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Capitolo 1

9 mesi dopo...

《Dannazione, dannazione, dannazione...》brontolai sotto voce, col respiro affannato, premendomi una mano sul ventre arrotondato.
Era giunto il momento: la mia bambina stava per nascere.
Ed io ero letteralmente terrorizzata.
Mi trovavo in una stanza del Medicale assieme a Valek che non era di alcun aiuto perché camminava avanti e indietro per la camera, passandosi le mani fra i capelli con un'espressione angosciata in volto.
Nadja e Lee ci avrebbero raggiunti a momenti: dovevano aspettare la madre della ragazza per affidarle lo loro piccola Alina, nata un paio di mesi prima, un frugolino con capelli scuri ed occhi azzurri.
Semplicemente adorabile!
Il Maestro Ike, invece, si trovava fuori dal Medicale, con un paio di Sentinelle, per proteggere me e la bambina che stava per nascere. Infatti, da qualche settimana, io e Valek avevamo ricevuto minacce: molti provavano paura nei confronti del nostro bambino perché rappresentava la fusione fra i nostri poteri, fra tenebre e Lupo.
《Valek. Fermati, ti prego, altrimenti vomito.》sbottai alla fine, sedendomi sul bordo del letto.
Il Medico sarebbe arrivato a minuti e dovevo rilassarmi.
《Scusa, amore... Io... Sono agitato...》farfugliò lui, accorrendo prontamente al mio fianco e prendendomi le mani fra le sue.
Appoggiai il mio provato corpo al suo, traendo forza dalla sua vicinanza.
《Lo so... Lo sono anch'io, ma... Andrà tutto bene...》cercai di rassicurarlo mentre il dolore aumentava d'intensità, mozzandomi il fiato.
O almeno lo spero...
Speravo con tutto il cuore che il parto andasse bene, però non ero per nulla tranquilla e non c'entrava il fatto che fosse la mia prima volta.
No.
Era colpa dei sogni che, da qualche giorno, tormentavano le mie notti, facendomi svegliare terrorizzata. Ogni volta che succedeva mi rannicchiavo sul petto di Valek e le sue braccia avevano il potere di tenere lontano gli incubi.
《Sdraiati, Kira.》La dolce voce del mio fidanzato mi strappò da quei tetro pensieri.
Prima che potessi ribattere, mi appoggiò la schiena ai cuscini e, mettendo una mano sotto le ginocchio, mi accompagnò le gambe sul letto dalle lenzuola candide.
《Oh... Beh... Grazie...》balbettai mentre una nuova contrazione mi faceva venir voglia d'imprecare.
《Qualsiasi cosa per te, tesoro.》Valek mi guardò con occhi splendenti d'amore e mi diede un tenero bacio sulla fronte sudata.
Indossava ancora la maglietta bianca con cui era andato a dormire ed era adorabilmente arruffato. Io, invece, avevo un camice verde, davvero orribile, che l'infermiera mi aveva dato appena arrivati al Medicale.
《Non vedo l'ora di tenerla fra le braccia.》mi confidò lui, carezzandomi il ventre.
《Ah! Ora sei convinto sia una femmina!》lo derisi io, ridacchiando.
《Beh... È colpa tua... Hai sempre detto che sarebbe stata una bambina... Anche se non capisco come tu faccia a saperlo...》Valek mi guardò confuso per un secondo prima di riportare lo sguardo sulla mia pancia enorme.
《Io... L'ho sognata...》gli confidai, dopo un minuto di silenzio. Ovviamente non era né il luogo adatto né tantomeno il momento adatto, però volevo raccontargli dei miei sogni prima che lei nascesse, ne sentivo improvvisamente la necessità.《Sai che da qualche notte non dormo bene... Beh, io faccio sempre lo stesso incubo...》La mano di Valek raggiunse la mia, sudata, e la strinse forte.《Ogni volta vedo questa bambina sdraiata su una specie di altare circondata da alte fiamme nere che la consumano lentamente...》Rabbrividii nel confessare ciò che mi tormentava, ma Valek non si scompose minimamente.
《Magari sei solo stressata... Non è detto che...》Provò subito a cercare una spiegazione alternativa, ma...
《Quella bambina si gira verso di me e mi fissa negli occhi.》aggiunsi, con voce tremante e le lacrime agli occhi.《Ha un iride verde come te ed uno iride nero come me.》
Valek mi passò un pollice sulla guancia catturando una stilla salata sfuggita al mio controllo e mi rivolse uno sguardo fiducioso ed amorevole.
《Te l'ho detto, Kira. Sei stressata. Questa è la prima volta che...》Fece un gesto imbarazzato con la mano per indicare la mia pancia.《E quindi credo che sia normale...》
Solitamente le sue parole avevano il potere di tranquillizzarmi e rassicurarmi, ma non quella volta.
Avevo un brutto presentimento, sapevo che qualcosa sarebbe andato male.
Potevo solo sperare di sbagliarmi.
Una contrazione, molto più forte della precedente, mi fece gridare di dolore.
《Maledizione!》esclamai a denti stretti.《Quando diavolo arriva il Medico?》sbraitai contro Valek, che continuava ad accarezzarmi il ventre per nulla offeso dal mio tono di voce.
Proprio in quel momento, la porta della stanza si spalancò ed entrò un ometto basso, con occhiali e capelli bianchi che si presentò come il dottor Féas, ossia colui che stavo aspettando con ansia e trepidazione.
《Alleluia...》borbottai a bassa voce, ma Valek mi udì e fece un sorriso sghembo prima di allontanarsi.
《Rimani qua, tu!》Non mollai la mano del mio ragazzo e lo riportai al mio fianco.
《Allora... Cara ragazza, come stai?》mi chiese il Medico con voce dolce, avvicinandosi a me.
《Come crede che stia?!》gli urlai contro, scioccata ed irritata da tutta quel perdita di tempo.
Non può far sparire il dolore?!
D'altronde è quello il suo lavoro!
Il dottor Féas rise, scuotendo la testa, e guardò Valek con uno sguardo comprensivo che io non capii, ma che mi offese comunque.
《Calma, Kira...》Il ragazzo mi carezzò i capelli umidi e mi rilassai un poco.
Lui era con me.
Andrà tutto bene!
Fu in quel momento che la bambina decise di voler venire al mondo.
Lanciai un grido così acuto che Valek sobbalzò, ma si ricompose immediatamente ed iniziò a parlarmi, cercando di distrarmi da quell'atroce sofferenza che mi stava facendo impazzire.
Non capii una sola parola di tutto quello che Valek mi diceva, ma la sua voce mi cullava, il suo calore mi avvolgeva ed io mi sentivo al sicuro, protetta ed amata.
Andrà tutto bene!
Il dottor Féas, dal canto suo, continuava ad incitarmi, ordinandomi di spingere e di respirare.
Come se non lo stessi già facendo!
All'improvviso mi sentii... libera ed umida: una strana sensazione.
E poi l'udii nel silenzio che riempì la stanza.
Il primo vagito di Aysa.
Nostra figlia era nata!

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