è stato difficile.»
«Tutto qui?» L'Uchiha alzò un sopracciglio.
L'uomo dai capelli d'argento parve sorridere da sotto la maschera. «Quando si è tolto la maglietta ho anche visto il suo tatuaggio. L'ho riconosciuto subito, viene impresso ai loro bambini non appena vengono al mondo, ed è specifico di questa zona.»
Come al solito, Kakashi aveva dimostrato che il suo incredibile spirito d'osservazione non era solo una diceria che girava per il Paese.
Sasuke si lasciò sfuggire un mezzo sorriso. "Come ho anche solo sperato di tenere nascosto qualcosa a quest'uomo?" «È così. Nel branco c'è chi potrebbe avere problemi con le volpi, perciò sarebbe meglio che rimanesse un segreto.»
«Per il momento sono d'accordo.» Gli concesse. «Ma non puoi continuare a mentire per sempre, Sasuke. Il rapporto tra un Alpha e i suoi Beta...»
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo. «Lo so, si basa sulla fiducia. Se non c'è, è come togliere le fondamenta a una casa e pretendere che resti in piedi. Me lo ripeti come un mantra da quando ero un moccioso.»
L'uomo ridacchiò. «E non smetterò di farlo. Tornando a noi, se vuoi evitare un altro episodio del genere dovresti fonderti con lui.»
«Come scusa?»
«Mi hai capito benissimo, non farmelo ripetere perché è imbarazzante. In questo modo suggellereste in via definitiva la vostra Unione, e otterresti l'autocontrollo che ti serve durante la luna piena.»
Le guance dell'Alpha assunsero un vago pallore rosato. Fondersi con Naruto? L'idea -ovviamente- lo tentava, ma... Non poteva dimenticare quello sguardo.
Terrore, puro terrore, in quelle spettacolari iridi celesti.
Scosse appena la testa e si alzò in piedi di scatto. «Non posso. Non vorrà che mi avvicini a lui.» Disse lapidario. Prese il mantello e lo indossò, dopodiché si appoggiò allo stipite della porta e lanciò un ultimo sguardo a un impassibile Kakashi. «Vado a sistemare quegli Omega, tornerò tra qualche ora.»
E lasciò la stanza, senza più dire una parola. Kakashi non lo fermò, tuttavia ne fu davvero tentato, e quando rimase solo nello studio sospirò pesantemente, abbassandosi la maschera. Quel ragazzo era più testardo di un mulo.

💮💮

"Secondo me Spongebob e Squiddy hanno una relazione."
Sei tu l'esperto di froci, non guardare me.
"Sei divertente quando un ombrello in culo, Volpe del cazzo."
Quindi sono esilarante almeno per te, visto che il tuo culo fa eco.
Naruto sbuffò sonoramente, cambiando canale per l'ennesima volta, e ritrovandosi ancora al primo.
«Ci rinuncio!» Esclamò, spegnendo la televisione e lanciando il telecomando sul piccolo divano da cui si alzò.
No, non si stava annoiando. Semplicemente aveva passato tre giorni d'inferno, e alla fine era scoppiato: dopo la luna piena, non aveva praticamente più visto Sasuke, il quale sembrava essersi rifugiato nel lavoro ignorandolo totalmente.
Tutto per quanto era successo in camera da letto. Eppure, a un mese dal suo arrivo nel Branco del Nord, Naruto non si era mai sentito così vivo come quella notte: certo, per un momento aveva avuto paura di come la situazione avrebbe potuto evolversi, ma... Un momento, cosa?
Sono sconvolto anch'io, Disse Kurama, Ti fai scopare in tutte le posizioni del kamasutra più qualcuna inventata, e poi non appena l'Uchiha ti limona ti comporti come una verginella.
I

l biondo non rispose perché, seppur in modo rude e sconveniente, Kurama aveva centrato il punto.
Lui non era mai stato timido nel sesso, anzi, era probabilmente il passivo meno passivo della storia, e allora perché quando Sasuke gli aveva ficcato la lingua in bocca con fare famelico (trattamento rozzo ma che la kitsune trovava molto eccitante) era andato nel pallone? Ansia da prestazione? Assolutamente no.
Cosa lo aveva spinto ad allontanare il lupo prima che giungessero alla frutta? Insomma, nonostante lo avesse più volte ignorato e soppresso il desiderio c'era, ed era sicuro che anche per l'altro fosse lo stesso. "Mi manca qualcosa... Qualcosa che non sto considerando."
Naruto non si era mai scervellato così tanto in vita sua, giunse a uno sfibrante mal di testa in tempo straordinariamente breve, e si accasciò sul divano con un sospiro afflitto.
Il suono delle chiavi infilate nella serratura del portone d'ingresso, insieme a un ormai familiare odore di muschio, fecero drizzare in piedi per l'ennesima volta il ragazzo, nel cui cervello però risuonò anche un campanello d'allarme: sangue, c'era del sangue ed era di Sasuke.
Questi fece il suo ingresso in casa a passi strascicati, tenendosi un punto indefinito del torace con una leggera smorfia sul viso diafano, contornato da qualche graffio rosso: Naruto sgranò gli occhi, era la prima volta che lo vedeva così ridotto male e, contando che non aveva un faccia a faccia con lui da più di tre giorni, rimase abbastanza sconvolto.
«Teme... Che ti è successo?» Mormorò preoccupato, e fece per avvicinarsi, ma Sasuke indietreggiò faticosamente, poggiando la schiena contro il muro.
«Sto bene, dobe. È solo un taglietto.» Rantolò, con voce graffiante.
«Certo, e io sono etero. Vieni, ti porto di sopra.»
Ricevendo una debole protesta, Naruto gli fece cingere il braccio intorno alle sue spalle e lo accompagnò fino in camera da letto, stando bene attento a non fargli male salendo le scale: fortunatamente, l'Uchiha non emise un suono, ma forse aveva solo una grande sopportazione del dolore.
E doveva essere tanto, vista la quantità di sangue che gli impegnava i vestiti.
«Chi ti ha ridotto così?» Chiese il biondo, aprendo la porta con un calcio e procedendo nella camera da letto quasi trascinando Sasuke.
«Parli come se mi avessero strappato un braccio, Usuratonkachi.» Ringhiò quest'ultimo, liberandosi dalla presa del compagno e sedendosi sul letto con una smorfia di dolore. «Sto bene, l'autoguarigione farà effetto a momenti.»
«Aspetta, mi stai dicendo che non hai ancora iniziato a guarire? Cazzo, con chi hai fatto a botte, Bruce Lee?»
«Non è niente.» Ripeté il lupo. «Devo solo... Riprendere fiato. Non volevo lasciare il villaggio scoperto per troppo tempo.»
«Ah, quindi hai anche corso? Ma sei scemo?» Naruto si irritò. «Ci credo che non stai guarendo, razza di idiota!»
«Smettila.» Sbottò Sasuke a quel punto, tenendosi il fianco. «Smettila di fare così, dobe. Non dovrebbe importarti di me.»
Naruto si ammutolì. Era questo che pensava? "Non ha tutti i torti. Quella volta, lui ha quasi..." Scosse appena la testa. «Che stronzate dici? Vado a cercare Sakura-chan.»
Potrebbe morire prima, se non inizia a guarire, Commentò Kurama con disinteresse.
"Non sei d'aiuto."
Sono proprio sprecato dentro di te, sbuffò irritato, ti sei già dimenticato cosa puoi fare con quella linguaccia che ti ritrovi?
Naruto aggrottò la fronte, cercando di capire cosa volesse dire quella volpe omofoba sputa sentenze. Dopo qualche secondo, si illuminò.
"Ma certo! Come ho fatto a essere così stupido?"
Talento naturale, suppongo.
«Sas'ke, togliti la maglietta.» Esordì a quel punto, voltandosi verso l'Alpha.
Questi alzò gli occhi al cielo. «Sei sordo? Ti ho detto che non serve, idiota. Sto bene.»
«Se non ti spogli da solo lo faccio io. Vuoi avere un erezione moribondo?» Lo minacciò, sembrava serio al riguardo, e ciò fece correre un brivido sulla schiena di Sasuke.
Lentamente, gemendo contrariato per lo sfregare della ferita sul tessuto, si liberò della sua t-shirt e la lanciò in un angolo della stanza con poca cura.
Naruto sbiancò.
Un taglio enorme, lungo e profondo, occupava gran parte del torace del lupo, dal fianco sinistro fino alla spalla destra: se fosse stato parallelo, avrebbe centrato il cuore, e sarebbe stata la fine. Il familiare odore putrido del sangue si diffuse nella stanza e, al pensiero di quello che stava per fare, il biondo ebbe quasi un conato.
"Funzionerà?" Chiese, avvicinandosi lentamente al compagno, che d'altro canto non si perdeva un suo movimento.
Fino a prova contraria, sì. Mi raccomando, testa di cazzo, vedi di impegnarti questa volta: voglio vedere un'opera degna delle pubblicità dei Polaretti.
Naruto deglutì un fiotto di saliva, sentendola impregnarsi all'altezza della lingua; si inginocchiò ai piedi del letto, proprio davanti a Sasuke.
«Sdraiati, teme.» Mormorò, rosso in viso. Si stava già pentendo della sua decisione, d'altronde era l'unico modo per innescare l'autoguarigione.
«Cosa vuoi fare?» Domandò l'altro sospettoso, ma obbedì reggendosi sui gomiti, in modo da poter osservare ogni azione della kitsune.
Naruto non rispose e si sporse, avvicinandosi alla ferita e storcendo il naso alla vista dello squarcio. «Che cos'è? Merda...»
«Dobe, non sto scherzando. Cos'hai intenzione di fare?»
«Leccarti.»
Per un momento, nella stanza piombò il silenzio, così improvviso ed assoluto da rasentare il religioso.
«Mi prendi per il culo?» Chiese Sasuke, pur sentendo chiaramente il battito dell'altro perfettamente calmo, segno che non stava mentendo.
«La saliva delle kitsune induce a una guarigione più rapida.» Disse il ragazzo, flebile. «In altre parole, è curativa. Non guardarmi così, non è una stronzata.»
Sasuke, per un secondo, tacque.
«Non sei costretto a farlo.»
«Lo so.» Naruto si alzò in piedi. «Di certo non sono un cazzo di vampiro, quindi prima toglierò tutto questo sangue.»
E lo fece per davvero. Andò in bagno, prese un asciugamano e lo impregnó d'acqua, poi tornò in camera e, con estrema delicatezza, pulì la ferita di Sasuke, imprecando a denti stretti quando sentiva il corvino gemere se toccava troppo il taglio.
In qualche minuto, poté chiaramente vedere la ferita vera e propria, e questa volta ebbe più di un conato: divenne verde, letteralmente.
Prese un respiro profondo. "Posso farcela. Basta percorrere il contorno e inizierà a rimarginarsi."
Non l'aveva mai fatto prima, più che altro perché non ne aveva mai avuto bisogno, e per un altro piccolo ma scomodo particolare: non poteva guarirsi da solo.
Così, lentamente, Naruto passò la lingua al limite del taglio di Sasuke, e iniziò a leccarlo.
Un brivido incandescente percorse il lupo che, stralunato, avvertì la gola seccarsi davanti a ciò che vedeva: il biondo, con le guance vagamente arrossate, percorreva minuziosamente la linea del suo petto con piccole lappate, alternate da altre più profonde, quasi... Eccitanti.
La temperatura della stanza stava salendo in modo indecente, così Sasuke disse, con voce roca: «Perché lo fai?»
Naruto alzò la testa e interruppe il contatto, con un rivolo di saliva che univa i loro corpi: ansimava leggermente, gli occhi celesti erano un po' lucidi e le guance arrossate, il lupo sentì un calo di salivazione non da poco. «Mmh? Non lo so. Mi hai fatto prendere un colpo, prima, e ho pensato di dover fare qualcosa.»
Uno sfrigolio e un dolore acuto portarono lo sguardo di Sasuke sulla ferita, che aveva iniziato a rimarginarsi, anche se lentamente.
Naruto gli diede un'altra leccata, questa volta in modo più veloce e sbrigativo, come se volesse continuare la conversazione: e in effetti, era così.
«In questi tre giorni, ho continuato a pensare a cosa è successo durante la luna piena.» Spiegò, pensieroso. «Non capivo perché, nonostante di solito non rifiuti mai del sesso, quella volta mi sia opposto.»
«Avevi paura.» Gracchiò Sasuke. «L'ho visto, avevi paura di me. E l'hai ancora, non è vero?»
«Nah.» Rispose Naruto, scrollando le spalle, con il battito cardiaco ancora calmo e placido. Il corvino sgranò gli occhi. «Non ho mai avuto paura di te. Avevo paura per te, perché avevi perso il controllo: cazzo, li hai visti anche tu i film, no? Il lupo che perde se stesso e diventa una specie di animale. Non volevo...» Arrossì, rendendosi conto di ciò che stava per dire. "Non volevo perderti." «Non volevo che diventassi così.»
Sasuke non credeva alle sue orecchie, gli sembrava tutto irreale, inverosimile. Per un po', nessuno dei due parlò più, l'unico suono che riempì la camera in legno di pino fu quello dei respiri dei due, leggeri ma udibili e prossimi a unirsi.
Circa una decina di minuti dopo, Naruto si staccò completamente da Sasuke, asciugandosi la bocca con il dorso della mano; la ferita non era ancora guarita, ma l'autoguarigione aveva finalmente iniziato a manifestarsi, perciò in poco tempo di quel brutto taglio non sarebbe che rimasta una sottile cicatrice, oppure proprio nulla.
«Ha funzionato.» Disse il corvino, mettendosi seduto con una certa fatica: piegare il torace non gli causava un dolore assurdo come prima, ma bruciava abbastanza. «Grazie.»
«Figurat-»
«No, intendevo... Grazie per quello che hai detto. Non avevo mai perso il controllo prima, ecco... Mi dispiace. Non mi avvicinerò più, se non lo vorrai.»
Naruto si ammutolì, completamente sconvolto. Quelle parole, dette addirittura con un principio di balbuzie, da un tipo come l'Uchiha, lo sconvolsero, e finalmente gli fecero capire ogni cosa: aveva trovato il tassello mancante, la tessera del puzzle, l'ultima carta per completare il castello. Ecco cosa lo aveva convinto a respingere Sasuke, quella notte, ecco cosa lo aveva spinto ad aiutarlo adesso... "I sentimenti."
Erano i sentimenti che, inconsciamente, aveva iniziato a provare per lui. Vuoi perché erano compagni, vuoi perché era davvero bello, vuoi perché era gentile, anche se brusco, e si prendeva sempre cura di tutti, anche a costo di fare qualche stupidaggine. Qualsiasi fosse il motivo, ormai Naruto sapeva di non potersi più tirare indietro.
Un giorno amerai qualcuno, Nacchan. E quel giorno non piangere, ma sorridi, perché significa che mi avrai dimenticata.
Con gli occhi lucidi, Naruto esibì un sorriso tremolante. Guardò Sasuke dritto negli occhi, e pensò che il nero fosse molto più intrigante del rosso, soprattutto se così profondo.
«Oi, teme. Non so cosa fate voi lupi tra compagni, ma... Come dire... Invitami ad uscire. E non azzardarti a state lontano da me, perché altrimenti giuro che torno da Gaara.»
Sasuke aggrottò la fronte. «Dovrai passare sul mio cadavere almeno una decina di volte, prima che ti lasci tornare da quel tizio.»
Naruto scoppiò a ridere. «Sei solo geloso perché lui ha il Contatto e tu no!»
L'Uchiha sogghignò. «Ho come la sensazione che questa disparità si colmerà presto.»
La kitsune divenne rossa fin sopra le orecchie, incapace di replicare per qualche secondo, dopodiché cominciò a sbraitare come un dannato contro il suo compagno, che si lasciò andare a una risata di cuore. Un suono così perfetto che Naruto avrebbe potuto avere un orgasmo solo sentendolo.
Uchiha uno, Uzumaki zero, Disse Kurama, fischiando, Cambio campo, palla ai licantropi.
Poco dopo, le labbra dei due si sfiorarono. Fu un contatto misero, come il primo che avevano avuto, ma da allora le cose sarebbero andate verso tutt'altra direzione: perché proprio lì, proprio ora, anche se in modo poco ortodosso, Sasuke e Naruto si erano reciprocamente accettati come compagni.



Zona Autrice:

CE L'ABBIAMO FATTA.
ALLELUIA. 3000 PAROLE MADO'.
Ohayo, minna-san!

Come va? Spero bene ^^
So che speravate in qualcosa di molto fluff, ma ehi, sono Naruto e Sasuke, hanno il romanticismo di uno sgabello. Non potevo piazzare lacrime e confessioni, con "All of me" di John Legend e i cori angelici in sottofondo.

Sotto sotto, sapete anche voi che non è nel mio stile u.u

Per rispondere al vostro interrogativo dunque, sì, è come se si fossero messi insieme.
Vi giuro che, in confronto a URFDO dove per darsi la mano ci mettono un anno e mezzo, mi risulta tutto molto surreale XD

Ho dei buchi di trama che probabilmente riempirò con scene Sasunaru. Non ho idea di quando farli accoppiare, ma il momento in questione non è lontano, fidatevi.

So che aspettate solo questo, monelli. Lo aspetto anch'io.

Bene, sono tornata poco fa da scuola e ho una fame boia, mi dedicherò a nutrirmi.

Sayonara!💕

- C_AndyMou




Volevo mettervi un mio selfie qui sotto, ma dire che sono un abominio è un complimento, quindi passo.
Se arriviamo a 10k con... Bo, qualcosa? Faccio un Face reveal di quelli potenti AHAHAHAHA NON MI VEDRETE MAI.
Vanessa_Butterfly_ per quanto riguarda te, comprerò il tuo silenzio😂

P.s la foto del capitolo non ha senso ma non ne avevo, rip.

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