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Capitolo 10

Erano giorni difficili.
Vedere Kira, la mia forte amica, spegnersi un poco alla volta, rischiava di farmi impazzire, ma, finalmente, qualcosa si era mosso. Lo Sciamano Ike aveva trovato il Clan dei Sogni, una sorta di tribù di donne guerriere, che, secondo lui, potevano aiutarci nella ricerca della piccola Aysa.
Quella povera bambina...
Speriamo stia bene...
Appena uscii dall'ufficio, corsi fuori da Palazzo diretta a casa, dove sapevo di trovare il mio compagno di vita.
Prima di partire per quella Missione, dovevo salutarlo e, soprattutto, dovevo vederla la mia Alina.
Quando arrivai a casa, trovai Lee in salotto, in piedi, accanto alla culla in legno, regalo dello Sciamano, che guardava nostra figlia dormire.
《Amore.》lo chiamai sottovoce per non svegliare la piccola.
Il mio compagno distolse lo sguardo dalla culla per posarlo su di me: ogni volta che lo faceva, mi sentivo la ragazza più felice del mondo. Lee possedeva fantastici occhi neri in cui risplendeva tutto l'amore che provava per me e per Alina.
《Ti ho preparato lo zaino.》disse controvoglia, avvicinandosi a me.《Mi raccomando: stai attenta e torna tutta intera.》
Lee mi prese fra le braccia e mi baciò a lungo prima che io riuscissi a trovare la forza per staccarmi da lui.
《Non preoccuparti. So cavarmela, sai?》minimizzai le sue preoccupazione con un dolce sorriso.
《Lo so, ma... Ti amo più della mia stessa vita. Preoccuparmi per te è scritto fra i doveri coniugali.》commentò lui, recuperando il mio zaino nero dal divano e sistemandolo sulla mia spalla.
《Fate i bravi tu ed Alina.》gli raccomandai, alzandomi sulle punte per baciarlo nuovamente.《Torno presto.》
Lasciai il rifugio sicuro delle sue braccia e mi diressi alla porta, certa della buona riuscita della Missione.
Spalancai la porta con decisione ed uscii, facendomi avvolgere dall'aria frizzantina del tardo pomeriggio.
A noi due, Clan dei Sogni!

Quando giunsi alle porte del villaggio, notai che Kira non era ancora arrivata, però trovai Valek, il suo compagno, che mi salutò con un lieve sorriso.
Per certi versi Valek mi ricordava Lee: entrambi erano alti, possedevano un fisico asciutto e muscoloso ed avevano capelli scuri come una notte senza luna. Ma il compagno della mia amica aveva subìto un enorme cambiamento: infatti ora racchiudeva dentro di sé lo Spirito Vendicativo del Lupo, un potere che era appartenuto a Kira. Quindi, ogni tanto, in determinate situazioni, non sapevo come rapportarmi con lui.
《Kira arriverà a minuti. Doveva parlare con Ike.》mi spiegò il ragazzo quando mi fermai accanto a lui.
All'inizio, quando si era trasferito nel nostro villaggio assieme a sua sorella, molte persone non l'avevano accolto bene, tenendolo a distanza, però a me era piaciuto immediatamente, forse perché aveva scalfito la dura corazza di Kira.
《Ne sono felice. Non mi piace vederli litigare》commentai con un brivido, ripensando all'accesa discussione che avevano avuto i due qualche giorno prima.
Un'altra cosa che apprezzavo in Valek era il silenzio. Molti si sforzavano di chiacchierare in ogni momento per riempire quel vuoto, ma pochi sapevano condividere il silenzio con un'altra persona.
Kira arrivò di corsa dopo una decina di minuti e si fiondò fra le braccia del suo compagno.
《Deduco che abbiate risolto.》osservò lui, posandole un bacio fra i capelli sciolti.
La mia amica aveva, dipinti in volto, i segni del pianto e non sapevo cosa pensare.
《Sì... Ho scoperto che è normale litigare per un padre ed una figlia.》disse lei, con un lieve sorriso, prima di baciare Valek.
Mi girai verso la foresta per lasciar loro un po' d'intimità, non volevo metterli a disagio con la mia presenza.
《Dovete andare.》annunciò Valek con voce roca.
Mi voltai e lo vidi consegnare a Kira lo zaino, identico al mio, che lei si mise subito sulla spalla. Il ragazzo le diede un ultimo bacio in fronte per poi avvicinarsi a me.
《State attente.》mi disse, dandomi un veloce abbraccio che mi sorprese: Valek, come Kira, non era un patito del contatto fisico.
《Tranquillo. Torneremo in men che non si dica.》lo rassicurai, facendogli l'occhiolino, col solo intento di rassenarlo un poco.
Infatti fui ricompensata da un sorriso seppur incerto e tremulo.
Kira mi si affiancò e, insieme, ci girammo verso la foresta, pronte a correre in direzione del Clan dei Sogni.

Non parlammo molto durante il tragitto: entrambe pensavamo ai nostri uomini. Il che mi portò ad un'altra riflessione.
《Secondo te perché quelle donne non vogliono uomini nel loro Clan?》chiesi, curiosa, a Kira.
《Sinceramente non l'ho domandato a mio padre.》mi rispose lei, arrossendo leggermente.
Padre?
Un sorriso mi spuntò in volto: finalmente si erano chiariti.
Scavalcai una radice sporgente e mi affiancai a lei: anche se i suoi poteri da Lupo erano scomparsi, Kira aveva mantenuto la sua aura selvaggia ed indomabile.
《Beh... Allora lo scopriremo noi.》affermai, in tono positivo ed ottimista.《Dovremmo vedere il canyon fra poco.》aggiunsi, scrutando la vegetazione.
Lo Sciamano mi aveva spiegato che il luogo, dove il Clan aveva piantato le tende, si trovava vicino al confine e che avremmo capito il punto esatto quando gli alberi si sarebbero diradati.
Le grandi conifere lasciarono il posto a piccoli arbusti sempreverdi che ci condussero ad un burrone come se fosse un percorso prestabilito.
Giunte sul ciglio, entrambe guardammo giù e ciò che vedemmo ci lasciò pelpesse e confuse.
Il canyon che ci aveva preannunciato lo Sciamano probabilmente si trovava lì sotto, ma era pressoché invisibile ai nostri occhi. Una fitta nebbia rossastra ci oscurava la visuale: per sapere se il Clan dei Sogni era effettivamente laggiù, dovevamo scendere.
《Non abbiamo molta scelta.》commentò Kira, guardandomi con una domanda negli occhi scuri.
《Dobbiamo andare laggiù.》concordai con lei, prendendola per mano mentre evocava un'aquila d'ombra.
Era davvero migliorata dall'ultima volta che l'avevo vista richiamare una creatura d'ombra.
《Non muovetevi.》ci ordinò all'improvviso una voce forte e femminile.
Io e Kira ci girammo all'unisono e trovammo due donne, entrambe con capelli ed occhi scuri, fissarci intensamente. Indossavano una corta corta di maglia a protezione del torace ed un paio di pantaloni neri aderenti. Non parevano armate, però...
《Tenebra. Sole. Siete attese.》

Angolo dell'autrice:

Ebbene sì! 😀
Stavolta il capitolo è tutto dedicato a Nadja! 😁
Spero che vi sia piaciuto perché probabilmente ne scriverò altri dai più svariati punti di vista! 🙄
Avete qualche preferenza?
Fatemi sapere! 😉
Alla prossima! 🌟

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