52 - Lasagne
Gli ultimi giorni di scuola prima delle vacanze di natale, passarono molto velocemente. Tra interrogazioni e verifiche, Cecilia non ebbe il tempo di pensare ai suoi problemi.
Ma, le grida di Bruno accanto a lei, su quella collina solitaria, continuavano a rimbobarle nelle orecchie come una dolce melodia.
Mai avrebbe creduto di poter condividere con lui un momento tanto intimo. Mai avrebbe creduto che lui si sarebbe confidato con lei. Mai avrebbe creduto che non trovasse la sua idea stupida, ma addirittura la condividesse.
Si rese conto che i suoi sentimenti per lui si stavamo facendo più intesi e ciò non era un bene. Lei non doveva illudersi o avrebbe finito per soffrirne. E il suo cuore stava ancora cercando di guarire dalla rottura con Carola.
Ma Bruno la confondeva. Era gentile con lei, poi improvvisamente diventava freddo. Le faceva credere di poterlo baciare e poi, le diceva che non significava nulla. La aiutava quando si trovava in difficoltà, poi faticava a salutarla per i corridoi.
Cecilia non riusciva a capirlo. Tuttavia non capiva nemmeno il suo cuore che continuava imperterrito a battere per lui.
Le musiche natalizie invadevano le strade e i soliti mercatini occupavano ogni angolo di quel paesino, tuttavia Cecilia non era dell'umore per uscire di casa. Con chi doveva vedersi poi? Senza Carola era tornata sola, anche se la speranza che la situazione tra loro due migliorasse era ancora viva nel suo cuore, tanto che le aveva pure comprato un regalino. Ma non avrebbe mai trovato il coraggio di portarglielo.
Perciò ci pensò il destino al posto suo.
La sera della vigilia di natale, la ragazza uscì dalla sua stanza con indosso una semplice tuta grigia e i capelli raccolti in uno chignon spettinato.
Suo padre era in salotto, intento a confezionare un cesto regalo contenente del vino, un panettone e altri dolciumi vari. Quando sua figlia apparve nella sua visuale, trasalì e spalancò gli occhi.
"Cecilia" esclamò sorpreso "cosa ci fai ancora in tuta? Vai a preparati"
Lei lo guardò stranita, prepararsi per cosa? La cena della viglia la passavano sempre soli loro due, mentre per il pranzo di natale andavano fuori città da alcuni parenti che vedevano una volta l'anno.
Ma la viglia di natale l'avevano sempre passata in tranquillità, cosa c'era di diverso questa volta?
"Perché?" domandò lei ingenuamente, piegando la testa di lato confusa.
"Dobbiamo andare a cena da Linda. Sbrigati" la esortò lui, tornando a concentrarsi sul pacchetto regalo che non appariva molto elegante.
Sergio non era bravo in cucina e, evidentemente, nemmeno con i pacchetti.
"Chi è Linda?" domandò ancora Cecilia, sempre più perplessa.
Sergio le rivolse un'occhiata sbalordita e poi disse: "Che domanda è? Ti ho detto che dovevamo andare a cena da loro per la viglia di natale, no?"
Sembrava quasi irritato, forse per la reazione della figlia che era ancora in tuta, o forse per il pacchetto poco riuscito. Disfò il fiocco che aveva appena intrecciato, sbuffò e tornò a riprovarci.
Dopo un iniziale silenzio di confusione, Cecilia esclamò: "Non mi hai detto niente di questa Linda! E poi, loro chi?"
Sergio, esasperato, mandò all'aria il fiocco completato a metà e si rivolse alla figlia con un tono di voce poco più alto: "Te l'ho detto settimana scorsa, quando stavo provando a cucinare il risotto alla zucca che si è bruciato e..." negli occhi dell'uomo passò un dubbio fugace e, le sopracciglia corrugate della figlia confermarono la sua certezza.
"... O forse credevo di avertelo detto" continuò a voce bassa, quasi colpevole.
"Non mi hai detto nulla infatti! Non so nemmeno chi sia questa Linda!" replicò stizzita Cecilia, avrebbe voluto essere preparata a questo evento. Cosa significava poi che suo padre la portava a cena, a casa di una donna?
"Linda è un'infermiera, lavoriamo insieme e, per casualità, abbiamo scoperto che abitiamo nello stesso palazzo" spiegò lui con entusiasmo, lasciandosi sfuggire un leggero sorriso.
"Pensa che abita al piano di sotto!" continuò lui, tornando a occuparsi del fiocco.
Un tremendo sospetto si fece strada nella testa di Cecilia, perché adesso quel nome le suonava tanto familiare?
"Ma tu dovresti già sapere chi è Linda, non sei amica di sua figlia, Carola?" cercò di indagare lui, senza guardarla, tanto era concentrato nella sua impresa. Per l'ennesima volta.
Fu come se un'improvvisa gelata si abbattesse sul cuore di Cecilia, mozzandole il fiato. Linda era la mamma di Carola e Bruno. Come accidenti era successo tutto questo? Quando Linda e Sergio erano diventati amici?
"Ah" uscì dalla bocca della ragazza, non ebbe la forza di aggiungere altro, tanto era sconvolta.
Nella sua testa di fecero strada una serie di pensieri, uno più catastrofico dell'altro, non poteva vedere Carola ma, non poteva nemmeno vedere Bruno. Era sempre in imbarazzo con lui. Soprattutto non poteva farlo con Linda e Sergio presenti.
Non poteva.
Non sarebbe mai successo.
Non esisteva proprio.
Eppure, mezzora più tardi, per un motivo che stava ancora tentando di comprendere pure lei, si ritrovò davanti alla porta di casa loro, con un cestino tra le mani addobbato da un brutto fiocco rosso.
Sergio era al suo fianco con un sorriso raggiante, pronto a suonare il campanello. Quando Linda venne ad aprire, accolse i suoi ospiti con molto calore e fu felice del regalo, nonostante il suo aspetto.
La ragazza oltrepassò la soglia di quella casa, come si oltrepassano le porte dell'inferno. Si muoveva quasi in automatico, spinta solamente dal senso di colpa che aveva provato quando aveva tanto di rifiutare l'invito.
La delusione negli occhi del padre era stata tale che non si era sentita di insistere oltre, quindi si era rintanata in camera sua e si era cambiata come meglio poteva, per apparire quantomeno presentabile.
Linda aveva adornato la casa con ghirlande e lucine, la tavola era apparecchiata per cinque persone con piatti bianchi e tovaglioli oro. Nei calici era stato versato dello champagne, era permesso berlo anche per i ragazzi, durante le occasioni speciali.
Bruno era seduto sul divano e stava seguendo un programma alla televisione, ma non sembrava particolarmente interessato, appena Sergio apparve nella sua visuale, si alzò e gli strinse la mano con educazione, poi il suo sguardo cadde su Cecilia, impacciata nei suoi jeans scoloriti e nel suo maglione color zucca.
La ragazza stava per abbassare il viso e rivolgere la sua attenzione alle scarpe da ginnastica che indossava, quando le labbra dI Bruno si incurvarono in un sorriso, e il suo occhi destro le fece un occhiolino.
Cecilia avvampò e distolse veloce lo sguardo, ma non potè fare a meno di sorridere a sua volta. Era come se stessero parlando un linguaggio segreto, ma senza le parole.
Quando anche Carola fece la sua comparsa, improvvisamente l'aria si caricò di tensione, o almeno fu questo che percepì Cecilia. Con un coraggio che non credeva di avere, spinta dalla speranza di trovare un sorriso sul viso dell'amica, Cecilia sollevò la testa dal pavimento e la vide.
Carola pareva conta triste e nei suoi occhi poteva leggere la sofferenza, ma in qualche maniera sembrava meno sconvolta dell'ultima volta che si erano guardate negli occhi.
Era passato del tempo e lei aveva elaborato gli avvenimenti, ma il suo cuore non era ancora guarito e sicuramente non era pronta per affrontare una cena con la persona che le aveva distrutto ogni speranza.
Carola si limitò a rivolgere alla sua vecchia amica un semplice saluto, poi prese posto a tavola.
"Allora mangiamo" annunciò radiosa Linda, portando in tavola una teglia di lasagne e ponendola al centro del tavolo.
"Hanno un profumo delizioso, Linda" si complimentò Sergio con una voce tanto mielosa da mettere in allarme Cecilia.
Cosa stava succedendo tra questi due?
Cecilia, che sedeva di fianco al padre, gli lasciò un'occhiata indagatrice poi, quasi provasse un certo sentore, direzione lo sguardo di fronte a sé, dove sedeva Bruno.
Il ragazzo la stava fissando con un'espressione compiaciuta sul volto e un sorrisetto furbo sulla bocca. Sollevò un sopracciglio di direzione di Sergio e poi rivolse la sua attenzione alla madre che stava tagliando la lasagna con attenzione, facendo conversazione con il suo ospite.
Il loro linguaggio segreto ancora una volta si attivò, stavano pensando la stessa cosa, tra Sergio e Linda c'era troppa intesa.
Carola intanto cercava di non sollevare troppo gli occhi dal piatto, era visibilmente a disagio. Ciò provocava tristezza nel cuore di Cecilia. Ricordava come si divertivano loro due al ristornate, come lei le avesse dato coraggio per uscire in pubblico, la sicurezza che le trasmetteva, il calore che le comunicava.
Avrebbe voluto fare altrettanto ma, aveva paura di ferirla ulteriormente, aveva paura di infastidirla. Voleva risolvere le cose, ma era bloccata.
Ad eccezione di Sergio e Linda, che continuavano a parlare tra loro, in tavola c'era il silenzio e un'atmosfera pesante, come il gigante piatto di lasagne che era stato servito a Cecilia.
Bruno, che non poteva reggere situazioni nelle quali c'era troppa serietà, decise che era arrivato il momento di creare un po' di scompiglio a quella tavolata triste. O forse voleva creare scompiglio solamente in Cecilia. Per qualche motivo, lo infastidiva vederla così abbattuta mentre mangiava una forchettata di pasta dopo l'altra, senza troppo entusiasmo.
Voleva scatenare una qualche reazione in lei, vedere le sue guance colorarsi, i suoi occhi spalancarsi, i suoi capelli agitarsi.
Con tono tranquillo, dopo aver poggiato il bicchiere di champagne che stava sorseggiando, il ragazzo rivolse la sua attenzione all'ospite e chiese: "Quindi, Sergio, ti piace Battiato?"
Sentendo quella domanda, a Cecilia andò quasi di traverso il cibo e annaspò alla ricerca del suo bicchiere d'acqua. Il viso le divenne improvvisamente caldo e il respiro accelerò. Non avrebbe saputo dire se per il ricordo di quanto era successo con Bruno, oppure per il fatto che il padre avrebbe scoperto che lei parlava di lui con il ragazzo.
Sergio, dopo un iniziale momento di smarrimento, rivolse a Bruno un sorriso e rispose: "Molto"
Linda intervenne nella conversazione, come il figlio si aspettava che avrebbe fatto: "Ma dai, anche a me piace sempre cantare le sue canzoni"
Una scintilla di gioia passò negli occhi di Sergio mentre si scambiava uno sguardo di intesa con Linda. Cecilia intanto, che si era ripresa dal boccone andato di traverso, lanciò occhiata indagatrice a Bruno.
Lui si rese conto di essere diventato il centro dell'attenzione della ragazza e , con la coda dell'occhio, notò le sue guance rosse, ma decise di far finta di non essersi accorto di nulla.
Sempre con voce tranquilla, aggiunse: "La mia canzone preferita è cuccurucucu" pronunciò quest'ultima parola con una sorta di cantilena, allungando l'ultima lettere, senza riuscire però a trattenere un lieve sorriso.
Cecilia, che stava tentando di apparire incurante del discorso, si strozzò con un nuovo pezzo di lasagne e tornò a cercare disperatamente il bicchiere d'acqua, mentre il sorriso sul volto di Bruno si faceva sempre più marcato.
Se quella era solo la prima portata della serata, sarebbe stata la cena più lunga di tutta la vita della ragazza.
Sempre che fosse riuscita ad arrivare viva alla fine.
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