28. New York
Non ho mai amato particolarmente le feste di Natale. A casa mia, o meglio dire quella che un tempo definivo casa, ormai non mi sento più a mio agio lì, tutte le feste le ho sempre passate con parenti lontani che non vedevo mai, o con colleghi di lavoro di mamma e William che non conoscevo per niente. Non c'era armonia, affetto o legami. A tavola non facevano altro che parlare dei loro progetti, o della vita meravigliosa che hanno sempre avuto sin da giovani, facendomi sentire un fallimento. Quest'anno invece, per le vacanze ho deciso di non tornare a Wallingford, anche perché sono cambiate tante cose ormai. Dovrei dividermi tra mia mamma e William, e questa cosa non mi entusiasma, e poi questa volta, non ci sarebbe Justin a salvarmi da quelle situazioni con gli ospiti. Non so nemmeno se è tornato a casa sua, ma sapendo come sono i rapporti con Jeremy, ne dubito fortemente. Dopo quella chiamata di un paio di settimane fa, non ho saputo più niente di lui, non ho voluto nemmeno chiedere ad Ashley. Sono stata io a lasciarlo, ma per rispetto di tutto quello che c'è stato, e non parlo solo dell'ultimo anno in cui siamo stati insieme, ma anche della nostra passata amicizia, poteva trattarmi meglio per telefono, invece ha rovinato tutto, come sempre. Non vuole più niente da me, e lo sto accontentando, non oserò mai più fare un passo verso di lui.
"Sarà il primo Natale che festeggio senza lei" spezza il silenzio Kaya, facendomi alzare la testa dal libro che sto leggendo, "Cercando Alaska" . Sono a New York, da mio padre e Rosalie, alla fine ho deciso di passare con loro le vacanze, per la prima volta. Sono sdraiata sul letto della "mia" camera, che in realtà sarebbe una stanza per gli ospiti, ma papà mi ha detto di arredarla come voglio per tutte le volte che starò qui, e magari la prossima volta porterò qualcosa di mio. Con me ho portato la mia amica di Boston, che sta metabolizzando la recente scomparsa di sua nonna. In questi giorni tutti sono con le proprie famiglie, e lei invece è sola, non potevo lasciarla in un campus completamente vuoto. Voglio che sappia che io ci sono, ed ora che non ha più nessuno della sua famiglia, ha me. "So che ora ha smesso di soffrire, ma il fatto che lei fosse viva, ed in quella stanza d'ospedale sentissi il suo cuore battere, mi faceva sentire meno sola" continua con gli occhi lucidi, mentre io annuisco comprensiva. Ha appena diciannove anni e ha dovuto affrontare già tutte queste perdite. È cresciuta prima del previsto. Io al suo posto non so come avrei potuto reagire. Per certo però, so che lei è la persona più forte che conosca ora.
"Scusatemi, la porta è aperta e non ho potuto fare a meno di ascoltare mentre stavo per entrare" entra Rosalie guardando prima me e poi Kaya, decidendo di sedersi affianco a quest'ultima che è su un piccolo divanetto. "Sai.. io ho perso i miei genitori in un incidente d'auto quando ero molto piccola, so come ci si sente a non avere nessuno, a crescere sola, ma credimi, non lo sei mai davvero, c'è sempre qualcuno che è disposto ad aiutarti, e che ti vuole bene" guardo la moglie di papà mentre cerca di dare forza alla mia amica con un sorriso sul volto. Questa donna ogni giorno è una scoperta per me. E' così buona, gentile, e con i piedi per terra. Ha tutto, eppure non si è mai vantata, o rivolta a qualcuno con superiorità. L'ammiro molto. "Tu hai Faith" si gira verso di me e mi indica. Annuisco d'accordo con lei. "E poi hai me, ed Anwar, sappi che qui avrai sempre una casa, puoi contare su di noi per qualsiasi cosa okay?" aggiunge accarezzandole una guancia. Kaya istintivamente l'abbraccia e ringrazia prima lei e poi anche me. "La vita è bella" la guarda dandole un bacio sulla fronte. Prende un lungo respiro e si alza venendo nella mia direzione, sedendosi sul letto, dove io sono sdraiata. "E tu signorina, come sta il tuo cuore spezzato?" mi domanda prendendomi per mano.
"Beh.. penso che non sia nemmeno paragonabile al dolore che sta provando Kaya" mi volto verso la mia amica che mi guarda comprensiva. Lei non avrà mai più sua mamma, o sua nonna, io invece, potrò sempre innamorarmi di nuovo, forse un giorno.
"Ma fa male lo stesso" aggiunge Kaya al posto mio, mettendosi nei miei panni per un istante.
Annuisco abbassando la testa.
"Siete giovani, bellissime e intelligenti, non vi manca nulla! Credetemi, troverete entrambe le persone giuste e che vi renderanno tanto felici" ci dice Rosalie, mentre io e la mia amica annuiamo scettiche. "Sapete una cosa? Ora voi due venite con me a ritirare un vestito che indosserò al pranzo di domani, così vi distraete un po', forza!" si alza di scatto e ci intima a fare lo stesso.
"N-non siamo dell'umore per uscire" dico nella speranza che non insista e ci lasci stare nella nostra solitudine, abbandonate ai nostri pensieri.
Sembriamo il quadro della disperazione.
"Alzate il culo, ora!" ci guarda non intenzionata ad arrendersi. Ci alziamo sconfitte, non potendo fare altro che accettare, e decidiamo di seguirla, senza badare allo stato in cui siamo, di darci una sistemata.
Mentre siamo dirette in una boutique a Brooklyn, dal finestrino dell'auto guardo le strade affollate di New York. Nel periodo di Natale questa città è ancora più bella. Oggi è la vigilia, ed i negozi sono pieni di persone in cerca del regalo perfetto da fare all'ultimo minuto, alle persone care. Sono da due giorni qui e non avevo ancora messo piede in strada, è da non crederci.
Quando entriamo nel negozio, circa un'ora dopo esserci messe in macchina, a causa del traffico, Rosalie decide di farci provare qualche vestito a me e Kaya, non capendo per niente la parte del "non siamo dell'umore" letteralmente, di fare nulla. Sbuffiamo contemporaneamente e ne proviamo un paio contro voglia. Alla fine ne scegliamo uno a caso pur di non provare altri abiti che non sappiamo nemmeno quando indossare. "Faith!" quando esco dal camerino mi sento chiamare da qualcuno. Mi giro di scatto nella direzione in cui ho sentito la voce e spalanco gli occhi quando mi ritrovo Annie. La zia di Justin. L'anno scorso andai a casa sua, insieme a suo nipote a festeggiare l'ultimo dell'anno, ed ora invece, sono di nuovo in questa città, ma senza di lui.
Quante cose cambiano in un solo anno!
"C-ciao" la saluto sorpresa di vederla, mentre inevitabilmente penso ai momenti dell'anno passato. Io e Justin a times square che aspettiamo la mezzanotte insieme, io e lui che corriamo tra la folla per tornare a casa e fare poi l'amore.. Mi risveglio subito da quei ricordi e la guardo abbozzando appena un sorriso.
"Come stai?" si avvicina e mi da un veloce abbraccio, mentre in lontananza vedo Rosalie che mostra altri vestiti a Kaya, e dalla sua reazione capisco che vorrebbe scomparire dal mondo pur di non ritornare nel camerino, quasi rido. Mentre sto per risponderle continua a parlare. "Ho saputo di te e mio nipote" mi informa, mentre io annuisco non sapendo cosa fare, ne cosa dire. Gliene ha parlato lui? "Ho sempre pensato che sareste finiti col sposarvi" aggiunge facendo una risata per cercare di non appesantire la conversazione, con scarsi risultati. Tutto quello che faccio è guardarla tesa. La relazione tra me e Justin è stata un completo fallimento, e quindi non c'è proprio nulla da ridere, o da scherzarci su. "Mi dispiace sul serio comunque" ritorna seria, capendo di non essere riuscita nel suo intento. "Beh.. mi ha fatto piacere vederti, ti auguro buone feste" mi da un altro abbraccio e prima di andarsene le rivolgo anche io i miei auguri con un sorriso.
"Chi era quella?" si avvicina Kaya con altri vestiti in mano. Brutto segno.
"La zia di..." guardo ancora verso la direzione della donna. "Justin" dico mordendomi una guancia.
"Dai aiutami a provare questi vestiti, prima finisco e prima ce ne andiamo" mi prende per il braccio e mi trascina letteralmente nel camerino, cercando di non farmi pensare a questo incontro che mi ha scosso, riportando a galla ricordi passati.
Dopo quella che mi è sembrata un eternità, finalmente usciamo dal negozio con i nostri acquisti ed entriamo nella macchina di Rosalie. Sulla strada di ritorno, ad interrompere il mio dibattito con la donna alla guida, sul fatto che ne io e ne Kaya abbiamo intenzione di fare qualcosa per l'ultimo dell'anno, è il suono del mio cellulare, che mi avvisa di un nuovo messaggio.
"Il 31 verrò a New York!"
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Ciao amori miei! 💕💕 Ho una domanda da farvi e sono curiosa di sapere le vostre risposte;
Secondo voi chi andrà a New York da Faith?
Fatemi sapere nei commenti! A presto!
-Assia 🌸
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