Capitolo 5
Ochaco era a casa in cucina a preparare la cena per suo marito, lei aveva avuto dei giorni di permesso in più, cosa che Izuku non aveva potuto permettersi dato che ormai aveva assunto una posizione di rilievo, non solo nell'agenzia in cui lavorava, ma anche per la popolazione che da un po' di tempo a quella parte lo vedeva come il prossimo eroe in vetta alle classifiche di gradimento.
Ormai era passata una settimana dal matrimonio e due da quando il verdino era tornato al lavoro e lei non aveva non potuto non notare che da quella notte in cui aveva trovato Katsuki nel loro soggiorno, suo marito fosse diventato più sfuggente e meno presente per lei.
Aveva pensato che fosse per l'emozione della loro nuova condizione da novelli sposi, ma era una cosa troppo strana.
Nel periodo in cui si erano frequentati Izuku era sempre stato presente e non le aveva fatto mai mancare le sue attenzioni e i piccoli gesti che le facevano intuire cosa provasse per lei, ma ora...ora sembrava che fossero tornati a quel periodo in cui lo poteva solo guardare da distante.
Un sospiro lasciò le sue labbra e una scintilla di tristezza prese posto nel suo cuore, ma che dovette mascherare quando sentì le chiavi girare nella toppa seguito poi dalla voce del verdino che annunciava il suo ritorno.
«Sono a casa.» disse sfilandosi le scarpe e mettendosi le pantofole che Ochaco aveva ordinatamente preparato per luni.
«Bentornato tesoro.» rispose la bruna sporgendo il capo oltre il muro del corridoio, «Com'è andata la giornata?» chiese avvicinandosi a lui e protraendosi in avanti per dargli un bacio.
Per un istante Izuku sentì il rimorso nascere in lui, ma lo ricacciò sotto le scarpe e si avvicinò per darle un leggero bacio.
Ochaco ci rimase un po' male per non aver ricevuto un vero bacio dal marito, ma lo mascherò con un sorriso aspettando una sua risposta.
«B-bene.» rispose con un balbettio avviandosi in cucina seguendo il profumo delle verdure sul fuoco.
«Solo bene?» domandò con un risolino la bruna tornando alle padelle sfrigolanti, «Non ci sono stati villain da catturare?»
«A dire il vero non ho fatto praticamente nulla.» disse con un leggero rossore a coprirgli le guance, «Mi hanno messo nel turno del pranzo. Una noia mortale.»
«Se volevi un po' di compagnia potevi chiamarmi.» Ochcaco aveva notato quel leggero rossore sul marito che di solito associava al fatto che le stesse nascondendo qualcosa, ma non disse nulla a riguardo.
«La prossima volta lo terrò a mente.» e le cinse la vita con un braccio, «Magari potrei trovarmi sulla tua strada mentre sei di pattuglia.»
«Sciocco, sei dall'altra parte della città.» ridacchiò lei in risposta felice che Izuku le stesse dimostrando un minimo di affetto.
«Per mia moglie questo e altro.»
Ochaco si stava voltando per dare al marito un vero bacio, ma il momento venne interrotto dal cellulare del verdino che suonava con forza.
«Scusa.» disse Izuku allontanandosi con il cellulare in mano.
«Non ti preoccupare.» gli rispose lei smorzando il suo entusiasmo.
«Pronto.» disse il ragazzo andando nella stanza accanto in modo che lei non lo sentisse.
«Izuku...» ansimò Katsuki dall'altra parte della linea.
«Kacchan, tutto bene?» chiese in ansia per il tono del biondo.
«No...sei a casa con lei e la cosa non mi piace.» rispose l'altro cercando di far sentire in colpa il minore per il fatto di non essere con lui.
«Kacchan...» gemette cercando di trattenere la voce più possibile, «Ochaco è nella stanza accanto.»
«Io invece sono da solo con il cazzo duro...vorrei tanto che tu fossi qui per succhiarmelo.» la voce di Katsuki era così bassa e gutturale che fece fremere il verdino per l'eccitazione, «Ho proprio voglia di vederti con la lingua di fuori mentre vengo tra le tue labbra.»
«Ti prego.» ansimò Izuku serrando le gambe con forza in modo da fermare l'erezione che stava prendendo forma nei suoi pantaloni.
«Sai, se continuiamo a scopare come oggi il tuo culo prenderà la forma del mio cazzo. Ti va di venire qui a continuare?» chiese sapendo quale effetto avessero quelle parole sconce sul minore.
«Non posso...io...»
«Che peccato, vorrà dire che ti scoperò di nuovo in quel brutto spogliatoio, dove chiunque potrebbe beccarci...» provò di nuovo Katsuki.
«Kacchan...»
«Va bene. Ci vediamo domani.» disse alla fine il biondo riagganciando la chiamata, sapendo che il suo piano stava andando esattamente come voleva lui.
Izuku si fiondò in cucina a tutta velocità.
«Scusa tesoro, una chiamata dall'agenzia. C'è stato un problema su fascicoli che ho archiviato male e devo andare a rimediare prima che mi licenzino.» e le lasciò un bacio a fior di labbra prima di correre fuori diretto a tutta velocità a casa di Katsuki.
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