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Capitolo 16

Era una sensazione bellissima.
Fare l'amore con lui, sentirsi dire "Ti amo" mentre ti accarezza e bacia.. è una sensazione indescrivibile che io adoro.

Mi svegliai quella mattina con il sorriso, mentre mi giravo per guardare Salvatore dormire, come era mia abitudine fare. Lo ritrovai con gli occhi aperti, i suoi bellissimi occhi di gatto che mi osservavano.
Gli sorrisi e lui ricambiò il mio sorriso.
-Buongiorno tesoro- disse accarezzandomi il viso.
-Giorno- risposi sorridendo.
Ero felice e lui l'aveva capito.
Mi bacio teneramente e si alzo dal letto, mostrandomi il suo perfetto fondoschiena prima di chiudersi la porta del bagno alle spalle.

Quando finalmente uscì dal bagno, io avevo già sistemato il letto e un po' la camera in generale, così presi la sua felpa nera e arancione e mi chiusi in bagno. Mi piaceva indossare le sue felpe, perché lo sentivo protetta e inoltre odoravano di lui.
Feci una doccia abbastanza rilassante e mentre mi guardavo allo specchio, notai dei piccoli cerchi rosati sul mio collo. Era evidente che mi aveva lasciato dei succhiotti la notte precedente, e anche se io li odiavo, questi mi piacevano.

Uscii dal bagno e trovai Salvatore seduto sul letto che mi sorrideva.
Sorrisi anch'io non capendo cosa aveva da ridere.
Quando mi avvicinai a lui, mi prese per un braccio e mi fece sedere sulle sue ginocchia, posizionandomi un pacchetto tra le mani.
-Cos..?-
-Shhh- mi zittì e io sorridendo aprii il pacchetto: era una collana, con un cuore e una chiave come ciondoli.
-Questa è la chiave del mio cuore- disse -e ti appartiene.- concluse.
"Oddio"
Non riuscivo a crederci.
Quel regalo, quelle parole.. Era davvero tutto perfetto.
Lo abbracciai e lo baciai, un bacio carico d'affetto che disse al posto mio tutto ciò che pensavo. Ovviamente la indossai subito.

Salvatore era andato a prendere Maria e David. Avevamo deciso di pranzare assieme e passare tutta la giornata tra noi, per poi concludere con la discoteca.
Dovetti aspettare Maria per iniziare a cucinare, perché mi aveva detto che se mi fossi azzardata a cucinare senza di lei non avrebbe mangiato.
Sorrisi e sospirai a quel pensiero.
Avevo molto caldo, anche se era soltanto il 25 aprile, così aprii la finestra e notai una BMW con i vetri oscurati passare davanti casa mia.
Pensai che era una bella macchina ma non gli prestai attenzione.
Andai in camera da letto, misi un paio di pantaloncini e un top e legai i capelli in una coda alta.
Sentii la porta chiudersi e capii che erano arrivati così andai a salutarli.
Maria mi abbracciò forte e David mi guardò con aria sospettosa quando vide i miei succhiotti, di cui io mi ero completamente dimenticata.
Arrossii e Maria diede una gomitata al suo ragazzo, prima di trascinarmi con lei in cucina.

Mentre cucinavamo, chiacchieravamo del più e del meno, quando poi lei mi chiese:
-Vi date da fare, eh?-
Io mi accigliai:
-Di che parli?- dissi sentendo le mie guance avvampare.
-Sai bene di cosa parlo- disse -E so bene che Salvatore non fa mai succhiotti alle ragazze con cui va a letto.. È evidente che tu sei qualcosa di più- concluse.
"Che cosa?"
Che ne sapeva lei di ciò che fa Salvatore alle ragazze con cui va a letto? E poi, che gliene fotte?
Mi accigliai ma non gli risposi.
Ma lei insisteva:
-State insieme? O è solo una specie di scopamicizia? Perché se fosse così, capirei i segni che hai sul collo.-
Ma dove vuole andare a parare?
Mi stavo davvero rompendo, ma era pur sempre una mia amica, così mi limitai a guardarla male.. Ma lei non colse il mio messaggio e continuava a insistere:
-Vuoi rispondermi o..?-
-Mi spieghi qual è il tuo problema?- sbottai.
Lei mi guardò stranita ma ormai era troppo tardi per fermarmi.
-Che cosa ti interessa di ciò che siamo? Ti da fastidio? O c'è qualcosa che dovrei sapere? Hai rotto, ok? Si, stiamo assieme! Contenta?-
-Ma è ufficiale?- chiese.
-Si, lo è. Ne vuoi una prova? Ecco.- dissi mostrandole la collana.
-Oh, é molto bella.- commentò.
-Non cambiare discorso ok? Anzi, non parlarne più.- dissi e uscii di fretta dalla cucina, precipitandomi nella mia stanza.
Salvatore capì che c'era qualcosa che non andava così mi venne a cercare..
-Enia, cosa è successo?-
-Niente!- ero arrabbiata.
-Non è vero.- mi rispose lui.
-Senti, voglio che mi dici la verità ok? Cosa c'è tra te e Maria? O cosa c'è stato? E qualsiasi cosa sia perché non me l'hai detto?- sbottai.
-Ma cosa stai dicendo? Tra me e Maria non c'è mai stato niente. Siamo solo amici. Ma perché me lo chiedi? Cosa è successo?- mi guardò negli occhi, ed era sincero.
-Lei ha.. iniziato a farmi domande su noi.. Se stiamo assieme.. Cosa facciamo.. Mi ha dato fastidio. E poi sapeva che tu non lasci mai i segni ad una ragazza con cui scopi e basta. Come fa a saperlo?- chiesi, più calma.
-Mi conosce bene, ecco come lo sa. Ma non c'è mai stato nulla tra noi. E poi, ti ha chiesto quelle cose perché mi vuole bene. È molto curiosa.- mi rassicurò.
Avevo reagito in maniera esagerata, ma cosa potevo farci? Io sono così: aggressiva e istintiva.
-Ok, scusa- balbettai.
-Vieni, andiamo di là. Sarebbe meglio chiarire.- disse baciandomi la tempia e accompagnandomi in salotto.

Vi trovai Maria e David, evidentemente stavano parlando dell'accaduto, e mi dispiacque molto.
Maria mi si avvicinò e disse:
-Penso sia il caso di parlarne da sole-
Io annuii e andammo in cucina, riprendendo a cucinare.
Fu lei a parlare.
-Ascolta, sono stata molto invadente, lo so. Solo che io voglio un gran bene a Salvatore, è come se fosse mio fratello.. e l'ho già visto soffrire una volta, non voglio che accada di nuovo. Ti ho chiesto quelle cose per capire se a te piace davvero, ma vista la tua reazione.. non c'è bisogno che tu mi risponda.-
Era sincera. Lo percepivo. Lo avrebbe percepito chiunque.
-Scusami per come ho reagito, ma sai.. Salvatore a me piace molto, e tu mi hai fatto intendere che tra voi c'era stata qualcosa.. Ho solo reagito di istinto.- ammisi.
-Lo so, non mi sono spiegata bene.. Mi dispiace davvero. Facciamo finta che non sia mai accaduto, ok?- mi chiese.
Io annuii e ci abbracciammo.
È proprio vero che gli abbracci riparano tutto.
Ci staccammo e riprendemmo a cucinare.
-E comunque.. Io Salvatore lo amo.- ammisi.
Lei mi sorrise e disse:
-Ne sono felice. Anche lui ti ama.-

La giornata passò tranquilla e mentre Salvatore era andato a lasciare Maria e David, che dovevano prepararsi per la sera, io andai a farmi una doccia.
Quando uscii, Salvatore era tornato e si era chiuso in bagno subito dopo.
Indossai un vestitino vero, semplice, con la schiena scoperta. Scarpe nere e pochette argentata, che abbinai con la giacchetta. Lasciai i capelli ricci e ribelli e misi un filo di eye-liner e di mascara.
Salvatore indossava pantaloni neri con una camicia bianca e le scarpe nere. Aveva i capelli leggermente alzati, che mettevano in risalto i suoi bellissimi occhi.
Lo convinsi di farci una foto, ed è venuta benissimo. Eravamo stupendi.

Erano le 22:30 così andammo a prendere Maria e David.
Maria indossava un vestito blu, attillato sopra e un po' a palloncino sotto, con delle ballerine e una giacchetta dorati.
Stava davvero bene.
David invece indossava dei pantaloni rossi con una camicia bianca e le scarpe nere. Aveva i capelli coperti di gel, probabilmente per farli stare dritti.
Stava bene anche lui, e prima di farli salire in macchina, scattai loro una foto.

La discoteca era affollatissima e si moriva dal caldo. Mi ringraziai da sola per aver messo un vestito abbastanza scollato, nonostante le proteste di Salvatore.
La serata proseguiva bene e io e Maria eravamo scatenatissime.
Purtroppo i drink si facevano sentire, così lasciammo i nostri fidanzati al tavolo e ci accodammo per il bagno.
Mentre aspettavamo, ci guardammo nell'enorme specchio che c'era e lei prese l'argomento della mia collana.
-È molto bella, comunque- ammise.
-Si- dissi sorridendo.
Lei mi guardò e mi chiese:
-Tutto bene, no?-
-Si si, certo.- le sorrisi di ricambio.
Andava davvero tutto alla grande e io ne ero felice.

Mentre eravamo seduti bevendo il quarto drink (o era il quinto?), sentimmo la canzone di Raffaella Carrà "A far l'amore" remixata da Bob Sinclair. Io e Maria ci guardammo e ci capimmo al volo. Ci catapultammo in pista, mentre i nostri fidanzati ci guardavano dal nostro tavolo.
Ci scatenammo e fu divertentissimo.
Chiusi gli occhi un attimo per sentire meglio la musica, e quando li riaprii vidi una cosa che non avrei mai voluto vedere.
Un uomo mi osservava. Aveva i jeans, una maglietta nera e un giubbotto di pelle. Ma a colpirmi non fu il suo aspetto, ma il suo atteggiamento.
Lo avrei riconosciuto ovunque.
Era mio zio.. Giuseppe!

Focalizzai un attimo la situazione e scappai di corsa verso il tavolo dove vi erano Salvatore e David, seguita da Maria che non aveva capito nulla.
-Dobbiamo andare- urlai per sovrastare la musica.
-Cosa?- mi chiese Salvatore senza capire.
-Per favore, dobbiamo andare. Davvero!- lo supplicai e lui, anche se non capì bene il motivo, si alzò e andammo via.

Lasciammo Maria e David a casa, e quando arrivammo nella nostra erano le 2 del mattino.
Tremavo come una foglia ed ero irrequieta.
-Si può sapere cosa ti è preso?- mi chiese Ciccio.
-È stato orribile!- esclamai.
Mi guardò senza capire.
-Lui era lì! E mi osservava! È stato orribile, mi è sembrato come se il cuore mi si fosse fermato!- ero davvero terrorizzata. Odio che il mio passato ritorni nella mia vita, specialmente ora che tutto era perfetto.
-Chi? Tuo zio?- chiese Salvatore.
Io annuii tra le lacrime e lui mi abbracciò.
Capì che la situazione era più grave di quanto pensasse, quando lui mi abbracciò e io rabbrividii.
Mi baciò la fronte e mi rassicurò, come lui solo sa fare.

Ci mettemmo a letto e io mi accoccolai a lui, ancora tremante, cercando di non pensare.
Lui mi strinse forte a se e mi cullò, fin quando non mi addormentai.

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