Eliza e Sebastiano
Eliza da bambina sognava il Vero Amore, il Principe Azzurro sul cavallo bianco che sarebbe arrivato un giorno per portarla nel suo regno e sposarla. Crescendo poi, questo desiderio infantile non si era cancellato, bensì era cresciuto con lei, modificandolo e cambiando secondo i suoi gusti, diventando, ai tempi della nostra storia, il sogno del bad boy sotto sotto dolce, figo e alla moda.
Eliza aveva ritrovato il suo Principe in Sebastiano.
Sebastiano era il ragazzo più figo della scuola, i capelli del colore della notte, gli occhi di un azzurro così chiaro e cristallino da sembrare la superficie di un lago ghiacciato, il fisico slanciato come una freccia, forte senza essere massiccio, i tratti del viso delicati ma decisi, gli zigomi alti, la pelle candida e liscia, priva di imperfezione, la postura fiera, l'andatura decisa... tutti questi elementi avevano fatto breccia nei cuori di tantissime ragazze della scuola. E, ancora di più, l'aveva fatto il suo essere single. Infatti Sebastiano era sempre stato cortese, ma aveva sempre rifiutato le avances di tutte le ragazze. Magari ci usciva insieme per un appuntamento, ma poi buttava via i loro numeri di cellulare insieme ai loro sogni e ignorava i loro messaggi e le loro chiamate. A scuola poi, faceva il vago, ignorandole o liquidandole con qualche commento saccente. In definitiva, si comportava da perfetto stronzo. Tutto ciò che ogni adolescente poteva desiderare.
Eliza era solo una delle tante fanciulle cadute nella sua rete. Ed era convinta, come tutte quelle a cui ancora non aveva spezzato il cuore, di essere lei quella giusta.
Così, quel giovedì fece il passo definitivo. In quelle ultime settimane lo aveva conosciuto, era stata con lui a ricreazione, era diventata sua amica. Ora era il momento di diventare qualcosa di più. E fu così che, durante la ricreazione, andò da lui, che come al solito si stava fumando la sua solita sigaretta con i suoi soliti amici. E l'aveva fatto, gli aveva chiesto di parlargli in privato. Era sembrato preoccupato, ma aveva acconsentito a seguirla, lasciandosi portare in un angolino nascosto dove nessuno avrebbe potuto disturbarli. E lì, finalmente, Eliza aveva preso un respiro profondo e aveva parlato.
《Ecco... è da diversi mesi che tu mi... mi piaci》confessò tenendo lo sguardo basso, arrossendo e sentendosi come le ragazze in quei film sdolcinati, quelli con il bad boy che si innamorava della brava ragazza. Ecco, si sentiva la brava ragazza dei film, nonostante non fosse proprio la ragazza perfetta: i suoi voti non erano dei migliori e aveva due materie sotto, inoltre, per coronare il suo sogno romantico, aveva persino cominciato a fumare, più o meno da quando aveva scoperto che anche lui lo faceva, così da avere qualcosa in comune con lui. Sebastiano rimase in silenzio per un po', abbastanza da far venire una decina di infarti ad Eliza, infine sospirò. Se la ragazza avesse sollevato lo sguardo, avrebbe colto più che chiaramente il lampo di tristezza negli occhi che tanto amava.
《Ci vediamo oggi pomeriggio per un appuntamento?》aveva un tono di voce annoiato, con il tono apatico di chi ripete parole imparate a memoria. Eliza tuttavia si illuminò.
《Sì! Certo. A che ora?》
《All'uscita da scuola ti va bene? Andiamo a mangiare da Mc Donald e facciamo un giro》quante volte aveva ripetuto quelle battute? Quante volte aveva fatto lo stesso, identico tragitto? Sebastiano non lo sapeva, sapeva che però non ne poteva più.
《Va benissimo. A dopo allora》e con un grandissimo sorriso, Eliza ritornò in classe per informare la sua migliore amica della splendida notizia.
Sebastiano era incredibilmente annoiato. Era sempre la solita storia, sempre le solite ragazze che ci provavano con lui per il suo aspetto, per la sua reputazione da stronzo. Ma una che fosse realmente interessata a lui?! Anzi, meglio ancora: una ragazza che volesse essere sua amica. Una ragazza con cui potesse parlare, una ragazza non interessata a lui in senso romantico, che vedeva in lui solo un amico. E ogni volta ci sperava: "forse questa è quella giusta" si ripeteva "forse questa vuole solo essere mia amica" e poi sempre la stessa identica scena: la ragazza gli si avvicinava nervosa, gli chiedeva di parlargli in privato e gli proponeva un appuntamento. Ormai neanche si preoccupava di organizzare qualcosa di carino, il Mc Donald era ormai una garanzia per lui, e un giro in centro per gli stessi negozi di sempre offrivano tuttavia diversi spunti di distrazione. Le persone erano la sua distrazione preferita; chi era di fretta, chi si guardava in torno, gruppi di amici, coppie di fidanzati, famiglie, uomini d'affari, gruppi più ampi di persone, ragazzi (come lui e la ragazza di quella volta) appena usciti da scuola... c'erano persone di ogni tipo, con destinazioni e compagnie diverse, e lui si divertiva a osservare quella massa di persone, a distinguere gli elementi più interessanti e a immaginare cosa stiano facendo, dove stiano andando, a cosa stiano pensando... e lui a questo pensava. Si costruiva storie su storie, si immaginava biografie, personalità, avventure, sogni, paure, il tutto mentre la ragazza di turno blaterava cose che non gli interessavano minimamente.
Sebastiano era annoiato e arrabbiato, perché le vite che costruiva e immaginava erano sempre più interessanti della sua.
Quel giorno stava facendo lo stesso, mentre Eliza parlava. Gli era sembrata simpatica quella ragazza, ma niente di più. In quelle ultime settimane gli era ronzata intorno, ma non sembrava così male. Quantomeno sopportabile. Forse, col tempo, sarebbero potuti diventare amici.
E invece no. Come sempre, se n'era uscita con la richiesta di un appuntamento. A Sebastiano piaceva pensarsi come una persona gentile, perché non rifiutava mai. Preferiva concedere loro un pomeriggio con il ragazzo dei loro sogni e poi lasciarle stare con un bel ricordo, piuttosto che sbattere loro la verità ovvero che non era interessato. Eliza non era neanche il suo tipo. Caratterialmente la conosceva poco, ma gli sembrava infantile e impicciona oltre che superficiale, mentre fisicamente... era bella, senza alcun dubbio, con un fisico ben proporzionato, i capelli ricci e biondi e gli occhi di un bel color nocciola, ma non era quello che cercava. Non cercava una fidanzata. Cercava un'amica, una persona interessata a lui per puro interesse, qualcuno che sapesse donargli un'amicizia fine a sé stessa, senza secondi fini o altri obbiettivi. Non voleva una passione improvvisa, Sebastiano, voleva un amore che sbocciasse lentamente, un'amicizia che diventasse sempre più stretta finché non si fosse ritrovato una notte a pensare a lei a lei a lei a lei, finché non sarebbe stato lui stesso ad essere nervoso e a chiederle un appuntamento, a cui ne sarebbero seguiti tanti altri fino alla fatidica proposta, che sarebbe stata solo una formalità, visto che ormai erano come due parti della stessa anima, legati da un amore così profondo da non avere bisogno di parole.
Questo era il sogno di Sebastiano. Un sogno che ancora non si era avverato e che non sembrava avere intenzione di avverarsi. Non ricordava di aver mai proposto lui un appuntamento e la sua ultima cotta risaliva alla terza media, prima che l'adolescenza e i fottutissimi ormoni lo trasformassero in un ragazzo perfetto e tremendamente solo.
Se solo avesse saputo cosa sarebbe successo, Eliza avrebbe forse scelto un altro giorno per quel appuntamento. Oppure avrebbe evitato il centro come la peste, dirigendosi da tuttaltra parte.
Ma non aveva il potere di predire il futuro, quindi era proprio in quella piazza quando scattò la trappola.
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