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[23] ▪️Era scritto nelle stelle▪️

ZONA AUTRICE ESSENZIALE PER UNA VITA DEGNA, BUONA FORTUNA.

Naruto provò a sollevarsi un po' di più sulle braccia, le mani che venivano graffiate dalla corteccia del robusto ramo dell'albero sul quale si stava arrampicando faticosamente: le stelle non erano così tanto visibili dalla sua camera, perciò aveva deciso di salire più in alto per guardarle bene.
Non che i cieli di Konoha fossero ostruiti da qualcosa, in quel luogo non c'era spazio per alcune delle diavolerie umane come auto o veicoli che avvelenavano l'aria, l'unico posto in cui erano visti era la televisione, e anche raramente, oppure nei libri.
Naruto riuscì finalmente a cavalcare il ramo con una gamba, ma proprio quando stava per compiere lo scatto finale qualcuno ruppe la quiete notturna, spaventandolo al punto di farlo quasi cadere.
«Che stai facendo?» Una bambina lo osservava incuriosita, in piedi sul tetto della casa accanto alla sua. Si reggeva sulle tegole oblique con una tranquillità disarmante, aveva i capelli rosso fuoco legati in una treccia e due vispi occhi smeraldini; il primo fattore non era una rarità tra le kitsune, le cui capigliature erano sempre di colori caldi (biondo e rosso erano le più gettonate), ma quel verde era particolarmente bello, pareva un pratone sconfinato.
«Voglio vedere le stelle.» Rispose Naruto, senza staccarle gli occhi di dosso. Aveva una postura rigida, sembrava una principessa, e indossava una camicia da notte lunga fino al polpaccio smossa dal vento. «Tu chi sei? Non ti ho mai vista prima.»
«Mi chiamo Shion, abito qui da l'altro giorno.» Spiegò, non si curava affatto di abbassare la voce per non disturbare, proprio come il biondo. «Tu invece sei Naruto Uzumaki Namikaze, vero?»
«Come fai a conoscermi?»
La bambina sbuffò. «Mi prendi in giro? Tuo padre è il capo villaggio e tua madre è una delle guerriere più forti, lui è biondo. Lo sanno tutti chi sei!»
Naruto arrossì, ora imbarazzato. «Scusa, scusa! Posso venire anch'io sul tetto? Non riesco a vedere bene il cielo con l'albero davanti.»
Shion scosse le spalle esili, come a indicare che per lei era indifferente, e il bambino lo prese come un sì, soddisfatto. Scese rapidamente dall'albero e, scavalcata la piccola siepe vicina, si arrampicò sulla grondaia come fosse routine: c'era un motivo se suo padre lo chiamava scimmia. Giunto al fianco della bambina arrancò con le braccia in cerca di equilibrio, goffo e dolorante per le tegole che gli ferivano i piedi nudi.
«Ahi! Ma come fai a salire fin qui senza le scarpe?» Protestò, strizzando gli occhi per scacciare le lacrime e fingere una spavalderia che non aveva.
Shion lo guardò come se fosse stupido, poi ridacchiò. Fu un attimo, i suoi occhi si colorarono di rosso e le spuntarono canini e artigli; sul capo fuoriuscirono due candide orecchie, e dalla camicia da notte era possibile intravedere delle soffici e vaporose code intrappolate sotto il tessuto. I suoi piedini delicati erano coperti di peluria rossiccia e artigliati.
«Tu sei strano.» Commentò, con una voce che non era più la sua.
Naruto si battè una mano in fronte, impassibile a quella sconcertante mutazione. «Giusto, scusami! È che ho dato per scontato che non potessi farlo.»
La volpe di Shion sorrise appena attraverso le labbra sottili della bambina. «Il tuo guerriero dorme ancora, avrei tanto voluto conoscerlo. Mi chiamo Kaya
E svanì in un familiare scricchiolio di ossa e gemiti, per lasciare il posto all'umana. «Tu non puoi?»
Naruto arrossì imbarazzato, mentre si sedevano sul tetto; le stelle non gli interessavano più, ne aveva una molto più vicina e bella da guardare. «No. Nella mia famiglia si trasformano tutti più tardi, e poi ho solo sette anni, c'è tempo dattebayo
«Anche io ne ho sette.» Rispose Shion, e gli rivolse uno smagliante sorriso.
Il cuore del biondo ebbe un sussulto, il suo possessore divenne rosso fin sopra le orecchie e iniziò a balbettare, grattandosi la nuca a disagio. «B-be', allora p-potremmo divent-diventare amici, che ne p-pensi?»
«Uhm, okay. Ma se continui a guardarmi così, un giorno dovrò sposarti.» Proclamò seria.
Naruto lanciò un urlo spaventoso e perse l'equilibrio, quasi lanciandosi dal tetto a quelle parole: fortuna che Kushina stava venendo a prenderlo per riportarlo a letto, altrimenti la sua ultima espressione sarebbe stata quella di un pesce lesso.

💮

«Naruto-niichan!» Una voce squillante e familiare interruppe il sonno di Naruto, che gemendo infastidito aprì un occhio celeste, per scrutare quel bambino con i capelli a spazzola e una lunghissima sciarpa blu correre verso di lui. Sorrideva, mettendo così in mostra il dente appena scheggiato, memore di una brutta caduta di appena qualche settimana prima.
«Che c'è, Konohamaru? Ho sonno, lasciami in pace dai.» Biascicò sbadigliando. Quel pomeriggio estivo gli aveva fatto venire una sonnolenza non da poco, che lo aveva costretto a ritagliarsi un angolo di pace in cui sonnecchiare... Sì, be', era durato venti minuti.
«Naruto-niichan, giochi con me a nascondino?» Esclamò, fermandosi davanti al ragazzino.
Naruto si mise seduto, stiracchiandosi appena. «Sono troppo grande per questo, ho dieci anni ormai! Se vuoi posso giocare con te a calcio, o a campana, ma nascondino?» Gonfiò il petto facendo il difficile. In realtà amava quel gioco, ma era divertente prendere per i fondelli Konohamaru.
Il bambino tuttavia, non si dimostrò dispiaciuto come al solito, anzi le sue labbra si tirarono in un sorrisino poco rassicurante. «Come vuoi allora, dirò a Shion-neechan che eri occupato a dorm
«Sono pronto, andiamo.»
Il ghigno del bambino poté solo ampliarsi, era davvero facile convincere il fratellone quando ci andava di mezzo la sorellona.
C

i misero poco a raggiungere il pratone dietro la scuola, e il piccolo gruppo era già radunato lì per giocare.

«Finalmente siete arrivati!» Disse la piccola Moegi, scattando in piedi e pulendosi la polvere sui pantaloncini.
Era una bambina con la bocca insolitamente larga e buffi codini; insieme a Udon, un bambino con gli occhiali e il moccio al naso, se ne stava sempre con Konohamaru, probabilmente aveva una cotta per lui.
«Scusate il ritardo, ci ho messo un po' a trovare Naruto-niichanKonohamaru si grattò la nuca, a disagio sotto lo sguardo della coetanea. «Giochiamo!»
«Dovremmo fare il gioco dei bastoncini per chi conta.» Suggerì Shion, con un largo sorriso.
Naruto si perse come al solito a fissarla, lottando per non arrossire: era così carina, accidenti... I capelli rossi erano ancora più lunghi e legati nella solita treccia, gli occhi erano grandi e pieni di vita; le piccole efelidi che le adornavano il viso si cospargevano anche lungo parte delle braccia, scoperte dal vestito verde che aveva addosso. Nonostante l'aria quasi regale, quella bambina era una forza della natura: un esempio? I pantaloncini che teneva rigorosamente sotto la gonna e i numerosi cerotti e piccole cicatrici un po' dappertutto.
«Ah, ma io perdo sempre.» Si lagnò Naruto in un borbottio.
«Ti offri allora, Nacchan?» Chiese la ragazzina, divertita.
«NO!» Esclamò subito, troppo orgoglioso. «Facciamo a sorte!»
Toccò a Udon contare, e mentre si copriva gli occhi nascondendo il viso in una quercia lì vicino disse a gran voce che avrebbe contato fino a cinquanta.
Naruto e Shion si lanciarono uno sguardo d'intesa, annuendo, e già dal primo secondo corsero via in direzioni diverse, imitati da Konohamaru e Moegi.
Io e Shion ci nasconderemo nel ripostiglio sul retro, vedi di non copiarci Nacchan, lo avvisò Kaya, sogghignando.
"Non ti preoccupare, mi arrampicherò su un albero che ho visto prima: miope com'è Udon non mi vedrà mai!"
E tutto soddisfatto di sé corse via, accusando una certa fatica.

...

Naruto corse più veloce che poteva, i polmoni che bruciavano e le lacrime che minacciavano di scendere copiose lungo le guance segnate dai lividi.
Doveva raggiungere la scuola, il punto di raccolta in caso di emergenza era lì, ma... Sapeva che Konohamaru e i suoi amici non ci sarebbero mai arrivati in tempo, doveva avvertirli o per loro sarebbe stata la fine.
Da questa parte, i superstiti sono rintanati nella scuola! Abbaiò una voce roca e profonda, e Naruto trattenne il respiro terrorizzato. Per una pura casualità cadde rovinosamente a terra fra l'alta erba del pratone, così il piccolo plotone di lupi non lo notò quando passò a pochi metri da lui, correndo come il vento.
Pietrificato dalla paura, il ragazzino si tappò la bocca con le mani e tirò sul col naso, costringendosi al silenzio più totale: se avessero anche avuto l'impressione che in quella piccola distesa verde ci fosse qualcuno di vivo, sarebbe stato spacciato.
Senza trasformazione e da solo, la preda perfetta. Naruto strinse i denti per la rabbia, e dopo interi minuti si alzò nuovamente, con un gemito: aveva le ginocchia piene di tagli e lividi, uno era particolarmente brutto da vedere e di un preoccupante violaceo, ma cosa importava? C'erano persone che non respiravano nemmeno.
A quel pensiero gli scappò un singhiozzo, scosse la testa per tornare concentrato: doveva trovare i bambini e portarli sulla montagna dell'inchiostro, la scuola non era più un posto sicuro e questo lo sapevano tutti.

Naruto riprese a correre a perdifiato, non si fermò nemmeno quando cadde e si graffiò la fronte, né quando una donna moribonda si trascinò verso di lui chiedendo di essere uccisa, né quando dovette scavalcare il cadavere del padre di Moegi, un uomo tanto gentile in passato quanto morto in quel momento. Lo avevano massacrato, il biondo ebbe un conato e quasi vomitò, resistendo solo per paura di attirare l'attenzione dei lupi. Prese diversi respiri profondi per calmarsi.
"Devo trovare Konohamaru e gli altri e portarli in salvo, l'ho promesso al vecchio." Tolse le mani poggiate sulle ginocchia per reggersi, più determinato di prima: ormai era quasi arrivato alla casa sull'albero, dovevano per forza trovarsi lì.
Il solo pensiero di essere nel torto lo avrebbe mandato ai pazzi, così non ci pensò e a passi felpati continuò il suo percorso sul retro della scuola, dalla quale non si univa nemmeno un rumore: o erano bravi a nascondersi, o lì dentro non c'era più nessuno di vivo.
«Lasciami andare, cane pulcioso!» Ringhiò qualcuno poco lontano, Naruto sbarrò gli occhi. Proveniva proprio dai pressi della casa.
«Konohamaru...» Mormorò, mentre la paura si faceva nuovamente strada nel suo corpo. Abbandonò ogni prudenza e corse a passi pesanti, chiamando a gran voce il bambino. «Konohamaru! Sono Naruto, vengo a prenderti!»
E in effetti, ce l'aveva quasi fatta.
Svoltato l'angolo, Naruto inciampò in qualcosa e perse nuovamente l'equilibrio, cadendo a terra. Terrificato, si ritrovò davanti il viso funereo di una Moegi senza vita, e gli scappò un grido: la bambina aveva ancora gli occhi aperti e un braccio proteso alle spalle di Naruto, lo stomaco squarciato che creava una pozza di sangue sempre più larga.
Naruto si alzò in piedi barcollando, fu dura staccare gli occhi dal corpo inerme della piccola, e si voltò bruscamente: Konohamaru e Udon, parzialmente trasformati e con le lacrime agli occhi tentavano di attaccare un enorme lupo marrone, con le zanne e il pelo ancora sporchi di sangue. A questi bastò una zampata per mandare al muro il piccolo con gli occhiali, per poi saltargli addosso e staccargli la gola con un morso sotto lo sguardo degli altri due.
Il sangue schizzò sulle pareti intonacate di giallo, entrambi i superstiti gridarono e il corpo di Udon si accasciò sulla parete. «NO!» Naruto saltò addosso al lupo aggrappandosi alla sua schiena, mentre Konohamaru piangeva e gridava sempre più forte, senza più la forza di muoversi: comportandosi come se il ragazzino su di lui non fosse mai esistito, il licantropo si avventò su di lui a zanne sguainate, e questa volta fu Naruto che si macchiò al suo posto.















Zona Autrice:

Pensavo di essere sociopatica, invece in effetti qualcosa mi fa sentire in colpa: uccidere i canon ancora vivi.
PIANGO MALE, MICA È FINITA QUI.

Ohayo, minna-san!

Non ho molto tempo, quindi sarò breve: molti di voi ci hanno già sgamate, ma io e Vanessa_Butterfly_ stiamo lavorando a qualcosina insieme hi hi hi.

Niente spoiler, vi dico solo che se volete potete seguirci nel nostro (per ora vuoto) profilo in comune, VanyAndy, dove presto o tardi metteremo qualche avviso/spoiler or something XD

Sappiate che siamo solo agli inizi, non aspettatevi qualcosa di pronto ora come ora, ma potrebbe davvero uscire fuori un lavoro interessante!

Per una questione di linea temporale e cose simili, cercherò di muovermi nel pubblicare i prossimi due capitoli della storia, saranno molto importanti e (purtroppo) seri. Sta per succedere qualcosa, la svolta che piano piano porterà alla fine della storia.

Sto già piangendo.

Sayonara!

- C_Andy🌸





P.s. Quel Konohamaru è OVVIAMENTE troppo grande, in questo flashback ha più o meno otto anni, ma dai quella fan art è stupenda u.u
Ah già, scusate anche per questo.

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