38. Scatoloni e ricordi
Essere di nuovo a Wallingford dopo un anno ormai in cui sono stata lontana, mi fa strano, è come se questa non fosse più la mia città, come se non mi sentissi più a casa. Ritornare qui mi fa pensare al passato, un passato che sto cercando di dimenticare con tutta me stessa e forse proprio per questo non sto più bene in questo posto, ma ogni tanto devo venirci, ho pur sempre mia mamma, e poi William, che ora è fuori per lavoro.
"Allora, come è andata la vacanza?" Mamma fa il suo ingresso in salone, con ancora il pigiama addosso ed un vassoio tra le mani che lo poggia sul tavolino e si siede affianco a me, sul divano. Mi passa la tazza con il latte, e si prende poi la sua, con del caffè. "Sono così felice di averti qui per qualche giorno Faith!" esclama contenta, prendendomi una mano e stringendomela nella sua.
Annuisco sorridendo. "Anche io" ammetto, seppur la mia affermazione non sia tanto sincera. Nonostante i nostri caratteri diversi ed il nostro continuo scontrarci lei è sempre mia mamma e sono felice di vederla, questo sicuramente, ma il problema è essere qui, in questa casa. "La vacanza è andata benissimo, non sono mai stata così bene, mi sono rilassata tanto e mi sono altrettanto divertita, tanto" le racconto mentre prendo un sorso di latte freddo e cerco di non farle notare il fatto di sentirmi fuori posto.
"Mi fa tanto piacere" dice sincera. "Quel ragazzo che è venuto con te, il tuo amico, è molto carino sai" aggiunge dandomi una gomitata e facendo un sorriso malizioso.
"Si, ma siamo amici" rispondo subito, non volendo che si faccia inutili film mentali. E' la verità, io e Steve siamo solo questo. Ammetto che nelle due settimane trascorse insieme, più di una volta stavamo per baciarci, ma ho cercato sempre di evitarlo perché come gli dissi, ora sarebbe il momento più sbagliato per iniziare una relazione.
"Sarà.." mamma alza le spalle e si alza. "Comunque ti vedo molto più serena ora, penso tu abbia fatto una scelta giusta, continua a lavorare su di te, a stare bene, e divertiti!" continua, riferendosi alla scelta di allontanarmi da Justin. Se solo sapesse come sto realmente! Sicuramente sono serena, ma il dolore fa ancora parte di me. Annuisco senza rispondere e lei si avvicina dandomi un bacio sulla fronte. "Ora vado a prepararmi, pranziamo insieme dopo giusto?" mi domanda. Annuisco di nuovo, mentre mamma sale di sopra.
Sbuffo e mi alzo anche io, decidendo di andare a fare quattro passi nei dintorni, essendomi già vestita prima di scendere giù in salone.
Quando esco dal vialetto di casa, vedo Jeremy con un pacco grande tra le mani, ed il cofano della sua macchina aperto, con altri scatoloni dentro. Non appena mi vede mi sorride, posa il pacco dentro l'auto e si avvicina a me. "Faith, che bello vederti!" mi abbraccia.
"Ciao Jeremy" ricambio il saluto. "Quindi è vero, ti trasferisci" constato, guardando i grandi pacchi con uno sguardo malinconico. Ho saputo di questa sua decisione da Ashley, quando andai da lei per lo spring break. L'ultima volta che ho visto anche Justin, e lui lì aveva appena saputo della scelta del padre.
"Si, domani vengono i nuovi proprietari e sto portando via le ultime cose" mi spiega, mentre esce dalla casa una donna, con un'altro pacco tra le mani. Jeremy gli va incontro per aiutarla e si avvicinano a me. "Lei è Denise, la mia compagna" mi presenta la donna un po' ansioso.
"S-sono Faith, abito qui affianco" mi presento nervosa, sono stata colpa alla sprovvista, non pensavo ci fosse anche lei. Le circostanze di come si sono conosciuti non mi piacciono. Jeremy a quel tempo era sposato, e sua moglie era malata, avrebbe dovuto comportarsi in modo diverso, così Justin avrebbe potuto capirlo, invece ha sbagliato tutto, ed ora sta cercando di rimediare ai suoi errori. Spero tanto che Justin un giorno riesca a perdonarlo e che accetti questa donna, anche se ne dubito fortemente.
"E' un piacere, Jeremy mi ha parlato di te" mi dice mentre sorride. Gli ha parlato sicuramente di me e Justin, del nostro rapporto.
Abbozzo un sorriso anche io, non sapendo cosa rispondere e li guardo in imbarazzo. "Posso aiutarvi con i scatolini o altro? Non c'è nessuno ormai in questa città che conosco e non so davvero cosa fare per far passare il tempo" dico mentre mi tocco i capelli agitata. La verità è che vorrei entrare in questa casa e dirle addio, entrarci per un'ultima volta.
"Se ti va, certo, vieni con me" mi dice Jeremy facendomi segno di seguirlo in casa. "Tesoro tu vai in macchina, andiamo a portare queste cose alla fiera e torniamo qui" aggiunge verso la sua compagna che annuisce ed entra in macchina.
Non appena entro mi si forma un groppo in gola, in questa casa ci sono praticamente cresciuta, ed ora ogni cosa sta per essere buttata via, o data in beneficenza. "Wow, mi si spezza il cuore a vederla così... vuota" dico girandomi intorno. C'è solo la cucina ricoperta con del telo, pochi altri mobili, scatoloni chiusi, ed alcuni oggetti ancora da impacchettare.
"Già, non potevo stare ancora in questa casa, troppi ricordi, ed ormai Justin non torna più qui, non mi parla nemmeno" mi spiega con un sorriso triste e lo sguardo perso nel vuoto. "Ieri gli ho mandato un messaggio per fargli sapere che oggi è l'ultimo giorno che può venire in questa casa, magari per prendersi qualcosa che vuole tenere per se, ci sono anche delle cose sue di sopra, ma non mi ha risposto, non vuole sapere niente ne di me, ne della nuova casa o della mia compagna, non vuole sentire ragioni, quindi.." la sua voce è addolorata, sembra quasi che voglia piangere, ed io non so che fare o cosa dire, mi fa solo male questa loro situazione. "Justin è fatto così, è una persona rancorosa, e tu non potevi farti carico di lui, anche se mi dispiace molto per come sono andate le cose tra di voi, tu eri quella giusta per lui" si gira verso di me e alza le spalle come se si fosse rassegnato ormai, mentre io mi asciugo velocemente una lacrime che mi sta rigando il viso.
"M-metto quelle cose negli scatoloni" cambio totalmente discorso con voce rauca, e Jeremy capisce perché io l'abbia fatto. Non voglio piangere e non voglio nemmeno parlare di suo figlio con lui.
"Uhm.. allora vado a portare delle cose ad una fiera qui vicino con Denise, e torniamo va bene?" anche lui cerca di riprendersi. Annuisco e mi lascia da sola, circondata da scatoloni e ricordi. Riempio tre pacchi con gli ultimi oggetti. Cornici, quadri, vasi, tutte cose che a Pattie piacevano e che sceglieva con cura per abbellire la sua casa che tanto amava, ed ora invece, non c'è più nulla, solo mobili ricoperti con teli.
Una volta finito di chiudere i pacchi, prendo un lungo respiro e decido di salire di sopra, andando ovviamente nella camera di Justin. E' rimasto solo l'armadio e la scrivania con due scatoloni sopra di essa. Mi avvicino e ne apro uno. Ci sono solo vestiti che non mette più ormai, di ricordi materiali Justin ne ha sempre avuti pochi. Riesco a riconoscere ogni singola maglia, o felpa. Ne prendo una tra le mani e la stringo a me, ricominciando a piangere, e questa volta non mi trattengo, ma quando sento dei rumori di sotto, mi asciugo di nuovo velocemente le guance e cerco di riprendermi, raggiungendo le scale, ma non appena vedo la persona di sotto mi blocco completamente.
~
Buon pomeriggio lettori, questo capitolo è di passaggio, sto già iniziando a scrivere il prossimo e spero di riuscire a finirlo presto perché non voglio farvi attendere molto. Allora, cosa vi aspettate dal prossimo aggiornamento? Fatemi sapere! 💕
-Assia 🌸
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