Capitolo 6
Le parole di Valek mi fecero venire le lacrime agli occhi. E mi arrabbiai con me stessa: una volta non ero così... emotiva.
Però non avevo neppure una famiglia...
《Non era mia intenzione farti piangere...》sussurrò lui, affondando il volto nel mio collo, inspirando il mio profumo.
《No, io...》deglutii un paio di volte prima di riuscire a continuare.《Sono felice di averti incontrato, hai riempito il vuoto che avevo nel cuore. Tu... Noi... Ritroveremo Aysa. Ne sono sicura anch'io. Con te al mio fianco riesco a superare qualsiasi cosa...》
Mi rigirai nel suo abbraccio e lo baciai dolcemente sulla bocca. Valek gemette lievemente e mi strinse più forte al suo petto per poi approfondire il bacio.
《Ragazzi. Tutto bene?》La delicata voce di Mina ci fece tornare alla triste realtà.
Ci allontanammo bruscamente: avevamo entrambi il respiro corto ed il volto arrossato. Ma stavamo molto meglio rispetto a prima, eravamo più calmi e, io almeno, non avevo più un uragano emotivo che mi distruggeva internamente. La mia mente era già proiettata alla missione di salvataggio: dubbi ed incertezze erano svaniti.
《S-sì... Tutto bene. Noi... Usciamo tra due minuti.》balbettai una risposta alla piccola Mina che annuì, aggiungendo che ci avrebbe aspettati in cucina.
《Dolcezza, non credo basteranno due minuti...》mormorò Valek, ridacchiando e sciogliendo il nodo all'asciugamano.
Mi rifugiai fra le sue braccia, godendomi il calore del suo corpo ed i piccoli baci che mi cospargeva su ogni centimetro di pelle nuda che riusciva a raggiungere.
《Per quanto mi piacerebbe, noi non possiamo farlo. Mina ci aspetta e poi... Voglio andare a parlare con i ragazzi, finito di mangiare.》dissi a malincuore, mordicchiandogli il collo.
《Lo so. Ma... Mi piace averti nuda fra le braccia. Sono un uomo, dopotutto.》Valek alleggerì la situazione con una battuta e sciolse l'abbraccio, prendendo i vestiti puliti dal ripiano accanto a noi.
《Il mio uomo...》aggiunsi, iniziando a vestirmi con gesti rapidi e precisi.
La mia osservazione fu accolta con un fugace sorriso soddisfatto.
Una volta pronta, uscimmo dal bagno mano nella mano ed andammo in cucina da Mina. Dopo tutto quello che era successo avevo una fame da lupi ed ero pronta a mangiare qualsiasi cosa la sorella di Valek aveva preparato, anche perché era l'unica che cucinava in casa nostra. Il mio compagno se ne intendeva, però Mina lo surclassava alla grande.
La ragazzina ci accolse con aria un po' preoccupata, ma la tranquillizzai con un piccolo sorriso. Era radiosa, avvolta da un abitino verde, regalo della mia amica Nadja, anche se forse i capelli corti gli conferivano un'aria da maschiaccio.
《Vi ho fatto un paio di panini. Non ho trovato niente altro in dispensa.》si scusò, portando in tavola un piatto colmo di cibo dal profumo invitante.
Mi sedetti accanto a Valek e divorai un panino alla velocità della luce.
《Sei bravissima, Mina.》lodai il suo lavoro, azzannando anche l'altro mentre il mio compagno mangiava in modo molto più tranquillo.《Per fortuna ci sei tu! Non sono proprio portata per queste cose... sai... cose casalinghe...》feci una smorfia nel ripensare a tutte le volte che avevo dovuto pulire e rassettare casa.
《A me fa piacere. Dopotutto tu mi hai salvata. Questo è il minimo.》A quelle parole, Valek rabbrividì in maniera impercettibile, probabilmente ricordando i giorni in cui vivevano sotto il dominio di Nikolas.
《Non mi sento un'eroina, Mina. Fermare la follia di Nikolas era la cosa giusta da fare... Ora sei libera, non sei costretta a stare con noi oppure a cucinare se non hai voglia...》ribattei, aggrottando le sopracciglia.
Avevo accolto i fratelli in casa senza aspettarmi nulla in cambio, dopotutto io amavo Valek e mi piaceva avere Mina fra i piedi, era una ragazzina dolce, anche se testarda.
《Oh, lo so, Kira. Ma sono esattamente dove voglio essere.》affermò sicura, prendendo i piatti ormai vuoti ed iniziando a lavarli.
Beccai Valek a fissarci con uno sguardo strano e, quando se ne accorse, mi mandò un bacio.
《Dobbiamo andare.》affermai, scuotendo la testa ed alzandomi.
《State attenti.》ci raccomandò Mina senza voltarsi.
Valek l'abbracciò velocemente, dandole un bacio fra i capelli, prima di raggiungere la porta.
《Sempre.》dissi decisa, legandomi i capelli in una pratica coda.《Torneremo presto.》
《Lo so. Ho piena fiducia in voi.》
《Tua sorella è identica a te.》osservai mentre correvamo verso il Palazzo dello Sciamano.
《Mina ti adora: sa che tu vinci sempre.》mi rispose Valek con un sorrisetto impertinente, rinserrando la presa sulla mia mano ed aumentando l'andatura.
Feci tesoro di quelle parole: non mi sentivo così insicura da molto, moltissimo tempo, ma sentire la fiducia cieca che Mina e Valek riponevano in me mi spronava a non lasciarmi andare allo sconforto.
Avremmo ritrovato Aysa ed avremmo ucciso quel maledetto Incappucciato.
In pochi secondi, giungemmo a Palazzo e ci fiondammo dentro, puntando all'ufficio dello Sciamano.
Spalancai la porta con irruenza, ottenendo l'attenzione generale. C'erano proprio tutti: Nadja, in piedi accanto a Lee, zio Stefan, che scrutava fuori dalla finestra con sguardo truce, e lo Sciamano, ovviamente, che studiava una cartina con aria concentrata.
《Kira.》Nadja ci venne incontro e mi abbracciò forte.《Come stai?》mi chiese, con la preoccupazione che traboccava dai suoi splendidi occhi azzurri.
《Meglio.》gli risposi sinceramente, con un leggero sorriso.《Mi dispiace per la reazione che ho avuto... Io...》Con uno sguardo abbracciai tutti, ma trovai solamente sguardi colmi di comprensione ed affetto.
《Non dire così.》mi tranquillizzò Lee, avvicinandosi a noi.《La tua reazione è comprensibilissima. L'importante è non farsi abbattere e reagire.》
Annuii con un cenno della testa e raggiunsi lo Sciamano alla scrivania.
《Trovato qualcosa?》chiesi col cuore in gola e subito una mano calda avvolse la mia, donandomi calma e forza.
Valek.
Il mio ex mentore alzò lo sguardo dalla cartina che stava studiando e mi fissò, con espressione concentrata.
《Non abbiamo trovato alcun indizio utile.》rispose in tono monocorde.《Jonah ha cercato una traccia telepatica, ma è stato un fiasco. Il rapitore ed il suo complice hanno fatto un lavoro rapido e pulito. Da professionista.》
Le sue ferali parole crearono un'enorme voragine nel mio cuore.
《A questo punto, c'è solamente una cosa da fare...》
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