[4] ▪️Più ansia del nascondino▪️
Naruto, per l'amor di Dio, calmati! Asserì Kurama, esasperato.
"La fai facile, tu! Sei al sicuro nel mio corpo, volpe di merda!" Rispose Naruto, dopo l'ennesimo tentativo fallito di calmarsi con dei respiri profondi.
Uno di noi deve restare lucido.
Da poco, il villaggio era in gran fermento, cosa che aveva subito attribuito alla sua fuga: alcuni lupi in particolare si muovevano in gruppo, come soldati, mentre altri correvano ovunque con fare affaccendato.
In effetti, ora che ci pensava bene, forse non era per lui... Dopotutto, non era così importante per loro, giusto?
Giusto, a meno che non abbiano scoperto che sei una volpe. In quel caso, mettiti un peperoncino nel culo e corri, perché se ci prendono siamo morti.
Il biondo rabbrividì, lanciando un'altra occhiata fuori dal suo vicolo, poi ne uscì e iniziò a camminare a bordo strada, cercando di non farsi notare.
"Non voglio neanche pensarci." Passò accanto a una bancarella, e con fare innocente rubò il mantello di un negoziante distratto, appoggiato sul ripiano montato al momento; lo indossò, dopodiché si sentì molto più sicuro.
Sapeva come funzionava, quella situazione era solo un enorme deja vu per lui: fuga, ricerche e tante botte, sempre la stessa cosa. Probabilmente ora le guardie sapevano che faccia aveva, il che significava più difficoltà a uscire, ma niente di insormontabile. Se l'era cavata in situazioni peggiori di quella, uscendone solo con qualche cicatrice.
Fiutò l'aria per l'ennesima volta, percorrendo il sentiero di pietra, alla ricerca dell'odore dell'Alpha: non aveva idea del perché riuscisse a sentirlo più degli altri, forse la potenza faceva la differenza. Comunque sia, percepiva che era abbastanza distante da lui, e ciò lo rilassò; poco prima, nel vicolo, aveva controllato le sue condizioni, rendendosi conto di avere delle candide fasciature che gli percorrevano l'intero torace, dal tatuaggio in su, e anche diversi cerotti. Decisamente non poteva affrontarlo... Era stato così preso dalla fuga che non si era accorto della premura con la quale l'avevano curato.
Cos'è, gli sei grato? Devo ricordati chi sono e cosa ci hanno fatto?
Naruto non si lasciò scappare il ringhio che gli premeva in gola, ma digrignò i denti fino a farli stridere. "Non c'è bisogno che tu lo faccia. Lo so bene." In un momento, un flashback gli attraversò il cranio: urla, dolore e ululati. Sangue bagnato di lacrime e una carezza gelida, poi il buio.
Volevo solo accertarmene, Rispose Kurama, poi tacque.
Il ragazzo d'altro canto non continuò la conversazione mentale, limitandosi a proseguire a passo spedito: doveva uscire da quel posto, troppi lupi in una volta sola. Si sistemò il mantello, con un gesto scocciato. "Questa cosa mette più ansia del nascondino."
Finalmente, dopo qualche eterno minuto di cammino, giunse alle porte del villaggio. Scoprì così che non era racchiuso da una solida cinta di mura, come gli altri in cui era stato, ma l'unica cosa che lo separava dalla libertà era una sorta di arco di pietra raffinato in modo incredibile: disegnate elegantemente, con ghirigori fantasiosi, c'erano scene di guerra e pace, vita e morte, che incorniciavano entrambe le colonne.
Naruto non si soffermò a guardare gli affreschi, anche se gli venne in mente la mezza idea di buttarli giù a calci; piuttosto, spiccò un salto, atterrando sul tetto di una della case, e uscì dal villaggio con uno scatto repentino.
Inutile dire che iniziò a correre come il vento, senza voltarsi indietro: ce l'aveva fatta! E fanculo a quei sacchi di pulci, che non erano riusciti a trovarlo. Non trascorse molto tempo, tuttavia, che un poderoso ruggito squarciò l'aria e fendette la terra, facendola tremare insieme a Naruto.
Il ragazzo barcollò, perdendo velocità, e il suo cuore iniziò a palpitare come un pazzo, in preda al sentimento della più nera paura: quel verso... Era per lui.
Sta arrivando, disse Kurama, inquieto.
Un penetrante profumo di muschio si fece strada nelle narici del biondo, che imprecò, tornando a correre con il cuore fuori controllo.
💮💮💮
Sasuke stava parlando con una sentinella, quando lo sentì.
Percepì chiaramente che quel profumo inebriante era svanito nel nulla. E lì, capì che il suo compagno si era allontanato dal villaggio.
Ringhiò sommessamente, sentendo la rabbia invaderlo come un virus: si tolse il mantello e lo lanciò a un annoiato Suigetsu, che nonostante i riflessi sovrannaturali che avrebbe dovuto avere se lo prese dritto in faccia. «Ha lasciato il villaggio, vado a riprenderlo.» Non ci fu bisogno di aggiungere altro, era chiaro.
L'albino fischiò. «Prevedo una giornata divertente, per tutti quanti.»
«E per te sarà anche l'ultima, se non chiudi quella bocca.» Sbottò Karin, poi come al solito si rivolse a Sasuke in tono mesto. «Non devi per forza rincorrerlo, Sasuke-kun. Di sicuro ha ucciso lui quegli Omega, potrebbe essere...» La sua voce si affievolì, davanti allo sguardo di gelido del corvino. Era terrificante.
«Abbiamo tutti le mani macchiate di sangue qui, Karin. E se davvero fosse il mio compagno, ti converrebbe tenere la bocca chiusa.» Disse, monocorde.
La rossa deglutì, sistemandosi gli occhiali sul naso, poi sbuffò, tornando imbronciata. «Come ti pare, allora. Noi ti aspettiamo qui.»
«Avviso le guardie che te ne occupi tu.» Concluse Juugo.
Sasuke annuì, poi chiuse gli occhi. Sentì la forza del suo Guerriero lupo destarsi con un ringhio, chiuse gli occhi lasciandosi avvolgere dalla sua forza: il formicolio che provava in tutto il corpo mutò in dolore, ma vi era troppo abituato per emettere anche solo un debole gemito, così attese. Sentì il pelo crescere, le zanne affilarsi e le ossa spezzarsi, per ricomporsi in modo tale da lasciarsi andare su quattro zampe: in quel momento, era in perfetto collegamento con ogni membro del branco, poteva sentire i loro cuori battere e la loro forza vitale scorrere come acqua di sorgente. Li sentiva tutti.
Aprì finalmente gli occhi, di un penetrante rosso scarlatto, poi ruggì: fu un ruggito pieno di rabbia e avvertimento, il suo. In quel modo, colui che stava cercando sapeva che stava per essere trovato.
«Ehi, sbaglio o sei in versione da viaggio?» Commentò Suigetsu, alzando un sopracciglio sottile.
In effetti, la sua stazza era decisamente ridicola, rispetto a quella che usava in combattimento: aveva almeno trenta centimetri in meno, anche se arrivava tranquillamente al metro e sessanta. Sulle quattro zampe.
È meglio così, gli rispose Sasuke, tagliando corto. Era particolarità degli Alpha, avere due forme di guerriero lupo: un trucchetto molto utile per perlustrazioni o missioni discrete, in cui un bestione di due metri per tre sarebbe stato difficile da far passare inosservato.
Il moro, quindi, piantò le zampe nel terreno poi scattò, più veloce del vento: percorse mezzo villaggio in meno di un minuto, correndo al massimo della velocità come mai aveva fatto.
L'urgenza di verificare che il fuggiasco fosse il suo compagno lo logorava, doveva sapere la verità: a chi apparteneva davvero, quel profumo di alberi e fiori che lo attirava come una calamita?
Ci volle poco, e Sasuke si ritrovò a correre nella foresta, intorno a lui solo forme e colori indistinti; dovette rallentare, anche se il fiuto era più che sufficiente per scovare il suo compagno, non poteva continuare con quella andatura, avrebbe causato solo scompiglio.
Naruto si lasciò andare contro un tronco bruciato, il fiato grosso. L'ennesima fitta al fianco lo fece gemere, mentre si teneva le ferite sotto la fasciatura.
Pensava di essersi ristabilito, dopotutto a detta di quella Hinata erano passati giorni da quando era stato ferito: contando poi, le cure ricevute e l'auto-guarigione in corso, era davvero sorprendente che provasse un dolore tanto intenso. Era il solito sfigato.
Non mi pare tu sia nelle condizioni di fermarti, Uzumaki, disse Kurama. Quel ringhio di prima era solo un avvertimento: probabilmente tra poco un bestione con tanto di denti e unghie ci raggiungerà, e tu non riesci nemmeno a trasformarti! Per lo meno corri, cazzo.
"Fa male, deficiente." Ansò l'altro in risposta, reclinando la testa all'indietro e poggiandola sul legno marcio.
Sai cosa farà più male? Farci trovare da un Alpha incazzato. Muoviti!
Naruto avrebbe sbuffato, ma gli era rimasto davvero poco fiato nei polmoni, perciò si limitò a mordersi il labbro e a staccarsi dal suo appiglio; da lì, dopo pochi passi barcollanti, un nuovo ruggito squarciò l'aria, mostruosamente vicino.
Merda! Lo sapevo, ci ha trovati... Voglio una bara in abete, magari poi dammi fuoco e butta le ceneri nel cesso, ho sempre voluto sapere come fosse il percorso dei tubi di scarico.
"Smettila di fare la checca." Sbottò Naruto, fiutando l'aria circostante. "Non è lui, il suo odore è ancora abbastanza lontano da qui."
E questo dovrebbe rassicurarmi?
Un altro ruggito fece tremare umano e volpe, il ragazzo si nascose dietro ad alcuni arbusti, gemendo quando fu costretto a piegarsi per non essere in vista: riuscì a vedere attraverso i piccoli spiragli di fogliame, i suoi occhi celesti si sgranarono all'inverosimile.
Un enorme lupo grigio, con due magnetici occhi azzurri, fece il suo ingresso nella piccola radura, fiutando il terreno con un sordo ringhio: era decisamente fuori taglia, cicatrici biancastre gli percorrevano il pelo rado e spettinato, interrotto da qualche chiazza scura. I suoi artigli gli misero i brividi.
Naruto si tappò subito la bocca con le mani, per paura di genere o respirare troppo forte, e deglutì invano. Provare a calmare il battito irrefrenabile del suo cuore fu un fallimento, ormai era fuori controllo.
"Kurama... Riuscirò a trasformarmi?" Domandò, mentre l'Omega gigante si avvicinò sempre di più al suo nascondiglio, pronto a saltare addosso a qualunque cosa si muovesse.
La volpe non rispose subito, ma quando lo fece l'altro si sentì sprofondare in un abisso. No, sei ancora troppo debole. Mutare ora ti ucciderebbe.
"Dobbiamo provare, o moriremo per mano di quel coso." Ribattè Naruto, sentendo il naso pizzicare. No, accidenti, non adesso...
E invece, accadde. Nel silenzio della foresta, interrotto solo dal ringhiare del predatore e dal suono dei suoi artigli che grattavano la terra, Naruto starnutì.
Imprecò pesantemente e saltò in piedi, iniziando a correre imprecando e senza voltarsi indietro. Il lupo grigio ruggì, rabbiosamente, e si lanciò al suo inseguimento falciando i metri che li separavano con poche zampate.
Una voce roca e furibonda intaccò il filo di pensieri di un terrorizzato Naruto, che oltre a correre non poté fare nulla.
Credevi che non ci sarebbero state conseguenze, figlio di puttana? La pagherai per aver ucciso i miei sottoposti, ti divorerò pezzo per pezzo.
Il biondo imprecò più forte, e aumentò la velocità, sentendo i piedi nudi distruggere qualsiasi cosa tentasse di ferirli durante la sua disperata corsa verso la salvezza. «Senti amico, mi dispiace! Loro mi hanno attaccato, e io mi sono difeso! Capisco che sei arrabbiato, ma-» Tentò di farlo ragionare a parole, ricevendo però solo un altro struggente ruggito.
Quello era decisamente il momento peggiore, perché qualcuno venisse a reclamare vendetta! Naruto sperò che l'Alpha non riuscisse a trovarlo, o avrebbe potuto fare comunella con quel bestione per spartirsi il suo corpo. Non aveva forze per affrontarne uno, di guerriero lupo, figuriamoci due! Così grossi, poi. Perché ne trovava solo Over size, di nemici? Anche quegli Omega parevano aver ingerito il fungo gigante di Super Mario e, benché anche lui stesso fosse parecchio grosso, almeno la sua stazza era giustificata! Non aveva un branco che lottava con lui, Naruto. Non aveva più niente.
Strinse i pugni, mentre la rabbia gli montava in corpo: ma proprio quando i pensieri negativi vennero tramutati in odio, l'Omega gli saltò addosso con violenza, atterrandolo. Naruto gridò.
Non mi scappi più, bastardo, Gli ringhiò in faccia, gli occhi blu densi di follia e le zanne fradice di rivoltante bava che colava sulla felpa del ragazzo, il quale tentava ancora di riprendersi per la botta in testa che gli aveva annebbiato la vista.
Quando tornò a vedere, preferì non averlo mai fatto: il lupo alzò la sua enorme zampa, gli artigli che luccicavano in modo sinistro, e si preparò a colpirlo. In forma umana, Naruto sapeva che non avrebbe retto nemmeno un colpo di quella macchina mortale, perciò si preparò al peggio.
Questa scena mi è familiare, proclamò Kurama, tornando finalmente a parlare.
"E allora perché sei così tranquillo?" Domandò Naruto, e chiuse gli occhi mentre la zampa dell'Omega calava su di lui.
Forse fu una sua impressione, ma all'ultimo secondo gli parve che la volpe avesse sogghignato. Perché lui ci ha trovati.
E poi, improvvisamente, il peso tremendo su Naruto non ci fu più, così come il fiato pestilenziale della bestia e la sua minacciosa ombra su di lui. In compenso, un ruggito denso di rabbia fece tremare la terra sotto di lui, e da sdraiato la udì perfettamente. Sgranò gli occhi, spalancandoli, e si alzò a fatica.
Ciò che gli si piazzò davanti agli occhi fu, senza dubbio, una delle cose più straordinarie che avesse mai avuto l'occasione di vedere nei suoi vent'anni di vita.
Un lupo titanico, almeno il doppio dell'altro, si era sovrapposto tra lui e l'Omega. Ringhiava, mostrando i denti all'avversario, ed era in una posizione protettiva nei suoi confronti. Nei suoi confronti!
Eri così preso dal morire che sei stato tu, questa volta, a non sentire l'odore di muschio.
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