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KASAKISE

QUESTA STORIA SI SVOLGE QUANDO KISENHA 18 ANNI E KASAMATSU 20 (HO DOVUTO MODIFICARE GLI ANNI DA 3 A 5 PER VIA DELLA NUOVA REGOLA DEL 15 APRILE SULLE SCENE +18)

- Ok ragazzi, gli allenamenti sono finiti, potete andare- affermò Yukio.

I ragazzi della squadra lo salutarono e si diressero verso lo spogliatoio; il moro, come sempre, rimase ad allenarsi ancora un po'. Ormai era al quinto anno, ma comunque continuava a volersi allenare più di tutti gli altri... Rimaneva sempre l'unico in palestra, a fine allenamenti.

O almeno, pensava di essere l'unico, quando sentì una voce alle sue spalle.

- Rimani ad allenarti fino a tardi anche a San Valentino, senpai?-.

Kasamatsu si voltò e vide Kise andare verso di lui con un sorriso.

- I tornei non aspettano di essere vinti da un dio con le frecce- dichiaró Yukio, prendendo l'ennesimo pallone.

Iniziò a palleggiare, diretto verso il canestro; si stupí quando si trovò davanti il biondo, che senza troppa fatica stoppò la sua azione.

- Mi fai allenare anche a San Valentino e non mi includi neanche?- commentó Ryota con un sorriso.

- Non hai qualche ragazza con cui uscire?- sbuffò Yukio, infastidito, andando a prendere un altro pallone.

Kise lo osservò con una certa sorpresa: Kasamatsu lo sgridava spesso per tutte le ragazze che venivano agli allenamenti a vederlo ma... Quella volta non era arrabbiato, era infasitido.

- Sei geloso, senpai?- chiese, sorpreso.

- Tsk, geloso? Perché dovrei esserlo?- sbuffò Yukio, il cuore che iniziava a battergli leggermente più forte.

Kise lo fissò: guance appena arrossate, evitava il suo sguardo, muoveva le mani in modo leggermente nervoso...

- Senpai... Sei davvero geloso! Come mai?- chiese, andando verso di lui.

- Non sono geloso! Mi dà fastidio che un talento come te sprechi tempo in cose futili. Non fai che uscire con più ragazze diverse, senza neanche sceglierne una fissa, sprecando tempo ed energie in qualcosa che neanche ti piace davvero. Chiunque ne sarebbe infastidito- sbuffò Yukio.

Kise lo fissò per un attimo, sorpreso da quel discorso; era tutto giusto, però...

- In realtà, sei l'unico ad essere infastidito- affermò.

Kasamatsu serrò appena le labbra.

- Sono il tuo capitano, è normale- affermò, voltandosi per prendere un altro pallone.

Sentì un paio di mani sulle sue ed alzò lo sguardo, sorpreso di trovarsi davanti Kise.

- Dovresti essere sincero, senpai. Perché ti dà tanto fastidio?- chiese Ryota.

Kasamatsu serrò le labbra: non l'avrebbe detto neanche sotto tortura.

- Vai al tuo appuntamento Kise- disse; ma il biondo non accennò a lasciare le sue mani.

Anzi, si avvicinó a lui.

- Che diamine stai facendo?- sbuffò Yukio, leggermente nervoso.

- Senpai... Ti sentiresti meglio se passassi questa serata con te?- sussurró.

- Tsk, dovresti passare il San Valentino con qualcuno che vuole stare con te- dichiaró Yukio.

- Perché, tu non vuoi, senpai?- sussurró Ryota, avvicinandosi ancora a lui.

Kasamatsu alzò il volto, e deglutì quando rimase bloccato nello sguardo del biondo.

- Sei sicuro di non volerlo?- sussurró il biondo, avvicinandosi a lui.

Kasamatsu fece un passo all'indietro, ma Kise serrò le presa sulle sue mani, impedendogli di allontanarsi troppo.

Si chinò in avanti ed il maggiore capí di non poter più scappare; rimase immobile, mentre Kise poggiava le labbra sulle sue.

Kasamatsu non riuscí più ad opporsi: si abbandonò completamente a quel bacio ed alle emozioni esplose nel suo cuore, tanto che il pallone gli cadde dalle mani.

Kise era bravo a baciare, sapeva come farlo, l'aveva fatto varie volte; eppure, era la prima volta che muoveva le labbra in modo così gentile, saggiando le labbra del moro, quelle labbra che aveva osservato tante volte da lontano e che avevano il sapere più buono del mondo.

- Potevi dirmelo prima che ti piacevo, senpai; ti avrei detto... Che anche tu mi hai attratto da subito- sussurró.

- Quale persona con un minimo di amor proprio andrebbe a dichiarsi ad uno che si presenta ad ogni allenamento con una persona diversa?- sbuffò Yukio.

- Stavo aspettando te, senpai- affermò Ryota, facendogli l'occhiolino.

- Tsk, sei un vero idiota- sbuffò Yukio.

- Un idiota innamorato di te- ribattè Ryota, prima di unire nuovamente le labbra con quelle del moro.

Kasamatsu si arrese al fatto di non potersi sottrarre a lui; Kise intrecciò una delle mani con quella del moro e poggiò l'altra sul suo fianco, prima di iniziare a scendere a baciare il suo collo.

- Kise, che diavolo stai facendo?- sussurró Yukio, sentendo dei lievi brividi percorrere il suo corpo.

- Non lo vedi, senpai? Ti dimostro quanto mi piaci- mormorò Ryota, continuando a baciargli il collo.

- E sai farlo solo così?- sbuffò Yukio.

- Non fingere che non ti piaccia. E poi siamo qui, tutti soli, la sera si San Valentino... Non è romantico?- commentó Ryota, tirandosi su e facendogli un piccolo sorriso.

Kasamatsu non riusciva a non rimanere incantato da quel sorriso, ma non voleva cedere così in fretta.

- Ho capito, sei timido; così ti senti più a tuo agio?- Ryota si allontanò leggermente da lui, e con uno dei movimenti più sensuali che Kasamatsu avesse mai visto si sfilò la maglietta.

Kasamatsu deglutì: aveva visto più volte il ragazzo senza maglietta, sapeva che aveva un fisico da urlo, ma in quella situazione gli fece un effetto completamente diverso.

- Meno male che non ti interessava, eh senpai?- commentó Ryota, andando verso il moro e tirando appena l'elastico dei suoi pantaloni, da cui iniziava ad intravedersi un lieve rialzo.

- E taci!- sbuffò Yukio, colpendogli la mano e voltandosi - non farò niente senza essere certo di quali siano i tuoi piani-.

Kise si avvicinó a lui, abbracciandolo da dietro e lasciandogli un altro bacio sul collo.

- Sono serio, senpai: mi piaci davvero- sussurró.

Kasamatsu serrò le labbra, non pienamente convinto, ma non riuscí più a dire niente quando la mano di Kise si insinuò sotto la sua maglietta.

Si muoveva agile, accarezzando i suoi muscoli con un tocco più che eccitante, graffiandogli appena alcuni punti della pelle, risalendo fino ai capezzoli del moro.

Poggiò un dito sul suo capezzolo, iniziando a muoverlo delicatamente, facendogli compiere dei piccoli cerchi delicati.

Senza neanche accorgersene, Kasamatsu si ritrovó ad avere il respiro pesante.

- Ti piace, senpai?- sussurró Ryota.

Kasamatsu pensó che l'avesse detto per stuzzicarlo e si voltò, pronto a dirgliene quattro, ma si ricredette quando vide il suo sguardo: era leggermente esitante, la sua domanda sembrava più il bisogno di una conferma di stare facendo la cosa giusta.

Anzi, di stare facendo qualcosa che sarebbe risultato giusto per lui stesso.

Kasamatsu serrò le labbra: Kise era stato sincero, doveva esserlo anche lui.

- Kise, fermati un attimo- disse.

- Che succede senpai?- chiese Ryota, togliendo la mano, mentre Kasamatsu si voltava verso di lui.

Il moro fece un grosso respiro, poi poggiò le mani sulle spalle di Kise; sotto lo sguardo confuso del biondo, lo spinse all'indietro, fino a fare scontrare la sua schiena contro il muro.

- Ascoltami bene: non osare più fare quell'espressione esitante mentre cerchi in tutti i modi di conquistarmi. Se sei sicuro dei tuoi sentimenti, mostralo e basta; io sono sicuro che mi piaci, e lo dimostrerò, chiaro?- disse.

Kise lo fissò, sconcertato, dopodiché scoppió a ridere.

- Chiarissimo, senpai- affermò.

- Bene- Yukio spostò le mani dalle sue spalle per sfilarsi la maglietta; dopodiché, si avvicinó a Kise, gli poggiò le mani sul petto ed uní le loro labbra.

Mentre le sue mani vagavano su quel corpo che aveva sempre ammirato da lontano, la sua lingua chiese l'accesso alla bocca del biondo, che non esitó a darglielo.

Kise tornò con le mani sulla schiena del moro, facendone scivolare una fino al suo fondoschiena; superò la barriera dei pantaloncini e dei boxer ed arrivó a posarsi sulla natica del maggiore.

- Tsk, sei un idiota davvero audace- borbottò il moro, facendolo ridere.

- Senpai, sto per farti qualcosa che ti piacerà parecchio- affermò Ryota, con un sorriso malizioso in volto.

- Ovvero?- chiese Yukio.

Kise si inginocchiò e poggiò le labbra sul ventre del moro; iniziò a lasciargli una scia di baci, usando la lingua per seguire la linea dei suoi muscoli, mentre con le mani gli abbassava i pantaloncini ed i boxer.

Posò entrambi gli indici sulla V formata dagli addominali del ragazzo, facendo scendere le mani in contemporanea alle sue labbra, fino ad arrivare alle parti intime del maggiore.

Con le mani, iniziò a massaggiargli delicatamente i testicoli, mentre passava la lingua sulla sua erezione.

Kasamatsu fu costretto ad appoggiare le mani al muro davanti a lui, mentre il suo respiro diventava sempre più affannato: sentiva la lingua del biondo muoversi agilmente tutto intorno alla sua erezione, le mani ancora sui suoi testicoli, vampate di calore che salivano dal basso ad inondare tutto il suo corpo, ed era certo che il calore non fosse dovuto all'allenamento.

Kise circondò il membro del moro con le labbra e Kasamatsu gettó la testa all'indietro, gemendo appena, iniziando a sentire di stare per cedere.

- Kise- gemette; il biondo sorrise, mentre con la lingua leccava via il liquido preseminale dal membro del ragazzo, prima di staccarsi.

Si tirò su e non fece in tempo a dire niente che le labbra del moro erano di nuovo sulle sue, le loro lingue intrecciate e desideranti, che si cercavano costantemente nonostante stessero continuando ad unirsi.

Kasamatsu premette il corpo contro quello di Kise, facendogli sentire tutta la sua eccitazione, e fu ricambiato dall'erezione di Kise che sentì crescere sempre di più nei suoi pantaloni.

Il moro portò le mani sui pantaloni del minore, iniziando ad abbassarglieli, mentre Kise accarezzava nuovamente la schiena del maggiore con una mano, e con l'altra giocherellava con i suoi capelli, tirandoli leggermente.

Kise alzò le gambe, liberandosi definitivamente di pantaloni e boxer, e tornò a premere con foga il corpo su quello del moro.

Kasamatsu fece scorrere le mani lungo i suoi fianchi, arrivando alle sue natiche e stringendole appena; lo sollevò delicatamente, per poi farlo sdraiare a terra, senza staccare le labbra dalle sue.

- Quanto sei forte, senpai- sussurró Ryota, posando la mano sul bicipite del ragazzo ed iniziando ad accarezzarlo.

- Idiota- borbottó Yukio, arrossendo appena, prima di fissare il biondo negli occhi.

- Sicuro di volerlo fare qui?- chiese.

Kise fece un piccolo sorriso.

- Qui è dove ti ho conosciuto: sono più che sicuro- affermò.

Kasamatsu annuì.

- Il pavimento è un po' sporco però- fece notare.

- C'è sempre il muro- Ryota gli fece l'occhiolino ed il moro alzò gli occhi al cielo, cercando di nascondere l'imbarazzo.

- Mettiti come vuoi- borbottò.

Kise si mise a sedere; prese la mano del moro e se la portò alle labbra, iniziando a leccargli lentamente le dita.

Kasamatsu deglutì a vuoto, rapito da quei movimenti, senza riuscire a distogliere lo sguardo.

Kise sorrise e continuó i suoi gesti, portando l'altra mano ad accarezzare la coscia del moro.

Kasamatsu mise la mano su quella del minore, seguendo il percorso che tracciava sulla sua gamba e stringendola appena.

Il biondo gli lasciò le mani e si alzò, mettendosi in ginocchio; fece per avvicinarsi al muro, ma il moro lo bloccò tenendo la mano sulla sua.

- Vieni qui- si mise anche lui in ginocchio, tirando il biondo verso di sé.

Kise rimase sorpreso quando il moro lo abbracció; non lo aveva esplicitato, ma in qualche modo il maggiore aveva capito che aveva bisogno di essere stretto.

Fece un piccolo sorriso e poggiò la testa sulla sua spalla, mentre la mano del maggiore andava alla sua entrata.

Inserí delicatamente un dito e Kise sussultò leggermente, stringendo appena i pugni.

- Potevi dirlo se avevi paura- sussurró Yukio, iniziando a muovere il dito.

- Il dolore non mi spaventa- rispose il biondo.

- Non del dolore Kise-.

Il biondo lo guardò, sorpreso: come aveva fatto a capirlo?

- Se hai paura di rimanere solo, di non essere amato per ciò che sei davvero...- Yukio portò la mano libera ad accarezzare il volto del biondo, scostandogli appena i capelli dalla fronte - allora stare con me è la scelta giusta. Io ti voglio per come sei- sussurró.

Kise senti un paio di lacrime accumularsi agli angoli dei suoi occhi e gettò le braccia al collo del moro.

- E allora prendimi- gli sussurró.

Kasamatsu alzò gli occhi al cielo, facendo un piccolo sorriso, prima di penetrarlo anche con il secondo dito.

Iniziò a muoversi ed in un attimo la sua mente fu invasa dai lievi gemiti di Kise, che si stringeva a lui, il corpo premuto contro il suo, il sorriso che non lasciava le sue labbra.

- Senpai, così è abbastanza- gemette Ryota, bisogno di andare molto oltre a quei gesti.

- Sicuro?- gli chiese Yukio.

- Più che sicuro- Ryota gli lasciò un bacio sulla guancia mentre il moro tirava fuori le dita.

Kise, rimanendo in ginocchio, si avvicinó al muro; vi poggiò sopra le mani, aprendo le gambe e sporgendo il bacino all'indietro, dopodiché si voltò per rivolgere un sorriso al moro.

- Tutto tuo- affermò.

Kasamatsu alzò gli occhi al cielo, prima di avvicinarsi al biondo; gli poggiò le mani sui fianchi, allineandosi alla sua entrata.

- Kise- lo chiamò.

- Dimmi, senpai-.

- Ti amo- senza aspettare una risposta, Kasamatsu lo penetrò con forza, arrivando fino in fondo, e facendo emettere a Kise un gemito che assomigliava più ad un urlo.

- Sei proprio grande senpai- gemette il biondo.

- Idiota... Vieni qui- sussurró Yukio; Kise si spinse appena all'indietro, facendo arrivare il membro del moro ancora più in fondo.

Le braccia di Kasamatsu lo circondarono ed il biondo poggiò la testa all'indietro sulla sua spalla, mentre il moro iniziava a baciargli il collo.

Kasamatsu iniziò a muoversi dentro di lui e Kise iniziò a rilasciare una serie di gemiti sommessi, il corpo scosso da piccoli brividi e da una grande eccitazione.

Voltò appena la testa per fissare Kasamatsu negli occhi.

- Mi ami davvero?- sussurró.

- Più di quanto pensassi- mormorò Yukio, facendo sorridere il biondo.

Kise uní le loro labbra, e con sorpresa del maggiore iniziò a muovere il bacino, andando incontro ai suoi movimenti e permettendogli di arrivare più in fondo.

Le loro lingue iniziarono a cercarsi nuovamente mentre i loro respiri si mischiavano, interrotti più volte da gemiti che i due ragazzi non riuscirono in alcun modo a trattenere, mentre i loro corpi continuavano a separarsi per poi tornare ad essere un tutt'uno tra di loro.

- Più veloce- gemette Ryota, ed il moro fu felice di accontentarlo; tenendolo stretto con un braccio, poggiò l'altra mano sul muro ed iniziò ad usare più forza per spingersi dentro il biondo.

Kise lanciò la testa all'indietro, il volume dei suoi gemiti si fece sempre più forte, così come le spinte del moro.

Il biondo sentiva il suo corpo ribollire, continue scariche di piacere partivano da tutte le parti, andando a concentrarsi in una zona precisa.

Quando iniziò a venire rilasciò un urlo più forte degli altri, stringendo con forza le natiche e la mano del moro, che fu ben felice di seguirlo e venire a sua volta.

Ancora ansimante, Kasamatsu uscì da dentro il biondo, continuando a tenerlo stretto; si voltò per sedersi con la schiena contro il muro, portando Kise con sé e facendolo sistemare tra le sue gambe, in modo da continuare ad abbracciarlo.

Rimasero per un attimo in silenzio, a riprendere fiato, Kasamatsu che stringeva a sé Kise ed il biondo che, adagiato tra le sue braccia, accarezzava i suoi capelli.

- Senpai, posso dirti una cosa?- sussurró.

Kasamatsu annuì.

- Anche io ti amo- affermò Ryota con un sorriso.

Il moro si sentì arrossire e distolse lo sguardo.

- Tutte le tue ragazze ci rimarranno male- affermò.

- Non importa. A me...- Ryota gli fece voltare la testa e gli diede un lieve bacio sulle labbra - interessa solo di te, senpai-.

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