61 - Felipa
"Non saprei cosa prendere. Mi va una cioccolata ma anche questa torta alla crema sembra molto buona" commentò Fabio, osservando con interesse il menù del bar nel quale si trovava.
"Io prenderò una spremuta" disse Cecilia, il menù appoggio davanti a lei e lo sguardo che vagava per la stanza. Non sapeva nemmeno lei come, ma finita la scuola era stata trascinata via da Fabio fino a lì e non capiva nemmeno per quale motivo.
La sua attenzione fu catturata dalla televisione, appesa in un angolo e Cecilia cercò di capire quale programma fosse in onda, mentre Fabio stava ancora cercando di decidere cosa ordinare.
Sullo schermo il primo piano di un uomo con dei folti baffi e il viso afflitto.
"Carmela è morta tempo fa, devi fartene una ragione" disse Gonzalo, gli occhi ancora lucidi al ricordo della donna che amava distesa in una pozza di sangue.
Cecilia spaccò gli occhi per la sorpresa e, senza rendersene conto, esclamò a voce alta: "Carmela è morta? Quando?"
Fabio allora sollevò il viso dal foglio che stava leggendo, seguì la direzione dello sguardo di Cecilia e realizzò che stava parlando più con la televisione che con lui. Nonostante questo, la sua bocca non potè evitare di aprirsi: "Ah si, nella puntata precedente, le ha sparato Josè"
Cecilia lo studiò con sorpresa: "Tu conosci questa telenovela"
Fabio allora si accorse di aver detto troppo, arrossì un poco e cercò di rimediare: "Qualche volta mi capita di vederla"
"Ah" sentenziò Cecilia, tornando a guardare lo schermo sul quale si stava svolgendo la scena successiva.
Una ragazza alta dai lunghi capelli scuri e la carnagione olivastra era abbracciata a Gonzalo, la testa poggiata sulla sua spalla e lo sguardo triste.
"Mi dispiace, Felipa." la consolò Gonzalo, accarezzandole la schiena.
"Felipa?" domandò Cecilia, sempre più confusa. "Ma non era la figlia di Carmela?"
Fabio intanto aveva chiuso il menù e, ancora senza pensarci troppo, rispose: "Oh, sì, ora ha 14 anni, c'è stato un balzo temporale"
"In una sola puntata?" esclamò Cecilia sconvolta, con Fabio si sentiva tanto a suo agio che non si curava nemmeno del tono di voce che usava.
"Sì, all'inizio ha creato confusione anche a me" commentò Fabio.
"Ma non la guardavi solo quando capitava?" lo stuzzicò lei, con un lieve sorriso sulle labbra.
Fabio arrossì nuovamente e si portò una mano tra i capelli per sviare il suo imbarazzo: "Infatti, mi è capitato di vedere le ultime puntate"
"Ah" rispose Cecilia, per nulla convinta. Quell'uscita era stata inaspettato e non aveva ancora capito quale fosse lo scopo, ma doveva ammettere che si stava divertendo. Fabio era divertente. Aveva creduto che Carola fosse la sua prima amica, ma lei provava sentimenti diversi da quelli di Cecilia quindi, pensandoci attentamente, era Fabio il suo primo vero amico.
"Chissà che fine ha fatto Almunda" bisbigliò tra sé Cecilia.
Fabio, ancora una volta, parlò senza pensare: "Lei è riuscita a conquistare Gonzalo, ora stanno insieme. Lei è la matrigna di Felipa"
Cecilia guardò Fabio con un sorriso sempre più marcato: "Però, ti è capitato di vedere le puntate giuste"
Fabio si lasciò scappare una risata, doveva ammettere che Cecilia lo stava smascherando.
"Va bene" ammise alla fine con un sospiro "adoro guardare Carmela e Gonzalo, va bene?"
Gli occhi di Cecilia si illuminarono. "Anch'io!" esclamò "dimmi anche di Paulina"
"Lei sta cercando di vendicare la morte della sorella, è partita per l'Islanda alla ricerca di Josè"
"L'Islanda?" chiese perplessa Cecilia. Come telenovelas era parecchio strana.
"Arrivata a questo punto della storia, ancora ti stupisce?" scherzo Fabio, cercando di attirare l'attenzione del cameriere per ordinare.
"Comunque" arrivò al punto lui "ti ho portata qua perché mi serve un consiglio"
Cecilia sentì i battiti del suo cuore aumentare e una strana euforia nacque dentro di lei. Qualcuno aveva bisogno del suo aiuto, proprio del suo. Era questo che si provava nell'amicizia?
Cecilia aspettò pazientemente che il cameriere servisse loro quello che avevano preso e lasciò che Fabio assaggiasse un sorso di cioccolata ma, in realtà, moriva dalla curiosità.
"Ho saputo che te e Carola avete fatto pace" disse finalmente lui.
Cecilia annuì piano, non potè trattenere il sorriso che spuntò sulle sue labbra.
"Ne sono felice" commentò Fabio con un'espressione che sottolineava quanto fosse sincero. Lui teneva a Carola, ma teneva pure a Cecilia, perciò aveva sempre sperato in una loro rappacificazione. Come amiche, si intende.
Prima ancora che Fabio potesse continuare con il suo discorso, Cecilia lo precedette e disse: "So che hai baciato Carola"
La cioccolata che Fabio aveva ancora in bocca, gli andò di traverso, facendolo diventare rosso in viso e provocandogli una tosse insistente.
Quando si riprese, la gola gli bruciava e l'orgoglio vacillava.
"Ti ha raccontato tutto?" chiese Fabio con un misto di timidezza a trepidazione.
"Praticamente" sentenziò lei.
Fabio esitò un momento, stava cercando le parole giuste da usare ma, nella sua testa c'era un casino, come ogni volta che doveva ragionare lucidamente in una situazione di tensione. Perciò, come ogni volta, parlò velocemente:
"Non volevo confonderla, ho agito sull'impulso del momento, non sono riuscito a trattenermi. So che sono senza speranza e forse ho rovinato anche l'amicizia che c'era tra me e lei. So che lei non prova lo stesso per me e forse dovrei lasciarla perdere. So che lei penserà che sono senza speranza e fosse anche tu lo pensi. So tutte queste cose e me le sono ripetute nella testa per mesi. Anche Bruno me le ha ripetute per tanto tempo, in verità. Però quando ho Carola davanti, non ragiono. Non ragiono razionalmente." Fabio riprese fiato dopo tutte quelle parole, pronunciate una dietro l'altra. Guardò intensamente Cecilia negli occhi, uno sguardo sicuro, profondo e aggiunse: "Carola mi piace troppo"
Cecilia rimase ferma e in silenzio per tutto il tempo, concentrata sulle sue parole, sulle sue espressioni e sulle sue mani che si muovevano agitate. Provava tenerezza per lui e un po' di dispiacere per la sofferenza che aveva provato stando vicino a lei senza poterle dire quello che sentiva. Tuttavia, aveva osservato Carola mentre parlava di Fabio. Poi aveva osservato Fabio mentre parlava di Carola. Infine aveva tratto le sue conclusioni.
Forse non era brava a capire sé stessa e l'amore che provava per Bruno, ma sicuramente aveva visto abbastanza film romantici e letto abbastanza libri rosa da riconoscere quando due persone si stavano lentamente innamorando l'una dell'altra. Forse Fabio non così lentamente, ecco.
Cecilia puntò le sue pupille in quelle di Fabio e, con tono deciso disse: "Non ti arrendere con lei"
Fabio spalancò le palpebre, credeva che lei gli avrebbe detto di desistere, che avrebbe sofferto, che sarebbe stato rifiutato, che Carola era arrabbiata con lui, che aveva rovinato tutto quanto.
Questa frase invece andava contro ogni idea che si era fatto di quella conversazione, contro ogni convinzione che aveva cercato di accettare dentro di sé ma, soprattutto, aveva riacceso la speranza che Fabio stava perdendo.
"Non mi devo arrendere?" ripetè sotto voce lui, ancora incredulo.
Cecilia scosse la testa con convinzione: "Non posso confidarti quello che ci siamo dette io e Carola perché non sarebbe corretto nei suoi confronti, ma posso dirti di non arrenderti"
Un sorriso convincente apparve sulle labbra di Cecilia e lo sguardo che rivolse a Fabio mostrava una certa sicurezza.
"Io faccio il tifo per te" aggiunse la ragazza, allungando una mano per stringere quella di Fabio che giaceva sul tavolo.
Fabio osservò prima il viso di Cecilia, poi la sua mano. Dentro di lui esplose un nuovo sentimento, per la prima volta capì che poteva conquistare Carola.
Ricambiò il sorriso di Cecilia, strinse a sua volta la mano di lei e rimasero in silenzio per diverso tempo, entrambi assaporando quell'amicizia che non avrebbero mai creduto di avere.
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