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[18] ▪️Dinkleberg▪️

«Non vedrò l'alba, me lo sento.» Farneticò Naruto per l'ennesima volta, torturandosi le mani mentre faceva avanti e indietro per il salotto, tanto che di lì a poco avrebbe potuto scavare un solco nel pavimento.
«La fai troppo tragica.» Commentò Sasuke, disinteressato, e diede un'ultima occhiata alla lettera per il Branco dell'Ovest. Ne fu soddisfatto, la piegò accuratamente e la mise in una busta che sigillò. «Non so quale sia la tua visione della luna piena, dobe, ma non ci è mai morto nessuno... Più o meno.»
«So solo che diventate più incazzati e irritabili. Praticamente vi viene il ciclo.»
«Sì, e poi vediamo le streghe volare in cielo a cavallo di una scopa, mentre noi ululiamo alla luna come cani randagi.» Fece, sarcastico, l'Alpha. «Non fare di tutta l'erba un fascio, dobe, queste sono solo leggende metropolitane.»
«Allora illuminami, Sasuke-senpai.» Borbottò Naruto, un alone rosato sulle guance. D'accordo, forse guardare Twilight e quell'altra serie tv per adolescenti lo aveva leggermente suggestionato, ma d'altronde Gaara non si era mai premurato di spiegargli le usanze della sua razza. L'unica cosa a legarli era il sesso: la solitudine era già stata cancellata dalla lista del rosso, ma non da quella del biondo.
«Sostanzialmente non è un pericolo, ma rimarrai in casa per non destare sospetti: sugli Omega, la luna ha effetti peggiori, nessuno si farà domande non vedendoti in giro.»
«Mi stai dicendo che non succede proprio niente?» Chiese Naruto, che a quel punto era un po' deluso.
«Dipende.» Disse Sasuke a quel punto, incrociando le braccia al petto. La maglietta con lo scollo a v che indossava si tirò leggermente verso il basso, mostrando il torace scolpito, e da quel momento per la kitsune fu abbastanza difficile concentrarsi. «L'influenza della Luna è soggettiva, varia di lupo in lupo. Di solito avanzando con l'età si inizia ad ottenere un certo controllo, ma non è sempre così: ci sono persone che fin da piccole non sortiscono nessun effetto eccetto un vago prurito, e altre che per tutta la vita sono condannate ad atroci sofferenze una volta al mese.»
«È orribile... Anche i bambini patiscono tutto questo?»
«Finché non si trasformano per la prima volta ne sono immuni.» L'Alpha tamburellò nervosamente le dita sul tavolo della cucina, dove era ancora seduto. «Il che mi porta a pensare che April combinerà qualche guaio. Di solito si rintana qui per tutta la notte, ma dopo che ci ha sentiti sono sicuro che il suo orgoglio le impedirà di farlo.»
Naruto si rabbuiò. «Oggi ho sentito due ragazze parlare. Avevi ragione, teme, le parlano dietro e anche in malo modo.»
Il compagno non rispose, ma emise un flebile sospiro prima di alzarsi, la lettera per il branco dell'Ovest tenuta con una delicatezza invidiabile.
Il biondo però, non aveva ancora finito. Un dubbio lo tormentava, lo espose con voce stranamente esitante. «Sas'ke... A te che cosa succede, con la luna piena?»
«Da quello che mi hanno detto, la mia famiglia ha sempre retto abbastanza bene i suoi effetti. Non mi ha mai dato fastidio.» Rispose, in tono lugubre.
Ricordati queste parole, Uzumaki, perché ho la sensazione che verranno buttate nel cesso.
E il sesto senso di Kurama non aveva mai fatto cilecca.

💮💮

La notte della luna piena arrivò in fretta. Naruto aveva passato la giornata a combattere con il senso di inquietudine che gli attanagliava le viscere fino all'esasperazione.
Aveva un brutto presentimento, non riusciva a non pensare a April e al fatto che sarebbe potuto succederle qualcosa per colpa sua; aveva chiesto al teme di andarla a cercare, ma questi aveva ribadito che la ragazzina, nonostante fosse arrabbiata, non era così stupida dall'andarsene in giro a zonzo quella notte.
"Già, ma se lo fosse?" Era questo il tarlo che rodeva in testa alla kitsune. La possibilità, seppur remota, che fosse davvero là fuori, e che qualche lupo fuori controllo potesse farle male.
Perché ti preoccupi così tanto per lei? L'hai conosciuta nemmeno un mese fa, e solo per una giornata. Ti sei già affezionato a questo branco? Chiese Kurama, sospettoso.
Naruto sbuffò, passandosi una mano tra i setosi capelli dorati. "E anche se fosse? Sono anni che non mi rilasso un po'. Inizio a pensate che anche se il teme non mi fosse sempre addosso, probabilmente avrei stazionato qui comunque."
Questo si era capito, Ribattè acidamente la Volpe, Non ti ha intimidito il lupo Grigio, figuriamoci le parole di quel tizio sul controllare dove andassi. Eppure, non hai provato a fuggire nemmeno una volta, è ovvio che sia perché non vuoi.
Naruto odiava quando era così acuto. Era vero, in altri casi se ne sarebbe fregato, e sarebbe scappato, ma quella volta... Non ne aveva voglia, a dir la verità. E perché impegnarsi tanto in qualcosa che, in fondo, non voleva?
"Sto bene, qui. Nessuno tenta di uccidermi, ho persino degli amici. È così sbagliato?"
Non te ne sto facendo una colpa. Voglio solo premurarmi che non ti faccia troppe illusioni: loro non sanno che sei una kitsune.
Ma il biondo cominciava a dubitare anche di quella paura. Era così importante, in fondo? Alla fine, era un ragazzo come gli altri, non gli sembrava di essere spaventoso od ostile...
Certo, tranne quando ti trasformi in un bestione di due metri con le zanne lunghe come spazzolini, che poi sarei io, Commentò Kurama, sarcastico. Scese il silenzio tra i due, il Guerriero dell'Anima lo ruppe poco dopo, in tono brusco ma più morbido.
La tua felicità non mi dà fastidio, moccioso. La sento scorrere anche nelle mie vene.
E questo, per Naruto, valeva più dell'approvazione del mondo intero; sorrise mimando con le labbra qualcosa che non aveva ancora il coraggio di dire ad alta voce.
Ti voglio bene anch'io.
Fece per chiamare Sasuke a gran voce, quando si rese conto che non era ancora tornato. Poco fa era stato contattato via collegamento mentale da chissà chi, a causa di un lupo che aveva perso il controllo, finendo per aggredire dei ragazzini; l'Alpha si era precipitato sul posto, anche se Naruto non capiva perché l'aveva fatto con così tanta foga. Doveva tenere davvero al suo branco.
Sbuffando, il biondo si alzò dal divano grattandosi la schiena, con l'intenzione di mangiare qualcosa, quando delle voci fuori da casa attirarono la sua attenzione: anzi, per la precisione era una voce sola, gli altri erano ringhi sommessi.
«Avvicinatevi ancora e vi prendo a calci nelle palle, mi avete sentito?»
"April." Pensò immediatamente, e altrettanto in fretta un campanello d'allarme si attivò nel suo cervello.
Solo una cosa poteva aver portato la ragazzina qui, e non ci voleva un genio per capirlo: pericolo.
Sento almeno due lupi lì fuori. Li facciamo fuori?
"Certo che no. Me ne occuperò alla vecchia maniera."
E senza esitazione, non senza imprecare contro il suo assente compagno, Naruto spalancò la porta di casa e uscì, tuffandosi nel buio.
Non poteva usare gli occhi di Kurama, ma l'oscurità non era mai stata un problema per lui, così si diresse subito sul retro della piccola villetta, dove i ringhi e i grugniti, così come le vuote minacce, andavano intensificandosi.
«State indietro... Non mi avete sentit-»
«Sei venuta a vendere biscotti, cosetta?» La interruppe Naruto, con un piccolo ghigno. Lei sobbalzò.
Come immaginava, due lupi di media stazza incombevano ringhianti sulla ragazzina con le lentiggini, tremando leggermente; sembrava stessero tentando di contrastare la loro natura, ma invano. Uno dei due, il più grosso, commise l'errore di ruggire, e saltare addosso alla preda designata.
Con uno scatto, la kitsune lo colpì con un pugno sul muso, tanto forte da farlo schiantare contro l'albero più vicino, e ammaccarglielo.
«E voi chi sareste, i Dinkleberg? Fuori dalla mia proprietà, altrimenti vi strappo i denti uno a uno.» Li minacciò, mostrando i denti ancora umani.
Se la razza dei lupi fosse stata in grado di ridere, probabilmente l'avrebbe fatto. Invece i due si limitarono a ringhiare più forte.
«Vai dentro, cosetta.» Disse Naruto, smanioso di fare a botte. Era da un po' che non menava le mani, e la legittima difesa era un pretesto più che appetibile.
«Scordatelo! Ti ammazzeranno, Bakaruto.» Rispose lei, deglutendo un fiotto di saliva. «Sono venuta qui perché pensavo ci fosse Sasuke. Lui avrebbe potuto cacciarli... Anche se è fottutamente frustrante.»
Mandala via, muoio dalla voglia di pestare qualcuno, sbottò a quel punto Kurama.
"Te lo scordi. Non commetterò lo stesso errore due volte."
La Volpe ringhiò. Potrei prendere il controllo con la forza. Sai che non mi faccio problemi.
"E io potrei riprenderlo altrettanto in fretta." Ribattè Naruto, tirando un calcio sul muso dell'altro lupo e scaraventandolo così sul primo, che si vide arrivare il compagno addosso e non riuscì a evitarlo. "Quando ci sono di mezzo i lupi non sai controllarti, sacco di pulci."
Ci fu silenzio per qualche secondo.
Quello che faccio è una proiezione dei tuoi desideri più reconditi, ricordatelo. E tacque.
Naruto sbuffò sonoramente, non gli piaceva litigare con Kurama ma sapeva di non essere nel torto: piuttosto, intimò nuovamente ad April di andarsene.
«Dico sul serio, cosetta: vattene. Non so per quanto tempo riuscirò a controllarmi.» Le stava dando le spalle, così si permise di spalancare gli occhi screziati di rubino, e ringhiare appena. I lupi indietreggiarono, mostrando i denti.
Dopo qualche secondo di silenzio, la ragazzina esordì le sue ultime parole, prima di correre in casa e chiudersi la porta alle spalle.
«Vedi di non farti uccidere.»
Naruto sogghignò, mentre le sue unghie si allungarono con qualche scricchiolio. «Non sono io ad essere a rischio, qui.» E piantando per bene i piedi nel terreno, spiccò un balzo verso i licantropi e attaccò.




























NELLA PROSSIMA LEMON.
SIAMO CARICHI?
Scusate il ritardo e l'ora, sono le 23.59 omg <3

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