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48. Quella notte


JUSTIN

Dopo quella notte sono ritornato subito a Miami, non potevo restare a New York col timore di imbattermi di nuovo in lei. Odio come mi sento quando mi è vicina. Odio essere così vulnerabile, così fuori controllo. Lei non è più un bene per me. Mi ha fatto troppo male. Sono cambiato, e non voglio ritornare ad essere quel che ero accanto a lei.

Sono passati tre giorni da quando l'ho rivista, da quando ho perso completamente la lucidità, e stavo per mandare a puttane quasi tutto. Dopo l'errore che ho commesso non ho ancora visto Sophia, essendo lontana per lavoro. Mi sto comportando in modo totalmente normale con lei, come se l'incontro con Faith non fosse mai esistito, e spero di riuscire a far finta di nulla, a mentire, anche quando l'avrò davanti. Devo farlo per me, è giusto così, Faith è il passato ormai. Non permetterò che lei, che quella notte influisca sul mio presente, non ora che sto bene con un'altra donna. Mi sono solo fatto prendere dal momento, devo mettermi in testa solo questo. L'avevo davanti, lei è sempre bellissima, questo è innegabile, e non sono riuscito a fermarmi, ma ora, a mente lucida, so di aver fatto uno sbaglio. Sono sicuro che per lei sia stato lo stesso, solo un momento di debolezza per poi tornare con Steve e sposarselo.

È tutto così assurdo però, riesco a provare solo una gran rabbia adesso. Perché mi ha cercato dopo tutto questo tempo? Che senso aveva parlarmi di quella fottuta proposta? Cosa voleva veramente, cosa si aspettava? Cosa ha ottenuto ora?

"Domani vai a dare tu un occhiata al capannone? Io ho da fare in studio" Ryan fa il suo ingresso nel giardino di casa sua con due birre tra le mani, poggiandole sul tavolino e sedendosi accanto a me. La sua voce la sento lontana, sono in un completo stato di trance, e riesco a ritornare in me solo quando il mio amico mi passa una mano davanti al viso.

"Eh? S-si ho capito" mi passo una mano sul volto e prendo la bottiglia di birra tra le mani, facendo subito un sorso, come per riprendermi e smetterla di pensare a quella dannata notte a Coney Island.

"A che stavi pensando?" Domanda Ryan quasi con un sorriso sul volto, come se sapesse già la risposta, ma questa volta ne dubito, la mia mente è in tilt attualmente, ho mille pensieri in contrasto tra di loro.

Per tutta risposta alzo le spalle come se non avesse importanza questo, mentre Ash viene nella nostra direzione e poggia un vassoio con un piatto di patatine e noccioline per fare un aperitivo insieme. Ryan lascia cadere il discorso, si arrende per fortuna, ed io faccio un sospiro di sollievo. Non voglio parlare di quello che mi stava passando per la testa, sopratutto davanti ad Ash che è seduta qui con noi intenta a guardare qualcosa sul cellulare. Non abbiamo ancora affrontato quell'argomento. Ash sa tutto, lo so benissimo, e so che l'ha detto a Ryan, ed anche se ora fanno finta di nulla, so che prima o poi se ne usciranno con qualcosa riguardante quella notte. Non fanno altro che guardarmi e mettermi alle strette, ma la verità è che non riesco a parlare di questa cosa proprio con loro che sanno benissimo come sono stato in quel periodo di merda, senza Faith, e quanto io abbia voluto cambiare per riprendermela, fino a ritrovarmi ancora di più col cuore distrutto. Mi conoscono bene, e non voglio che mi psicanalizzano mandandomi in confusione. Io sto bene ora, è questa la cosa più importante. Senza Faith.

"Amore dobbiamo andare a scegliere ancora i fiori e gli addobbi per il ristorante" parla la bionda verso il mio amico, mentre io mangio le noccioline e guardo l'espressione di Ryan che cambia subito, da tranquillo, senza pensieri, a scocciato.

Il mio amico alza gli occhi al cielo prima di rispondere. "Non puoi andarci tu? I-insomma che ne so io di queste cose, per me non hanno importanza, ogni cosa è uguale!" risponde mentre Ash chiude gli occhi a due fessure ed incrocia le braccia al petto.

"Uguale?! No che non lo è, piccoli dettagli fanno la differenza, sono cose importanti invece, e devi venire anche tu!" Afferma mentre il mio amico a momenti vorrebbe esplodere ed imprecare qualcosa, ma resta zitto e prende un sorso di birra.

"Allora vedremo nel fine settimana, quando saremo più liberi" risponde Ryan, cercando di non sembrare già esausto al solo pensiero di andare con la sua fidanzata a cercare le ultime cose per i preparativi del loro matrimonio. Mancano sei mesi al loro grande giorno. "Praticamente farò solo la presenza visto che non ne capisco assolutamente niente" aggiunge subito dopo, come a cercare di convincerla ad andarci magari con Ronnie, o sua mamma, ma la bionda non cede, ed io rido guardando la scena. "Amico, non è divertente!" Si gira poi verso di me, imitandomi, mentre Ash scuote la testa ma poi il cellulare che squilla tra le mani la fa scattare subito.

"Kaya, finalmente! Non ho capito il messaggio che mi hai mandato prima, puoi spiegarti meglio?" Dice la bionda seduta sul divano accanto a noi, parlando in tutta tranquillità. "In che senso? E dove?" continua con un tono quasi allarmato, mentre io e Ryan la guardiamo confusi, ma lei sembra non prestare attenzione a noi ora, bensì a quello che le sta dicendo la sua amica dall'altro capo del cellulare. "P-perché? Quando tornerà?" aggiunge dopo essere stata per un po' in silenzio ad ascoltare Kaya, mentre io nel frattempo continuo a bere e a mangiare le noccioline e patatine. "Non mi ha detto niente, poteva almeno avvisarmi" ora parla con voce quasi delusa.

"Che succede?!" domanda Ryan in sussurro, ma Ash fa segno con la mano di aspettare, troppo presa dalla conversazione al telefono.

La bionda mi guarda per un istante e poi si morde il labbro inferiore distogliendo gli occhi da me in modo nervoso. Sta parlando di me Kaya?! "Lo so, due idioti" parla in modo acido, è come se volesse dire altro, ma poi resta zitta, ed immagino che il motivo è che io sia qui davanti a lei. Mi sta irritando questa cosa di non sapere cosa si stanno dicendo. "Si sente in colpa" continua mentre annuisce. "Si, ora non posso, ci sentiamo dopo, provo a chiamare anche lei più tardi, deve spiegarmi delle cose" aggiunge infine. "Ciao tesoro" saluta l'amica e riattacca la chiamata, guardando prima me e poi Ryan che non smettiamo di guardarla. "Che volete?" parla come se non dovesse dare nessuna spiegazione, ma onestamente, capendo di essere stato l'argomento di conversazione tra lei e Kaya, voglio sapere tutto.

"Sono un argomento interessante?" dico sicuro di me, mentre prendo un ultimo sorso di birra.

"Perché ti sei sentito chiamare in causa?" mi guarda trattenendo a stento un sorriso compiaciuto. "Cosa potrebbe mai dirmi di te, Kaya?" aggiunge furba mentre Ryan scoppia in una risata ed io subito lo fulmino con lo sguardo, riportando poi l'attenzione sulla bionda difronte a me. "Allora?" insiste. Vuole sentirsi dire quello che lei sa già benissimo.

"Mi hai guardato per tutta la vostra conversazione, e sembrava volessi uccidermi con lo sguardo onestamente, quindi se hai qualcosa da dirmi, prego" continuo a far finta di nulla, giocando al suo stesso gioco, mentre lei rotea gli occhi.

"Perché non ci hai detto cosa è successo quella notte tra te e Faith?" è Ryan che si arrende alla fine, e mette in mezzo l'argomento di cui volevano parlare ormai da giorni.

"Non ha avuto nessuna importanza" rispondo subito senza guardare nessuno dei due ragazzi in faccia. Prendo la bottiglia di birra di Ryan e prendo un sorso da lì, avendo finita la mia.

"Stronzo!" afferma Ash a tono basso, ma che riesco a sentire benissimo, con ancora uno sguardo rabbioso sul volto.

"Che volete?" allargo le braccia ed alzo leggermente le spalle. "E' s-stato solo uno sbaglio, lei sta con Steve, ed io con Sophia, sto benissimo così!" aggiungo volendo a tutti i costi chiudere questo discorso. Voglio sapere solo cosa si sono dette Ash e Kaya, non voglio parlare di me e Faith, di quella notte.

"Faith non sta più con Steve, due giorni fa, dopo il vostro incontro è andata a Londra ed ha dato una risposta a lui, l'ha lasciato" mi informa mentre io schiudo la bocca per lo stupore. Non so come mi fa sentire questa notizia. Una parte di me si sente quasi sollevata. Ma perché l'ha lasciato? Sto impazzendo, voglio delle risposte. "Ed ora Kaya mi ha detto che Faith sta andando a Parigi con Rosalie e resterà lì per quattro cazzo di mesi" continua mentre mi esce una risata nervosa e scuoto la testa. "Non mi ha nemmeno avvisato di questa partenza improvvisa, se n'è andata senza dire nulla, sta malissimo, Kaya dice che non smette di colpevolizzarsi per aver fatto soffrire Steve" parla in un tono preoccupato.

"Si sente in colpa per Steve?" domando nervoso e confuso. "E per me no? Mi ha lasciato anni fa in un periodo di merda, mi ha voluto rivedere dicendomi di quella cazzo di proposta e poi ora se ne va per quattro mesi, lasciando tutti nella confusione più totale" scuoto di nuovo la testa mordendomi una guancia dal nervoso. "Io non voglio incasinarmi di nuovo la vita, sto bene, non ho più bisogno di lei" prendo un'altro lungo sorso di birra e punto lo sguardo verso il giardino dietro la bionda, non guardando nemmeno per un attimo i miei amici.

"Quella notte ha significato qualcosa per te?" domanda Ryan cercando un contatto visivo con me.

Chiudo per un istante gli occhi pensando all'attimo in cui l'ho vista e poi li riapro subito dopo. "No" rispondo in modo veloce, alzandomi poi di scatto. "Vado a casa, tra qualche ora arriva Sophia" cambio discorso, salutando i miei amici ed uscendo velocemente da casa loro, con un nodo allo stomaco. Sono nervoso, vorrei averla davanti per avere tutte le risposte che sto cercando, che mi stanno assillando da giorni, ma non c'è. E' scappata via da tutto, e non posso, non voglio rincorrerla. Non ha mai provato a mettersi per un attimo al mio fottuto posto, ha sempre pensato ai suoi sentimenti o a quelli di Steve, e ai miei invece? Io chi cazzo sono per lei? Un oggetto, un qualcosa da usare quando cazzo vuole lei? Non permetterò che mi usi come un giocattolo. Non dovevo incontrarla, lo sapevo. Non permetterò che mi tormenti ulteriormente quella notte. Continuerò ad andare avanti con la mia vita. Con Sophia.

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