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Capitolo 22

La presenza che percepivo fuori dalla casa era un insieme di forza, vita e qualcosa di profondamente sbagliato.
Io e Stefan aspettammo un paio di minuti prima di avanzare verso la porta, dando così il tempo a Kira e Mina di rifornirsi nell'armeria.
《Attacco frontale?》domandò lo zio della mia compagna, incerto sulla prima mossa da fare.
Prima che potessi rispondere, però, accadde una cosa curiosa: qualcuno bussò alla porta.
《Ma che...》brontolai, sempre più confuso.
Scambiai un'occhiata con Stefan per poi avvicinarmi al piccolo spioncino per capire l'identità del nostro visitatore.
Si trattava di Ike. O meglio dell'impostore.
Muovendo appena la bocca riferii a Stefan chi era il nostro visitatore e la sua unica reazione fu un'occhiata stupita. Prima che potessi decidere che fare, la mia mano si mosse ed aprii la porta, trovandomi di fronte al padre della mia compagna.
Lo studiai a lungo, senza trovare differenze con il vero Ike, a parte lo sguardo: quello dell'impostore era vuoto, privo di qualsiasi calore.
《Amico mio. Qual buon vento ti porta qui?》lo accolse Stefan con fin troppo entusiasmo, facendomi spostare di lato e lasciando entrare il nemico in casa.
《Kira è venuta a trovarti?》domandò l'uomo, fermandosi al centro del salotto, dando le spalle al corridoio dove le ragazze erano scappate.
《No. Non l'ho vista oggi. Vuoi aspettarla insieme a noi?》rispose tranquillamente Stefan, tanto che m'imposi di mantenere il volto impassibile.
Lo zio di Kira era davvero un ottimo attore.
《Sì, con piacere.》disse il falso Ike con sguardo spento per poi recarsi all'entrata.《Io e Jonah aspetteremo qui molto volentieri.》
Quando l'uomo aprì la porta, sulla soglia comparve un ragazzo con gli occhi chiari ed un sorriso smagliante in volto.
《Salve!》ci salutò felice, entrando in casa come se fosse il padrone.《Dunque la ragazza non si trova qui... Beh... Pazienza... Mi accontenterò di voi.》
Fu l'unico avviso che ricevemmo.
Il falso Ike si lanciò all'attacco, tentando di mettermi al tappeto, ma anticipai la sua mossa e, grazie al Lupo, balzai di lato all'ultimo secondo ed il nemico si schiantò sulla libreria di Stefan, rompendo le mensole e facendo piovere libri ovunque.
《Ottimi riflessi.》mi lodò Jonah, applaudendo lentamente.
Senza indugi, Stefan lo attaccò, ma il ragazzo schivò ogni suo pugno ed ogni suo calcio come se già sapesse dove lo zio di Kira voleva colpire.
A metà scontro, io e lui ci trovammo schiena contro schiena: entrambi stanchi di quella situazione di stallo, però determinati a vincere.
《Non perdere altro tempo.》ordinò Jonah all'indirizzo del falso Ike, il quale iniziò a tremare in maniera incontrollata.
Ma che diavolo gli sta succedendo?
Sotto i nostri esterrefatti occhi, l'impostore semplicemente esplose.
In senso letterale.
Molto letterale.
Il suo corpo scoppiò, producendo un rumore viscido ed umido, e riempiendo la casa di Stefan di serpenti color corallo come se lo stesso impostore fosse stato costituito da rettili che avevano, all'improvviso, trovato un'uscita.
Davanti a quello spettacolo rivoltante, Jonah ridacchiò con felicità infantile mentre io e Stefan cercavamo di tenere a bada gli animali sibilanti e, molto probabilmente, velenosi.
《Bomba di Fulmini!》esclamò lo zio di Kira, gettando una palla azzurra e crepitante al centro del salotto, dove si concentrava la maggior parte dei rettili.
I serpenti furono investiti da un'ondata di saette che ne tramortirono alcuni mentre ad altri non fecero alcun danno.
Maledizione!
《È tutto inutile. Non avete alcuna possibilità con i miei cuccioli.》Jonah derise i nostri sforzi, godendosi il triste spettacolo che stavamo dando.
Al diavolo!
Ignorando sia i rettili che Stefan, mi concentrai sul potere che si agitava incontrollato dentro di me: il Lupo era desideroso di uscire.
Ed io non l'avrei di certo fermato.
Percepii le zanne crescere così come gli artigli mentre i miei sensi diventavano sempre più acuti: ora tutto mi appariva nitido e chiaro.
Jonah era il burattinaio: ucciso lui i serpenti sarebbero stati innocui.
Prima che Stefan potesse fermarmi, mi scagliai contro quel ragazzo dal sorriso falso e vuoto e tentai di sgozzarlo; lui bloccò il mio attacco con un semplice gesto della mano.
Venni sollevato in aria e scaraventato contro il muro, dove lasciai una bella ammaccattura a forma di Valek. Scivolai a terra, intontito e, momentaneamente, indifeso; scossi la testa, cercando di schiarirmi il cervello ed i pensieri, ma ebbi ben poco successo.
Percependo una presenza di fronte a me, mi alzai, seppur a fatica, poggiando una mano al poco muro rimasto, e mi ritrovai immediatamente imprigionato: un numero esagerato di serpenti si avvolse attorno al mio corpo, bloccando qualsiasi mio movimento.
《Che pena. Speravo che almeno tu fossi un degno avversario, ma... Evidentemente mi sbagliavo.》commentò Jonah, con voce irritata, come avessi rotto il suo giocattolo preferito.
Appena la vista mi si schiarì, potei notare, con orrore, che Stefan si trovava nella mia medesima situazione: i rettili avevano bloccato pure lui.
《Cosa vuoi... da noi?》domandai a fatica perché il serpente attorno al mio collo continuava a stringere.
《Io? Nulla.》rispose Jonah, dandomi un buffetto sulla testa per poi portarsi al centro della stanza distrutta.《Ma, dopotutto, io sono solamente un mero strumento del grande Marduk...》aggiunse, dandomi le spalle.
Dalla mia posizione non riuscivo a vedere che combinava quel maledetto, ma il volto di Stefan si riempì di terrore e compresi che, fra non molto, avremmo scoperto cos'era accaduto ad Ike.

Probabilmente persi i sensi perché, quando riaprii gli occhi, mi trovavo in una specie di grotta immensa e buia.
Voltai la testa, con molta fatica, e scoprii di essere solo: Stefan e Jonah erano scomparsi.
Eravamo rimasti solamente io ed i serpenti che ancora mi avvolgevano strettamente il corpo. Non capivo nemmeno come facevo a stare in piedi.
Benvenuto...》mi salutò una voce roca, ma potente, che proveniva da ogni dove.
《Chi sei?》gracchiai col poco fiato che avevo, cercando di liberarmi almeno le mani.
Non ha importanza...》mi rispose in tono spocchioso la voce.《Però... Devo ringraziarti... Senza di te la mia ascesa non sarebbe possibile...
《Che... che vuoi dire?》bisbigliai, ormai alle soglie dell'incoscienza.
Te lo mostrerò... E dopo rimpiangerai le tue scelte...

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