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[7] ▪️La realtà▪️

«Fisicamente stai bene. Sei disidratato, so che sembra scontato, ma devi bere! Almeno due litri e mezzo, per come sei messo. E mangia di più.» Gli raccomandò Sakura con un sorriso, all'ingresso della casa.
Naruto annuì, chinando appena il capo educatamente. «Grazie, Sakura-chan. Lo terrò a mente.» E le sorrise di rimando, facendola arrossire appena.
Oh, ma guardati! Sembri quasi etero, commentò Kurama.
"Vaffanculo."
La giovane dai capelli di ciliegio si era trattenuta solo per una ventina di minuti, visitandolo con fare professionale e facendogli qualche domanda, grazie a Dio non difficili o personali: la diagnosi lo aveva rassicurato, alla fine, perché a quanto pareva la sua spossatezza era dovuta solo al fatto di non aver mangiato e bevuto di recente. In effetti, a conti fatti non mangiava da quasi una settimana, contando che non aveva mai toccato il cibo rubato agli Omega e anche se il suo metabolismo soprannaturale lo aveva aiutato nel sopravvivere, adesso stava morendo di fame.
La porta si chiuse, e Naruto e Sasuke rimasero soli, nel silenzio. Fu il biondo a rompere quel clima di tensione, in tono imbarazzato. «Devo ringraziare anche te, Sasuke. Ero troppo debole per trasformarmi, se non fossi intervenuto quel lupo mi avrebbe ucciso.» Il suo sguardo si velò di senso di colpa, intenerendo l'altro. «Anche se, credo che avrebbe fatto solo giustizia.»
Sasuke si sentì in dovere di rassicurarlo, in parte per la rabbia che provava, in parte perché non riusciva a vederlo così giù di morale. «Questo è un mondo crudele. Gli Omega hanno scelto di rimanere soli, e così si sono esposti al pericolo di non avere alcun branco a proteggerli.»
Gli occhi azzurri di Naruto si affilarono, per un momento. «Nessuno sceglie di stare solo.»
Dovresti fare il poeta. Guarda che posa da uomo vissuto!
"È bello come tu riesca a fare del sarcasmo anche in un momento simile, Kurama. Dio, qual è il tuo problema?"
Non lo so, la mamma fin da piccolo mi ha detto che ero un bambino speciale, fu la risposta, in tono infantile.
Sasuke non seppe come rispondere a quelle parole, ma trovò subito un pretesto per riallacciare la conversazione. «Vuoi mangiare?»
Lo stomaco di Naruto brontolò rumorosamente, facendo arrossire ancora il proprietario. «Dannazione, sì! Mi sento deperito.»

💮💮💮

E così, qualche minuto dopo, Naruto si trovò a tavola con la Bestia Nera, intento a mangiare tutto quello che gli capitava a tiro, senza accennare minimamente a fermarsi. Se qualcuno gli avesse detto qualcosa del genere prima, gli avrebbe riso in faccia per ore.
«Da quanto non mangiavi?» Fu la domanda, sarcastica, di Sasuke, che stava bevendo solo un caffè.
Il biondo finì di svuotare il suo quarto piatto, bevve un sorso d'acqua e poi rispose. «Una settimana. Non guardarmi così, il mio record è di tre.» Si riferiva allo sguardo quasi costernato del corvino.
«Anche evitando i centri abitati, avresti potuto cacciare per sopravvivere.»
Sì, e magari sparare qualche fuoco d'artificio, per farci individuare meglio.
Naruto si grattò la guancia un un dito, imbarazzato. «Ecco... Diciamo che quando mi trasformo do abbastanza nell'occhio, perciò non lo faccio molto spesso.»
«Capisco.» Rispose Sasuke, che in realtà era confuso da quel ragionamento: con in ballo la sua stessa vita, quel tizio non voleva comunque trasformarsi. «Sei un Omega?»
Il biondo trasalì.
"Bene, è il momento di raccontare cazzate a chi mi ha curato e aiutato, ancora." Pensò, incupendosi mentalmente. Per qualche strano motivo, la cosa non lo divertiva più come un tempo.
Idiota, i Lupi riescono a sentire se menti. Abbiamo già fatto questo errore con gli altri due, dimenticandocelo, non credo sarebbe vantaggioso farlo anche con un Alpha, gli ricordò Kurama.
"E allora che facciamo?" Chiese, preoccupato. Dire la verità era fuori discussione, ma era anche vero che non era giusto mentire nei confronti...
Smettila di sparare stronzate, fu la risposta di Kurama, ringhiante, Vorrei ricordarti che siamo soli per colpa loro.
"No, non è vero." Alla fine, Naruto trovò la sua risposta. "Non è stata la Bestia Nera a estinguerci, né il suo branco. Perciò adesso smettila, Kurama."
Credi che stia solo generalizzando? Tutti i lupi sono più mostri di noi.
"Anche quei tre che ci hanno salvato nel bosco? Anche la ragazza che voleva cucinare per noi? Anche l'Alpha, che ci ha protetti? Anche l'Omega gigante, che agiva comandato dal dolore? Anche loro sono malvagi?"
Ti sei bevuto il cervello, a furia di stare con questi, Sbottò la Kitsune, fai come ti pare, ma non contare su di me, e tacque, mettendosi a dormire.
Naruto strinse i denti, irritato, e in quel momento si accorse di aver tenuto gli occhi chiusi per tutto il tempo; lo faceva spesso, quando parlava direttamente con Kurama.
Odiava litigare con lui, ma quando succedeva sapeva che solo il tempo poteva calmare lo spirito della volpe, e il suo.
Nondimeno, era pronto ad affrontare anche un branco intero da solo.
Aprì gli occhi, trovando Sasuke che lo guardava incuriosito, e si alzò in piedi forse troppo in fretta. «Io non... Io non sono un lupo.»
E se ne andò, dritto verso la porta. Il cuore iniziò a fargli male.
Venne presto raggiunto dall'Alpha, che gli si parò davanti. «Non mi importa.»
Naruto aggrottò la fronte. «Fammi passare. Non vorrai avermi qui, non sono come te.»
«Di cosa diavolo stai blaterando, dobe? » Ringhiò Sasuke.
Il ragazzo sospirò, dopodiché alzò il tessuto della maglietta che portava e scoprì il suo tatuaggio. «Lo vedi? Non è decorativo. Sono una kitsune, una volpe.»
Silenzio. Ecco, lo sapeva. Solo silenzio, prima della tempesta. Debolmente, alzò lo sguardo, ma invece di occhi pieni d'ira ne incrociò un paio che lo guardavano imperturbabili. Naruto ne rimase sconvolto.
«Potresti essere anche un vampiro, un banale umano o qualsiasi altra cosa. Non è importante.» Gli disse, «Ciò che conta è quello che sei dentro. E sei buono, Usuratonkachi. Non ho mai visto nessuno pentirsi per aver ucciso il suo aggressore. Nessuno. Semplicemente lo si dà per scontato: uccidi chi tenta di ucciderti. Poi sei arrivato tu, che hai chiesto perdono a chi ormai sembra caduto troppo in basso persino per un gesto d'affetto; e alla fine, gli hai dato anche quello.»
Il biondo osservava stralunato quell'infervorato Sasuke, che lo guardava risoluto. Sentì le lacrime pungergli ai lati degli occhi, si morse il labbro. «Dovresti... Dovresti Uccidermi.» Mormorò, flebile.
«Non voglio. E non posso.» Rispose il lupo, più duro di quanto volesse essere. «Tu sei...»
E lo disse. A bassa voce, in tono sommesso, quasi in un soffio, ma lo disse.
Gli occhi celesti di Naruto si sgranarono all'inverosimile, la bocca formò una 'o' perfetta e le sue gambe divennero come gelatina. Guardò l'Alpha, la Bestia Nera, poi guardò le sue mani, che avevano iniziato a tremare compulsivamente.
Boccheggiò, appoggiandosi al muro più vicino, ed espirò chiudendo gli occhi.
«Non è vero.» Sussurrò, febbrile. «È uno scherzo. È solo un brutto scherzo. Impossibile.»
«Non lo è.»
«Sta' zitto!» Gridò all'improvviso, fuori di sé. «Ma certo, come ho fatto a essere così stupido? Ecco perché mi hai aiutato. Ecco perché ti importa di me! Di uno come me!» Si mise le mani tra i capelli. «È una follia. Kurama aveva ragione, aveva ragione, e io ci sono cascato come un idiota.»
Lanciò uno sguardo d'accusa all'uomo davanti a lui, che d'altro canto lo osservava apatico. «Ti ho difeso. Ho difeso te e il tuo branco, parlando con il mio spirito Volpe. Lui diceva che siete tutti uguali, io invece pensavo di no. Guarda un po', sono nel torto.» Ringhiò, gli prudevano le mani.
«Calmati. Non è così.» Tentò Sasuke, diplomatico.
Ma Naruto, di diplomazia, ne aveva piene le scatole. «Oh, certo, vuoi dirmi che difendi tutti quelli che vedi?» Un'esitazione, «Rispondo io per te: no! Non te ne importa nulla, di chi non ti serve.»
«Credi che l'abbia scelto?» Grugnì Sasuke, perdendo la pazienza, e si avvicinò all'altro fino a metterlo con le spalle al muro. «Non dipende da me, né da te. È così e basta. Quindi vedi di non comportarti come un moccioso e accetta la realtà dei fatti, perché questa è e questa rimane.»
Naruto, a pochi centimetri dal viso dell'altro, sentì il cuore scoppiare come un palloncino gonfiato troppo. Nonostante provasse paura, tentò di non dimostrarla almeno in viso, anche se sapeva che il lupo poteva sentirla. «Sei proprio uno stronzo. Saremo anche legati dalla luna o da quello che ti pare, ma io non amerò mai qualcuno come te.» Ringhiò, furiosamente.
Sasuke si sforzò di rimanere imperturbabile a quelle parole, limitandosi a serrare le labbra. Si guardarono negli occhi per un po', dopodiché l'Alpha si staccò dalla kitsune, allontanandosi.
«Se fuggirai, lo sentirò.» Disse, glaciale. «E ti riporterò indietro.»
In tutta risposta Naruto gli ringhiò contro, scoprendo i denti vagamente più affilati.







Zona Autrice:

Ohayo, minna-san!

Scusate se ieri non ho postato, non stavo molto bene e non sono riuscita a correggere le bozze come volevo :(
Duuunque, litigio tra Naruto e Sasuke, e poi tra Naruto e Kurama! Anche qui, con la backstory si va più spediti XD

Perché non ho mai niente da dire?! Vi anticipo che nel prossimo capitolo non ci sarà il sarcasmo del kyuubi, perché ancora arrabbiato con Naruto :(

E bo, niente. Sayonara!

- C_Andy

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