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Asmodeo

Pov Catherine 

Mi svegliai con un fortissimo mal di testa e appena aprii gli occhi notai di essere in un grande capannone.

Alzai lo sguardo verso l'alto e vidi le mie mani legate ad una catena che scendeva dal soffitto.

"Merda" pensai sospirando.

«Oh finalmente ti sei svegliata, pensavo rimanessi così per sempre» il demone parlò catapultandosi davanti a me e io lo osservai.

«Vai all'inferno» risposi provando ad andargli addosso ma anche le gambe rimasero immobili.

Portai lo sguardo verso i piedi e notai che erano legati da una corda.

«All'inferno? È proprio da lì che vengo e sono qui per i tuoi amichetti Winchester» lui rise giocarellando con un bastone.

«Io non ti dirò nulla se è questo il tuo piano» dissi quelle parole muovendo le braccia così da liberarmi anche se invano.

«Beh, in realtà prima volevo parlare un po' di te, ti ricordi Azazel? Colui che ha rovinato la tua intera esistenza? In questo momento sto lavorando proprio per conto suo» il demone parlò avvicinandosi a me per poi prendere un coltello dalla tasca dei pantaloni.

«Cosa? Io non conosco nessun Azazel poi non me ne frega nulla di parlare con te quindi stai zitto ammasso di polvere» risposi assottigliando gli occhi con fare minaccioso.

«Se lo chiamo demone dagli occhi gialli ti ricordi chi è?» mi domandò lui e subito io lo fissai piena di odio.

«Lavori per quel bastardo?! Brutto figlio di puttana» iniziai a scalciare urlando e lui mi prese per la gola facendo diminuire l'aria nei miei polmoni.

«Portami rispetto ragazzina, non sai con chi stai parlando, io sono Asmodeo, il demone della discordia quindi vedi di abbassare la voce» sussurrò quelle parole vicino al mio orecchio poi mi lasciò andare.

In quell'istante ripresi a respirare e cercai di mantenere il controllo.

«Quindi, Asmodeo, cosa vuoi da me?» chiesi cercando di essere più tranquilla possibile.

«La verità è che sono qui per Sam, sai niente di quello che gli è successo è casuale ma infondo a te di questo non importa. Torniamo al nostro discorso, ah sì, stavamo parlando della tua famiglia» lui si mise a ridere passando il coltello sulla mia pancia.

La camicia che indossavo si era sbottonata e stropicciata sul ventre e così rimaneva scoperta.

Un brivido mi pervase quando sentii la lama conficcarsi lentamente nella pelle nuda.

Urlai dal dolore stringendo i pugni e Asmodeo scoppiò nuovamente a ridere alzando gli occhi al cielo.

«Come siete deboli voi umani, sempre a lamentarvi» disse il demone per poi allontanarsi leggermente.

Appena fu a pochi metri di distanza una sensazione di sollievo mi pervase il corpo e cercai di non piangere.

Fissai Asmodeo vedendo la lama con cui mi aveva ferito ormai sporca di sangue e non ebbi il coraggio di guardare la ferita.

Era come se mille coltelli stessero ancora trafiggendo la mia carne senza lasciarmi scampo.

«Quindi, Azazel ha un conto in sospeso anche con te, ti ricordi del patto che ha fatto tuo padre? Ovviamente si» lui osservò il coltello con sguardo pensieroso.

«Tu non dovevi metterti in mezzo, se tuo padre voleva fare quel patto non era affare tuo sai? Infatti cosa hai ottenuto? Un padre e una madre morti. Per non parlare di tua sorella, da quando non la vedi? Sai cos'è diventata?» continuò Asmodeo avvicinando la lama al mio braccio per poi conficcarla nuovamente nella mia carne.

Urlai di dolore mentre le lacrime scendevano calde sul mio viso, il ricordo della mia famiglia era troppo nitido.

«Smettila!» riuscii a dire solo quella parola ma fu abbastanza per far fuoriuscire tutta la mia rabbia.

«Oh tesoro, tua madre sarebbe ancora viva se non fosse per te, tuo padre aveva fatto quel patto solo a causa della vostra povertà. Invece no, prima dello scadere dei dieci anni tu hai richiamato il demone per spezzare il contratto. Non avevi contato però che qualcuno doveva pagare comunque» le sue parole mi fecero trasalire e quando tolse la lama dal mio braccio gridai nuovamente.

«Stai zitto brutto figlio di puttana!» urlai quelle parole senza rendermene conto.

«Ti fa male la verità vero? Pensare che tua madre è morta solo perché tu volevi salvare tuo padre, deve essere orribile. Ma dopotutto possedevi solo dodici anni, come potevi immaginare quanto sono astuti i demoni? Era normale che preferissero l'anima della tua cara mammina, proveniente da una famiglia di cacciatori, piuttosto che tuo padre. Il tuo caro paparino ha preso quella strada solo grazie a te e ora è morto sbranato da un lupo mannaro» Asmodeo continuò il suo discorso mentre io potevo sentire il sangue scivolare lungo la mia pelle.

«Ti ho detto di stare zitto...» sussurrai sentendomi la testa scoppiare.

«Perché mai, il passato è sempre meglio ricordarselo no? Insomma, capisco perché tuo padre ha iniziato a trattarti male sai? Vedere la propria moglie dilaniata dai cerberi deve essere al quanto orribile e pensa un po'? Tutto grazie a te!» il demone rise divertito per poi passare la lama vicino alla mia gola.

Ormai le forze stavano iniziando ad andarsene e a causa del pianto nulla era più chiaro ai miei occhi.

Per qualche istante ci fu silenzio e poi Asmodeo rise di nuovo contento.

«Finalmente i tuoi amichetti sono assieme, mi stanno chiamando proprio ora, andiamo da loro che ne dici?» il demone mi slegò per poi bloccare nuovamente le mie mani con una corda.

In un attimo mi ritrovai in una vecchia casa, sicuramente abbandonata e davanti a me vidi Sam e Dean.

«Che cosa le hai fatto?!» gridò il maggiore venendo verso di noi ma Sammy subito lo fermò.

«Vedo che il minore dei Winchester ha un po' di buon senso» Asmodeo mi gettò a terra e il dolore delle ferite aumentò.

«Ora torniamo al dunque, mio caro Sam, sono qui proprio per te» il demone camminò verso di loro ma poi si fermò tenendosi a debita distanza.

«Che cosa vuoi da me?» Sam strinse i pugni mentre Dean continuava a fissarmi.

«Vedi Sam, Azazel vuole avvisarti che il tuo momento sta per giungere, sappi che conta molto su di te, spera proprio che vincerai e così io dovevo assicurarmi che il messaggio ti giungesse senza ripercussioni» Asmodeo mise le ma i dietro alla schiena facendo il suo discorso.

«Prima di tutto chi è Azazel, secondo che momento sta per giungere e terzo tu chi sei?» chiese il minore alzando un sopracciglio.

«Beh, ti basti sapere che mi chiamo Asmodeo, poi Azazel è colui che ha ucciso vostra madre, ma anche Jessica» il demone fece un inchino sorridendo e notai gli sguardi dei Winchester cambiare completamente.

«Io ti faccio fuori!» gridò Dean prendendo il suo fucile per poi puntarglielo contro.

«Davvero dobbiamo passare alla violenza? Insomma mi sono già divertito abbastanza con la vostra amichetta non credete?» disse Asmodeo voltandosi verso di me e guardandomi.

In quell'istante Dean sparò e Sam prese un coltello puntandolo alla gola del demone che però subito lo scaraventò in aria.

«Forza Asmocoso, fatti avanti» il maggiore fece qualche passo indietro e subito l'essere gli si scagliò addosso.

Il demone prese Dean per il collo facendogli cadere il fucile e allontanandolo con l'altra mano libera.

«Sai fare solo questo?» sussurrò Dean anche se con poca aria nei polmoni.

Vidi Sam bloccato per terra a causa dei poteri di Asmodeo poi osservai il soffitto notando il simbolo per intrappolare al suo interno i demoni.

Guardai i miei piedi notando che il demone si era dimenticato di legarli nuovamente prima di arrivare nella casa abbandonata e così ne approfittai.

Lentamente mi alzai in piedi zoppicando verso Asmodeo poi lo spinsi con tutte le mie forze sotto al cerchio.

Dopo tale gesto caddi a terra sfinita e vidi Dean sul bordo del simbolo.

«Certo che siete proprio geniali, devo ammetterlo, ma anche se mi bloccate qui non otterrete niente» il demone rise poi guardò tutti noi tre.

«Io invece credo proprio di si» Dean prese il diario di suo padre tra le mani poi dopo aver trovato una pagina iniziò a leggere.

Sapevo benissimo cosa stava per fare ma capivo perfettamente anche che Asmodeo non lo avrebbe permesso.

«Exorcizamus te, omnis immundus spiritus omnis satanica potestas, omnis incursio infernalis adversarii, omnis legio, omnis congregatio et secta diabo-» Dean provò a finire la frase ma subito il demone che stava iniziando a diventare rosso in viso strinse i pugni creando vento intorno a noi così da far volare le pagine in aria.

«Secta diabolica. Ergo draco maledicte et omnis legio diabolica adjuramus te-» Sam continuò l'esorcismo avendolo imparato a memoria ma subito Asmodeo con un gesto della mano gli impedì di parlare.

A quel punto raccolsi le ultime forze rimaste e continuai il discorso che avevo imparato tempo prima.

«Cessa decipere humanas creaturas...eisque aeternae...perditionis venenum propinare...ut Ecclesiam tuam secura tibi facias libertate servire...» mancava poco alla fine dell'esorcismo e notai Asmodeo ormai senza poteri tremare mentre la sua voce straziata dal dolore si liberava.

«Te rogamus, audi nos» Dean fortunatamente si ricordò la parte finale e dalla bocca dell'uomo che conteneva il demone uscì del fumo nero che poi sparí nel nulla.

Il corpo del signore posseduto cadde a terra e Sam finalmente riuscì a muoversi.

Immediatamente il minore e il maggiore corsero da me e Dean mi fece appoggiare la testa sul suo petto.

«Andrà tutto bene, te lo prometto» disse controllando le ferite sulla mia pelle.

«Caty, ti portiamo via ora tranquilla» Sam aiutò il fratello ad alzarmi e poi il maggiore mi prese tra le sue braccia.

In quell'istante però persi i sensi e l'unica cosa che sentì fu la voce di Dean che mi chiamava mentre tutto diventava buio.


∞∞∞∞


Ecco il nuvolo capitolo della storia, spero vi sia piaciuto e fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate. Cosa ne pensate del passato di Catherine? Se vi va passate a leggere la mia nuova storia, un Immagina su Supernatural. Al prossimo capitolo 😊.

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