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Capitolo 14

Non avevo mai visto Kira comportarsi in quel modo.
O meglio, avevo già assistito ad alcune sue perdite di controllo quando ancora portava dentro di sé lo Spirito Vendicativo del Lupo, ma...
Quello che si stava svolgendo davanti ai miei occhi attoniti era qualcosa di completamente diverso.
La mia amica era circondata da un alone nero, che le si avvolgeva lungo il corpo come un serpente.
《Kira...》mormorai il suo nome con voce debole, spaventata.
Lei, però, neppure si era accorta di me, intenta com'era nella silenziosa battaglia di sguardi contro Ellis. L'Oracolo, infatti, teneva i suoi inquietanti occhi bianchi puntati in quelli della mia amica, sfidandola a lasciarla andare, ma, ovviamente, Kira rinserrò la presa sulla gola della donna.
Prima che potessi fare alcunché, la tenda venne aperta e due guerriere armate di lance fecero il loro ingresso, puntando le lame contro me e Kira. Immediatamente io alzai le mani in segno di resa: non volevo combattere quando si potevano risolvere i problemi solamente con le parole.
《Calme. È tutto un malinteso.》esordii, cercando di spostarmi davanti a Kira per farle da scudo.
Le donne non dissero nulla, ma non ci attaccarono, quindi lo presi come un segno positivo.
《Noi... Ce ne stavamo andando...》aggiunsi, un po' incerta dato che la mia amica ancora non aveva lasciato libera Ellis.《Vero, Kira?》
Azzardai un'occhiata alle mie spalle e notai con sollievo l'aura scura svanire poco a poco dal corpo della mia compagna.
Meno male...
《Sì... Certo...》brontolò Kira, aprendo lentamente la mano e scostandosi dall'Oracolo.
Con un movimento fluido, Kira si alzò e si allontanò da Ellis, lasciando spazio a sufficiente perché la donna si rialzasse. L'Oracolo si sistemò la lunga veste dorata, spazzolandola e lisciandola, per poi tornare, a passi lenti, al suo trono.
Per qualche, interminabile minuto, gli unici rumori che udimmo all'interno di quella tenda furono i nostri respiri ed il frusciare dell'abito di Ellis.
《Volpe. Luna. Non vi ho convocate.》disse con voce forte come se Kira non l'avesse quasi soffocata.
Volpe?
Luna?
Quando sentii quei nomi non potei fare a meno di studiare le guerriere che ancora ci tenevano sotto controllo. Quella che puntava la lancia contro Kira possedeva corti capelli color fuoco ed intensi occhi dorati mentre la mia, quella che mi stava di fronte, aveva lunghi capelli argentati ed occhi della stessa, strana tinta.
Iniziavo a capire la logica dietro i soprannomi di Ellis e non potei fare a meno di concordare con lei.
《Abbiamo udito un grido.》fu la concisa spiegazione di Volpe, che mantenne, però, lo sguardo fisso su Kira.
《Non è successo nulla. Abbiamo avuto una... divergenza di opinioni.》le tranquillizzò Ellis, con un lieve cenno della mano.《Ma, dato che siete qui, scortatele fuori dall'accampamento.》
Mentalmente tirai un sospiro di sollievo a quella prospettiva, ma, ovviamente, l'Oracolo non aveva ancora finito.
《Tenebra. Ricordati che mi devi un favore. Io non dimentico.》
Kira si girò verso di lei con estrema lentezza e pronunciò solamente due parole, che, però, ebbero il potere di farmi rabbrividire.
《Nemmeno io.》
Detto ciò, scostò con fastidio le armi delle guerriere ed uscii dalla tenda dell'Oracolo a passo svelto.
《Ehm... Scusate... Io...》balbettai, posando un dito sulla lama davanti a me ed abbassandola, incerta.
Le guerriere non dissero alcunché, ma seguirono la mia amica fuori ed io non potei fare altro che accodarmi a loro.
Non rivolsi alcun saluto ad Ellis: per quanto potessi provare pena per lei è per la sua storia, quello che aveva detto non mi era piaciuto per niente quindi non si merita parole da parte mia.
Kira aveva già detto tutto.

Stranamente la vita all'interno dell'accampamento non aveva risentito del... piccolo diverbio appena avvenuto. I membri del Clan stavano continuando con le loro normali attività quotidiane, solamente Luna e Volpe mi fissavano.
《Arrivo.》dissi loro, facendo una breve corsetta per raggiungerle.
Loro, infatti, assieme a Kira erano quasi arrivate alla scalinata di nebbia mentre io mi ero persa nelle mie osservazioni.
《Stai bene?》domandai, sottovoce, alla mia compagna appena iniziammo a salire lungo quegli strani gradini.
《Sì, io...》iniziò, incerta, lei. Si passò una mano sul volto prima di continuare.《Mi dispiace per aver reagito in maniera... spropositata, ma... Quello che ha detto...》
La capivo benissimo.
Ellis aveva sminuito l'affetto che Kira provava per Aysa, solo perché lei non aveva avuto una possibilità di felicità.
《Non preoccuparti. Anch'io avrei reagito così.》la consolai, poggiandomi una mano sulla spalla.
I gradini erano così larghi che potevamo camminare affiancate.
Volpe e Luna ci precedevano di un paio di scalini.
Inaspettatamente Kira scoppiò a ridere.
《Non credo, Nadja. Tu sei molto più calma e paziente di me.》osservò lei, a ragione.
《In effetti...》concordai con un mezzo sorriso.
Ero contenta che quell'incontro non le avesse lasciato tristezza addosso: Kira aveva bisogno di tutta la sua forza per riuscire a riprendersi sua figlia dalle mani di quei pazzi.
《Siamo arrivate.》disse Luna, quando giungemmo a destinazione.
Mi guardai intorno e notai che eravamo tornare al punto di partenza, ossia sul ciglio del burrone, al limitare della foresta, solo che ora era calata la notte.
Quanto tempo sarà passato?
Avevamo raggiunto il Clan dei Sogni nel tardo pomeriggio, ma ormai era notte: sembrava che il tempo fosse passato in maniera diversa.
Credevo di essere rimasta in compagnia di Ellis solo per un paio d'ore, eppure...
《Il nostro Clan vive fuori dal tempo.》mi spiegò Luna quando notò il mio sguardo di disappunto.
Pareva l'unica guerriera che avesse voglia di rivolgerci la parola.
《Ora andate.》Lei e Volpe ci indicarono la strada per tornare a casa, alla sicurezza della nostra famiglia.
Io e Kira c'incamminammo in silenzio, ma, nemmeno il tempo di arrivare al primo albero, e la voce di Luna ci fermò.
《Ellis è un buon Oracolo. Tiene molto al nostro Clan, ma il suo cuore ferito non le permette di vivere libera. Vi chiedo scusa per le parole che ha utilizzato.》La donna chinò la testa in segno di pentimento, imitata da Volpe.
《Non voglio le vostre scuse.》disse Kira, in tono dolce.《Ma una promessa... Aiutatela a trovare un po' di pace.》
Luna e la sua compagna alzarono di scatto la testa e ci rivolsero uno sguardo pieno di gratitudine e comprensione prima di scomparire, avvolte da una nebbia rossastra ed impalpabile.

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