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Capitolo 5

Aprii faticosamente gli occhi e, la prima cosa che notai, fu la luce: dorata, accecante e calda.
La seconda, invece, fu il dolore che tornò a lacerarmi con i suoi potenti artigli.
《Aysa...》mormorai il nome della mia bambina con voce roca e debole.
Dov'era?
Che cosa era successo?
La mia mente si era come... inceppata.
《Kira.》La voce del mio compagno era dolce ed incerta come se parlare più forte gli riuscisse difficile.
Girai la testa verso di lui: Valek non stava molto meglio di me. Aveva l'aria provata ed un'ombra di barba sul mento solitamente liscio.
《Come... Come stai?》mi chiese, appoggiando i gomiti alle ginocchia e fissandomi con dolore.
Era seduto su una sedia accanto al letto dove mi trovavo io; dando un'occhiata alle pareti capii di trovarmi a casa.
《Non siamo al Medicale.》osservai senza rispondere alla sua domanda.《Perché mi hai portata qui? Cos'è successo?》La mia voce salì gradualmente di volume, man mano che gli eventi tornavano a tormentarmi.《Aysa...》
Valek mi prese una mano ed iniziò a carezzarmi la nocche.
《La nostra piccola è stata rapita. Non sappiamo né da chi né perché. Lee, Nadja ed Ike stanno ancora indagando. Lo Sciamano ti ha... indotto il sonno perché eri troppo agitata, avevi bisogno di riposare.》mi spiegò tutto con voce pacata, guardandomi fissa negli occhi, senza nascondere il suo profondo dolore.
《È stato l'uomo incappucciato... È apparso dal nulla e mi ha strappato Aysa dalle braccia... I suoi occhi... Erano rossi come braci ardenti...》gli raccontai le poche cose che sapevo mentre percepivo gli occhi inumidirsi nuovamente.
Non potevo piangere.
Se avessi iniziato non mi sarei più fermata.
《Mina ti ha preparato un bagno caldo.》Valek mi asciugò l'unica lacrima che sfuggì al mio controllo.《Se vuoi... Ti aiuto...》aggiunse quando non risposi.
Annuii con un lieve cenno della testa: il mio corpo era ancora stressato dal parto e la mia mente era molto lenta nell'agire.
Avrei potuto morire affogata nella vasca da bagno.
Valek sciolse la presa e mi scostò le coperte per poi aiutarmi a mettermi seduta sul letto. La testa mi pulsava leggermente, ma attribuii quel dolore al pianto.
《Come va?》domandò solerte il mio compagno, scostandomi i capelli umidi dalla guancia.
《Mi gira un po' la testa...》mormorai, chiudendo gli occhi per un secondo.
《Ike mi ha detto che è normale.》Quando lo fissai confusa, aggiunse《Ti ha fatto un incantesimo del sonno.》
Il mio sguardo si fece duro e rabbioso, ma Valek mi frenò.《Non essere arrabbiata con lui, Kira. Eri sconvolta e... Ike ha agito per il tuo bene...》
Tutta la mia furia si sgonfiò in un battibaleno: aveva ragione Valek.
Per quanto potessi ribattere, avrebbe sempre avuto ragione lui.
Quando capì che non avrei dato in escandescenze, il ragazzo mi aiutò ad alzarmi in piedi, mettendomi un braccio intorno alla vita, ed insieme uscimmo dalla stanza e raggiungemmo il bagno.
Nel breve tragitto non incontrammo Mina e ne fui segretamente contenta: avevo un aspetto orribile e non volevo farla preoccupare.
《È in cucina.》Valek rispose ai miei pensieri mentre apriva la porta, accompagnandomi dentro la stanzetta.
Il bagno di casa era veramente piccolo, ma accogliente.
Quando Valek e sua sorella si erano trasferiti da me, lui e Lee avevano apportato alcune modifiche, togliendo  la doccia in onore di una comoda vasca ed aggiungendo uno specchio sulla parete spoglia.
《Non ti ho mai fatto i complimenti per il lavoro...》mormorai, sentendomi ingrata.
Inaspettatamente Valek fece una risata secca e breve, priva di qualsiasi divertimento.
《Forse non a parole, Kira...》disse con voce calda, chiudendo la porta con un calcio.
Arrossii all'improvviso ricordando il modo in un cui l'avevo ringraziato ed alzai lo sguardo su di lui. I suoi occhi brillavano, segno inequivocabile che avevamo avuto lo stesso pensiero.
Con cautela, mi fece sedere sul bordo del vasca, riempita con calda acqua al profumo di rosa, e mi slacciò il camice verde e macchiato che ancora indossavo. L'indumento cadde con un rumore lieve ed io mi coprii subito il corpo nudo: ero imbarazzata.
Non volevo che lui mi vedesse così.
《Sei bellissima.》osservò lui, prendendomi in braccio e facendomi accomodare nella vasca.
《Bugiardo. Sono fuori forma e poi... mi sento così... vuota...》sussurrai, puntando gli occhi sulle piccole onde che il mio ingresso in acqua aveva creato.
Sentii gli occhi pizzicare e mi preparai per una nuova ondata di lacrime e dolore.
《Ti amo.》disse Valek, iniziando ad insaponarmi i capelli. Appoggiai la testa sulle ginocchia e mi godetti le sue attenzioni.《Sei una donna forte e combattiva... Ai miei occhi sei sempre splendida: non dubitarne mai. So che stai passando un brutto momento e vorrei alleggerire il tuo fardello, ma... Ti prometto una cosa: ritroveremo Aysa. A qualunque costo.》
Una lacrima silenziosa cadde nella calda acqua all'odore di rose.
《Sono un'egoista... Non sono l'unica a soffrire... So che anche tu stai male, ma...》La voce iniziò a tremarmi e dovetti fermarmi prima di continuare.《Quell'essere era così... Io... Non so se riusciremo a ritrovarla...》lo resi partecipe dei miei pensieri più cupi, pregando che mi desse un po' di speranza.
Valek rimase in silenzio per alcuni minuti durante i quali mi sciacquò i capelli ed iniziò a lavarmi la schiena.
《Non sei egoista: sei solamente una madre a cui manca la propria bambina. È normale che tu reagisca così, però... Non dire mai una cosa del genere. Ritroveremo Aysa e la riporteremo a casa. Non m'importa quanto possa essere forte quel tizio, noi la troveremo. Non ti permetto di pensare, o dire, il contrario.》Valek mi parlò con voce ferma e decisa, grondante sicurezza, ed io mi abbandonai a lui, fiduciosa.
《Hai ragione: ce la faremo.》concordai, asciugandomi le lacrime e sentendo un germoglio di speranza fiorire in me.
Dovevo credere in lui, in noi, altrimenti sarei impazzita.
Il bagno proseguì in silenzio, col solo rumore dell'acqua e dei nostri respiri, finché Valek non mi aiutò ad uscire dalla vasca.
Mi avvolse teneramente in un morbido asciugamano rosso e mi fece voltare verso lo specchio, cosa che avrei evitato volentieri.
Non ero mai stata un tipo vanitoso, ma sapevo, per puro istinto femminile, di non essere presentabile, infatti abbassai lo sguardo immediatamente.
Valek si mise alle mie spalle, mi abbracciò e mi posò il mento sulla spalla.
《Non distogliere lo sguardo.》disse dolcemente.《Sei stupenda sia dentro che fuori. Ogni volta che ti guardo vedo la mia metà migliore. Supereremo anche questa prova e ne usciremo più forti. Ti amo e farò qualsiasi cosa per riportare Aysa da te, da noi. Non dubitarne mai, amore.》

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