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[5] ▪️Sei un grande combattente▪️

Era... Cazzo, non c'erano parole per descriverlo: Naruto aveva visto un'infinità di licantropi, potendo notare come ognuno avesse un suo particolare colore, ma quello... Quello era più che raro, era unico. Il suo manto nero era come una notte senza luna, così scuro da essere magnetico; non vi era nemmeno una cicatrice a solcarlo, era immacolato, anche se di certo tutt'altro che puro. Una pelliccia del genere doveva essersi sporcata di sangue un numero infinito di volte, costatò il biondo ipnotizzato.
Non riusciva a togliergli gli occhi di dosso, e a proposito: non ebbe bisogno di vederlo frontalmente, per immaginare di che colore fossero i suoi.
Togliti di mezzo, ringhiò l'Omega, senza smettere di sbavare. Il suo tono era ancora furioso. È la mia preda.
Subito dopo, una voce tonante e profonda, quasi austera, incantò le orecchie di Naruto. Come osi penetrare nel mio territorio, Omega? Desideri forse la morte?
Solo vendetta, fu la risposta, Quel moscerino ha ucciso i miei sottoposti, ora io finirò lui.
I tuoi tirapiedi si trovavano nella terra del branco. Se non li avesse uccisi lui, lo avrei fatto io personalmente, ribattè l'Alpha.
"Aspetta, cosa? Mi sta proteggendo?!" Pensò Naruto, sconvolto. D'accordo, non in modo diretto, ma lo stava proteggendo! Perché mai avrebbe dovuto farlo? Non ci guadagnava nulla, anzi, in pasto a quel tizio non avrebbe più dato problemi.
Sì può sapere da che parte stai? Chiese Kurama, senza il suo solito sarcasmo. Sembrava distratto.
L'Omega ringhiò di nuovo, in un modo più sommesso e incerto. Percorrevamo il fiume, e lui ha rubato le nostre provviste. Chi pensi sia nel torto?
Il lupo nero grugnì. Vattene da qui, rifiuto, e non tornare più. Altrimenti, ciò che è successo ai tuoi sembrerà nulla, in confronto a quello che accadrà a te. La sua voce era tetra, e densa di macabre promesse. Era il tono di chi non avrebbe infranto il suo voto maligno, e metteva paura. Naruto rabbrividì.
Da quella frase, ci fu una gara spaventosa gara di sguardi: rubino contro zaffiro, benché sembrasse ironico data la natura di due, fu uno scontro durissimo.
Alla fine, il lupo grigio tentennò, e un ruggito dell'altro lo fece sobbalzare: dopo qualche secondo abbassò lo sguardo, con un ultimo ringhio, e subito dopo il capo. Era un segno di sottomissione tra lupi, se Naruto non ricordava male.
Realizzò un momento dopo ciò che significava: il lupo nero aveva vinto! Quindi lui non sarebbe morto, per ora.
"Allora non sono così sfigato!" Pensò, in un moto di speranza.
L'Omega, tuttavia, distese il muso in un ghigno sinistro, e alzando la testa spiccò un salto: fu così veloce che Naruto lo vide solo quando fu a pochi metri da lui.
Cercando di non gridare come una checca, rotolò di lato, lanciadogli il mantello; la bestia non perse tempo, si liberò dell'indumento finitogli sul capo e lo caricò nuovamente, in un ruggito di trionfo. O almeno, ci provò.
Con una zampata da capogiro, l'Alpha scagliò il nemico contro un albero vicino, che si infranse come un castello di carte; dopodiché, ruggì di pura rabbia.
Ti avevo avvertito. Raggiungerai i tuoi compagni all'inferno. E si scagliò contro l'Omega, tempestandolo di morsi e colpi.
Naruto rimase immobile, scioccato. Non era riuscito a realizzare praticamente nulla di ciò che era successo, dopo aver schivato l'assalto del lupo grigio: e continuava a non farcela vedendo i due guerrieri battersi in una lotta all'ultimo sangue.
Ridusse gli occhi a due fessure, osservando in particolare quello nero: al contrario dell'altro, sembrava non fare affidamento sul puro istinto animale, ma seguiva come... Una sorta di grezzo corpo a corpo, schivava e colpiva determinanti punti dell'Omega che, confuso da quella tecnica poco ortodossa, ruggiva di frustrazione e dolore per i colpi inflitti.
"Aspetta un momento." Pensò Naruto, e quasi sobbalzò. Possibile che... No, di sicuro no. Sarebbe stato il colmo. Non poteva essere, era certamente una sua impressione. Anche se... Quell'inquietante e mortale precisione, quel manto scuro, quella stazza titanica anche per un fuori taglia e la sua chiara posizione da Alpha la dicevano lunga.
E Naruto conosceva solo una risposta per quella combinazione di potenza, rapidità e tecnica.
Ci sei arrivato, finalmente, gli disse Kurama, divertito.
«La Bestia Nera...» Mormorò il biondo, terrorizzato. Ritirò ciò che aveva pensato poco prima, aveva ancora la sfortuna addosso. Iniziò a sudare freddo, mentre osservava Alpha e Omega intenti in una guerra di morsi.
Aveva sentito parlare di quel lupo, in passato: una creatura terrificante, con occhi e stazza troppo anormali per un Alpha, quale era, che seminava terrore in ogni campo di battaglia nel quale si recava. Un vero e proprio mostro, aveva sentito dire, che non conosceva pietà e coscienza, e che non esitava a massacrare chiunque nuocesse al suo branco, che nel complesso vantava diverse modificazioni genetiche innate, acquisendo così il titolo di branco più forte del paese.
La sua identità era sconosciuta, così come la sua forma umana, ma si vociferava che fosse una sorta di uomo altrettanto enorme, dal fisico temprato dalla guerra e profonde cicatrici che gli solcavano il pelo d'onice: in realtà, le descrizioni erano molte, ma di norma si pensava fossero tutte di fantasia. Nessuno sopravviveva abbastanza a lungo per vederlo umano, quel tizio.
"Che situazione di merda..." Pensò Naruto, il cuore a mille. Era consapevole che se avesse provato a scappare, il lupo grigio se ne sarebbe accorto, e l'altro avrebbe perso il suo vantaggio: la Bestia Nera sembrava determinata a proteggerlo, per qualche strano motivo, e lui di certo non si sarebbe tirato indietro.
Il suo profumo è ovunque, mi viene da vomitare, grugnì Kurama, scombussolato.
"Già, a chi lo-" Naruto si interruppe (come faceva a farlo mentalmente lo sapeva solo lui) e aggrottò la fronte. "Ehi, aspetta un secondo... Hai detto profumo?"
Ci fu un momento di silenzio, un momento di troppo, prima che giungesse una risposta. Ma che ti salta in mente?! Certo che no, idiota, ho detto odore. Il suo odore è rivoltante. Smettila di drogarti.
Il biondo si morse il labbro per non ridere, vedere Kurama imbarazzato o punto nel vivo era divertente e inquietante, anche se decisamente più la prima.

Tornò con mente e corpo alla battaglia, guardandola con occhi diversi: la Bestia Nera, eh? La osservò attentamente, stava (com'era ovvio) avendo la meglio sull'Omega che, pieno di sangue, indietreggiava e gemeva sempre più, reggendosi su tre zampe. La quarta era messa così male da non essere riconoscibile.
Alla fine, con un ultimo ruggito, il lupo grigio abbassò le orecchie, poi cadde a terra e smise di muoversi; il suo petto ferito si muoveva a malapena, presto avrebbe smesso completamente di farlo. Naruto, nonostante tutto, provò un po' di pena per lui, e si sentì in colpa: fino a quel momento, aver ucciso gli Omega gli era sembrata una lecita autodifesa, dopotutto l'oro l'avevano praticamente massacrato di botte, ma ora non la vedeva più in questo modo. Piuttosto, aveva privato un guerriero lupo di ciò che lo rendeva forte e felice, qualunque fosse il colore dei suoi occhi: un branco.
Si alzò in piedi, e tremando strinse il tessuto lacerato della felpa, a testa bassa. La Bestia Nera si avvicinò al nemico, per finirlo con una potente zampata probabilmente alla gola, ma il ragazzo le si parò davanti: probabilmente era sembrato ridicolo, rispetto alle dimensioni del lupo, ma non gli importò.
Si lasciò cadere in ginocchio davanti al grigio, che con le ultime forze tentò di alzarsi per morderlo; l'Alpha ringhiò, ma Naruto concatenò i loro sguardi.
Sasuke, racchiuso nella rabbia, vide le gemme diamantine di quel giovane opache di rammarico, e il suo cuore di ghiaccio parve sciogliersi sul posto.
Non smise di ringhiare, tuttavia fece un debole cenno con la testa.
Naruto si voltò nuovamente verso l'Omega, ormai redivivo, e alzò una mano verso di lui: questi non chiuse i suoi occhi di zaffiro, fieramente, e attese il pugno o il colpo del giovane, che però non arrivò mai.
In compenso, il palmo ambrato di Naruto accarezzò dolcemente la testa macchiata di sangue del lupo, che se prima si dibatteva ringhiando, presto si calmò, abbandonandosi senza forze al terreno.
«Mi dispiace... Mi dispiace tanto, non avrei dovuto farlo. Mi sono lasciato accecare dalla rabbia, e ho tolto la vita ai tuoi amici.» La sua voce tremò. «Sono proprio un idiota, eh? Mi rendo conto di aver sbagliato solo quando è troppo tardi per rimediare. Ti ho causato tanto dolore, e non potrò mai perdonarmi per questo... Io... Non voglio più che le persone soffrano per colpa mia.»
Forse senza accorgersene, l'Omega iniziò a piangere, uggiolando e singhiozzando senza ritegno; calde lacrime si mescolarono al sangue, come a evidenziare il fatto che il dolore seguisse sempre e comunque la morte.
Era un circolo vizioso senza fine, che mai si sarebbe interrotto: Naruto lo sapeva bene, non di meno, si lasciò trafiggere dai sensi di colpa.
Non auguro la solitudine nemmeno al mio peggior nemico... Per lo meno, rivedrò presto i miei compagni. La voce dell'Omega era esausta, ma priva di risentimento. Senza il rancore con cui si era rivolto a Naruto poco prima, questi si rese conto di quanto giovane dovesse essere, e si sentì morire.
«Va tutto bene,» Lo rassicurò, con voce dolce. «Starai bene, te lo prometto. Un uccellino mi ha detto che è come dormire, sai?»
Il lupo grigio alzò faticosamente la testa, utilizzando le sue ultime forze; la mano di Naruto, ormai lasciata molle sul capo della bestia, scivolò fino al suo muso, dove percepì il contatto di una lingua umida.
Sei un grande combattente. La voce di Kurama rimbalzò nella mente dell'Omega, che ghignò un ultima volta, prima di abbandonarsi alle ginocchia di un tetro Naruto, sull'orlo del pianto.
Da lì in poi, sprofondò il silenzio. Persino il bosco taceva, gli animali parevano essere completamente assenti, o in attesa di qualcosa che non sarebbe mai successo; un placido venticello scompigliava il pelo grigio dell'immobile Omega, senza un rumore, mentre altri soffi più consistenti si addentravano nelle ciocche dorate di Naruto.
«Sono proprio un gran coglione...» Mormorò. Quando era particolarmente scosso, non percepiva la differenza tra parlare e pensare, così il suo corpo agiva per conto suo. Di solito procurava solo figure di merda, ma in quel caso... Sembrava solo patetico, a parer suo.
Alzò nuovamente lo sguardo verso la Bestia Nera, che lo fissava imperturbabile con le sue gemme di rubino, e fece un piccolo sorriso tremolante.
«Non so perché tu mi abbia protetto. Non lo meritavo. Comunque, grazie.» Mormorò, improvvisamente spossato.
Sai cosa accadrà se ti addormenterai, vero? Chiese Kurama, non meno assonnato di lui.
Il biondo sbuffò debolmente, percependo il peso fisico e mentale di un riposo interrotto, e mai portato a termine, pesargli sulle spalle. "Di sicuro mi risveglierò in un posto sconosciuto, pieno di gente che vorrà farmi domande a cui non risponderò. A quel punto, potrebbe iniziare una travagliata storia d'amore..." Non terminò la frase che si accasciò a terra, accanto al corpo del lupo grigio, e perse i sensi.
Quest'ultimo, anche se Naruto non poteva vederlo, ben presto riprese la sua forma umana, in una posa scomposta: altro non era che un giovane uomo, di al massimo venticinque anni.
L'unica differenza tra lui e la kitsune stava nel fatto che il suo petto non compiva movimento alcuno.


















Zona autrice:

Ohayo, minna-san!
Innanzitutto, grazie per le 200 visualizzazioni! Un traguardo enorme, se penso che non è passata nemmeno una settimana dalla pubblicazione di questa storia... Vi sta piacendo, e ne sono davvero felice!
Il capitolo di oggi è stranamente serio, ma non potevo lasciare privo di morale un gesto ingiusto come quello di Naruto: rubare è sbagliato sempre, non importa in che mondo vi troviate u.u
Anyway, vacanze si avvicinano, e ciò significa... Più tempo per scrivere! Insomma, più o meno. I compiti ci sono sempre XD
A tal proposito, penso proprio di dovermi mettere a studiare.
Ci vediamo domani con un prossimo capitolo, stay tuned!

Sayonara,

- C_Andy

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