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35. Ritornare sui miei passi



JUSTIN

Quando apro gli occhi per la troppa luce che penetra dalla finestra del salone e provo a cambiare posizione, sembra che mi sia passato addosso un carro armato, sono a pezzi. Decido quindi di alzarmi, non riuscendo a prendere più sonno, ma sono costretto a sdraiarmi di nuovo. Tutta la stanza sembra girarmi intorno, mentre man mano i ricordi della notte passata riaffiorino nella mia mente.

Non mi aspettavo di rivedere Faith. Non ero pronto a vederla dopo mesi interi in cui non ci siamo più sentiti. Non ci siamo lasciati nel migliore dei modi, e per questo non riesco nemmeno a parlargli in modo civile, senza che la rabbia prenda il sopravvento su di me. Non riesco a fare "l'amico" dopo tutto quello che c'è stato tra di noi. Ogni volta che sono vicino a lei vorrei stringerla tra le mie braccia, baciarla, e invece non posso, non posso averla.

Ieri sera ero già fuori di me per tutta la situazione con mio padre, e quando l'ho vista la rabbia è aumentata. Avevo bisogno di sfogare la mia frustrazione, avevo bisogno di prendere a pugni qualcuno, e quando sono salito sul ring, in uno dei soliti incontri a cui partecipo, il volto di Faith era tutto ciò che vedevo. Non riesco a dimenticarla, ad andare avanti e fingere che stia bene senza di lei. Ogni pugno che prendevo però, riuscivo a non pensarla, mi distraevo col dolore fisico che provavo. Finito l'incontro sono andato a bere, incurante delle mie ferite e del dolore che stavo provando, ma quando sono tornato a casa, e si è presentata Faith in piedi, forse ad aspettarmi, mi ha sorpreso. La delusione nei suoi occhi dopo avermi visto conciato in quel modo, è stata la cosa che più mi ha fatto male in tutto questo. Con quel suo sguardo ho capito di aver sbagliato di nuovo, ma è come se non riuscissi a farne a meno, quando non riesco a gestire più le mie emozioni ho bisogno di sfogarmi, e quello di fare a pugni sembra l'unico modo che riesce a calmarmi.
Era così preoccupata, e proprio per questo ha dormito con me, mi è stata vicino per paura che potessi sentirmi male.

Ho la testa che mi scoppia mentre faccio chiarezza sulla notte scorsa. Mi giro di scatto nella speranza di trovarla ancora accanto a me, ma non c'è. Mi alzo di nuovo, questa volta lentamente e prendo il cellulare dalla tasca del pantaloncino con cui ho dormito.

"Ryan mi ha chiamato, è preoccupato per te, ed anche io ora. Spero tu sia tornato a casa, quando torni qui farai i conti con me!!!"

E' stato questo messaggio ad interrompere qualsiasi cosa stesse per succedere tra me e Faith. Ricordo perfettamente anche questo, e non posso fare a meno di pensare che se magari avessi avuto il cellulare spento, forse ci saremmo baciati.
In ogni caso, il messaggio è da parte di Sophia e mi fa sorridere. Anche tramite messaggi non perde il suo impeccabile senso d'umorismo, anche se probabilmente è seria. Non avrà dormito per la preoccupazione. Mi sento in colpa per questo. Faccio star male tutte le persone che mi vogliono bene.

Mi alzo dolorante e raggiungo la cucina mentre rispondo alla mia amica e la tranquillizzo. Non trovo nessuno in giro, stanno ancora dormendo forse, mentre Faith non so dove sia, è andata a dormire in camera di Ronnie?

Vado di sopra e mi faccio una doccia veloce per riprendermi e quando torno di sotto vicino la penisola trovo Kaya a fare colazione.

"Buongiorno" mi saluta sorridente la ragazza. "Ti vedo in ottima forma!" costata subito dopo aver visto il mio volto ed il modo in cui cammino.

"Dici?" rido mentre lei annuisce e prende un sorso di latte suppongo, dalla tazza, non facendo domande sul perché sia conciato in questo modo, non volendo essere invadente. "Buongiorno anche a te comunque" aggiungo rispondendo al suo saluto. "Dormono ancora tutti?" Chiedo, anche se in realtà mi interessa solo di Faith.

Scuote la testa. "Ronnie si è svegliata molto presto per andare col suo ragazzo ad una specie di gita?!" mi informa un po' confusa, mentre annuisco disinteressato. "Ash e Ryan dormono ancora e Faith è in giardino che mi aspetta, tra poco andiamo in spiaggia" continua mentre io annuisco e vado verso la porta per raggiungere subito Faith, voglio ringraziarla per essermi stata vicino stanotte.

Appena esco fuori la vedo seduta su una sdraio. E' di spalle e parla con qualcuno a telefono. Sembra molto contenta, sta ridendo. Mi blocco sui miei passi e resto fermo ad aspettare che finisca di conversare, forse dovrei rientrare, ma sono curioso di sapere con chi sta parlando.

"E dai Steve!" quando pronuncia quel nome serro la mascella e decido di restare ad ascoltare, tanto non mi vede. Voglio capire cosa si stanno dicendo di così divertente. "Invece potresti venire anche tu in vacanza con me, mio padre e sua moglie, mi ha detto proprio lui di invitarti, ti adora lo sai!" Faith continua a parlare in completa tranquillità, mentre io mi sento uno stupido. Ieri sera stava per baciarmi, sembrava così preoccupata per me, voleva starmi vicino, ed ora invece sta progettando una vacanza con quel figlio di papà?! E pensare che ero venuto qui con l'intenzione di ringraziarla. Fanculo. Mi sento un completo coglione per aver sperato in qualcosa che ho visto solo io a questo punto stanotte. "Perfetto, allora ne parlo anche con Jess e Sam" aggiunge, ovviamente quei due non potevano mancare, ma sembra elettrizzata all'idea di stare più con lui a quanto vedo.

Mi mordo una guancia e mi giro verso la porta per rientrare in casa, se resto ancora e lei si accorgesse della mia presenza, potrei dire cose che non dovrei, è meglio se non ci vediamo, tanto dopo pranzo me ne vado. "Ma dai! Sei importante per me!" questa affermazione mi fa bloccare sui mie passi, mi immobilizza. Chi cazzo è questa persona? Non è la stessa di ieri sera, non è più la ragazza di cui sono innamorato. Ride di nuovo mentre il mio cuore invece, sembra che qualcuno lo stia calpestando. "D'accordo, salutami tutti allora, ciao" riattacca finalmente, mentre io riprendo a camminare per rientrare.

"Justin!" mi fermo. Troppo tardi, mi ha visto. Mi giro a rallentatore e prendo un lungo respiro mentre Faith si avvicina a me. Devo mantenere la calma. "Hey, come ti senti?" mi domanda nervosa dondolando su un piede all'altro, mentre cerca un contatto visivo con me, ma non riesco a guardarla, non ce la faccio, è più forte di me. Non ha capito forse che ho sentito tutto. Il solo pensiero di lei in vacanza con quello mi manda fuori di testa, non può essere che siano solo amici, non credo nemmeno più alla storia del "bacio forzato" dell'ultimo dell'anno ora.

"Bene" rispondo con tono gelido, gli do le spalle pronto per tornare dentro, ma lei più veloce di me, mi blocca per il polso. Mi mordo di nuovo una guancia e mi rigiro verso di lei. "Che vuoi?" dico rabbioso, togliendo il polso dalla sua presa in modo brusco. Faith spalanca gli occhi, è sorpresa da questo mio atteggiamento, e questa cosa mi fa innervosire ancora di più.

"Perché ti comporti cos-" quasi sussurra sconcertata ed io la blocco non lasciandola finire di parlare, la rabbia è pronta ad avere la meglio su di me.

"Che ti aspettavi? Io non sono degno per te, è così no? Vai da Steve, lui si che fa per te, che ti rende felice!" rido dal nervoso mentre Faith mi guarda con la fronte corrugata e la bocca spalancata. "Sai cosa ho capito proprio in questo momento?" alzo il tono di voce mentre Faith resta in silenzio a guardarmi. "Io per te non sarò mai importante quanto tu lo sei per me, ti darei la mia fottuta vita, quel figlio di papà farebbe lo stesso?" mi avvicino di più, furioso, mentre lei resta immobile ad un passo da me con uno sguardo pieno di delusione.

"Stai sclerando Justin, come fai sempre!" Faith scuote la testa guardandomi come se fossi un pazzo. "Hai sentito la mia conversazione da come ho capito, ma hai frainteso tutto, come al solito" continua alzando anche lei il tono di voce. Resta qualche secondo in silenzio a testa chinata, poi punta i suoi occhi nei miei. "Ti comporti come se io non ti avessi mai amato quando sai bene che non è cosi" ha gli occhi lucidi ora, mentre stringe le mani in pugni, per cercare di non piangere davanti a me e darsi forza. "Non ce la faccio più, ogni volta che penso di ritornare sui miei passi, te ne esci con una delle tue scenate, tu sei questo ormai" finisce di parlare con tono rassegnato, dandomi le spalle.

"In che modo vorresti ritornare sui tuoi passi, organizzando una vacanza con quello?" questa volta sono io a voltarla verso di me mentre gesticolo. Non ragiono più. "Vi siete già baciati, hai l'approvazione di tuo padre per fare qualsiasi cosa con lui, e sai cosa? Penso che siete andati pure a letto insieme!" sputo velenoso contro di lei e mentre sto per aprire di nuovo la bocca Faith mi da uno schiaffo in pieno viso restando ferma a guardarmi con le lacrime agli occhi. Lo stesso faccio io, non muovendomi di un solo centimetro, con il cuore a mille, e solo in questo istante mi rendo conto di quello che ho detto.

"Se volessi farlo sono una persona libera, non devo darti più spiegazioni" Faith parla con voce bassa, spezzata dal pianto e la testa chinata. "Ma non l'ho fatto, ne con lui, e ne con un'altro perché ad ogni minimo tocco penso a te" stringe le mani e prende un lungo respiro. "Io non ti voglio più Justin, non voglio più niente da te" alza la testa e mi guarda a malapena negli occhi. È arrabbiata e tanto delusa, mentre io sono pietrificato difronte a lei. "Non portarmi ad odiarti" aggiunge infine, passandomi accanto e lasciandomi solo, mentre una lacrima mi riga il viso.

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